Curriculum Vitae - Accademia di Belle Arti di Carrara

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Robert Pettena
Nato nel 1970 a Penbury (GB) Robert Pettena trascorre parte della sua infanzia e adolescenza tra Brixton
(Londra) e San Giovenale (Reggello). Nel 1990 si trasferisce a Firenze, dove frequenta l’Accademia di Belle
Arti. Gli inizi del suo percorso artistico si collocano nel campo della sperimentazione con la videoarte; a
partire dal 2000 la sua ricerca, incentrata sul rapporto tra immagine video e ambiente spaziale si integra
con altre possibilità espressive, dalla fotografia agli interventi performativi, ai progetti site-specific (tra gli
ultimi realizzati Jungle Junction per la Kunsthalle di Atene).
Tra le numerose mostre collettive in Italia e all’estero si segnala: Watou Poëziezomer 2001 Een lege plek
om te blijven, a cura di Pier Luigi Tazzi e Ann Demeester, Watou (BE) 2001; Palazzo delle Libertà, a cura di
Lorenzo Fusi e Marco Pierini, Palazzo delle Papesse, Siena, 2003; Fuori uso, a cura di Luca Beatrice, Pescara
2004; The Food Show: The Hungry Eye, a cura di Robert G. Edelman e Gina Fiore, Chelsea Art Museum, New
York (USA) 2006; Pan Screening, Art Radio Live, WPS1.ORG Broadcasts, Giardini della Biennale, Venezia
2007; Rites de Passage, a cura di Pier Luigi Tazzi, Schunck, Glaspaleis, Heerlen, Netherland 2009.
Nel 2008 si è tenuta una sua ampia mostra antologica, in diverse sedi del centro storico di Prato: Second
Escape, a cura di Pier Luigi Tazzi. Tra le ultime mostre personali realizzate nel 2010: Noble Explosion, a cura
di Emily Barsi & P.E. Antognoli Viti, Villa Bottini, Lucca; Underground, a cura di Matteo Chini, Studio Gum,
Carrara.
La ricerca di Robert Pettena si colloca in un ambito eterogeneo, difficile da delimitare entro i confini di
linguaggi specifici.
Artista viaggiatore e esploratore delle meraviglie e delle incongruenze del mondo, coglie gli aspetti
conflittuali della realtà per porli su uno stesso piano, come su un ring, in maniera provocatoria e poetica
allo stesso tempo.
Insieme a fotografia, video e installazione, il suo lavoro comprende eventi performativi e progetti sitespecific realizzati coinvolgendo anche altri soggetti, spesso provenienti da situazioni artistiche underground
di cui Pettena intuisce un potenziale e un’energia che riversa e fa confluire in situazioni di diversa natura,
generando un cortocircuito di senso. I suoi sono atti eversivi nei confronti della funzione di un oggetto
specifico, come lo Scooter trasformato in veicolo militare, o nei confronti di codici comportamentali e
sociali di cui pone in discussione gli aspetti convenzionali: atti che partono da un’osservazione del
quotidiano, in cui l’artista individua momenti e luoghi “eccezionali”, falle che si aprono sulla realtà e ne
rivelano un lato incongruo e straniante.
L’intervento artistico può essere massiccio e “distruttivo”, come lo scavo all’interno dello studio Gum a
Carrara, oppure minimo, come l’inserimento di un giradischi nel panorama desolato del lago artificiale di
Santa Barbara, prosciugato per manutenzione e trasformatosi naturalmente in un bosco sommerso, nella
serie fotografica Alla conquista dell’inutile.
Le sue opere stravolgono la normale percezione di spazi e contesti sociali, ne testano i punti di rottura e i
margini effettivi di libertà, suscitano reazioni e innescano nuove forme di relazione tra le persone.