D`Arcangeli lancia l`allarme sanità

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MARTEDÌ 14 APRILE 2015
PRIVERNO
PRIVERNO - MAENZA - ROCCAGORGA
IL GIORNALE DI LATINA
Monito dell’ex consigliere comunale verso l’opinione pubblica e il commissario prefettizio
D’Arcangeli lancia l’allarme sanità
“Causa pensionamenti, rischiano la chiusura Consultorio e Dialisi. Bisogna intervenire subito”
di LUCA MORAZZANO
In attesa di assistere agli effetti
benevoli dell'avvento della sezione di Priverno di quella che
sarà la Casa della Salute dei
Monti Lepini (insieme a quella
di Sezze), l'attuale sistema sanitario privernate continua a
mettere in luce delle falle. Ad
evidenziarle, ancora una volta,
è l'ex consigliere comunale e
provinciale Federico D'Arcangeli. In una nota D'Arcangeli
sostiene: “Non solo il già tri-
g A sinistra
l’ospedaletto
di Borgo
Sant’Antonio.
A destra l’ex
ospedale
Regina Elena
Anche Ostetricia a
rischio: “danno per
moltissime donne”
stemente noto Consultorio
ma anche servizio Dialisi rischia la cancellazione definitiva dal panorama della nostra
sanità se nei prossimi mesi l'Azienda non deciderà di intervenire con decisione”. D'Arcangeli motiva l'allarme: “Alle
difficoltà ormai storiche in cui
versa la struttura presso l'Ospedaletto di Borgo Sant'Antonio (da più di quattro anni
senza Ginecologo titolare) si
aggiungerà il pensionamento
dell'Ostetrica, l'unica figura
rimasta accanto ad una Gine-
cologa volontaria che copre il
servizio per alcune ore settimanali. Per quanto riguarda Dialisi invece, è prossimo il pensionamento del Medico responsabile e ciò porterà alla
chiusura del servizio che al
momento ha in carico dodici
pazienti. Con la chiusura, pre-
sumibilmente si procederà all'
accorpamento con il servizio
presso l'Ospedale di Terracina
o forse di Sezze. Sta di fatto che
l'offerta sanitaria del nostro
territorio rischia di impoverirsi ulteriormente”. La considerazione di D'Arcangeli è amara: “Si rischia la cancellazione
MAENZA
definitiva di un servizio che
per migliaia di donne ha significato nel corso degli anni un
punto di riferimento importantissimo per la difesa della
loro salute, e ugualmente per i
pazienti dializzati, cui certamente verrebbe offerto un valido servizio sostitutivo (com-
preso il trasporto ) ma che certamente sarebbero sottoposti a
ulteriori disagi a cui credo sarebbe giusto sottrarli. Per quel
che ci riguarda, accanto ad una
battaglia che conduciamo da
anni, abbiamo già interessato
la rappresentanza regionale di
SEL sul funzionamento com-
plessivo dell'Ospedaletto (e
ora della vicenda Dialisi), con
la rassicurazione di un impegno deciso e costante; sarebbe
bene che l'opinione pubblica e
lo stesso rappresentante istituzionale che al momento regge
le sorti della nostra Città facessero sentire la loro voce”.
Il giudice Fuoco dirime la disputa sulla ciocca d’uva
La vite secolare vivrà per sentenza
Continuerà ad aggiungere anni alla sua esistenza secolare la
ciocca d'uva che vegeta in via
del Risorgimento, in pieno
centro storico a Maenza. Lo
ha stabilito il giudice Maria
Vittoria Fuoco con una sentenza emessa nei giorni scorsi
che si spera (considerati i precedenti strascichi giuridici che
si protraggono dagli anni '60)
possa apporre la parola fine su
una contesa tra confinanti.
Insieme alla ciocca (grazie alla
difesa dell'avvocato Alessandro Pucci), è infatti salvo anche il pergolato che la sorregge, realizzato con una sottile
struttura in ferro. La causa del
contendere era proprio la rimozione della struttura (se-
guita a quella per l'estirpazio- pergolato oggetto di giudizio
ne della stessa pianta in quan- è un manufatto con funzione
to avrebbe arrecato danni alle ornamentale realizzato per
strutture in cemento), che ombreggiare la scala di accesso
permette alla pianta di esten- all'abitazione. Si tratta di una
dersi tanto che, almeno così si struttura leggera, addossata
alla parete,
arguisce dalaperta in tutle richieste Decisiva è stata
ti i lati comdella presunta parte lesa, la certificazione
presa la cofiniva con effettuata dal CTU
pertura forl'occludere le
mata da sei
finestra del piano superiore. montanti verticali semplicePer riuscire a venire a capo del- mente infissi e cinque barre
la vicenda quindi, il giudice orizzontali a formare una coFuoco ha inviato un CTU (un pertura a maglia quadrangolatecnico incaricato) che ha pre- re. La struttura ha funzione di
so visione della situazione re- semplice sostegno e insiste ad
digendo una relazione detta- una distanza di 1,47 metri da
gliata. Dalla relazione il Giu- una delle finestre sovrastanti e
dice ha potuto evincere che il ad 1 metro e 5 centimetri dal-
ROCCAGORGA
Riaprono Via Aprano e via Arce
Lavori in corso sulle strade di
Roccagorga. Per regolamentare la circolazione di conseguenza, l'Amministrazione
ha emanato due diverse ordinanze firmate dal responsabile del servizio, l'ispettore di
Polizia Locale Giulio Cammarone. La prima, ripete
una chiusura purtroppo in
atto, ad intermittenza, ormai
da anni, Ovvero lo stesso lasso
temporale che riguarda i lavori
che interessano via della Fornace. All'altezza del ponte al centro del percorso che congiunge
via Prati a via Torretta Rocchigiana all'altezza del campo
sportivo vecchio. Non a caso, il
provvedimento emesso è una
proroga che allunga la chiusura
del tratto compreso tra il civico
1220 e il ponte della Fornace,
fino al 17 aprile. L'ordinanza è
stata emessa su richiesta della
ditta incaricata di eseguire i lavori che, finalmente, dovrebbero restituire la suddetta strada alla piena transitabilità. La
seconda è scattata ieri e durerà
fino a domani per lavori di adeguamento della strada e di
asfaltatura di via Arco (Pozzo
Nuovo) e via Asprano. Le segnalazioni apposte dalla ditta
che sta eseguendo i lavori, impongono infatti il divieto di
transito fino al termine dei lavori. I cittadini delle due frazioni periferiche, entrambe assai popolate, sperano che la
conclusione dei suddetti lavori
possa costituire per loro la fine
di un calvario.
l'altra. Comunque, ne il pergolato e ne la pianta ostruiscono la veduta diretta di queste
finestre e comunque entrambe non costituiscono un fabbricato in senso proprio che
deve quindi rispettare i limiti
di legge imposti di tre metri. Il
CTU ha anche certificato che
le strutture non impediscono
l'accesso di luce e neppure di
aria all'immobile della ricorrente. Tutti motivi per i quali
la richiesta di scardinare il tutto è stata rigettata con spese a
carico di chi ha posto la questione. La vite e la sua pergola
sono salve; salvo ricorso. Sulla
possibilità di riappacificazione dei contendenti, sarà ardua.