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Comunicato stampa
23 aprile 2014
L’ottimismo si diffonde
23 aprile 2014
Rolf Bürkl
Tel.: +49 911 395-3056
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Ursula Fleischmann
Comunicazione aziendale
Tel.: +49 911 395-2745
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Risultati dell’indagine GfK sul Clima dei consumi in Europa per
il primo trimestre del 2014
Norimberga, 23 aprile 2014 – L’economia dell’Unione europea (UE)
mostra i segnali dell’inizio di una ripresa. I consumatori sperano di
poter vedere, entro quest’anno, la fine della crisi economica. L’indice
del Clima dei consumi per l’UE riflette chiaramente questa tendenza e,
nel primo trimestre del 2014, è cresciuto di 0,8 punti; attualmente, è
attestato a 8,4 punti. Questi sono i risultati dell’indagine GfK sul Clima
dei consumi in Europa condotta in 14 stati europei.
La ripresa economica nell’UE sta prendendo slancio. In base ai dati Eurostat, nel corso dell’anno passato, è stata registrata una crescita trascurabile
del solo 0,1%; tuttavia, per l’anno in corso, gli esperti prevedono, per i 28
stati UE, un aumento del PIL dell’1,3%. Questo è senza dubbio un riflesso
dei miglioramenti verificatisi nelle condizioni economiche a livello globale.
Nella maggior parte dei paesi UE, il PIL ha visto un miglioramento, sia rispetto al trimestre precedente, sia rispetto all’anno scorso. Alla fine del
2013, i soli paesi che hanno registrato un’ulteriore contrazione del PIL rispetto al trimestre precedente sono quelli ancora colpiti dalla crisi: Grecia e
Italia. In Italia, la situazione economica è leggermente migliorata nel quarto
trimestre, con una crescita dello 0,1% rispetto all’anno precedente.
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90419 Norimberga
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www.gfk.com
Consiglio di amministrazione:
Matthias Hartmann (CEO)
Pamela Knapp (CFO)
Dr. Gerhard Hausruckinger
Debra A. Pruent
Presidente Consiglio vigilanza:
Dr. Arno Mahlert
Tuttavia, i segnali di una ripresa sono ancora molto fragili e sono ancora
molte le incertezze che sarà necessario risolvere. La Francia e l’Italia vogliono porre fine dalle misure sistematiche di austerità e iniziano di nuovo a
indebitarsi ulteriormente per aiutare le proprie economie a riprendersi grazie a più investimenti. Rimane da vedere quale sarà l’impatto che questa
politica avrà sul rating creditizio sui mercati finanziari e sui patti di bilancio
europei. Un altro rischio è il basso livello dell’inflazione; molti esperti temono già che nella Zona euro si possa verificare un periodo di deflazione; in
altre parole, un declino dei prezzi, come già accaduto a marzo in Spagna.
L’ottimismo che si sta diffondendo tra molti consumatori Europei è, pertanto, pienamente giustificato. In quasi tutti i paesi qui presi in esame, le
aspettative economiche e di reddito, così come la propensione agli acquisti, sono orientate verso l’alto e, in molti paesi, hanno raggiunto livelli che
non si vedevano da vari anni. L’indice del Clima dei consumi per l’UE (28
paesi) sta anch’esso crescendo. A marzo era a 8,4 punti, con un aumento
di 0,8 punti nel primo trimestre di quest’anno, il risultato migliore da aprile
del 2008. Esattamente un anno fa, era di soli –3,3 punti.
Registro delle imprese
Norimberga HRB 25014
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Italia: impennata delle aspettative economiche su base annuale
Sebbene, in Italia, tutti tre gli indicatori si trovino ancora in territorio negativo, sembra che ora ci si trovi a un punto di svolta fondamentale. Da dicembre 2013, le aspettative economiche sono aumentate di 17 punti, attestandosi a –21,4 punti, il livello più alto da agosto 2010. Tuttavia, rispetto a
marzo 2013, l’indicatore ha registrato un aumento di poco inferiore a 14
punti.
Si sono anche registrati segnali di un lieve miglioramento nelle aspettative
di reddito, il cui indicatore, attualmente, è attestato a –13,7 punti, ovvero
solo poco meno di 20 punti rispetto a dicembre. A gennaio, l’indicatore (–
9,7 punti) era, in effetti, al suo livello più alto da quattro anni. Rispetto a
marzo 2013, quando era a –51 punti, il valore è cresciuto di oltre 37 punti.
La propensione agli acquisti è a –15,3 punti. A febbraio, l’indicatore (–12,2
punti) era, in effetti, al suo livello più alto da luglio del 2011. L’indicatore è
ulteriormente aumentato di sei punti nel primo trimestre del 2014, e di oltre
29 punti rispetto a marzo 2013.
Per ulteriori informazioni:
Rolf Bürkl, +49 911 395-3056, [email protected]
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L’indagine
I risultati dell’indagine GfK sul Clima dei consumi in Europa provengono da
un’indagine condotta fra i consumatori nei Paesi dell’Unione europea per
conto della Commissione europea. L’indagine si svolge a cadenza mensile
in 28 Paesi, e coinvolge circa 40.000 persone, rappresentative della popolazione adulta dell’UE.
Gli indicatori GfK del Clima dei consumi in Europa si basano su indagini
mensili che si concentrano sulle intenzioni di spesa dei consumatori. Vengono prese in considerazione la situazione economica generale nei vari
Paesi e la situazione dei singoli nuclei familiari.
Le domande dell’indagine GfK sul Clima dei consumi in Europa vengono
poste a cadenza mensile, per lo più inserendole in un’indagine di tipo generale. Tale indagine copre diversi aspetti e viene condotta telefonicamente,
oppure con interviste faccia-a-faccia.
Dalla gamma delle 12 domande globali proposte mensilmente, ne vengono
selezionate cinque che hanno un ruolo decisivo per l’indagine GfK sul Clima dei consumi in Europa.
I cinque indicatori selezionati – aspettative economiche, aspettative
sull’evoluzione dei prezzi, aspettative di reddito e propensione agli acquisti
– vengono calcolati come segue:
Per la base del calcolo degli indicatori vengono usati i “Totali netti”. La quota di consumatori che hanno fornito risposte positive (per es., la situazione
finanziaria del nucleo familiare migliorerà [considerevolmente]) viene sottratta dalla quota di quelli che hanno fornito una risposta negativa (per es.,
la situazione finanziaria del nucleo familiare peggiorerà [sensibilmente]).
In un passo successivo, il totale netto viene standardizzato usando metodologie statistiche predefinite e, successivamente, convertito in modo che
la media sul lungo termine dell’indicatore sia pari a “0” punti, in una gamma
di valori teorici da +100 a –100 punti. Tuttavia, su base empirica, dal 1980
vengono considerati realistici i valori compresi tra +60 e –60 punti.
Un indicatore positivo indica che la valutazione dei consumatori per questa
variabile è superiore alla media in un confronto sul lungo termine, e viceversa per i valori negativi. La standardizzazione facilita il confronto degli
indicatori nei diversi Paesi, in quanto vengono compensate le varianti delle
risposte di comportamento risultanti da mentalità diverse, mentre la tendenza fondamentale dell’indicatore rimane invariata.
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Il gruppo GfK
GfK è la fonte affidabile di informazioni sul mercato e sui consumatori che
consente ai propri clienti di assumere le decisioni più appropriate. Più di
13.000 esperti in ricerche di mercato combinano il loro impegno con
l’esperienza di 80 anni di GfK nell’analisi scientifica dei dati. Questo consente a GfK di fornire analisi vitali globali per adattarle alle realtà di mercato locali provenienti da più di 100 paesi. Grazie all’adozione di tecnologie
innovative e all’analisi scientifica dei dati, GfK trasforma le grandi quantità
di dati in dati intelligenti, consentendo ai propri clienti di migliorare il loro
margine competitivo e di influire positivamente sulla soddisfazione e le
scelte dei consumatori.
Per altre informazioni, accedere a www.GfK.com o seguite GfK su Twitter:
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Responsabile legale stampa
GfK SE, Corporate Communications
Jan Saeger
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D-90419 Norimberga
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