Lucangeli Daniela 1

Download Report

Transcript Lucangeli Daniela 1

Migliorare l’immagine di sé quando apprendere è difficile

Prof.ssa Daniela Lucangeli

: Cooley, 1902 Dall’individuo al gruppo  Il Sè si forma Ri/specchiandosi nei messaggi delle figure significative

La formazione e lo sviluppo del senso di sè dipendono da un processo di APPRENDIMENTO: • Ogni individuo vive una storia di rinforzi e smentite che ne modellano i comportamenti ed in base ai quali valuta le proprie azioni prima di agire di nuovo.

Nell’evolversi di tale apprendimento i comportamenti valutativi diventano sempre più coerenti, si “concentrano sul sè”, descrivendone via via i contorni specifici: Sono abile ed in ...

ed in ...

4 parametri valutativi

1) PARAMETRO OGGETTIVO: successo / insuccesso 2) PARAMETRO INTRAINDIVIDUALE “quanto riesco in una abilità” 3) PARAMETRO SOCIALE “quanto riesco rispetto agli altri” 4) PARAMETRO IDEALE “quanto riesco in base a come dovrei riuscire

Immagine di sé nell’adulto:

COSTELLAZIONE LAVORO SUCCESSO AFFETTI AMICI (Bandura, 2001; Dweck & Moè, 2000)

Immagine di sé nello sviluppo:

Pari Scuola Famiglia COSTELLAZIONE FOCALIZZAZIONE

• • Ricerche emergenti: Ruolo del sorriso comunicativo Ruolo dell’incoraggiamento (Lucangeli & Moè, 2010; Moè, 2012)

[email protected]

Prime evidenze della coscienza del sé

• • • 9 mesi  reazione specifica alla propria immagine riflessa nello specchio (e.g. sorridere, toccare etc.) 15 mesi  capacità di notare discrepanze rispetto alla propria immagine consueta (e.g. naso dipinto di rosso) 22 mesi  capacità di riconoscersi in filmati o fotografie

Lo sviluppo del concetto di sé durante la fanciullezza

• • • 3-5 anni  sé come azioni: descrizioni di azioni abituali come “Io gioco a pallone”, “aiuto la mamma” 6-8 anni  sé fisicalista: descrizione anche dell’aspetto fisico 8-9 anni altri  sé psicologico: riferimento alle caratteristiche interiori e al confronto con gli

Lo sviluppo del concetto di sé durante l’adolescenza

• • Durante l’adolescenza emerge il bisogno di un’identità personale, dovuta al bisogno di originalità Fattori individuali, come le trasformazioni fisiche e intellettuali, e fattori sociali, come le aspettative di genitori e / o insegnanti, possono influenzare molto tale processo.

Battistelli, 1994: Fin dall’inizio dell’esperienza scolastica il bambino sembra stimarsi in base a due parametri: L’essere ben accettato Il saper fare AUTOSTIMA SOCIALE AUTOEFFICACIA

Bruce e Bracken, 1992: Immagine di sè dipende da un processo di valutazione basato su due prospettive: PERSONALE RELAZIONALE Cosa penso di me stesso Cosa pensano di me 4 parametri valutativi

L’autoefficacia

• • • • • • Definizione: l’autoefficacia è la percezione soggettiva di riuscire ad affrontare un compito con successo (Bandura, 2000). L’autoefficacia si riferisce a situazioni specifiche. Dipende da 3 fattori: la valutazione delle proprie competenze in quell’ambito; le aspettative di riuscita, in base alla difficoltà del compito; l’importanza che il compito ha per la propria autovalutazione. (Pajares, 2000).

Schunk, 1989, 1990:

• si basa sulla stima della propria AUTOEFFICACIA, che fin dall’infanzia si accompagna ad esperienze di SUCCESSO/INSUCCESSO in riferimento a

figure significative

Schunk, 1989, 1990:

Se il bilancio dei successi evidenzia una generale progressione • Se il bilancio è a favore di insuccessi L’Autoefficacia aumenta l’autostima La minor Autoefficacia rende più fragile l’autostima

Autostima e apprendimento

AUTOSTIMA PRESTAZIONE MOTIVAZIONE AUTOEFFICACIA ATTRIBUZIONE

Il modello multicomponenziale di

Borkowski e Muthukrishna

(1994) Conoscenza del Sé: Senso del valore personale, possibili sé, obiettivi di apprendimento Processi controllo Conoscenze specifiche sull’apprendimento Conoscenze specifiche strategie: ripetizione, organizzazione, elaborazione verbale etc. Compito Uso strategie Prestazione Stati personali e motivazionali: attribuzioni, motivazione (intrinseca/estrinseca) emozioni … Feedback

Aumentare l’autoefficacia

• • • • • Secondo Bandura (2000): ottenendo successi; assistendo ai successi degli altri; ottenendo elogi relativi al proprio impegno; gestendo con competenza l’emozione e l’ansia.

• • •

Teoria del valore di sé di Covington (1998)

La scelta di un compito implica la nostra sensazione di “bravura”. La scelta di compiti troppo facili non consente di esprimere il valore di sé, così come quella di compiti troppo troppo difficili minano il valore di sé. Secondo tale teoria, le persone scelgono compiti di media difficoltà, in modo da poter dimostrare, in primo luogo a se stessi, di essere bravi.

Le strategie autolimitanti

• • • • Le strategie autolimitanti hanno lo scopo di anticipare o aumentare le difficoltà si un compito e quindi l’affrontarlo con successo. Lo scopo di queste strategie è quello di preservare il valore di sé. Ciò significa che una persona non deve attribuire l’insuccesso a se stesso, ma ad alcuni fattori esterni, reali o presupposti, che hanno determinato l’insuccesso. Esistono difficoltà reali (assumere stupefacenti prima del compito) o presunte (malori, stress etc.)