Notiziario Q 1 B

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Transcript Notiziario Q 1 B

I N F O R M A Z I O N I:
Oggi, domenica 22 febbraio alle 16.00 nella Cattedrale Devid Giovannini
e Stefano Vattovani saranno ordinati diaconi, per le mani dell’ Arcivescovo
Giampaolo Crepaldi, Vescovo di Trieste.
(Vespri sospesi!)
SAN GIUSTO
Notiziario della Parrocchia
1a Domenica di Quaresima B, 22 - 28 febbraio
Tel. 040 309666, http://www.sangiustomartire.it
Unicredit, IBAN: IT32 O020 0802 2300 0001 3281 505
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Tutti i giorni feriali di Quaresima alle 6.15 nella Cappella di San Giovanni
ci raduniamo per la preghiera delle Lodi mattutine con l’Ufficio delle
Letture.
Ogni venerdì di Quaresima alle 17.40 si celebra la via Crucis.
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Invitiamo tutti agli incontri della Cattedra di San Giusto che si svolgeranno
i mercoledì alle 20.30 presso nostra Cattedrale. Tema di quest’anno sono
«Le Beatitudini e la felicità cristiana».
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Tranne oggi, ogni domenica di Quaresima alle 18.00 invitiamo ai Vespri
con una catechesi del nostro Vescovo.
(Su Vita Nuova c’è un errore sull’orario dei Vespri!)
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Domenica sera, nella «San Michele» si svolgono gli incontri per le coppie
che si preparano al sacramento del matrimonio.
(Non c’è bisogno d’iscrizione.)
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Dai “Discorsi” di San Giovanni Crisostomo, vescovo
Per qual motivo digiuniamo per quaranta giorni? Molti, in passato, si
avvicinavano ai sacri misteri temerariamente e senza preparazione,
specialmente in questi giorni in cui Cristo offrì se stesso.
Perciò i Padri, comprendendo quanto danno derivasse da un modo così
temerario di accedervi, giudicarono utili quaranta giorni di digiuno,
preghiere, ascolto della parola di Dio e riunioni, in modo che tutti,
diligentemente purificati dalle preghiere, l’elemosina, il digiuno, le veglie,
le lacrime, la confessione e le altre opere, possiamo accostarci ai sacri
misteri con coscienza pura, secondo la nostra recettività.
L’esperienza ci dice che, con questa unanime decisione, essi assicurarono
anche per l’avvenire qualcosa di grande e di eccellente, ottenendo che
giungessero all’osservanza abituale dei digiuni.
Infatti, sebbene noi durante tutto l’anno non tralasciamo di predicare e
proclamare il digiuno, nessuno presta attenzione alle nostre parole; invece,
al solo sopraggiungere del tempo di Quaresima, anche se nessuno stimola,
se nessuno esorta, pure il più negligente si riscuote e accoglie l’esortazione
e l’incitamento offerto dallo stesso tempo quaresimale.
Quindi se qualcuno ti domanda perché digiuni, non dire che è per la Pasqua
e neppure per la croce. Infatti non digiuniamo per la Pasqua né per la croce
ma a causa dei nostri peccati, poiché stiamo per accostarci ai sacri misteri;
del resto la Pasqua non è motivo di digiuno né di lutto, ma di gaudio e di
gioia.
La croce, poi, prese su di sé il peccato, fu espiazione per tutto il mondo e
riconciliazione di un odio inveterato, aprì le porte del cielo, riportò
all’amore coloro che erano nemici, ci ricondusse in cielo, collocò la nostra
natura alla destra del trono, e ci elargì altri innumerevoli beni.
Non dobbiamo dunque piangere e affliggerci per tutte queste cose, ma
gioire e rallegrarci.
Perciò anche san Paolo disse: “Quanto a me non ci sia altro vanto che nella
croce del Signore nostro Gesù Cristo” (Gal 6,14). E di nuovo: “Dio dimostra
il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è
morto per noi” (Rm 5,8).
Nello stesso modo parla chiaramente Giovanni: “Dio ha tanto amato il
mondo”. In che modo? Lasciando perdere tutte le altre cose, innalzò una
croce. Dopo aver detto: “Dio ha tanto amato il mondo”, aggiunge “da dare
il suo Figlio unigenito” per essere crocifisso “perché chiunque crede in lui
non muoia, ma abbia la vita eterna” (Gv 3,16).
Se dunque la croce è motivo di amore e di glorificazione, non diciamo di
affliggerci per essa. Non sia mai che piangiamo per la croce, ma per i nostri
peccati. Per questo digiuniamo.
1° DOMENICA DI QUARESIMA / B
Dal libro della Genesi (9,8-15)
Questo passo della Scrittura ci propone l’alleanza che Dio fa con
l’umanità, rappresentata da Noè e dai suoi figli. Dio, come sempre, si
impegna in prima persona con l'uomo e pone nel cielo l’arcobaleno
come «il segno dell’alleanza». Dio dichiara: «Quando ammasserò le
nubi sulla terra e apparirà l’arco sulle nubi, ricorderò la mia
alleanza… e non ci saranno più le acque per il diluvio».
Questo arco, questo ponte tra cielo e terra, è Cristo. E' guardando a
lui che il Padre ci userà misericordia e non permetterà che veniamo
travolti dalle acque del peccato .
Salmo responsoriale (Sal 24)
Rit. Tutti i sentieri del Signore sono amore e fedeltà.
Dalla prima lettera di san Pietro apostolo (3,18-22)
L’Apostolo Pietro ci ricorda: «Cristo è morto una volta per sempre per
i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio». È per la sua
morte e risurrezione che ora noi siamo salvi, poiché il Battesimo che
ci è stato dato «non porta via la sporcizia del corpo, ma è invocazione
di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza».
È necessario che ci ricordiamo del dono ricevuto e gli permettiamo di
produrre quei frutti di vita eterna per i quali ci è stato dato.
Dal vangelo secondo Marco (1,12-15)
Il breve brano evangelico di oggi ci dice molte cose: «Lo Spirito
sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni,
tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo
servivano». Quando si fa la volontà di Dio (lo Spirito sospinse Gesù),
anche se ci troviamo nella scomodità (deserto), nella sofferenza
(tentazione), nella paura (bestie selvatiche)… sperimenteremo con
Gesù che Dio stesso ci farà servire dagli angeli, suoi ministri. Affinché
tutto questo si compia in noi, Gesù ci dice: «Convertitevi e credete
nel Vangelo».