Come sono fatti gli insetti? Gli insetti adulti hanno il corpo diviso in tre parti: – il capo, con un paio di.
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Transcript Come sono fatti gli insetti? Gli insetti adulti hanno il corpo diviso in tre parti: – il capo, con un paio di.
Come sono fatti gli insetti?
Gli insetti adulti hanno il corpo diviso in tre parti:
– il capo, con un paio di antenne che funzionano come organi di senso, un
paio di occhi composti cioè formati da un insieme di «occhi più piccoli» e un
apparato boccale;
– il torace, con due paia di ali, a volte trasformate, e tre paia di zampe;
– l’addome, sede dei visceri e dell’apparato riproduttore.
Tutti gli insetti con le ali presentano il fenomeno della metamorfosi, per
esempio, dall’uovo di una farfalla nasce un bruco, che cresce cambiando
periodicamente l’esoscheletro. Quando ha raggiunto una certa dimensione,
si avvolge in un bozzolo e spesso vive solo il tempo necessario per
riprodursi.
Metamorfosi:
da bruco a
farfalla
Tra gli insetti ricordiamo:
– i pesciolini d’argento: insetti senza ali che vivono tra le
pagine dei libri;
– le libellule, che possono raggiungere anche 13 cm di
lunghezza;
– i grilli, le cavallette e le locuste, detti anche insetti
saltatori, capaci di emettere suoni attraverso appositi organi
situati sulle zampe;
– gli scarafaggi;
– i pidocchi e le cimici, tristemente famosi come parassiti
anche dell’uomo;
– i coleotteri, come le coccinelle, gli scarabei, le lucciole, i
cervi volanti;
– api, vespe e formiche, insetti sociali;
– le farfalle;
– mosche e zanzare, fastidiose compagne delle nostre estati.
Al successo degli insetti concorrono una serie
di fattori:
Le minuscole dimensioni che li aiutano a
sfuggire ai nemici,
La breve durata della vita che fa sì che,
passando da una generazione all’altra, si
possano adattare ai cambiamenti
dell’ambiente;
l’estrema varietà che li contraddistingue,
Ma soprattutto la capacità di riprodursi
rapidamente.
Gli Aracnidi appartengono agli artropodi chelicerati, non
hanno antenne e non hanno ali, il loro corpo è diviso in due
sezioni, capo-torace e addome. Il capo-torace porta gli occhi
disposti in vario modo, due paia di appendici boccali
(cheliceri e pedipalpi), e quattro paia di zampe, l’addome
può essere unico o segmentato.
Questi invertebrati sono erroneamente chiamati o scambiati
generalmente per insetti ma non lo sono. Appartengono a
questa classe molte specie predatrici e velenose.
Che caratteristiche hanno gli aracnidi?
Gli aracnidi sono essenzialmente carnivori e predatori e
in molti casi hanno sviluppato tecniche di cattura (pensa
alla tela del ragno!).
Respirano attraverso polmoni e si riproducono per mezzo
di uova.
Molti di loro sono velenosi: gli scorpioni hanno il veleno
nella coda, i ragni invece sotto le chele.
I ragni comprendono 26.000 specie conosciute e sono diffusi ovunque.
Quasi tutte le specie sono dotate nella parte inferiore dell’addome di un gruppo
di appendici, dette filiere, dalle quali esce la seta con cui tappezzano le gallerie,
se vivono dentro la terra, o con cui costruiscono la ragnatela, se vivono sopra la
terra.
Poiché mancano di apparato masticatore, spesso introducono nella vittima i
succhi digestivi dall’esterno e poi succhiano il corpo liquefatto e digerito,
lasciando l’esoscheletro vuoto.
Di questa classe fanno parte anche gli acari. Alcuni di essi sono parassiti
esterni, succhiano il sangue, come le zecche, o provocano dermatosi, come
l’acaro della scabbia.
L’ordine dei Ragni
aracnidi carnivori con mandibole provviste di appendici ad uncino (cheliceri) con
ghiandole velenifere, le mascelle portano un palpo sottile ed allungato (pedipalpo),
avente funzione principale di trattenere l’eventuale preda.
I ragni hanno aspetto e dimensioni variabili, la femmina è in genere più grossa del
maschio, hanno quattro paia di zampe, e il corpo diviso in due sezioni, una anteriore
detta prosoma, ed una posteriore detta opistosoma.
Nella parte estrema posteriore presentano delle ghiandole (filiere) da cui fuoriesce un
liquido viscoso che all’aria forma fili setosi, che servirà al ragno per tessere la tela e
catturare le sue prede, tela che osservandola, in certi casi è meravigliosa, quasi
un’opera d’arte.
Tutti i ragni producono seta, sebbene non tutti tessano la tela, tutti cacciano insetti
che paralizzano coi denti (appendici ad uncino) avvelenati.
Infatti, tutti i ragni sono velenosi, il loro veleno contiene sostanze neuro-tossiche che
possono avere effetti sensibili anche sull’uomo, ma pochissimi possono avere effetti
gravi, se non un effetto paragonabile ad una puntura di una vespa o un calabrone, a
parte su individui con problemi allergici, cui puntura può rilevarsi letale per shock
anafilattico, ma per tali individui vale qualsiasi puntura, sia di ragno sia d’insetto.
L’ordine degli Scorpioni
gli scorpioni hanno il corpo formato da
più segmenti, capo-torace, addome
segmentato e post-addome, pure
segmentato, ha sei occhi, due sopra la
testa che non è distinta dal torace, e
quattro ai lati, otto zampe e i pedipalpi
sono trasformati in chele, all’estremità
del post-addome sono presenti le
ghiandole velenifere e un aculeo ad
uncino che inietta il veleno.
Gli scorpioni sono degli aracnidi con
abitudini notturne, carnivori e predatori
come i ragni, catturano vari insetti e
altre prede con le loro chele. Alcune
specie possono arrivare a 20 cm di
lunghezza circa, con il loro veleno sono
in grado di uccidere l'uomo, in
particolare il genere Butus.
L’ordine degli Opilionidi
aracnidi dall’aspetto molto simile ai ragni, differiscono da
loro per il corpo composto di un solo elemento (capotorace) e per le lunghissime e sottili zampe, non sono in
grado di tessere tele perché non hanno filiere, e non
posseggono nemmeno ghiandole di veleno, infatti, non
sono predatori veri e propri, ma hanno abitudini spazzine,
in genere divorano carogne.
Questi animaletti sono generalmente attivi nelle ore
notturne; li possiamo trovare sui muri, sui tronchi degli
alberi, nella fitta vegetazione ecc. Un esempio di
quest’ordine è il Falangio opilio (Phalangium opilio).
L’ordine dei Solifugi
aracnidi d’aspetto che si avvicina ai cugini ragni, oppure un misto tra un ragno ed uno
scorpione, possiedono, 8 zampe con le quali corrono molto velocemente (sono gli aracnidi più
veloci), e pedipalpi privi di chele simili a zampe, dando l’impressione di possedere 10 zampe,
nonché cheliceri a pinza molto sviluppati in modo sproporzionato rispetto al resto del corpo,
utilizzati come organi di difesa di accoppiamento ma anche di attacco per alimentarsi.
Non hanno filiere come i ragni e non hanno nemmeno ghiandole velenifere, non sono velenosi
ma il loro morso può essere molto doloroso.
Sono aracnidi carnivori e spietati predatori, non essendo velenosi bloccano e mangiano la
preda ancora viva, le prede principali sono vari insetti, ragni, scorpioni, piccoli rettili e carcasse
di animali morti, molte specie sono in grado di effettuare piccoli salti, infatti, spesso balzano
sulla preda.
L’ordine dei solifugi include varie famiglie di aspetto, dimensioni e forma diversa, le dimensioni
vanno da 20 mm a 16-20 cm circa comprese le zampe.
Il loro nome proviene dal latino “fuggire dal sole” anche se molte specie sono notturne, le
specie diurne tendono ad evitare il sole diretto cercando l’ombra, con movimenti rapidissimi,
seguendo anche l’ombra di un uomo o un animale in movimento, dando l’impressione di
inseguire in modo minaccioso, ma assolutamente innocui per l’uomo.
L’ordine degli Acari
aracnidi in maggioranza adattati alla vita parassitaria a spese di
animali e piante, ma troviamo anche acari predatori, altri ancora
vivono tra i detriti vegetali, l’humus, ecc.
Hanno corpo unico senza suddivisioni, generalmente globoso e
piuttosto molle, sono di aspetto vicino ai cugini ragni o gli opilionidi,
infatti, inizialmente formavano un unico ordine, l’apparato boccale è
adattato alla loro vita da parassiti, con i cheliceri ed i pedipalpi fusi
insieme formando la bocca detta rostro.
Le zampe articolate sono ambulatorie, in numero di quattro paia
anche se in alcune specie se ne trovano tre o solo due.
Esistono moltissime specie
di ragni, alcune delle quali
velenose, come la Vedova
Nera.
I ragni nutrendosi di molti
insetti dannosi, svolgono
un importante ruolo
ecologico.
Emissione suoni
Frequentemente gli Insetti hanno la capacità di emettere suoni che hanno varia frequenza e
che perciò non sono sempre udibili dall'orecchio umano, come gli infrasuoni e gli
ultrasuoni.
La possibilità di produrre suoni può essere limitata ad un solo sesso od essere presente in
entrambi.
Il suono può essere interpretato come richiamo tra individui della stessa specie, come
comunicazione tra individui che formano aggregazioni, come richiamo del sesso opposto,
come segnale di allarme.
Esistono varie modalità per la produzione dei segnali:
1) Produzione di suoni tramite movimenti in relazione all'attività dell'insetto: tra questi
troviamo il ronzio delle ali durante il volo, il rumore prodotto dai vari pezzi dell'apparato
boccale, dallo sfregamento del capo col torace, dai movimenti per effettuare il salto.
2) Suoni prodotti dallo sfregamento di una parte del corpo contro un'altra.
3) Suoni prodotti da membrane vibranti.
4) Suoni prodotti dal passaggio di gas o liquidi attraverso orifizi naturali.
5) Suoni prodotti da colpi contro le superfici circostanti.
Molti Insetti sono dotati di colori o forme che consentono loro di confondersi con l'ambiente
che occupano, altri invece imitano Insetti dotati di armi di difesa e rifiutati per questo dai
predatori. Il mimetismo serve generalmente agli insetti per sfuggire agli aggressori, ma
talora è utilizzato anche dal predatore per confondersi nell'ambiente ed ingannare le proprie
prede.
Mimetismo crittico
Si verifica quando una specie tende a
nascondersi nell'ambiente, assumendo le
colorazioni e le forme di foglie, rami, cortecce,
fiori, ecc.. Tipico è l'esempio dell'insetto stecco,
che imita per colore e forma i rametti delle piante
che frequenta.
La Mantide
orchidea si
mimetizza
completamente
assumendo la
colorazione del
fiore e rimanendo
immobile in attesa
di una preda.
Mimetismo fanerico
Si verifica quando una specie ne imita un'altra
assumendo la stessa forma, gli stessi colori ed
il medesimo comportamento. E' il caso degli
Insetti privi di organi di difesa/offesa che
imitano forma e colori di Insetti in grado di
difendersi.
Il Sirfide è un
classico esempio di
innocuo Dittero che
ha assunto forme e
colori dei più temuti
Imenotteri.
Perché è così difficile prendere le
mosche?
La particolare morfologia dell'apparto
visivo delle mosche offre loro particolare
sensibilità al movimento, inoltre i peli
tattili posti su tutto il corpo dell'insetto
gli consentono di rilevare il più piccolo
spostamento d'aria.
Quale insetto emette l'odore più
intenso?
L'insetto stecco della Florida secerne
un odore così forte da stordire un
essere umano.
Quale insetto vola più veloce?
Sono state fatte delle misurazioni in
merito e il titolo per il momento è
affidato ad una libellula australiana che
ha raggiunto i 35km/h, si pensa
comunque che nessun insetto volante
possa superare i 40km/h, a tale
velocità le ali si romperebbero per la
forte resistenza dell'aria.
Come fanno gli insetti a camminare
sul vetro?
La maggioranza di essi possiede dei
cuscinetti ricoperti da piccoli peli e da
una sostanza oleosa che viene secreta
dai fori alla base di ogni piccolo pelo, la
tensione esercitata dal liquido a contatto
con la superficie è sufficiente per
permettere all'insetto di rimanere
incollato alla superficie.
Come fanno alcuni insetti a
camminare sull'acqua?
L'acqua possiede una tensione superficiale
data dalla sommatoria delle forze
molecolari che la compongono. Un insetto
che riesca a distribuire bene il suo peso
sulla superficie dell'acqua può essere
sostenuto con facilità dalla fragile
superficie finché il suo peso in rapporto
con la superficie sul quale si posa esercita
una forza inferiore a quella della tensione
superficiale. E' il caso di molti rincoti e
ditteri che vivono sul pelo dell'acqua, sono
quasi sempre dotati di zampe molto
lunghe e di una folta e microscopica
peluria al termine di ogni zampa per
aumentare al massimo la superficie di
contatto con l'acqua.
Ricerca realizzata da:
FEDERICO
NICOLA
MARCO
LUCA
Fonti:
www.insetti.org
www.webalice.it/leonardo.melchionda/aracnidi.htm
www.aracnofilia.org
www.sapere.it
www.life-paludiostiglia.it