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Istituto Superiore Tecnico
per Geometri
“V.Virginio” - Cuneo

IL PIANETA DEI DIRITTI


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Cittadinanza è giustizia !
Viaggio nel pianeta dei diritti:
diritto alla casa


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Barbero P.
Fresia E.
Giordano G.

Goletto V.
Marcelli I.

Tallone E.


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Una città industriale, nata da un antico insediamento sulla
riva sinistra di un grande fiume.
Dopo la seconda guerra mondiale, l’espansione industriale
richiama dalle regioni meridionali del paese una
immigrazione massiccia.
Un processo di questo tipo, innesca tutta una serie di
problemi, da quello della casa a quello dei servizi, della
presenza di mentalità, abitudini e linguaggi diversi. Come
in ogni altra realtà del mondo occidentale, il rapido sviluppo
tecnologico ed economico determina notevoli cambiamenti
nello stile di vita e nei consumi.
La città negli ultimi dieci anni ha visto crescere la presenza
straniera. L’immigrazione più consistente è di provenienza
magrebina (soprattutto marocchina) e cinese. Sono tuttavia
presenti anche africani di altre provenienze ed asiatici dalle
Filippine.

Questo può essere un avvenimento favorevole come
può non esserlo: dipende dalla società che li
accoglie.


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PERCHÉ UN GIOCO DI RUOLO?
Il gioco si riferisce a una questione controversa,
intendendo con questione controversa un
problema con soluzioni alternative, in favore e
contro le quali esistono non solo fatti, ma anche
opinioni, valori e interessi.
Non c’è la certezza dell’alternativa “giusta” in
assoluto.
E’ comunque sempre necessario operare una scelta
valutando rischi e benefici, sia immediati che nel
tempo, che le alternative presentate comportano.


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MODALITA’

Ogni giocatore ricevuta la carta di ruolo, cerca di diventare “quella
persona”, con quel carattere, con quella speranze, con quelle
preoccupazioni, con quegli interessi; di quella persona assume il punto di
vista rispetto al problema che sarà dibattuto nel gioco.
I giocatori argomentano, avvalendosi di informazioni che ciascuno di loro
approfondirà, per meglio sostenere la posizione del gruppo.
I giocatori si rendono conto che non esistono soluzioni certe ed
ottimali in assoluto
ESITI

Mettersi nei panni degli altri ci aiuta a riflettere su ragioni che possono
non essere le nostre, non coincidere con le nostre convinzioni personali;
ci aiuta, prima ancora di capire gli altri, a conoscere meglio noi stessi.
Nel gioco (anche se ovviamente il gioco introduce drastiche
semplificazioni) il momento del dibattito porta alla luce la complessità
del reale: si discute intorno a un problema, ma inevitabilmente ne
vengono alla luce altri connessi tra loro e al problema di partenza.


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La durata complessiva è di due ore e quarantacinque.
Si inizia con la formazione dei gruppi A e B (circa 35’), seguito dalla lettura e
dalla assunzione dei ruoli.
Questi risultano scritti su cartoncini distribuiti a caso a ciascun membro del gruppo.
Segue la preparazione del dibattito all’interno di ciascun gruppo.
Nel frattempo i decisori (gruppo C) si organizzano, nominano un presidente,
studiano le regole di conduzione del dibattito, esaminano le informazioni
disponibili,trascrivono le domande da porre.
Il dibattito pubblico si apre con l’intervento del presidente dei decisori (gruppo C),
consistente in una breve presentazione dei componenti della sua commissione ,
con la comunicazione delle regole per il dibattito, dell’ Ordine del Giorno e dei
tempi a disposizione.
Segue la presentazione di entrambi i gruppi (A e B) da parte del portavoce di gruppo
e dei testimoni (circa 15’ a gruppo).
In caso di indecisione i decisori possono chiedere spiegazioni:
dopo di ciò si da il via al VERDETTO!!!!!!!!!!!


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Per

noi

“p ia n e ta ”

è

il

te rrito rio

in

cui

vivia m o

e

o p e ria m o , d a e sp lo ra re e d a c o n o sc e re .
U ltim a m e n te si è m o lto d ila ta to , p e rc h é la d im e n sion e
lo c a le si sta in tre c c ia n d o c o n q u e lla m o n d ia le .
A b b ia m o vo lu to a p rire d i p iù g li o c c h i su q u e sta re a ltà
in tra sfo rm a z io n e c h e è e sa rà la n o stra .


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Temi sviluppati e contenuti specifici
Da un primo approccio globale al problema della cittadinanza attiva
ci siamo inoltrati in un percorso di conoscenza e formazione al
volontariato, grazie alle iniziative del “Coordinamento Solidarietà”
della nostra città alle quali abbiamo aderito.
Le proposte fatteci, di fotografare la realtà per evidenziarne i
reali bisogni,aldilà di stereotipi e pregiudizi ci hanno fatto scoprire,
dati alla mano, alcune palesi violazioni di conclamati e sacrosanti
diritti, anche nelle nostre piccole realtà locali.
Tra le tante emergenze ci ha colpito quella della casa che interessa
in maggior misura gli immigrati ma non solo loro, dato l’infoltirsi
delle fasce economicamente deboli verificatosi in questi ultimi
tempi.


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Ad una ricerca sui bisogni abbiamo voluto affiancare un laboratorio
in cui le esperienze e le dinamiche di esclusione fossero oggetto di
vissuto e di emozione, non solo di ragionamenti astratti.
Lo sforzo di assemblare e di ricondurre le diverse esperienze ad
una sistemazione organica,tale da poter essere comunicata
all’esterno, e condivisa o discussa, ci ha condotto a ripensare e a
verbalizzare il percorso compiuto, operando delle scelte all’interno
di argomenti di grande importanza ed interesse.
L’aspetto metodologico non è stato secondario in quanto fin
dall’inizio si sono privilegiate dinamiche interattive. In un secondo
tempo poi la constatazione della complessità dei problemi e di
conseguenza della loro non semplice né immediata solvibilità,anziché
scoraggiarci ha stimolato la ricerca che è stata approfondita a
gruppi su temi ritenuti particolarmente interessanti.


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 Abbiamo lavorato in tre ambiti che hanno richiesto metodologie diverse,
anche se indirizzati ad un unico scopo:
riflettere su di noi e sugli altri come soggetti portatore di valori.
 Primo ambito: CITTADINI SI NASCE, SOLIDALI SI DIVENTA
Tre incontri con rappresentanti di associazioni di volontariato sul tema
della cittadinanza attiva.
Ricerca sul territorio per reperire dati sul problema della casa, riferito
soprattutto alle famiglie monoreddito.
Riflessione e verbalizzazione dei risultati della ricerca.
 Secondo ambito: SIMULAZIONI PER SPERIMENTARE L’ALTERITA’
Gioco di ruolo: “Una città per tutti”.
Fiction: “Un quadrato nel paese dei rotondi: come ci si sente nei panni
degli altri”.
 Terzo ambito: UNA FINESTRA SUL MONDO
Letture: pagine di autori extra europei
Ricerca a gruppi: diritti umani, diritto alla casa, le nuove povertà, dati caritas.


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VOLONTARIATO E’ CITTADINANZA:
cittadini si nasce, solidali si diventa
Noi siamo la promessa per un futuro migliore.
• volontariato: gente, insieme, aiuto, vicini, giovani, amore, amicizia,
problemi, dentro, fuori, solidarietà, felicità e mondo.
• cittadini: città, casa, regole, diritti, doveri, leggi, cultura, unione,
giustizia, consumismo, famiglia, economia, libertà, divertimento,
collaborazione, rispetto, socialità e problemi.
• solidarietà: unione, amore, aiuto, volontariato, amicizia, felicità,
dovere, organizzazione, generosità e bisogni.
Nella parola volontariato non bisogna leggere l’eroismo di qualcuno che
può
aiutare gli altri, altrimenti non faremo un mondo migliore con questo
pensiero.
Il volontariato è giustizia.
Giustizia: dare qualcosa a chi a qualcosa in meno.
Il volontariato deve fare due cose:
• fotografare i problemi;
• costruire le opportunità affinché siano riparati.


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VOLONTARIATO E’ GIUSTIZIA:
cominciamo a fotografare la realtà
Oggi il vero rischio è che ognuno parla degli
altri senza incontrarli.
• La vita è fatta di riti e simboli, come ad
esempio una stretta di mano, un abbraccio, un
saluto…Senza di loro non si può vivere.
• un simbolo parla molto più di tante parole,
mette insieme realtà diverse e le fa
incontrare.
Molti immigrati finiscono in carcere perché
si danno alla criminalità, non trovando
lavoro.
State attenti! Sta crescendo, a livello
politico, l’illusione che il carcere
risolva i problemi.


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INCONTRO 3
VOLONTARIATO E’ POLITICA:
perché dilata il bene comune
Abbiamo beni e risorse di cui
non ci accorgiamo.
Dobbiamo sapere queste
cose. Invece ci stanno dicendo
che dobbiamo creare
Internet, sapere l’Inglese,
ma non ci dicono che
dobbiamo diventare
cittadini. Se diventiamo
volontari è BELLO
ma se diventiamo cittadini
critici, che s’informano, che si
documentano, è MEGLIO.


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Giochi di ruolo
Una casa per tutti:
scenario della controversia


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Riberi
A.
Meucci S.
Canobbio M.

Bellino A.
Galaverna F.


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Restagno Alessandro
Cavallo Giuseppe
Di Luccio Raffaella

Grilli Matteo

Raviolo Cinzia


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Il 10 dicembre 1948, l’Assemblea Generale
delle Nazioni Unite proclamava la
Dichiarazione universale dei diritti umani.
Per la prima volta nella storia
dell’umanità, era stato prodotto un
documento che riguardava tutte le
persone del mondo, senza distinzioni.
Per la prima volta veniva scritto che esistono
diritti di cui ogni essere umano deve
poter godere per la sola ragione di essere
al mondo.
Eppure la Dichiarazione è ancora disattesa,
perché ancora troppo sconosciuta.


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ARTICOLO 1
Tutti gli esseri umani nascono liberi ed
eguali in dignità e diritti. Essi sono
dotati di ragione e di coscienza e
devono agire gli uni verso gli altri in
spirito di fratellanza.
ARTICOLO 2
1) Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le
libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza
distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di
sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o
di altro genere, di origine nazionale o sociale, di
ricchezza, di nascita o di altra condizione.
2) Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla
base dello statuto politico, giuridico internazionale
del paese o del territorio sia indipendente, o
sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non
autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di
sovranità.


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ARTICOLO 3
Ogni individuo ha diritto alla vita, alla
libertà ed alla sicurezza della propria
persona.
ARTICOLO 4
Nessun individuo potrà essere tenuto in
stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù
e la tratta degli schiavi saranno proibite
sotto qualsiasi forma.
ARTICOLO 5

Nessun individuo potrà essere sottoposto
a tortura o a trattamento o a punizioni
crudeli, inumane o degradanti.


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ARTICOLO 6
Ogni individuo ha diritto, in ogni luogo,
al riconoscimento della sua personalità
giuridica.
ARTICOLO 7
Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno
diritto, senza alcuna discriminazione, ad una
eguale tutela da parte della legge. Tutti hanno
diritto ad una eguale tutela contro ogni
discriminazione che violi la presente
Dichiarazione come contro qualsiasi
incitamento a tale discriminazione.
ARTICOLO 8
Ogni individuo ha diritto ad un'effettiva
possibilità di ricorso a competenti tribunali
contro atti che violino i diritti fondamentali
a lui riconosciuti dalla costituzione o dalla
legge.


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ARTICOLO 9
Nessun individuo potrà essere
arbitrariamente arrestato, detenuto o
esiliato.

ARTICOLO 10
Ogni individuo ha diritto, in posizione di
piena uguaglianza, ad una equa e
pubblica udienza davanti ad un tribunale
indipendente e imparziale, al fine della
determinazione dei suoi diritti e dei suoi
doveri, nonché della fondatezza di ogni
accusa penale che gli venga rivolta.


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ARTICOLO 11
1. Ogni individuo accusato di un reato è presunto innocente sino a che la
sua colpevolezza non sia stata provata legalmente in un pubblico processo
nel quale egli abbia avuto tutte le garanzie necessarie per la sua difesa.
2. Nessun individuo sarà condannato per un comportamento commissivo od
omissivo che, al momento in cui sia stato perpetuato, non costituisse reato
secondo il diritto interno o secondo il diritto internazionale. Non potrà del
pari essere inflitta alcuna pena superiore a quella applicabile al momento in
cui il reato sia stato commesso.


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ARTICOLO 12
Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella
sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua
corrispondenza, né a lesione del suo onore e della sua reputazione. Ogni
individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o
lesioni.


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ARTICOLO 13
1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di
movimento e di residenza entro i confini di
ogni Stato.
2. Ogni individuo ha diritto di lasciare
qualsiasi paese, incluso il proprio, e di
ritornare nel proprio paese.
ARTICOLO 14
1. Ogni individuo ha il diritto di
cercare e di godere in altri paesi
asilo dalle persecuzioni.
2. Questo diritto non potrà essere
invocato qualora l'individuo sia
realmente ricercato per reati non
politici o per azioni contrarie ai fini
e ai principi delle Nazioni Unite.


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ARTICOLO 23

1) Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell'impiego, a
giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la
disoccupazione.
2) Ogni individuo, senza discriminazione, ha diritto ad eguale
retribuzione per eguale lavoro.
3) Ogni individuo che lavora ha diritto ad una remunerazione equa e
soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia una esistenza
conforme alla dignità umana ed integrata, se necessario, da altri mezzi
di protezione sociale.
4) Ogni individuo ha diritto di fondare dei sindacati e di aderirvi per la
difesa dei propri interessi.
ARTICOLO 24
Ogni individuo ha diritto al riposo
ed allo svago, comprendendo in ciò
una ragionevole limitazione delle
ore di lavoro e ferie periodiche
retribuite.


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ARTICOLO 25
1) Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la
salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo
all'alimentazione al vestiario, all'abitazione, e alle cure mediche e ai servizi
sociali necessari; ed ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione,
malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia o in ogni altro caso di perdita dei
mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà.
2) La maternità e l'infanzia hanno diritto a speciali cure ed assistenza. Tutti
i bambini nati nel matrimonio o fuori di esso, devono godere della stessa
protezione sociale.


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ARTICOLO 26

1 ) Ogni individuo ha diritto all'istruzione. L'istruzione deve essere
gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali.
L'istruzione elementare deve essere obbligatoria.
L'istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e
l'istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base
del merito.
2) L'istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità
umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà
fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza,
l’amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire
l'opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace.
3) I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da
impartire ai loro figli.


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ARTICOLO 27
1) Ogni individuo ha diritto di prendere parte
liberamente alla vita culturale della comunità,
di godere delle arti e di partecipare al
progresso scientifico ed ai suoi benefici.
2) Ogni individuo ha diritto alla protezione
degli interessi morali e materiali derivanti da
ogni produzione scientifica, letteraria e
artistica di cui egli sia autore.

ARTICOLO 28
Ogni individuo ha diritto ad un ordine
sociale e internazionale nel quale i
diritti e le libertà enunciati in questa
Dichiarazione possano essere
pienamente realizzati.


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ARTICOLO 29
1 ) Ogni individuo ha dei doveri verso la comunità, nella quale
soltanto è possibile il libero e pieno sviluppo della sua personalità.
2) Nell'esercizio dei suoi diritti e delle sue libertà, ognuno deve
essere sottoposto soltanto a quelle limitazioni che sono stabilite
dalla legge per assicurare il riconoscimento e rispetto dei diritti e
delle libertà degli altri e per soddisfare le giuste esigenze della
morale, dell'ordine pubblico e del benessere generale in una
società democratica.
3) Questi diritti e queste libertà non possono in nessun caso essere
esercitati in contrasto con i fini e i principi delle Nazioni Unite.
ARTICOLO 30
Nulla nella presente Dichiarazione può
essere interpretato nel senso di implicare un
diritto di un qualsiasi Stato, gruppo o
persona di esercitare un’attività o di
compiere un atto mirante alla distruzione di
alcuni dei diritti e delle libertà in essa
enunciati.


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Dal permesso di soggiorno alle quote, dai
clandestini
alle badanti, tutte le disposizioni del nuovo testo

I cardini della legge Fini-Bossi sull'immigrazione : accoglienza solo
per lo straniero che ha già in tasca un contratto di lavoro;
diminuzione da tre a due anni della durata del permesso di
soggiorno; introduzione di un reato per il clandestino che rientra in
Italia nonostante sia stato espulso; abrogazione della figura dello
sponsor; sanatoria per colf e badanti irregolari: impronte ai
lavoratori extracomunitari.
Ecco i principali punti della legge.


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RICONGIUNGIMENTI

I MINORI
GIOCHI DI
RUOLO

PERMESSO DI SOGGIORNO

CLANDESTINI

IMPRONTE DIGITALI
DATI


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RICONGIUNGIMENTI:
Il cittadino extracomunitario, in regola con i
permessi, può chiedere di essere raggiunto
dal coniuge, dal figlio minore, o dai figli
maggiorenni purché a carico e a condizione
che non possano provvedere al proprio
sostentamento.

Già il Senato aveva detto di no ai parenti
entro il terzo grado, oggi la Camera ha
introdotto alcune novità: potranno entrare in
Italia i genitori degli extracomunitari a
condizione che abbiano compiuto i 65 anni e
che nessun altro figlio possa provvedere al
loro sostentamento.


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PERMESSO DI SOGGIORNO:

Viene concesso solo allo straniero che ha già
un contratto di lavoro.
Le ambasciate e i consolati italiani
fungeranno quindi da uffici di collocamento,
cercando di soddisfare le richieste di
imprese e di famiglie alla ricerca di colf.
Il permesso di soggiorno durerà due anni; se
nel frattempo lo straniero ha perso il lavoro
dovrà tornare in patria, altrimenti diverrà
irregolare.


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CLA N D ES TIN O :
I l c la n d e stin o (c o lu i c h e n o n h a n e m m e n o i
d o c u m e n ti d i id e n tità ) v ie n e c o n d o tto in
a p p o siti C e n tri d i p e rm a n e n z a f in o a 6 0
g io rn i, d u ra n te i q u a li si c e rc a d i sc o p rirn e
l'id e n tità p e r p o te rlo rim a n d a re in p a tria (la
T u rc o -N a p o lita n o p a rla va d i 3 0 g io rn i).
S e n o n c i si rie sc e , a l cla n d e stin o vie n e
"in tim a to " d i la sc ia re il p a e se e n tro tre g io rn i
(a ttu a lm e n te e n tro 15 g io rn i).


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M IN O RI:
I m in o ri n o n a c c o m p a g n a ti d a n e ssu n p a r e n te c h e s o n o
a m m e ssi p e r a lm e n o tre a n n i a u n p r o g e tto d i
in te g ra z io n e s o c ia le e c ivile d i u n e n te p u b b lic o o
p riva to , a vra n n o il p e rm e ss o d i s o g g io rn o a l
c o m p im e n to d e i d ic io tto a n n i.
U n a vo lta m a g g io re n n e sa rà l'e n te g e sto re d e l
p ro g e tto a d o ve r g a ra n tire e p ro va re c h e il ra g a z z o s i
tro va va in I ta lia d a n o n m e n o d i q u a ttro a n n i, c h e
a ve va s e g u ito il p r o g e tto d i in te g ra z io n e d a n o n m e n o
d i tr e , c h e h a u n a c a sa e c h e f re q u e n ta c o rsi d i
stu d io o p p u re la v o ra .
O , a n c o ra , c h e è in p o s se s so d i u n c o n tra tto d i la vo ro
a n c h e s e n o n h a a n c o ra in iz ia to l'a ttiv ità .
I p e r m e ssi d i s o g g io rn o r ila sc ia ti a m in o ri e d e x
m in o r i d o v ra n n o e ss e re s o ttra tti a lle q u o te d 'in g re sso
d e f in ite a n n u a lm e n te .


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IMPRONTE DIGITALI:

L'ultima proposta del centro-destra: a ogni straniero
che chiede il permesso di soggiorno vengono prese le
impronte, per poterlo riconoscere se contraffà i
documenti.


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M O T IV I D I S O G G IO R N O
v. a .
L a vo ro d ip e n d e n te

% v e rt.

4 4 .9 3 8

4 6 ,9

L a vo ro a u to n o m o

7 .9 1 6

8 ,3

R ic e rc a la vo ro

4 .0 1 0

4 ,2

S p o n s o rizza zio n i

679

0 ,7

U m a n ita ri p o s s. la vo ro

152

0 ,2

41

0 ,0

A s ilo p o litic o

260

0 ,3

R ic h ie s ta a silo

158

0 ,2

3 0 .2 5 8

3 1 ,6

2 .8 7 1

3 ,0

853

0 ,9

1 .8 8 0

2 ,0

A d o zio n e

182

0 ,2

A ffid a m e n to

396

0 ,4

P ro te zio n e c o lla b o rato ri

150

0 ,2

1 .1 2 8

1 ,2

9 5 .8 7 2

1 0 0 ,0

A ltri u m a n ita ri

F a m ig lia
R e s id e n za e le ttiva
R e lig io n e
S tu d io

T e m p o ra n e i
TO TALE


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IN S E D IA M E N T O T E R R IT O R IA L E
Sogg.

In c id . % s u

V a r. %

s tra n ie ri a l

p o p o la z . a l

Sogg. 1991

3 1 .1 2 .2 0 0 1

1 .1 .2 0 0 1

- 2001

A le s s a n d ria

7 .1 1 8

1 ,7

3 0 4 ,1

A s ti

6 .1 5 0

2 ,9

4 9 3 ,6

B ie lla

4 .3 5 6

2 ,3

-

Cuneo

1 0 .3 3 5

1 ,8

3 2 2 ,9

N o v a ra

8 .5 7 2

2 ,5

1 6 9 ,6

T o rin o

5 2 .1 6 4

2 ,4

2 6 1 ,0

V e rb a n o

2 .7 7 6

1 ,7

-

V e rc e lli

4 .4 1 0

2 ,4

1 2 6 ,5

P ie m o n te

9 5 .8 7 2

2 ,2

2 7 1 ,6

P ro v in c e


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Diritto alla casa
Criteri di assegnazione,
modalità
&
sussidi


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Dall'intervento dell'Assessore Franco Maria Botta al Convegno organizzato dal
Gruppo consiliare Rifondazione Comunista Regione Piemonte - Prc Circolo di
Caselle
Titolo: "Dal Diritto alla casa alla svendita del patrimonio pubblico"
Caselle, 19 maggio 2002
I principi fondamentali del nostro ordinamento prevedono, tra i doveri
inderogabili della Repubblica la solidarietà economica e sociale. I fenomeni di
carattere sociale che incidono profondamente sul sistema abitativo, sono
principalmente tre:
Ø
il primo è l'innalzamento della vita media della popolazione ;
Ø
il secondo è quello del frazionamento dei nuclei familiari e la presenza dei
cosiddetti nuclei " mononucleari";
Ø
il terzo è quello legato all'immigrazione da paesi non comunitari.
L'esigenza di avere abitazioni a basso costo da destinare all'affitto è un obiettivo da
perseguire con priorità, anche per i suoi effetti di riequilibrio economico, ponendo
sul mercato abitazioni con prezzi accessibili.


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Il Piemonte si è dotato di una legge regionale (28/76) che ha favorito la
locazione nel settore dell'edilizia agevolata, abbattendo in modo significativo i
tassi di interesse sui mutui. Questo strumento normativo consente concrete
azioni di risanamento e riutilizzo del patrimonio edilizio.
Il "fondo sociale" previsto per sostenere il pagamento dei servizi accessori
all'abitazione (riscaldamento, acqua ecc.), ovvero per sanare situazioni di
disoccupazione o grave malattia che abbiano reso impossibile il pagamento del
canone e delle spese, è totalmente finanziato dalla Regione per un ammontare
di 6 miliardi nel 2000, e altrettanti nel 2001 e 2002.


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Molte Regioni hanno avviato da tempo politiche di riqualificazione
urbana; è importante coniugare le proprie politiche di tutela
dell'ambiente e del territorio con quelle volte alla promozione dello
sviluppo economico, sociale e culturale. Il Piemonte e lo dico perché
l'esperienza sia conosciuta è l'unica Regione italiana che ha avviato
una politica di riqualificazione dei quartieri popolari degradati,
adottando il metodo Urban e programmando in modo integrato i fondi
Gescal e i fondi strutturali dell'Unione Europea.
E' compito del Comune coinvolgere gli abitanti nelle azioni di
riqualificazione, con un lento processo culturale, che favorisca
l'emancipazione di chi è più emarginato. Il salto da fare è passare da
una concezione assistenziale verso chi è in condizioni di povertà ad
una concezione nuova dei diritti e dei doveri dei cittadini.


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CASE AGLI IMMIGRATI,
C'É CHI SPECULA
Quindici associazioni bresciane si sono riunite per denunciare il problema,
sollecitando le possibili soluzioni.
La proposta: «Un fondo di solidarietà per tutelare i proprietari onesti».

O non gliela danno.
O gliela fanno pagare di più.
Così, la casa è diventata il principale problema da risolvere per gli immigrati bresciani. Del
problema hanno deciso di farsi carico 15 associazioni firmatarie di un appello alle
istituzioni, ai parlamentari e ai consiglieri regionali bresciani perché il mercato degli affitti
torni alla trasparenza anche per i cittadini stranieri e venga allo scoperto l’illegalità che si
consuma quotidianamente in provincia di Brescia, dove il bisogno di casa dei lavoratori
stranieri consente a locatori senza scrupoli di imporre condizioni assurde e pretendere
canoni esorbitanti, la maggior parte dei quali in nero.
Oggi gli immigrati hanno la capacità di pagare l’affitto e i mutui, ma serve uno sforzo
anche da parte delle istituzioni, dei privati e delle banche, perché l’integrazione è
nell’interesse di tutti, considerato anche che i figli degli immigrati nati in Italia non
torneranno mai nei paesi d’origine.


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Infine gli immigrati su un totale di 2.400.000 individui circa 1.450.000 sono in
condizioni abitative stabili (100.000 in proprietà e 1.350.000 in affitto) ma più
di 950.000 si trovano in condizioni di precariato abitativo di diversa natura;
sommando a quest’ultimi i lavoratori immigrati che abitano in affitto ma in
condizioni di grave sovraffollamento (circa 540.000), l’area del disagio cresce
fino a coinvolgere circa 1.500.000 immigrati (più del 60% del totale).
CONDIZIONI
ABITATIVE
PRECARIE
ABITAZIONI
IN AFFITTO

ABITAZIONI
DI
PROPRIETA'

CONDIZIONI ABITATIVE PRECARIE
ABITAZIONI DI PROPRIETA'
ABITAZIONI IN AFFITTO


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?CHE FARE?
ORIENTAMENTI E PRINCIPI ISPIRATORI
Gli interventi assistenziali e dei servizi avvengono sulla base dei bisogni
e vengono attivati dai servizi sociali del Comune
tenendo conto dell’effettiva e reale necessità di chi li richiede.

TIPOLOGIA DEGLI INTERVENTI DI ASSISTENZA SOCIALE ED ECONOMICA
Tali forme di intervento si articolano in:
 sussidi straordinari;
 sussidi continuativi;
 interventi di assistenza domiciliare;
 tessera di esenzione alla spesa sanitaria per indigenti.


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CRITERI PER L’EROGAZIONE DELL’ASSISTENZA ECONOMICA E SOCIALE
Lo stato di bisogno è valutato di norma tenendo conto dei seguenti elementi:

- situazione socio-economica e patrimoniale del soggetto o del nucleo familiare,
nonché il reddito (art. 433 C.C). Il reddito del richiedente non deve di norma superare
l’importo del “minimo vitale” calcolato come previsto successivamente;
- riflessi economici derivanti dalla presenza di gravi malattie o altri stati di bisogno,
opportunamente documentati;
- relazione tecnica dall’assistente sociale.
Calcolo del minimo vitale
Per il calcolo del minimo vitale di un nucleo si procede come segue:
• 1° componente - 100% della quota base prevista
• 2° componente - 70% della quota base prevista
• dal 3° componente in poi - 40% della quota base prevista


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Calcolo del reddito del nucleo
Per il calcolo del reddito del nucleo famigliare si sommeranno tutte le
entrate dei componenti e ci si avvarrà della seguente documentazione:





domanda dell’interessato;
auto dichiarazione sui redditi, cioè il patrimonio;
composizione del nucleo famigliare e parentale, corredata da relativa
documentazione;
relazione socio-economica del servizio sociale o altri servizi competenti
in ordine all’intervento richiesto.


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CRITERI E MODALITA’ DI EROGAZIONE DEGLI INTERVENTI
Tutti gli interventi e la loro consistenza sono proposti dalla
Commissione Tecnica per l’assistenza sociale ed economica alla
Giunta Comunale, che adotterà specifico atto deliberativo, alla luce
delle documentazioni prodotte e delle informazioni già possedute dal
Servizio Politiche Sociali.
L’ammissione alla fruizione di tutti i servizi prestati a domicilio
viene decisa dal Dirigente del Settore, in base alla relazione
predisposta; gli interventi di assistenza domiciliare, di supporto
infermieristico, di distribuzione di pasti vengono effettuati a norma dal
Comune con personale proprio o tramite operatori delle realtà
convenzionate con il Comune allo scopo.


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La gestione del servizio si attua con funzioni di raccolta della domanda,
analisi del caso, formulazione dei piani assistenziali personalizzati e
proposte di risposta dal Servizio Politiche Sociali.
Il servizio verrà erogato gratuitamente agli anziani che vivono soli ed
hanno un reddito pari o inferiore al minimo vitale, sottraendo comunque
al reddito complessivo il costo del servizio ed eventualmente le spese
di affitto.
Possono venire erogati contributi mensili personali continuativi per
comprovate situazioni di bisogno, tenuto conto del minimo vitale, del
reddito del nucleo, della consistenza e rilevanza del bisogno; le
erogazioni possono avvenire fino ad un massimo corrispondente alla
pensione sociale INPS.


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SUSSIDI PER AFFITTI
Il Comune di Cuneo ha cominciato a erogare i contributi per gli affitti
dall’anno 2001 alle 460 famiglie che ne hanno fatto richiesta e a cui è
stato riconosciuto il diritto a questa provvidenza.
Solo in questi giorni la Regione ha reso disponibile la somma di 138
mila euro, che rappresenta appena il 18 per cento di quella necessaria,
di 755 mila euro.
Tre anni fa, alla prima applicazione di questo beneficio, le richieste
erano state di 192 mila euro, passate a 371 mila l'anno successivo: una
crescita costante, che indica la necessità di questo tipo.


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I CONTRIBUTI DEL PIEMONTE
La Regione Piemonte non prevede contributi specifici a favore dei disabili per
l'eliminazione delle barriere o per l'adattamento dell'autovettura o per l'acquisto di ausili
particolari, ma ha stanziato dei fondi alle ASL per l'erogazione di particolari ausili.
Questi contributi sono stati destinati a persone disabili “affette da particolari patologie”, e
altri soggetti gravemente invalidi che necessitano di particolari presidi ritenuti dallo
specialista assolutamente indispensabili".
In buona sostanza non si prevedono, quindi, contributi diretti ai
cittadini disabili o alle loro famiglie.
Da segnalare una proposta di legge (sottolineiamo "proposta") elaborata da alcune
associazioni, che suggerisce disposizioni e finanziamenti specifici per la realizzazione di
interventi direttamente finalizzati al superamento e all'eliminazione delle barriere
architettoniche.


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Presentazione

La povertà
La casa
Cittadini invisibili
Immigrazione


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La Caritas italiana nacque nel 1971 come
strumento a disposizione dell'Episcopato italiano.
Caratteristiche:
• ha prevalente funzione pedagogica;
• coinvolge tutta la comunità ecclesiale
• ha funzione di coordinamento;
• è seria e rigorosa nel metodo di lavoro;

Abbiamo utilizzato per le nostre ricerche sul
diritto alla casa, anche i dati forniti da questo
ente.


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Tra le famiglie italiane emerge:
• Una diffusa povertà;
• Distribuzione diseguale della ricchezza;
• Una crescita ulteriore di chi era già ricco;
• Disagi sociali.
Rapporto tra povertà e accesso ai servizi sanitari:
• Differenze tra Nord e Sud, a scapito del Sud.
I dati critici sono:
• Nei servizi per le malattie mentali;
• Nell’assistenza agli anziani attivata al 100% al Nord ma
assente in 1/4 del Sud;
• Nell’accesso ai servizi da parte degli immigrati.


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• La disponibilità di uno spazio abitativo,dove
dimorare, dove riposare e sviluppare la propria
vita privata, è esigenza di ogni persona.
• La costituzione però non riconosce lo spazio
abitativo ad ogni cittadino, infatti è noto come
la casa e il lavoro siano uno dei problemi più
evidenti per gli immigrati.
In Italia per la prima accoglienza ci sono a
disposizione 20.000 posti letto, questo tipo di
accoglienza però permette di affrontare le
emergenze, mentre una politica sociale per la
casa permetterebbe di affrontare il problema
alla radice.


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Immigrazione
Un particolare impegno è stato profuso in questi
ultimi anni nella sperimentazione in alcune
regioni di buone prassi riguardanti la reciproca
integrazione tra popolazioni residenti nello
stesso territorio.
L'obiettivo: trarre indicazioni utili a livello di
programmazione sociale. Per ciascuna di queste
tematiche sono stati attivati progetti mirati:
Progetto
Itaca,
Progetto
Immigrazione,
Progetto Tratta, Progetto Rifugiati,...


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I disabili in Italia sono circa 2.615.001.
Una parte importante di essi non ha titoli
di studio.
Mancano circa 11.000 insegnanti di
sostegno in modo da raggiungere il numero
indispensabili cioè 1 ogni 2 alunni.