Un po` di Marche… - Simucenter Marche

Download Report

Transcript Un po` di Marche… - Simucenter Marche

Slide 1

VIAGGIANDO NELLE
MARCHE
UN VIAGGIO
ALLA
SCOPERTA DI
INCANTEVOLI
PAESAGGI,
TRADIZIONI E
SAPORI…

A CURA DELLA CLASSE 4AT


Slide 2

Un po’ di Marche…
Le marche sono una regione dell’Italia centrale di circa un milione e mezzo
di abitanti. Capoluogo della regione è Ancona; altri capoluoghi di provincia
sono Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Pesaro e Urbino.
Il litorale alterna coste alte e rocciose a coste basse e sabbiose; la regione
risponde alle esigenze di tutti i turisti anche per gli appassionati della neve e
della montagna. Ma il paesaggio più tipico marchigiano è quello collinare,
un mosaico policromo di campi coltivati che non ha eguali nelle altre regioni
italiane.
Nell’antichità la regione era occupata dai Galli a nord e dai Piceni a sud del
fiume Esino. Nel III secolo venne romanizzata, poi alla caduta dell’Impero
Romano la parte sud divenne un territorio longobardo, mentre la parte nord
era controllata dall’esarcato di Ravenna, che nel 752 venne donata al Papa.
Nel X secolo apparve il nome di marca a indicare zone di confine di
influenza imperiale. Nel XIII secolo si affermano e consolidano, sotto
l’autorità papale, varie famiglie signorili, come i Montefeltro a Urbino, i
Malatesta a Pesaro, i Da Varani a Camerino.
Allo Stato pontificio le Marche rimangono, tranne la breve parentesi del
periodo napoleonico, fino all’annessione al Regno d’Italia.

RISORSE:
Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare


Slide 3

La natura nella Regione Marche
Siete amanti del verde, degli animali e dell’ aria
aperta?
Amate immergervi nelle bellezze di una natura
incontaminata??
C’è la regione che fa per voi!!...
Le Marche una regione al plurale...
Una regione generosa...
Perché tanti sono i tesori che intende offrirvi...
Dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini a quello
Regionale del Monte Conero vicino ad
Ancona, splendido capoluogo di regione;
dalle Grotte di Frasassi alla Gola
dell’Infernaccio e a quella del Furlo.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 4

Il Parco Regionale Naturale
del Conero
L’area di 6 011 ettari ricadenti nei territori di Ancona,
Camerano, Numana e Sirolo comprende un tratto di
costa alta e un’ampia fascia collinare caratterizzati da
scorci panoramici. Di sassi bianchi come la pietra del
Conero sono le calette ricavate dal Monte Conero.
Importante è la cava di Massignano oggi attrezzata per
le visite. Istituito nel 1987 per tutelare ricchezza e
varietà di flora e fauna e di tesori culturali, il Parco
vanta numerose peculiarità botaniche.
La salvaguardia del territorio consente la presenza del
tasso, volpe, puzzola, riccio, donnola. Anche se non
autoctoni sono stati adottati cinghiali e caprioli. Punto noto
di migrazione di rapaci, prezioso per chi ama il
birdwatching, non di rado ci sono spettacoli di aironi in
volo o posati in punti di sosta. L’Area Protetta del Conero
è percorsa da sentieri segnalati che raggiungono l’apice
delle sfumature in primavera, quando le ampie radure
sono fiorite. Gli itinerari, percorribili anche in mountain
bike o a cavallo, sono praticabili con l'aiuto della
segnaletica, della carta per escursionisti e delle guide del
Parco.
Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 5

Il Parco Nazionale dei Monti
Sibillini
La vegetazione cambia man mano che ci si
sposta ad un'altitudine media di 500 m, alle
cime più elevate. Fino a circa 1000 m
predomina il bosco di roverella, carpino nero e
orniello. Al di sopra del limite potenziale del
bosco si sviluppano i pascoli primari o naturali
dove si possono trovare specie rare e pregiate
come la stella alpina dell'Appennino. Anche la
fauna è molto interessante, numerosi sono i
mammiferi come il lupo il gatto selvatico e il
capriolo; tra gli uccelli l’aquila reale e il falcone
pellegrino; per finire i rettili con la vipera
dell’Ursini.

Importante è il Lago di Fiastra nell’omonima località ormai di
rilevante attrazione turistica. Il bacino artificiale formato con la
costruzione di una diga di sbarramento del fiume Fiastrone è
di dimensioni imponenti: 86 m di altezza e 360 di lunghezza.
Il lago è balneabile anche se l'acqua è sempre un po' fredda e
diventa rapidamente profonda oltre ad essere un pò melmosa
appena sottoriva. Si ricorda che mancando il sale non si
galleggia ma se si beve poco male perché l’ acqua è migliore
di quella dei rubinetti di casa.
Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 6

Riserva Naturale Statale
Gola del Furlo
È la terza area protetta della provincia
di Pesaro e Urbino con i suoi 3.600
ettari di boschi, pascoli e cime
incontaminate. Un autentico paradiso
attraversato dal fiume Candigliano che
si insinua tra le imponenti pareti
rocciose della Gola. La ricchezza
naturalistica vanta esemplari di flora e
fauna davvero singolari, basti pensare
all’aquila reale, al falco pellegrino, al
gufo reale, al picchio muraiolo, alla
rondine montana, al rondone maggiore
e al gracchio corallino. E poi al Furlo
vivono lupi, caprioli, daini, cinghiali. La
vegetazione che ricopre le cime del
massiccio è costituita in prevalenza da
querceti con roverella, carpino nero,
orniello, acero, sorbo. Assai variegato
anche l’habitat fluviale e ripariale, così
come ricchissima è la vita che pullula
nelle foreste, nei pascoli e nei
cespuglieti.
Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 7

Le Grotte di Frasassi
Genga, piccolo comune in provincia di Ancona,
si estende a ridosso dell'Appennino
Marchigiano. Qui si trova la Gola di Frasassi,
solcata dal fiume Sentino, di eccezionale
interesse paesaggistico e naturale. Il territorio
racchiude numerose grotte dove sono stati
rinvenuti reperti preistorici; le più famose sono
le Grotte di Frasassi e la Grotta del Santuario. Il
fiume nei millenni, ha scavato una valle
abbastanza ampia lungo tutto il percorso tranne
che negli ultimi 2 km dove ha scavato una
stretta gola, profonda 300-400 m. prima di
andare ad ingrossare l'Esino.
Il tesoro Grotte di Frasassi è stato
scoperto casualmente nel 1971 dal
Gruppo Speleologico CAI di Ancona; nel
1974 le grotte sono state aperte al
pubblico ed velocemente sono diventate
una delle più importanti attrattive delle
Marche, già visitate da oltre 10 milioni di
persone provenienti da tutti i continenti. Il
percorso è esaltante e l'illuminazione
accentua le forme ed i colori di stalattiti,
stalagmiti e laghetti; un itinerario
sotterraneo che è stato definito uno dei più
belli al mondo.
Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 8

La Gola dell'Infernaccio
Da qui si apre la strada a importanti percorsi
turistici ed escursionistici: la sorgente del fiume
Tenna e l'Eremo di San Leonardo. É possibile
l'arrivo alla Cascata Nascosta e l'ascesa verso
le cime. Non sfuggirà l'ingresso di un tunnel
artificiale alla destra del torrente e del sentiero
che entrano nella gola. L'opera agevola il
passaggio di strumenti, mezzi e bestiame ma
rovina parte della bellezza del luogo. Comincia
ora il sentiero che si inerpica tra rocce e
vegetazione scavalcando il torrente attraverso
un ponticello in legno e poi con saliscendi.

Il percorso andrà addolcendosi in più comode stradine e
sentieri. Superata questa parte di camminata obbligatoria, si
entra in un bosco con il torrente vigoroso sulla sinistra. Dopo
poche centinaia di metri siamo di fronte ad un dei bivi
attraverso il quale decideremo la destinazione. Sulla destra
si sale e si arriva all'Eremo di San Leonardo, andando dritti
si va verso Capotenna. Entrambe le mete sono facili da
raggiungere ma il percorso più breve è quello verso l'Eremo
e meta di centinaia di turisti di tutte le età.
Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 9

TURISMO BALNEARE
Uno degli aspetti più caratterizzanti di
questa regione è la costa che si estende
per circa 180 km, alternando bellissime
spiagge di ghiaia, scoglio e sabbia,
rispondendo alle esigenze di tutti i turisti
che visitano la nostra terra. La costa
settentrionale, detta “riviera delle
colline”, ospita i famosi centri balneari di
Gabicce Mare, Fano, Pesaro.
Proseguendo verso Ancona, si incontrano le località di
Senigallia, rinomata per la sua “spiaggia di velluto” candida e
finissima. In lontananza si scorge il monte Conero, promontorio
di straordinaria bellezza che si affaccia sull’Adriatico. Lungo la
“riviera del Conero” incontriamo le località di Numana e Sirolo.
Inoltre, non si può non citare la “verde riviera picena”, che si
estende tra Civitanova, Porto Sant’Elpidio, Lido di Fermo, Porto
San Giorgio e Pedaso, e l’esotica “riviera delle palme” tra
Cupramarittima, Grottammare e San Benedetto del Tronto.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 10

Gabicce Mare
È una località balneare famosa per la sua spiaggia di sabbia finissima, che offre una tranquilla
vita balneare. L’abitato è di aspetto moderno, contemporaneo alla crescita delle attività
turistiche. Con la vicina frazione di Gabicce Monte, l’antica Castellum Ligabitii, è il polo turistico
più settentrionale della regione. Durante il periodo medievale, fu sotto il dominio della Chiesa
ravennate.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 11

Numana e Sirolo
Sono due località balneari famosi per la loro spiaggia di sabbia finissima, che offre una tranquilla
vita balneare. L’abitato è di aspetto moderno, contemporaneo alla crescita delle attività
turistiche. Con la vicina frazione di Gabicce Monte, l’antica Castellum Ligabitii, è il polo turistico
più settentrionale della regione. Durante il periodo medievale, fu sotto il dominio della Chiesa
ravennate.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 12

Civitanova Marche
È una frequentata località balneare che sorge a 27 km da Macerata presso la foce del fiume
Chienti. È divisa in due centri: Porto Civitanova (sulla costa) e Civitanova Alta (nell’entroterra) di
fondazione medievale, cinta da mura quattrocentesche con torri. Le principali attività economiche
locali sono, oltre alla pesca, il turismo balneare e l’industria calzaturiera. Caratteristico l’artigianato
delle sedie impagliate.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 13

Porto San Giorgio
È una delle strutture più attrezzate e di moda della riviera Adriatica. La sua spiaggia di 3,5
km presenta una sabbia finissima. Ha avuto notevoli personaggi illustri come ospiti, come per
esempio il fratello di Napoleone Bonaparte, Gerolamo, l’attrice di teatro Eleonora Duse e il
poeta Gabriele d’Annunzio. In origine era un villaggio di pescatori, ma nell’XI secolo divenne
fortezza a guardia del litorale adriatico.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 14

Cupramarittima
Questa graziosa località balneare sorge tra la valle del fiume Menocchia e del Tesino. Il suo
nome deriva dalla dea Cupra, alla quale è dedicato un santuario nella parte alta della città.
Nella zona fra Cupramarittima e Grottammare è stata rinvenuta una necropoli dell’età del
Ferro, del VI secolo. Nelle tombe sono state rinvenute armi e oggetti in bronzo. Ospita anche
una malacologia, uno dei tre musei più importanti d’Italia dove si possono ammirare delle
conchiglie provenienti da tutto il mondo.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 15

Grottammare
Grottammare è una piacevole stazione balneare dal clima mite, costituita da un fondale basso
e da un’ampia spiaggia. È caratterizzata per il suo interessante borgo medievale che si
sviluppa sulla costa e sul monte Castello, dove si trovano le cinquecentesche chiese di
Sant’Agostino e di Santa Lucia. Nel XVI secolo diede i natali a Felice Peretti, divenuto papa
con il nome di Sisto V.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 16

San Benedetto del Tronto
San Benedetto dista 32 km da Ascoli Piceno ed è situata tra le foci dei fiumi Tesino e Tronto. Si
tratta di un nobile centro di villeggiatura marchigiano, con un lungomare ombreggiato da palme
e oleandri e una spiaggia sabbiosa che si allunga per oltre 2,5 km. Conserva tuttavia un piccolo
nucleo antico, con una trecentesca torre, resto di un antico castello. È celebre per essere uno
dei porti più importanti d’Italia: dispone di una flotta compresa di motonavi oceaniche.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 17

I luoghi dello spirito
Le Marche sono un’ importante risorsa per il turismo religioso nazionale, grazie alla
presenza nel suo territorio, di numerosi luoghi di culto, meta ogni anno di un grande numero
di fedeli.
Sicuramente Loreto e la sua basilica rappresentano la meta turistica più significativa che
la regione Marche può offrire, senza dimenticare Osimo, magnifica città di origine
romana,che conserva all’interno delle proprie mura, importanti edifici di carattere religioso,
quali il Santuario di San Giuseppe da Copertino e la Cattedrale di San Leopardo.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 18

Osimo
A pochi chilometri dalla Riviera del Conero, situata su di un
alto poggio (265 s.l.m.) si eleva Osimo (29.600 ab.), uno tra i
più interessanti ed antichi centri delle Marche. Grazie alla
sua favorevole posizione geografica, gode per la maggior
parte dell'anno di un benefico clima ed anche di una
magnifica visione panoramica che in giornate
particolarmente limpide si estende dal litorale adriatico al
Gran Sasso e dai Monti Sibillini a San Marino. Importante
nodo commerciale già al tempo dei Romani e sede vescovile
fin dal IV sec., la città conserva all'interno delle proprie mura
e negli immediati dintorni numerose testimonianze dell'arte,
della cultura e dello spirito come ad esempio il Santuario di
San Giuseppe da Copertino e la Cattedrale di San
Leopardo.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 19

Cattedrale di San Leopardo
Eretta nei pressi dell'antico Cassero, il punto più alto della città,
la Cattedrale di San Leopardo rappresenta uno dei più
interessanti esempi di architettura romanico - gotica delle
Marche. Il primitivo edificio, corrispondente più o meno alla
navata centrale, venne costruito nell'VIII sec. sull'area di una
preesistente chiesa fatta edificare da San Leopardo, primo
vescovo di Osimo. Nel corso del XII-XIII sec. l'edificio subì
numerosi ampliamenti con l'aggiunta delle due navate laterali,
del presbiterio, dell'abside, della cripta e del protiro, oltre che
del Battistero. Nel XIX sec. la chiesa venne ridotta allo stato
attuale con l'aggiunta delle cinque cappelle laterali.
L'interno, ampio ed austero, ha l'ingresso più solenne ed artistico sul lato laterale di mezzogiorno,
mentre quello principale, ad oriente, fu aperto soltanto nel 1589. Al di sotto del transetto si trova la
cripta, in cui, tra gli altri monumenti funebri, è custodito il sarcofago dei SS. Martiri Fiorenzo e
compagni, caratterizzato sulla fronte da un pregevolissimo rilievo in marmo lunense del IV secolo.
Il Battistero, a pianta rettangolare, ampiamente trasformato e decorato nel XVII sec., ospita al suo
interno un fonte battesimale bronzeo superbamente eretto al centro del tempio, opera dei fratelli
Jacometti di Recanati.
Dal chiostro dell'Episcopio si può accedere al Museo Diocesano, recentemente realizzato nei vasti
ambienti dove avevano la loro residenza i vescovi. In sedici sale sono state collocate opere di vario
genere (dipinti, sculture, suppellettili, paramenti sacri, ecc.) che in precedenza erano confusamente
esposte nel Battistero o conservate in chiese e sagrestie della Diocesi.
Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 20

Santuario di San Giuseppe da
Copertino
La chiesa, dedicata anticamente a San Francesco, è
sorta nel XIII sec. e modificata al suo interno nel
XVIII; al Santuario, dedicato a San Giuseppe da
Copertino dal 1781, è annesso il convento dei Frati
Minori Conventuali, presso il quale il santo mori nel
1663. La chiesa è meta di continui pellegrinaggi di
fede per via delle spoglie di San Giuseppe (patrono di
Osimo e protettore degli studenti) custodite nella
cripta sottostante il presbiterio. Di notevole interesse
sono le grandi pale presenti sugli altari delle
cappelle laterali: su tutte merita menzione la tavola di
Antonio Solario raffigurante la Vergine in trono e
Santi, datata 1503. Si consiglia anche la visita agli
ambienti dell'antico convento, le "camerette" in cui il
Santo patrono, isolato da tutto, visse la sua profonda
vocazione ed esercito la penitenza.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 21

Loreto
La Storia del Santuario inizia nel sec. XIII (10 dicembre 1294) con
l'arrivo della casa abitata dalla famiglia della Vergine Maria a Nazaret.Il
santuario di Loreto è stato per secoli ed è ancora oggi uno dei luoghi di
pellegrinaggio tra i più importanti del mondo cattolico. La S. Casa, nel
suo nucleo originario, è costituita da sole tre pareti, perché la parte
dove sorge l'altare dava, a Nazaret, sulla bocca della Grotta e, quindi,
non esisteva come muro.

Delle tre pareti originarie le sezioni inferiori, per quasi tre metri di altezza,
sono costituite prevalentemente da filari di pietre, per lo più arenarie,
rintracciabili a Nazaret, e le sezioni superiori aggiunte successivamente
e, quindi spurie, sono in mattoni locali, gli unici materiali edilizi usati nella
zona. Alcune pietre risultano rifinite esternamente con tecnica che
richiama quella dei nabatei, diffusa in Palestina e anche in Galilea fino ai
tempi di Gesù. Vi sono stati individuati una sessantina di graffiti, molti dei
quali giudicati dagli esperti riferibili a quelli giudeo-cristiani di epoca
remota, esistenti in Terra Santa, compresa Nazareth.Il Crocifisso dipinto
su legno, sopra la cosiddetta finestra dell'Angelo, assegnato alla fine del
sec. XIII, secondo alcuni è di cultura spoletina e secondo altri rivelerebbe
segni della maniera di Giunta Pisano.
La Statua della Madonna, scolpita su legno di un cedro del Libano dei
Giardini Vaticani, sostituisce quella del sec. XIV, andata distrutta in un
incendio scoppiato in S. Casa nel 1921. È stata fatta scolpire da Pio XI
che nel 1922 la incoronò in Vaticano e la fece trasportare solennemente a
Loreto.
Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 22

Tutte le Terme nella Regione
Marche
In questa splendida regione, nei dintorni
delle località storiche marchigiane, sono
numerosissime le terme immerse del
verde che offrono vasti trattamenti benefici
grazie alla quantità di acque solfuree e
calciche del territorio.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 23

Montegrimano Terme
Montegrimano Terme, anticamente "Castrum Montis
Grimani", è situato in Provincia di Pesaro e Urbino,
nella Valle del Conca e vicinissimo alla Repubblica
di San Marino. Posto a 600 metri sul livello del mare
offre un'aria purissima, un clima dolce e temperato e
la quiete serena allietate dalle carezze della brezza
marina e dagli aromi della montagna. Il paese vanta
un notevole centro termale, realizzato per lo
sfruttamento delle acque minerali alcaline che
sgorgano dalle pendici del monte San Paolo.
Acque - Salsobromoiodiche e salso-solfato-alcaline.
Trattamenti - Cura delle malattie del ricambio. Cura
di disfunzioni epatiche e di malattie e infiammazioni
dell'apparato digerente. Trattamenti idropinici,
irrigazioni ed inalazioni.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 24

Carignano Terme
La stazione termale sorge nella valle del torrente
Arzilla, all'interno di un grande parco di alberi
vetusti e resinosi che rendono il luogo rilassante e
salutare. Il nome della località deriva dall'antica
famiglia dei Carignano che possedeva un castello
proprio al di sopra della collina delle terme.
Fano, a pochi chilometri, è una notevole meta
artistica con l'arco di Augusto del I secolo, le logge
di S.Michele, il duecentesco palazzo della Ragione
in stile romanico-gotico, la fontana della Fortuna del
cinquecento; interessanti sono la Corte
Malatestiana o Palazzo Malatesta, con la
collezione di medaglie rinascimentali, e le due
tombe dette Arche Malatestiane, di cui una gotica e
l'altra rinascimentale.
Acque - Solfuree, bicarbonato-alcalinomagnesiache, clorurate e salsobromoiodiche.
Trattamenti - Cura e prevenzione delle disfunzioni
epato-biliari e delle malattie dell'apparato digerente.
Trattamenti idropinici e bagni termali. Cure
inalatorie e irrigazioni. Cura di malattie e di disturbi
infiammatori delle vie respiratorie.
Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 25

Macerata Feltria
Terme
Macerata Feltria sorge ai piedi dell'Appennino marchigiano, a
321 m. di altitudine, tra i fiumi Foglia e Conca, nella parte
orientale del Montefeltro. Erede della romana Pitinum
Pisaurense, distrutta dai goti nel VI secolo, fu contesa tra i
Malatesta e i Montefeltro, restando soggetta prima al Ducato
di Urbino e poi allo Stato Pontificio. Qui Garibaldi in fuga trovò
aiuto durante gli eventi del 1849. Le acque della fonte Certaldo
erano utilizzate dagli abitanti sin dall'antichità, ma la vera
storia termale di Macerata Feltria ha avuto origine nel 1992
con la creazione del moderno centro Pitinum Thermae.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Acque - Solfuree.
Trattamenti - Cura e prevenzione
delle malattie dell'apparato
respiratorio. Trattamento delle
disfunzioni epato-biliari. Bagni
termali, idromassaggi, docce, masso
e fisiochinesiterapia. Fangoterapia.
Cure inalatorie, idropiniche.
Rieducazione delle patologie
invalidanti di anca, ginocchio e
colonna vertebrale. Stabilimento a
norme CEE, accessibile agli invalidi.
Convenzioni con SSN ed enti
mutualistici.

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 26

Aspio Terme
Fra boschi e colline della valle bagnata
dal torrente omonimo, Aspio occupa
una posizione panoramica rispetto al
monte Conero e al colle di Camerano.
A pochi chilometri si trovano
Camerano, con la chiesa di
S.Francesco dal portale gotico e il
particolare museo della fisarmonica, e
Osimo che vanta il Duomo romanico
con un bel portico dalle arcate
imponenti e due portali gotici ed il
Battistero con la fonte battesimale del
XVI secolo in bronzo.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Acque - Salsobromoiodiche
Trattamenti - Cura idropinica per i disturbi
dell'apparato digerente. Cura delle sindromi
catarrose e ipersecretive. Trattamento di
dispepsie, coliti e disfunzioni epato-biliari.

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 27

San Vittore delle Chiuse
Terme

Piccola ma importante stazione
termale, nota per le proprietà
terapeutiche delle sue acque solfuree
lievemente radioattive. Il borgo consta
di poche case nella bassa valle del
fiume Sentino, alla sua confluenza con
l'Esino. La chiesa medievale, che dà il
nome alla località, S.Vittore delle
Chiuse, risale probabilmente al XI
secolo ed è in stile romanico con
intrecci bizantini, con due torri
campanarie, una massiccia e tronca,
l'altra, cilindrica, ancora intatta. A pochi
chilometri si trovano le grotte di
Frasassi, nella gola omonima scavata
dal Sentino fra le pareti a strapiombo
dei monti Vallemontagnana e Frasassi.
La cavità più grande è la Grotta Grande
del Vento, scoperta ed esplorata nel
1971; nella gola si aprono numerose
altre grotte di difficile accesso: in una di
queste è sorta la pittoresca cappella di
S.Maria infra Saxa.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Acque - Solfuree radioattive.
Trattamenti - Riabilitazione e
recupero funzionale di pazienti
con esiti post-traumatici.
Trattamento di malattie
infiammatorie e degenerative
dell'apparato respiratorio e
locomotore. Balneoterapia e
fangoterapia. Masso e
fiochinesi terapie.

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 28

Tolentino Terme
Tolentino, di origine romana, è ubicata in una
favorevole posizione tra boschi e colline, ad ovest
del Chienti. Storicamente è nota per il trattato di
pace fra Napoleone e lo Stato della Chiesa,
stipulato in palazzo Bezzi nel 1797, e per la
battaglia della Rancia del 1815, tra gli austriaci e il
Murat. La città offre caratteristici scorci e molti
monumenti, tra cui la basilica di S.Nicola, mentre
nei dintorni sono da visitare il castello della Rancia
e l'abbazia cistercense di Chiaravalle di Fiastra.
Acque - Salsobromoiodiche, bicarbonato-calciche e
solfuree.
Trattamenti - Trattamento delle patologie
dell'apparato respiratorio. Cura e prevenzione delle
malattie delle vie urinarie. Cura di affezioni
ginecologiche. Trattamento idropinico, bagni,
idromassaggi. Inalazioni e irrigazioni. Centro
estetico e angolo del benessere ispirato ai moderni
orientamenti di dermocosmesi. Centro di medicina
dello sport.
Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 29

Sarnano Terme
Sarnano è un suggestivo borgo medievale posto su un colle nel
versante nord-orientale dei monti Sibillini, a mezza strada tra
Camerino e Ascoli Piceno. Le sue origini pare risalgano ad alcune
famiglie di discendenza longobarda che, all'inizio del XIII secolo,
posero le basi per la costituzione del nuovo comune. Il centro
storico conserva il suo impianto originario, con le stradine ripide e la
piazza Alta, circondata dagli antichi palazzi pubblici e dalla
duecentesca chiesa di S. Maria Assunta. Il paese nuovo si snoda
più in basso, dove è ubicato anche lo stabilimento delle terme. La
fonte deve il suo nome al frate francescano S. Giacomo della Marca
che predicò nella regione nel Quattrocento. I dintorni offrono
piacevoli motivi di interesse e svago.
Acque - Salse e solfuree, bicarbonato-calcichesodiche.

Trattamenti - Terapia inalatoria per le patologie delle
vie respiratorie. Cura e prevenzione delle malattie del
ricambio e dell'apparato urinario. Trattamento delle
patologie cutanee e dell'apparato genitale femminile.
Fangoterapia e masso-fisiochinesiterapia. Cura e
prevenzione della sordità rinogena con insufflazioni
endotimpaniche e politzer crenoterapico.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 30

Acquasanta Terme
Lungo la via Salaria, in posizione dominante sul fiume Tronto,
Acquasanta si identifica con le sue terme già note ai tempi dei
romani. Tito Livio narra che il console M.L. Planco, nel 50 a.C, trasse
giovamento dalle proprietà curative delle sue acque ricche di zolfo,
dopo aver sperimentato invano i bagni di Toscana. Fu stazione di
sosta delle truppe romane, citata come Vicus ad Aquas nella tavola
Peutingeriana, in cui sono riportati i percorsi dell'esercito imperiale.
Nota anche nel Medioevo, pare che Carlo Magno vi abbia sostato nel
suo viaggio verso Ascoli. La realizzazione del nuovo stabilimento
termale fu avviata nel 1780 su progetto di Lazzaro Giosaffatti, dove
le acque termali sgorgano alla temperatura di 38,6 °C. Da
menzionare, infine, è la Festa dell'Autunno, in ottobre, mentre una
gita alla vicina Ascoli Piceno è consigliata agli amanti delle città
d'arte.
Acque - Solfuree e salsobromoiodiche.
Trattamenti - Cura delle infiammazioni
dell'apparato locomotore. Trattamenti
specifici di antroterapia per la prevenzione
delle malattie dell'apparato respiratorio.
Fangoterapia. Trattamento delle malattie del
ricambio e delle malattie dermatologiche.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 31

La gastronomia Marchigiana
Le Marche rappresentano un punto di incontro tra le gastronomie del nord e
del sud Italia. Immersa nel verde, al centro dell'Italia, questa regione è da
sempre terra di antiche tradizioni e grande ospitalità. La cucina delle Marche è
molto varia e alterna a pietanze dai sapori forti e decisi - prevalentemente a
base di carne - tipiche delle zone di montagna, piatti a base di crostacei,
pesce azzurro e frutti di mare, tipici della celebre riviera del Conero.
Ancona ha una cucina prevalentemente marinara che spicca in particolare per
il brodetto. Fra i piatti di pesce sono da ricordare: le spigole, le orate e i dentici
in bianco o in graticola, le sogliole annegate nel vino bianco, le pannocchie e
le mescioline impanate, le zuppe di balleri (datteri marini), le sarde a
scottadito e i prelibatissimi tartufi di mare. E' inoltre presente una gastronomia
contadina il cui piatto più importante è costituito dai vincisgrassi, una sorta di
lasagne al forno. Fra i molti piatti che si possono gustare ad Ascoli Piceno,
trovano posto le olive all'ascolana, agnello e capretto alla brace, funghi e
pecorino. Nelle pasticcerie dolci come: caciuni (pasta sfoglia imbottita di
pecorino), ciambelle al mosto e le famose ciambelle di Pasqua.
A Loreto si possono gustare piatti caratteristici soprattutto di selvaggina quali: uccelletti in salmì,
piccione e cacciagione allo spiedo.
A San Leo si trova un ottimo pecorino da tavola avvolto in foglie di noce e tenuto a maturare in
speciali recipienti di terracotta. Nella zona si rintracciano alcuni dei più antichi formaggi dell'alto
Montefeltro come il raviggiolo e lo slattato, nonché dei prelibati salumi come i salami tipici il
prosciutto di Carpegna la salsiccia matta e la porchetta. Il territorio intorno ad Urbino offre vari
prodotti: verdure, legumi e frutta, fragole, tartufi, funghi di varie specie tra cui le spugnole e vari tipi di
formaggio: caciotte, cacio fiore, giuncate e ricotta. Piatti tipici sono: la braciola e le lumachelle.
La Regione Marche possiede anche un’ importante tradizione vinicola sono moltissimi infatti i vini qui
prodotti ognuno con le proprio caratteristiche enologiche. Tra i rossi: la Lacrima di Morro d’ Alba, il
Rosso Piceno, il Rosso Conero e il Colli Pesaresi rosso. Tra i bianchi invece: il Verdicchio dei Castelli
di Jesi, il Verdicchio di Matelica e il Colli Pesaresi bianco.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 32

Il brodetto all’Anconetana
Ottima seconda portata nonché piatto
unico estivo il brodetto è una
caratteristica zuppa di pesce. La
tradizione impone 13 diverse qualità di
pesce della zona, quantità che alcuni
associano ai commensali dell'Ultima
Cena, altri fanno derivare dal numero di
bocche della Fontana del Calamo (detta
anche delle "13 cannelle") tanto cara
agli anconetani.
A differenza di altre note zuppe italiane,
questa si presenta molto densa,
solitamente servita in piatti fondi con fette
di pane abbrustolito. Alcune voci narrano
che il segreto del brodetto sia conservato
gelosamente dai maestri chef anconetani,
al punto da far giurare ai propri aiutanti di
non rivelare mai le personalissime
variazioni, pena incontri non convenzionali
con la padella.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 33

Il pecorino
Il pecorino è un formaggio ottenuto esclusivamente da latte ovino di provenienza locale. Le forme
sono cilindriche di peso superiore a un chilo ma mai superiore a cinque, di dimensioni variabili tra
i 14-16 cm di diametro ed i 6 - 10 cm d’altezza. Un tempo il pecorino era prodotto dai pastori e dai
contadini che oltre ad allevare gli ovini, ne ricavavano questo saporito formaggio, la cui facile
conservazione,ne consentiva il trasporto da un mercato all’altro, verso le grandi città. Il gusto è
sapido e delicatamente pastoso e diventa più intenso a fine stagionatura, la pasta è più compatta
e scura, lievemente piccante, dall’aroma di nocciole, mandorle; la crosta è più rugosa, consistente
e tendente al dorato. Il pecorino che è rimasto in cantina, al riparo da sbalzi termici, per più di un
anno, è riconoscibile dalla crosta dorata, ocra o bruna; avrà pasta gialla-arancio con sottili
venature rossicce, un odore forte e aromatico,con note di tartufo e funghi, sapore piccante e
sapido. La tecnica di caseificazione del pecorino nostrano prevede l’aggiunta, al latte appena
munto, di caglio naturale locale. In alcuni casi il caglio viene aromatizzato con piante locali come
timo serpillo, basilico, maggiorana, fichi verdi, germogli di rovo, che conferiscono al pecorino
aromi e profumi particolari.
Il pecorino fresco può essere consumato dopo venti giorni ma la stagionatura può protrarsi anche
oltre un anno conferendo al prodotto una maggiore intensità di sapori e profumi.
Da gustare per aprire e chiudere un pasto anche importante, per spuntini e merende, da pasto
con o senza verdure.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 34

Salami Tipici

La storia dei salumi marchigiani e legata alla famiglia mezzadrile,
che usava per alimentarsi quasi tutte le parti del maiale.
L'uso di non sprecare alcuna parte e l'esigenza di utilizzare al
massimo anche il lardo hanno dato vita ai due salumi più
tipici: il salame di Fabriano e il Ciauscolo.

Il ciauscolo o ciabuscolo è il salame più
caratteristico della zona e unico nel suo genere.
Nell’aspetto ricorda una grossa salsiccia, di cui
ha anche la consistenza; si mangia crudo, in
genere spalmato sul pane.
Al taglio la fetta è morbida, spalmabile,
gradevolmente aromatica e dal gusto sapido. Da
gustare durante merende, spuntini, antipasti, per
la degustazione del vino, come piatto completo
accompagnandolo con verdure di stagione sia
cotte che crude

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Il salame di cinghiale ha il tipo gusto
dalle carni profumate. Robusto, ma dolce ed
elegante, il salame di cinghiale viene
prodotto con animali allevati nel cuore
dell`appennino marchigiano.
Dopo la lavorazione che prevede, come
nella migliore tradizione, l`uso del 60% di
carne di cinghiale e del 40% di maiale,
nonché nessuna aggiunta di caseinati, il
salame stagiona nel cuore dei monti Sibillini
e ne esce un salame robusto e dolce.
Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 35

Porchetta maceratese
Questo ottimo piatto della tradizione marchigiana si prepara con un suino disossato da allevamento
locale con l’aggiunta di sale,pepe,finocchio selvatico,rosmarino,aglio,buccia di limone grattugiata.
Il maiale, dopo essere stato disossato e condito con gli appena descritti, viene arrotolato su sé
stesso, con una legatura circolare e verticale. Una volta legata si inforna nel forno a legna,
adeguatamente riscaldato, dove il grasso si scioglie lentamente, mantenendo croccante la parte
esterna e contribuisce alla formazione del gusto e dell’aroma caratteristico della porchetta. Da
gustare per banchetti, fiere e feste paesane.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 36

Prosciutto di Carpegna
Viene prodotto nella zona di Montefeltro, nella parte
settentrionale delle Marche dove vengono selezionati
esclusivamente suini le cui cosce devono pesare
almeno 20 kg.
La prima fase di produzione consiste nella rifilatura ed
alla pressatura per eliminare il sangue residuo,
vengono poi cosparse di sale grosso e la sciate
sgrondare su delle tavole inclinate, per un periodo di
circa tre settimane.
Si procede quindi alla pulitura e lavatura con vino
bianco, poi all'asciugatura e all'aromatizzazione con
pepe.
Nella parte non protetta dalla cotenna si applica la
sugnatura, con strutto mescolato a farina e pepe.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

La stagionatura dura in media quattordici mesi
e dopo un controllo con l'ago d'osso di cavallo
quelli che rispondono alle caratteristiche
organolettiche vengono marchiati a fuoco con
il logo "Prosciutto di Carpegna".
Oggi viene prodotto con suini allevati e
macellati nelle regioni delle Marche, Emilia
Romagna e Lombardia e ha la DOP dal 1996.
Il prosciutto si deve presentare compatto, dal
sapore delicato, non molto pronunciato e
dall'aroma fragrante.

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 37

Salsiccia matta
Tipica dell'area di Fabriano e della parte montana della valle dell'Esino,
viene preparata con lo stesso impasto della soppressata, al quale
è aggiunta una proporzione del quindici per cento di fegato di
maiale e altre interiora.
La parte di grasso aggiunta deve aggirarsi attorno al venticinque per
cento del quantitativo di carne magra.
Il tutto, macinato e condito con sale, pepe, aglio, scorza d'arancia e
aromi, viene insaccato in un budello di piccolo diametro
preventivamente lavato e aromatizzato nel vino caldo. I salami,
una volta legati, vengono lasciati asciugare in luogo fresco, quindi
messi a stagionare.
La tradizione vuole che arrivi in tavola per far festa durante il Carnevale
e, comunque, il prodotto va consumato prima dell'arrivo dell'estate
perché con il caldo rischia di irrancidire.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 38

I Tartufi

Era opinione diffusa, in passato, che i tartufi andassero cercati dove non
crescevano piante perché il tartufo prendendo tutto per sé l’energia della
terra impedisce alle altre piante di crescere. I segni premonitori della sua
presenza erano così sintetizzati: presenza di screpolature e fenditure,
l’assenza di piante erbacee, la presenza di mosche tartufogene, l’aroma
del tartufo percepito nelle mattinate fredde ed asciutte. La raccolta si
effettuava con l’ausilio delle scrofe, per evitare che il maiale divorasse il
tartufo era usanza incastrare un anello di ferro all’estremità anteriore del
suo grifo. I cani dotati di miglior olfatto erano quelli da caccia, ma poco
affidabili perché sempre pronti a correre dietro la selvaggina. Di forma
irregolare e di dimensioni variabili può essere degustato con frittate, primi
piatti, timballi, cacciagione e da conservare in salamoia per salse e tartine.

Nei boschi marchigiani si trovano
tartufi sia bianchi che neri e che sono
di straordinaria qualità e con aroma
molto intenso.
Il tubero magnatum Pico, il tartufo
bianco più pregiato e raffinato, si trova
soprattutto a Sant'Angelo in Vado, a
Sant'Agata Feltria e Acqualagna, nel
Pesarese, da ottobre a dicembre con
importanti fiere.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 39

Tartufo Nero Pregiato di Norcia
Le sue dimensioni variano da quelle di una noce a quelle
di un'arancia, normalmente si trovano di piccola
pezzatura, non sono rari quelli di media grandezza,
mentre è un vero evento trovarne di grandi. Il Tartufo
Nero pregiato di Norcia è di forma prevalentemente
tondeggiante, assume comunque spesso forma
bitorzoluta dettata dai terreni sassosi che circondano
Norcia.
Il Tartufo Nero pregiato di Norcia si presenta con un
colore esterno nero-violaceo raramente presenta macchie
rugginose. Le verruche sono regolari e hanno faccia
poligonale come quella del diamante con depressione
centrale. L'interno del tartufo, la gleba, si presenta molto
scura con filamenti bianchi che a contatto con l'aria
scuriscono tendendo al rossiccio. Gli aschi sono
arrotondati e contengono 4-6 spore fittamente aculeate,
ovoidali e di color giallo-bruno. Il tartufo nero pregiato di
Norcia ha un profumo gradevole e aromatico che si
manifesta a pieno con la cottura. Le piante cui si lega più
volentieri sono: quercia, rovere, roverella, leccio.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 40

Tartufo Bianchetto
Il tartufo bianchetto un tubero molto ricercato
per tradizione nelle zone marchigiane,
nonostante abbia un valore commerciale
inferiore al tartufo bianco.
Cresce in terreni di tipo calcareo, spesso nei
boschi di latifoglie e conifere.
La scorza esterna è liscia di colore biancastro,
la polpa si presenta di colore nocciola con
venature bianche.
Il periodo di raccolta è da gennaio a marzo.
ideale per primi piatti, frittate, uova a occhio di
bue, omelettes.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Tartufo Bianco
Pregiato
Il tartufo bianco pregiato,è considerato il
tartufo per autonomasia perché riveste
un'importanza commerciale notevole.
Conosciuto anche come Tartufo d'Alba o del
Piemonte perchè cresce in abbondanza
soprattutto in questa regione, ma lo si trova
anche in modeste quantità in alcune aree
delle Marche. Esso ha un aspetto globoso,
con numerose depressioni che lo rendono
irregolare. La superficie esterna é liscia e
leggermente vellutata mentre il suo colore
varia dall'ocra pallido al crema scuro fino al
verdastro. Il suo profumo piacevolmente
aromatico ma diverso dall'agliaceo degli altri
tartufi lo rende unico nel suo genere. Vive in
simbiosi con querce, tigli, pioppi e salici e
raramente lo si trova in concomitanza ad altri
tartufi.

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 41

I Vincisgrassi
I vincisgrassi sono un piatto tipico marchigiano.
Si tratta di una sorta di variante regionale delle lasagne
al forno tipica, oltre che delle Marche centro-meridionali,
anche delle zone umbre di confine con il maceratese, in
particolare della montagna folignate. È un primo piatto
che va tradizionalmente condito con ragù e con
l'aggiunta di besciamella. Nelle ricette tradizionali sono
presenti anche rigaglie di pollo ed eventualmente anche
animelle, midollo, cervella bovine o tartufo. Nell'impasto
delle lasagne possono entrare Marsala o vino cotto.
Secondo la tradizione il nome deriverebbe dal fatto che
un cuoco maceratese la preparò in onore di un generale
austriaco di nome Windisch Graetz nel 1799 che
combatté contro Napoleone cingendo d'assedio Ancona.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 42

Olive all’ascolana
Le olive ascolane devono il loro nome
alla città di Ascoli Piceno.

L’invenzione delle olive
ripiene e fritte invece si
data intorno al 1800.
Create, forse, da un
abile cuoco sconosciuto
che prestava la sua
professionalità presso
una nobile famiglia
ascolana.
Grande estimatore della
specialità fu anche il
marchigiano Gioacchino
Rossini. Non mancano
mai sulle tavole degli
ascolani nei giorni di
festa ed è un rito
prepararle.
Esistono innumerevoli
rielaborazioni della
ricetta, tra cui la variante
di San Benedetto del
Tronto con ripieno di
pesce.

Esse sono farcite all’interno da un cuore
tenero di ripieno a base di carne.

Sono considerate una prelibatezza
gastronomica del territorio ascolano e
sicuramente uno dei piatti più
rappresentativi del Piceno. Conosciute in
tutto il mondo, si accompagnano spesso
alla crema fritta o ad altri rustici.
Il risultato di questo connubio alimentare
è riuscire ad apprezzare
contemporaneamente il salato delle olive
e il gusto dolce della crema. Le olive
tenere ascolane fanno parte della varietà
Olea europea sativa, detta anche Liva da
Concia, Liva Ascolana o Liva di San
Francesco.
Sono olive tenere, carnose e ben si
prestano a diventare olive fritte ripene.
L’'Olea europea sativa' era conosciuta
anche in epoca romana.
Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 43

I Dolci
I dolci marchigiani sono sobri, frutto della prudenza e della misura, e sono preparati utilizzando le materie
prime del territorio, in un equilibrio che evita i sapori eccessivi. Di solito contengono poco zucchero, proprio
perchè un tempo era un bene prezioso da usare con parsimonia ed era lasciato al miele il compito di
arricchire i dolci. Venivano realizzati in occasione del Carnevale, di ricorrenze religiose o di avvenimenti
legati alle stagioni.

Il ciambellone

Le castagnole
Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

I Caciuni

Frustingo

Ciambelle di
mosto

Pizza di pasqua

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 44

Il ciambellone
Il ciambellone, preparato dalle donne di casa e cotto a
fuoco leggero di fascina, nel classico forno di
campagna, veniva servito a fette, insieme con la
crema che, cotta nel paiolo di rame, era tirata su e
distribuita con il mestolo. Ma il ciambellone rimane
tuttora prescelto in occasione di feste familiari,
battesimi e cresime; è stato definito “il dolce delle
folle”, perchè viene consumato sempre in riunioni
allegre e rumorose e a conclusione di pranzi e cene
grasse. Non per nulla appare nelle ben 7 colazioni,
approntate per i partecipanti alla “battitura”, cioè alla
trebbiatura del grano. Il ciambellone continua a
rimanere ancora oggi il dolce marchigiano per
eccellenza e, da un'origine prettamente contadina, ha
superato i suoi limiti, estendendosi fino alla città dove
ha raccolto unanimi e costanti consensi.
Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 45

Le castagnole
Questi dolci sono d'obbligo nel
periodo carnevalizio ed ancora oggi,
in taluni luoghi, vengono preparati
anche di mezza Quaresima. Nel primo
quarto di secolo, al tempo in cui erano
già di moda veglioni danzanti, nei
teatri e nelle sale dei circoli ricreativi,
soprattutto nei paesi e in particolare
nello jesino, ogni famiglia partecipante
alla festa portava la sua scorta di
castagnole e, a mezzanotte, interrotte
le danze, avveniva 10 scambio
generale di auguri e dolci. Nelle città,
sempre nel corso dei veglioni, a
mezzanotte aveva luogo un cenone, a
base di piatti freddi, che si chiudeva
con le immancabili castagnole.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 46

Pizza di Pasqua
Tradizionale del periodo di Pasqua,
viene preparata in realtà tutto l'anno
nelle pasticcerie ed è diffusa in tutta la
regione. Ha una forte somiglianza con
l'analogo preparato tradizionale di
Perugina. Un tempo veniva realizzata in
casa e assumeva la forma del recipiente
in cui l'impasto di farina, uova e
zucchero veniva messo in forno. Oggi
nella lavorazione dei laboratori è più
facilmente usato lo stampo di carta
utilizzato anche per la preparazione dei
panettoni, che le fa assumere quindi
una forma più alta. Esiste anche una
versione salata della pizza di Pasqua, in
cui non c'è zucchero ma formaggio.
L'impasto viene ottenuto con intervento
di parmigiano grattugiato e, soprattutto
nella zona fra Macerata e Ancona,
anche con pezzetti interi di fontina o
emmenthal.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 47

I Caciuni
Sono conosciuti con questo nome nell'Anconetano e
nell'Ascolano, mentre nel Maceratese prendono il nome di
piconi. Si tratta di un singolare esempio di unione tra dolce
e salato: sono dolci casalinghi fatti con pasta da pane
tirata a sfoglia per formare dei grandi ravioli che vengono
riempiti con pecorino fresco e stagionato, tuorli d'uovo,
zucchero e scorza di limone grattugiata. Prima di essere
infornati vengono incisi con un taglio a croce, che permette
la fuoriuscita del formaggio durante la cottura e pennellati
con uovo sbattuto.
Nelle stesse province se ne prepara
un'altra versione, che ha come sfoglia di
rivestimento una pasta dolce e come
ripieno un misto di ricotta, tuorlo d'uovo,
zucchero, cioccolato grattato, cannella e
mandorle.
I “caciunitti”, invece, sono caciuni più
piccoli che al posto dei rossi d'uovo e della
ricotta hanno una purea di ceci. Invece che
al forno, vengono fritti.
Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 48

Le ciambelle di mosto
Dette anche ciambelle di magro, sono
una specialità di Ascoli Piceno.
Preparate nel periodo della vendemmia,
si fanno con farina bianca, semi di anice,
olio, zucchero e mosto d'uva appena
spremuto, il tutto mescolato con lievito.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 49

La cicerchiata
Dolce tipico del periodo di Carnevale,
ha origini antiche. Prodotto
tradizionalmente familiare, è passato
all'artigianato e si trova oggi in tutte le
pasticcerie. La zona più tipica della
cicerchiata è comunque l'area delle
province di Macerata e Ascoli Piceno.

Si tratta di farina impastata con uova, poco
zucchero e un goccio di mistrà, il liquore
marchigiano caratteristico a base di anice.
Vengono formate delle piccole pallottoline
di pasta che vanno fritte in olio o strutto,
amalgamate con miele e composte in
forma di ciambella piuttosto piatta, talvolta
cosparsa di pinoli.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 50

Il frustingo
O frustenga, o pistingo, o frostenga, è
un dolce tipico che ha molte varianti
non solo di gusto ma anche
linguistiche. Si scopre che deriva da
"frusto", ossia povero, anche se siamo
di fronte a una fantasiosa invenzione
partendo da ingredienti semplici,
quotidiani. Dolce invernale legato alle
feste natalizie, unisce a farina
integrale un repertorio di ingredienti
che varia in ogni ricetta, dove non
mancano noci, mandorle, fichi secchi,
cedro candito, succo d'arancia, scorza
di limone, uva sultanina, olio d'oliva,
cannella, rhum, cacao, caffè, vino
bianco secco e mosto cotto.
Imparentato è il “bostrengo”, o
frustengolo, diffuso nel Pesarese e
legato alla festività della Madonna di
Loreto, che vede l'utilizzo di molti
ingredienti simili al frustingo, ma la
farina è mista di frumento e mais e
vengono messe anche mele, pere e
riso.
Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 51

Colli Pesaresi

Caratteri organolettici
Aspetto : ROSSO: rosso granato non troppo carico con lievi riflessi tendenti al
violaceo. BIANCO: Giallo paglierino.
Profumo : ROSSO: delicato, caratteristico. BIANCO: gradevole, delicatamente
profumato
Gusto : ROSSO: asciutto, armonico, con fondo leggermente amarognolo.
BIANCO: asciutto, sapido, armonico.

Zona di produzione : Il "Colli Pesaresi" Rosso viene prodotto nel territorio più settentrionale della regione,
esclusa la fascia appenninica e il Montefeltro. Si tratta di una zona abbastanza ampia che si estende da
Gabicce a Sassocorvaro, Urbino, Cagli, Pergola e Mondolfo. Il "Colli Pesaresi" Bianco comprende invece
una zona decisamente meno estesa, che va da Gabicce ad Urbino (parte), per discendere a Mombaroccio e
Pesaro (parte), escluso il fondovalle del fiume Foglia.
Vitigni : Per il vino "Colli Pesaresi" Rosso o Rosato il contributo dei singoli vitigni è il seguente: Sangiovese
minimo 70%, possono concorrere altri vitigni a bacca rossa autorizzati e raccomandati in provincia di Pesaro
Urbino fino ad un massimo del 30%. Per il vino "Colli Pesaresi" Bianco possono concorrere: il Trebbiano
Toscano, localmente chiamato Albanella, Verdicchio, Biancame, Pinot, Riesling, Chardonnay, Sauvignon
per un minimo del 75%; gli altri vitigni raccomandati o autorizzati possono concorrere fino ad un massimo del
25%. Sono previste anche le tipologie Colli Pesaresi “Sangiovese”, “Trebbiano” e “Biancame” e le sottozone
“Focara” e “Rocaglia”.
Abbinamenti : Il profumo, la vivace sapidità e la detergenza del Rosso, quando è giovane, consigliano
abbinamenti a primi piatti con salse ricche di componenti e secondi piatti a base di carni di animali di bassa
corte. Nelle zone di produzione la tavola offre gustosissime e preziose preparazioni al tartufo bianco (Tuber
Magnatum Pico). E' il vino che può esaltare l'incontro con il gusto particolare e unico del "Formaggio di
fossa", appena dissepolto dal tufo e dalla paglia, il giorno di Santa Caterina (fine Novembre) a Talamello. Il
Bianco offre gustosi abbinamenti con pesce e carni bianchi. Può essere usato fresco, anche come aperitivo.
Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 52

Verdicchio dei Castelli di Jesi
Caratteri organolettici
Aspetto : Giallo paglierino, appena pronto può presentare sfumature tendenti
al verde, che volgono al dorato con la maturazione.
Profumo : Caratteristico, persistente, fruttato-floreale, sentore di mandorle
amare.
Gusto : Secco, fresco e morbido, ripropone persistenti e intense emanazioni
fruttato- floreali (pesco e mandorlo). Netta e piacevole tendenza amara in
equilibrio con morbide e calde percezioni pseudotermiche. Fine, elegante,
unico.
Zona di produzione : Interessa la maggior parte del territorio collinare della provincia di Ancona con fulcro
nei Castelli di Jesi, estendendosi fino alle valli del Misa e Nevola, includendo parte dei comuni di Ostra e
Senigallia. La denominazione di “Classico" viene riservata al Verdicchio prodotto nella zona originaria più
antica, quella bagnata dal fiume Esino. Rientrano altresì in tale zona limitati territori della provincia di
Macerata.
Abbinamenti : I sette vini che vanno ad arricchire i capostipiti "Castelli di Jesi" e "Classico" consentono una
vasta gamma di armonie e conseguentemente di abbinamenti, raramente riscontrabili in un vino giallo. Si
può affermare che tutti i piatti della cucina mediterranea trovano soddisfazione dall'accostamento con uno
dei "verdicchi": antipasti, carni bianche, più o meno elaborate, carni bollite, funghi, tartufi, fritti di verdure.
Naturalmente l'abbinamento tradizionale non viene messo in discussione; con il pesce, i crostacei, i
molluschi, vi è lo "sposalizio" d'elezione. Buono anche con le ricette più elaborate che richiedono un vino di
forte personalità
Vitigni : Si ottiene con uve del vitigno Verdicchio, una varietà autoctona, che esprime solo nelle assolate
colline e nelle terre forti dello Jesino le sue caratteristiche migliori. E' consentito l'impiego delle uve a bocca
bianca, raccomandate e/o autorizzate nelle provincie di Ancona e Macerata in misura non superiore al 15%.
Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 53

Lacrima di Morro d'Alba
Caratteri organolettici
Aspetto : Rosso rubino a volte intenso con sfumature violacee nel primo
periodo.
Profumo : Intenso, fruttato con residui di vinosità appena pronto. Rammenta
frutti rossi, anche di sottobosco e fiori bianchi e rossi.
Gusto : Asciutto e sapido, corpo abbastanza importante tendente al morbido,
ripropone stimoli vinoso-fruttato che evolvono al floreale dopo il primo anno.
Zona di produzione : Viene prodotto in un ristretto comprensorio a Nord del fiume Esino, nella collina media
e litoranea della provincia di Ancona. Comprende il territorio di Comuni con al centro Morro d'Alba che dà il
nome al vino. Sono esclusi i fondovalle e i versanti delle colline prospicienti il mare di Senigallia.
Comprende, in tutto o in parte, 6 Comuni.
Vitigni : Si ottiene con uve provenienti da vigneti composti dal vitigno autoctono, unico di questa zona,
conosciuto con il nome Lacrima. Possono concorrere alla sua produzione anche altre uve a bacca rossa,
non aromatiche, raccomandate e/o autorizzate per la provincia di Ancona, ma in misura non superiore al
15% del totale. La denominazione può essere semplicemente "Lacrima di Morro". Il nuovo disciplinare
prevede anche la tipologia "Passito".
Abbinamenti : La delicata e piacevole struttura del vino consente abbinamenti con i primi piatti in salsa
rossa e ragù, con i piatti tradizionali della regione, con antipasti di pesce azzurro marinato o in carpione con
lo stesso vino, con secondi piatti di carni bianche. Lasciato maturare in botti di rovere può essere abbinato a
piatti forti in genere. Il "Lacrima" nel tipo amabile e frizzante si rivela un ottimo vino da fine pasto.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 54

Rosso Piceno

Caratteri organolettici
Aspetto : Rosso rubino con sfumature violacee che si attenuano nel corso
dell’anno. La maturazione vivacizza il colore rubino che, al terzo anno, tende
all’aranciato.
Profumo : vinoso-fruttato che evolve al floreale, all’etereo.
Gusto : Secco, sapido, giustamente tannico, di corpo. La maturazione conferisce
morbidezza, maggiore equilibrio, arricchimento di profumi sottili e fini. La
persistenza gustativa ricorda sapori di frutta (prugne, carrube), fiori rossi appassiti,
radice di liquirizia.

Zona di produzione : A Senigallia si estende la produzione della D.O.C. Rosso Piceno; la più vasta
della regione. Sono escluse le aree di produzione del Rosso Conero. Il Vino presenta un carattere ben
definito anche se sono riscontrabili diversità strutturali imputabili alla estensione del territorio ed alle
diverse situazioni pedoclimatiche. Gli impianti viticoli destinati alla produzione del “Rosso Piceno
Superiore” invece, si estendono sui terreni agricoli e le esposizioni più vocate delle estremità
meridionali della regione, in un ristretto territorio caratterizzato da successioni collinari normali alla
costa, digradanti da Ascoli al mare verso San Benedetto. In totale sono compresi nella zona di
produzione 13 comuni della provincia di Ascoli Piceno.
Vitigni : Alla mescolanza di uve dei Vitigni Sangiovese e Montepulciano possono essere aggiunte, fino
al massimo del 15%,tutte le altre uve non aromatiche a bacca rossa, raccomandate e/o autorizzate
nelle rispettive province di coltivazione. Oltre alla già citata tipologia “Superiore”, sono previste le
tipologie “Novello” e “Sangiovese”.
Abbinamenti : Graditi gli accostamenti con minestre calde o tiepide di notevole struttura. Così pure con
i salumi. Ottimo con secondi di carne, arrosti a fuoco diretto, spiedo e casseruola. Si sposa bene con
zuppe di pesce con pomodori e peperoni rossi e verdi, con fritture di pesce con profumi e strutture
notevoli. La tipologia “Superiore” si accorda meglio con la sapidità e la succulenza dei cibi.
Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 55

Rosso Conero

Caratteri organolettici
Aspetto : Rosso rubino intenso con sfumature violacee appena pronto, volge
al granato con tendenze arancio con la maturazione.
Profumo : Intenso, persistente, vinoso nel primo periodo, attenua tali caratteri
lasciando emergere nella maturità odori fruttati tendenti al floreale.
Gusto : Secco, sapido, asciutto, tannico, acquisisce morbidezza con la
maturazione. E' suadente e vellutato nella piena maturità. Armonico e
persistente, con delicata tendenza amara, propone al gusto similitudini di
frutti e fiori rossi appassiti.
Zona di produzione : Riferimento geografico della zona di produzione é il Monte Conero, un promontorio di
origine pliocenica staccato dalla dorsale Appenninica, che si erge dalla costa bassa per 572 metri a Sud-Est
di Ancona, per immergersi precipitosamente in Adriatico. I terreni agricoli che derivano dallo sfaldamento
del "Monte" originano vini strutturalmente diversi che conservano il carattere inconfondibile del
Montepulciano. Sono interessati, in tutto o in parte, sette comuni della provincia di Ancona.
Vitigni : Il Rosso Conero é prodotto con uve del vitigno Montepulciano. Possono concorrere alla produzione
di detto vino anche le uve provenienti dal vitigno Sangiovese, purché in misura non superiore al 15% del
totale.
Abbinamenti : Ad un anno dalla vendemmia, il Rosso Conero, fruttato, sapido, tendenzialmente tannico, si
abbina piacevolmente a cibi succulenti, grassi, aromatici, anche a tendenza dolce. Più maturo e morbido si
accosta bene a primi piatti di pasta ripiena (tortellini, agnolotti, ravioli, ecc.) e i primi conditi con salse rosse,
anche di carne. E' consuetudine nella città Dorica, abbinare il Rosso Conero con lo stoccafisso
all'anconetana, a condizione che il vino sia profumato, appena maturo, per contrastare la salsa ricca di
profumi ed aromi e di oli extravergini di oliva. Le specialità regionali farcite ed imbottite: dalla pasta fresca
agli animali di varie specie, anche marini, quasi sempre ottengono un gradito abbinamento con un Rosso
Conero morbido e maturo.
Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 56

Verdicchio di Matelica

Caratteri organolettici
Aspetto : Paglierino tenue con riflessi verdognoli. Tende al dorato con la
maturazione, volge all'ambrato nel "Passito".
Profumo : Fragranza fresca e persistente di frutta, non completamente matura,
fiori degli altipiani di prato, di sottobosco. Nel "Passito" diventa etereo ed
intenso. lasciando emergere nella maturità odori fruttati tendenti al floreale.
Gusto : Secco, morbido e suadente al primo impatto, volge al fresco con
delicata tendenza amara e pseudotermico calore. Ripropone emanazioni
fruttato-floreali molto fresche, fini, eleganti. Armonico e vellutato nel passito.

Zona di produzione : Il tratto di altopiano noto come "sinclinale camerte" é l'unica zona della penisola, al di
fuori dei Castelli di Jesi, dove il vitigno conserva le sue particolari caratteristiche. Le montuosità, con le
cime dei Sibillini a fare da sfondo e il San Vicino immediatamente alle spalle, ritardando e condizionando
la vendemmia. Il risultato é un vino a colorazione più intensa e profumi più fruttati. Interessa 6 comuni
della provincia di Macerata e 2 in provincia di Ancona.
Vitigni : Si ottiene con uve del vitigno Verdicchio, per un minimo dell'85%. Possono concorrere alla
produzione di questo vino anche uve provenienti dai vitigni a bacca bianca rispettivamente autorizzati e/o
raccomandati, nelle provincie di coltivazione, purché in misura non superiore al 15%.
Abbinamenti : Si tratta di un vino dai molteplici accostamenti anche se raggiunge i livelli più elevati con
piatti di pesce. Ottimo con antipasti crudi (molluschi bivalvi di varia specie evitando quelli a gusto
fosfoiodico), con pesci dalle carni saporite e salsate, primi piatti di pesce, lasagne e risotti di mare.
Quando è più maturo si abbina perfettamente con la sogliola dell'Adriatico e addirittura con lo stoccafisso
all'anconetana. Il profumo persistente e fragrante, l'armonia delle componenti, gli consentono
numerosissimi altri abbinamenti: con prosciutto di Carpegna, ciauscolo, salame di Fabriano, coppa di testa
saporita e fragrante di spezie, carni bianche.
Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 57

TURISMO CULTURALE
L’arte, la cultura e la religione hanno da
sempre rappresentato una attrazione
turistica importante per le Marche. L’arte
in particolar modo è “tenuta in vita” dalle
numerose rievocazione storiche nei
piccoli borghi del territorio, nei quali è
possibile degustare diverse specialità
gastronomiche regionali.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 58

Feste, eventi e sagre nelle
Marche
Negli ultimi anni le feste e le sagre di paese hanno avuto un
tale aumento di interesse da creare un vero e proprio settore di
turismo, quello enogastronomico. Si viaggia per visitare paesi
mai visti che sanno nascondere arte e cultura ma anche, e
soprattutto, si visitano le manifestazioni e gli eventi della
regione al fine di degustare le migliori pietanze immersi in suoni
e ambientazioni antiche.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 59

Festa natalizia a Pesaro
Dal 5 all’8 dicembre Pesaro e
Candelara si preparano al Natale
con quattro giorni di iniziative
enogastronomiche e culturali. A
Pesaro, la centralissima Piazza
del Popolo ospiterà dal 5 al 7
dicembre, Paesi e Sapori, la
rassegna dedicata all’esposizione,
degustazione e vendita delle
eccellenze enogastronomiche di
alcune regioni italiane (dalle 10
alle 20).

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Tutti i pomeriggi, inoltre, alle 17.30,
18.30 e 19.30 si verificherà lo
spegnimento di tutte le luci elettriche
per 15 minuti e il paese resterà
illuminato solo dalle fiammelle
tremolanti delle candele. Per
assaporare i migliori menù degli chef
della città in alcuni ristoranti del centro
storico, saranno inoltre proposte
“Cene a lume di candela” in una
romantica atmosfera.

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 60

Cavalcata dell’Assunta
Fermo15 agosto
La corsa al galoppo lungo la via del mare tra
le contrade per la conquista del Palio faceva
parte delle manifestazioni con le quali, fin
dal 1182, si onorava la patrona Maria
Assunta in cielo, con lo storico corteo della
Cavalcata. Interrotta definitivamente nel
1898, la Cavalcata è stata ripristinata nel
1982 e si svolge ogni anno durante il 15 di
agosto, con la partecipazione delle 10
contrade, preceduta da manifestazioni che
prendono il via dall’arrivo in città del Palio.
Un ricco corteo di 650 figuranti della
Magistrature cittadine e delle 10 contrade fa
da cornice alla tradizionale corsa dei barberi.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 61

Palio della rana
Fermignano 17 – 18 – 19 aprile
Come ogni anno le sette contrade
(l’Agostina, il Calpino, la Pieve, la Torre,
San Lazzaro, San Silvestro, Santa Barbara)
si contenderanno l’ambito trofeo spingendo
in corsa una carriola su cui si trova una
rana. Il Palio della rana è un vero e proprio
torneo storico che si disputa per le vie della
città pesarese la prima domenica dopo
Pasqua.
A rappresentarle i rispettivi scarriolanti contraddistinti
dalle casacche raffiguranti lo stemma di ogni contrada e
colori. Sulla gara vige un severo e rigido regolamento. Il
percorso del Palio è di 170 m, da percorrere in corsa
libera con una carriola da spingere e con una
imprevedibile rana a bordo. Partecipano alla gara
quattro concorrenti per contrada. I vincitori delle 7
batterie più il sorteggiato tra i secondi arrivati,
parteciperanno alle semifinali. I primi e i secondi arrivati
alle semifinali daranno vita alla finalissima per
l’assegnazione del Palio.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 62

Presepepaese a Mondolfo (PU)
Il 4 e il 6 gennaio 2010
Il presepe allestito a Mondolfo è il più grande
presepio vivente del litorale medio-adriatico che
richiama, durante le festività di fine anno,
migliaia di visitatori attratti dalla bellezza dei
luoghi e dalla suggestione del Natale a
Mondolfo. La sacra Rappresentazione di
Presepepaese, ad ingresso gratuito, potrà
essere percorsa nelle giornate di domenica 4 e
martedì 6 gennaio 2009, dalle ore 17,30 alle ore
19 nel Castello di Mondolfo.

Dal 30 gennaio al 1 febbraio 2009,
invece, il “Monte Novo in Festa" è il
Festival Medievale del Borgo che si
svolge nel Centro storico di Ostra
Vetere a partire dalle ore 19.00.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 63

Quintana ascolana
La Quintana ascolana ha luogo la
prima domenica di Agosto, in
concomitanza con le feste patronali
di S. Emidio,vede in lizza sei
cavalieri giostranti, in
rappresentanza di sei sestieri
cittadini. Ogni sestiere sfila con il
console, i nobili, i capitani, i musici, il
cavaliere giostrante, la dama, i paggi
e le damigelle, gli armigeri e gli
sbandieratori. Dopo la sfilata per le
vie cittadine il corteo giunto al
Campo dei Giochi (stadio comunale
"Squarcia) e' la volta quindi della
gara, i cavalieri si lanciano al
galoppo all'assalto del saraceno, in
tre tornate, ciascuno deve colpire
con nove assalti il bersaglio; la gara
resa ancora più avvincente dal
percorso ("ad otto"). L'impegno
richiesto ai cavalieri grande, devono
andare veloci senza incorrere nelle
penalità (es:uscite di percorso) e
cercare di centrare il tabellone del
bersaglio retto dal moro.
Il Magnifico Messere, ottenuti i
punteggi dal giudice di percorso,
proclama il nome del sestiere.
Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 64

Fiera Nazionale del Tartufo
Bianco
«Acqualagna» - Marche
Grandi preparativi per la 44^
Fiera Nazionale del Tartufo
Bianco Pregiato di
Acqualagna ( 25-31
ottobre, 1-7-8 novembre
2009 ) quando le cinque
giornate della
manifestazione di cui
protagonista indiscusso è il
prelibato tartufo, saranno
accompagnate da eventi di
notevole rilevanza
socioculturale, economica
ed enogastronomica che
renderanno questa
edizione un appuntamento
unico e imperdibile.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 65

Dolce Natale... al cioccolato
6/7/8 - 13 – 20 Dicembre 2010
Pergola(PU)
L'Assessorato al Turismo e alla Cultura di Pergola propone la
manifestazione “Dolce Natale al cioccolato” che si svolgerà nel centro
storico durante il Ponte dell'Immacolata nelle domeniche 13 e 20
Dicembre. La manifestazione si svolgerà nel centro storico, con
animazione per grandi e piccini, laboratori natalizi, degustazioni di
prodotti tipici, sculture di ghiaccio, tante idee regalo ed una Tombola di
Natale. Il tutto in una calda atmosfera natalizia e con la dolcezza del
cioccolato!!

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 66

ARTE &
CULTURA
Le Marche sono una terra ricca di testimonianze
artistiche e religiose, celebre per gli illustri
personaggi a cui ha dato i natali (Donato Bramante
a Fermignano, Giacomo Leopardi a Recanati solo
per citarne alcuni). Il suo fascino è nel paesaggio
costellato di piccoli borghi, di centri fortificati e solari
località di pianura, di piccole e preziose chiese,
affascinanti per la loro storia e la loro arte. Fermo,
Ancona, Ascoli Piceno sono le città maggiori.
Urbino, culla della civiltà rinascimentale, accoglie la
Galleria Nazionale delle Marche. Loreto, invece, è
dominata da uno dei più importanti santuari d’Italia,
il celebre Santuario della Santa Casa.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 67

Ascoli Piceno
Ascoli Piceno ha veramente molto da offrire ai suoi visitatori: è una delle più belle
città italiane caratterizzata dal travertino, materiale impiegato per la costruzione
delle abitazioni, dei palazzi e delle chiese della città. Una delle prime cose che si
notano appena si arriva ad Ascoli Piceno è sicuramente la Piazza del Popolo,
costruita in stile rinascimentale e centro culturale della città, sulla quale si
affacciano Palazzo dei Capitani, la Chiesa di San Francesco e lo storico caffè
Meletti. Nelle immediate vicinanze si trova il teatro Ventidio Basso. Si prosegue per
la splendida Piazza Arringo sulla quale si affacciano la Cattedrale di S. Emidio e il
Palazzo Comunale, oggi sede del comune che ospita la Pinacoteca Civica.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 68

Palazzo dei capitani Sede del Comune dal 1400 al
1456, residenza dei vari governatori, pontefici,
prefetti, podestà che hanno fatto la storia della città.
Il nome gli è dovuto perché il Palazzo è stato la sede
dei Capitani del Popolo, ovvero la magistratura di
estrazione popolare della fine del Trecento. Il
palazzo fu costruito in travertino verso la fine del XIII
secolo, ampliando una più antica costruzione già
pubblica ormai non più rispondente alle mutate
condizioni politiche del tempo. Il palazzo ha subito
gravi danni, soprattutto nella facciata anteriore,
nell'incendio del 1535, fattovi appiccare dal
commissario pontificio per snidare alcuni faziosi che
vi si erano rinchiusi. La stessa facciata si allargò
oltre la torre, incorporandola. All'interno del Palazzo
è un cortile con stupendo porticato a logge in tre
piani, del XVI secolo. Dopo un restauro durato anni,
il Palazzo offre oggi un percorso archeologico di
grande interesse passando da ambienti dell'era
imperiale a forme medioevali. L'apertura di questa
zona costituisce, nelle Marche, il primo esempio di
area archeologica urbana adibita a museo.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 69

La Chiesa di S.Francesco venne edificata
a partire dalla prima metà del Duecento,
ma i lavori furono portati a termine solo nel
corso del Cinquecento. La facciata
presenta tre portali di stile gotico decorati
con elementi floreali e geometrici. Nel
prospetto che si affaccia su Piazza del
Popolo si trova il portale sormontato dalla
statua cinquecentesca di Giulio II. L'interno
è composto da tre navate separate da
pilastri di forma ottagonale. La Chiesa
conserva un Crocifisso ligneo rimasto
intatto dopo l'incendio che danneggiò
Palazzo dei Capitani, sua precedente
collocazione. L'opera è considerata
miracolosa dalla devozione popolare per il
fatto che dal Crocifisso è uscito, per due
volte, del sangue. Nella sagrestia si
trovano armadi settecenteschi, alcuni
dipinti e un reliquiario in rame del
Trecento.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 70

Il Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno,
dalla struttura neoclassica, è uno dei 63
teatri storici delle Marche. Il Ventidio Basso
continua e materializza la millenaria
tradizione culturale cittadina, presente già
nell'antichità con il teatro romano adiacente
alla porta Gemina, i cui resti sono ancora
visibili. Sulla sua scena compaiono i più bei
nomi del teatro italiano e europeo.
Compositori e direttori d'orchestra come
Pietro Mascagni; artisti del bel canto come
Beniamino Gigli, Katia Ricciarelli e molti
altri. Le attività e le produzioni del Teatro
Ventidio Basso sono attualmente impegnate
anche in collaborazioni importanti con molti
teatri e festival culturali in tutto il mondo
mettendo in risalto le nostre antiche
tradizioni teatrali e culturali da sempre
apprezzate ovunque.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 71

La Pinacoteca civica è situata nel palazzo Comunale, fu istituita nel 1861 con il
trasferimento di opere d'arte dalle chiese degli ordini religiosi soppressi. In seguito, la
raccolta si è arricchita di lasciti,donazioni e di depositi come quello della Galleria d'Arte
Moderna di Roma, divenendo così la più importante Pinacoteca Civica delle Marche,
dopo quella statale di Urbino, e una tra le più cospicue dell'Italia centrale. Le sue sale
sono ricche di arredi antichi che rendono gli ambienti preziosi ed eleganti e danno la
sensazione di trovarsi in un palazzo nobiliare. Da non perdere: i dipinti su tavola di
Carlo Crivelli; le tele di Tiziano e le collezioni di ceramiche e di strumenti musicali.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 72

Il Duomo di Ascoli costruito in onore di S.
Emidio patrono della citta' e protettore dai
terremoti. Nato in Germania, secondo la
tradizione, giunse ad Ascoli sotto
l'imperatore Diocleziano. Accusato di aver
predicato la religione cristiana e di aver
battezzato molte persone fu decapitato.
Nell'abside, sul tamburo della cupola, e'
illustrata tutta la storia del Santo e del suo
martirio. Intorno al sec. XI, nella Cattedrale
fu costruita la cripta dove vennero trasportate
le spoglie di S. Emidio, inserite in un
sarcofago romano del sec. IV.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 73

Fermo
Fermo conserva un impianto urbano rinascimentale intatto, che
dalla principale Piazza del Popolo, tra le più belle delle Marche,
è godibile attraverso una serie di itinerari costellati di chiese,
palazzi nobiliari, cortili e portali artistici; offre una Pinacoteca
ricca di tavole tardogotiche e celebre per la famosa Adorazione
dei Pastori di P.P. Rubens; ospita una Biblioteca tra le più note
in Italia per il suo patrimonio librario antico, il cui cuore è la
secentesca Sala del Mappamondo; custodisce nel sottosuolo un
complesso di Cisterne Romane di epoca augustea tra i più
importanti al mondo, la cui visita è imprescindibile per chiunque
giunga in Città anche per poche ore. Un posto d'eccellenza
merita, nell'offerta culturale fermana, il settecentesco Teatro
Comunale dell'Aquila, tra i più belli e più grandi delle Marche,
che oltre a rappresentare uno dei beni culturali più apprezzati
della Città, vi si svolgono importanti stagioni di spettacolo, da
quella lirica a quella di prosa, secondo una tradizione
plurisecolare che ha visto le sue scene calcate dai più grandi
nomi dello spettacolo internazionale. Un evento che attrae
centinaia di turisti è la rievocazione storica della “Cavalcata
dell’Assunta” il 15 di agosto.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 74

Edificato alla fine del Duecento, Palazzo dei Priori
è il più antico palazzo della Città nato
dall'aggregazione di edifici già esistenti, unificati
da un'imponente facciata rinascimentale
solamente nel 1500. Al suo interno, situata al
primo piano, si trova la sezione picena del Museo
Archeologico dove sono visi bili i reperti fermani
che testimoniano la civiltà preromana picena dal IX
al III secolo a.C. Al secondo piano è visitabile la
Pinacoteca Civica. Fra le opere più importanti le
famose tavolette tardo-gotiche con le Storie di S.
Lucia del veneziano Jacobello del Fiore oltre ad
importanti opere seicentesche quali la famosa
"Adorazione dei pastori" di Peter Paul Rubens.
Parte del percorso è anche il gioiello della Città: la
prestigiosa Sala del Mappamondo, che, oltre a
conservare il fondo più antico della Biblioteca
Civica, ospita il grande Mappamondo realizzato
nel 1713 dall'abate Amanzio Moroncelli.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 75

La Biblioteca comunale di Fermo nasce come biblioteca
pubblica e vanta oltre tre secoli di storia. Il suo nucleo
originario è costituito dalla Sala del Mappamondo.La
maestosa sala, interamente scaffalata in legno di noce,
conserva il fondo più antico della Biblioteca, costituito da
circa sedicimila volumi, prevalentemente del XVI secolo,
provenienti in gran parte dalle donazioni di Romolo
Spezioli, medico fermano di fiducia della Regina Cristina
di Svezia stabilitasi a Roma. Nell'ambiente è collocato il
Mappamondo disegnato nel 1713 dal cartografo
Silvestro Amanzio Moroncelli, di circa due metri di
diametro e di splendida fattura. La Biblioteca, meta
ambita da ricercatori e studiosi di tutto il mondo,
conserva tra il Palazzo dei Priori e l'adiacente Palazzo
degli Studi codici riccamente miniati, edizioni a stampa
rarissime, un fondo grafico inesauribile. Accanto al cuore
storico della Biblioteca, pulsa quello contemporaneo: il
catalogo informatizzato consente l'accesso al ricco
fondo moderno, ai periodici correnti e alle donazioni
novecentesche.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 76

Aperto il 26 settembre 1790, il Teatro è da oltre
200 anni uno dei poli principali dell'attività
culturale delle Marche. Pregevole è il dipinto del
soffitto, pittura a tempera opera di Luigi
Cochetti. Notevole anche il sipario
storico,anch'esso opera del pittore. Lo
scenografo scaligero Alessandro Sanquirico, il
maggiore del tempo, dipinse per il Teatro sei
suggestivi fondali, tuttora conservati nei
magazzini. Estremamente importanti anche
perché unici fondali originali dell'artista oggi
esistenti. Il palcoscenico di circa 350 metri
quadrati e l'acustica perfetta ne fanno una delle
sale storiche più prestigiose d'Italia. Il Teatro,
che ha vissuto i fasti ottocenteschi con opere
liriche e di prosa in contemporanea con le
principali capitali europee e con la presenza dei
più grandi artisti internazionali, è tornato ad
essere il centro di una ampia e prestigiosa
attività artistica dopo un restauro che nel 1997
lo ha restituito al suo antico splendore.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 77

Recanati

Recanati è un celebre comune che
sorge nelle Marche, precisamente in
provincia di Macerata. Il luogo è
universalmente noto per aver dato i
natali al sommo poeta Giacomo
Leopardi, e al tenore Beniamino Gigli,
oltre che per la magnificenza dei suoi
paesaggi.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 78

La casa natale del poeta sorge nel rione
di Monte Morello, che prende nome da
uno dei tre castelli di cui l’antica città
era costituita. Alla metà del XVIII secolo
l’architetto Carlo Orazio Leopardi riunì in
un unico nucleo i vari edifici in cui la
famiglia aveva abitato ininterrottamente
fino dal secolo XIII; a questa operazione
di restauro si devono l’attuale facciata in
stile neoclassico e lo scalone
d’ingresso. Il palazzo, oltre alla parte
abitata dalla famiglia, contiene, aperti e
visitabili tutto l’anno, l’importante
biblioteca raccolta da Monaldo, fonte
inesauribile di sapere per i suoi figli, ed
una sezione museale ricca di oggetti e
documenti riguardanti la famiglia e
particolarmente il poeta.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 79

La biblioteca accoglie più di 20.000 volumi, di cui la maggior parte ivi raccolti ed ordinati da Monaldo
Leopardi padre di Giacomo. L’attuale percorso della biblioteca non rispecchia in pieno la sistemazione
iniziale, ma è stato dettato dalla necessità di adeguarsi alle vigenti norme di sicurezza. La collocazione
dei volumi e dei ricordi è tuttavia rimasta inalterata dal tempo della sua costituzione, come attestano le
schede della catalogazione compilate da Monaldo e dai suoi figli. Alla biblioteca si accede ora
attraverso alcune stanze dove in tempi recenti furono e vengono tuttora collocati saggi di critica
leopardiana, oltre ad edizioni e traduzioni delle opere di Giacomo.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 80

Il museo Gigli è ospitato nel Palazzo Comunale di Recanati.
Il museo Gigli è stato realizzato in stile neoclassico su
progetto di Pietro Collina e modificato dagli interventi
dell'architetto Gaetano Koch che permisero le realizzazioni
dello scalone di rappresentanza e dell'Aula Magna. Venne
interamente restaurato in occasione del Primo Centenario
Leopardiano le cui celebrazioni furono inaugurate nel 1898
da Giosuè Carducci. Il museo dedicato a Beniamino Gigli
venne inaugurato nel 1961. La collezione comprende il
materiale che gli eredi di Beniamino Gigli donarono al
Comune: cimeli, ricordi, costumi, oggetti di scena
decorazioni, diplomi, fotografie e ritratti del famoso tenore
recanatese. Nelle sale si conservano anche articoli e
recensioni apparsi sui quotidiani di tutto il mondo. In fondo
all'ultima sala è stato ricostruito il camerino dell'artista. Per
tutto il percorso il visitatore viene accompagnato dalla
suggestiva voce del tenore.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 81

Macerata
Città delle Marche, capoluogo di provincia, situata in
posizione dominante sulle valli del Potenza e del
Chienti; notevole come centro commerciale agricolo, è
anche importante nella regione come centro culturale,
sede di università. L'economia è spiccatamente
agricola, in declino l'allevamento ovino. In sviluppo
invece l'industria turistico - balneare, anche se i centri
più importanti e popolosi sono quelli interni, notevoli
come cittadine culturali. Oggi la città, ancora cinta dai
bastioni cinquecenteschi, è percorsa dalle tante strade
che salgono verso Piazza della Libertà, il cuore del
nucleo storico, su cui si affacciano la Loggia dei
Mercanti, di gusto rinascimentale, il Palazzo del
Comune, la Torre dell'Orologio e il Palazzo
dell'Università. E’ possibile assistere alle opere liriche
nello Sferisterio, appena fuori la città.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 82

Lo Sferisterio di Macerata rappresenta una delle opere più significative del tardo Neoclassicismo europeo.
Nella prima metà dell’Ottocento alcuni maceratesi benestanti vollero dotare la città di una struttura
permanente per il gioco del pallone col bracciale e nello stesso tempo un’arena per lo ’steccato’, la caccia
al toro, la tauromachia molto popolare nello stato pontificio. La particolare forma dell’edificio fu studiata
per adattarsi perfettamente alle caratteristiche di tutte le attività ginniche della prima metà dell’800.
L’interno è impressionante: un’immensa arena delimitata da due testate rettilinee raccordate da un’ampia
curva e da un maestoso muro rettilineo di fondo. E’ il famoso muro d’appoggio previsto dal regolamento
del gioco del pallone come battipalla. Le 56 colonne doriche si concludono con una elegante balconata in
pietra che fa da cornice di chiusura. Una costruzione, di impronta neoclassica con reminiscenze
palladiane, non solo maestosa e armonica in sé, ma anche in grado di integrarsi perfettamente nel tessuto
urbano cittadino. L’armonica struttura garantisce una perfetta visibilità e un’insuperabile acustica.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 83

Ancona
Benvenuti ad Ancona, nel cuore del paese, al centro d’Italia e della regione Marche di cui la città
è capoluogo. Benvenuti in un territorio multiforme tutto da scoprire, in un ambiente rilassante dove
la qualità della vita è tra le più alte d’Europa. Già abitata 1400 anni prima di Cristo, Ancona, nei
secoli, è stata approdo di grandi civiltà che ne hanno profondamente segnato il volto. La città,
svolge oggi un ruolo fondamentale nella collaborazione tra i paesi che si affacciano sull’Adriatico.
Ancona da sempre ha intrecciato le sue storie al mare che le ha regalato un’indole libera e
orgogliosa. Il monte della città, il monte Conero a picco sul mare, dà il suo nome al Parco
Regionale che comincia proprio ad Ancona e custodisce qui scorci di natura inaspettati e unici in
un trionfo di profumi indimenticabile. Da Ancona si raggiungono velocemente località di grande
interesse come Loreto, Recanati, Senigallia, Jesi, le splendide grotte di Frasassi, Fabriano, e un
po’ più in là il gioiello del Montefeltro, Urbino. Questa è la terra dei Centro Teatri, dove tutto l’anno
teatri storici disseminati in ogni piccolo comune ospitano spettacoli di qualità, e pure dei Cento
Sapori: sono quelli di una cucina gustosa e ricercata tra mare e monte, quelli dei migliori vini
d’Italia e del mondo, il Rosso Conero, il Verdicchio. Le maggiori attrattive della città sono l’arco di
Traiano, il duomo di San Ciriaco, la chiesa romanica di Santa Maria delle Grazie, Palazzo del
Governo, la Mole Vanvitelliana, il Teatro delle Muse.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 84

Del periodo romano Ancona conserva il più
insigne monumento delle Marche: l'arco di
Traiano eretto nel 115 d. C. da Apollodoro di
Damasco. L'Arco risale ad un periodo compreso
tra il 100 e il 115 d.C. e venne edificato come
omaggio all'imperatore Traiano, il quale aveva
predisposto interventi di ampliamento del porto
cittadino. La struttura in marmo è composta da
un arco, originariamente era ornato con fregi
bronzei e sculture. Tra le statue era presente
quella di Traiano fiancheggiato da quella della
moglie Plotina e della sorella Marciana.

Duomo di san Ciriaco, elevato su una
precedente basilica del sec. VI dedicata a San
Lorenzo, nei secc. XI-XIII fu trasformato nell'
attuale pianta a croce greca con l'aggiunta di
una cupola poligona, del caratteristico portale
strombato e del protiro, che ne fanno uno degli
esempi più significativi dell' architettura
romanica marchigiana.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 85

Resti di architetture paleocristiane sono stati rinvenuti
durante scavi nella chiesa romanica di Santa Maria della
Piazza altro esempio del romanico ad Ancona. Edificata
intorno al XI - XII secolo sulle rovine di due chiese
paleocristiane, rappresenta una testimonianza dell'Ancona
medioevale. La Chiesa è un gioiello di architettura
romanica: ha una pianta rettangolare. Uno schema a
croce latina ed è divisa in tre navate. La zona dell'altare,
preceduta da una scalinata, è sopraelevata. Il campanile
aveva in origine una funzione strategica, essendo una
torre addossata alla fortificazione che si collegava al colle
retrostante. Il portale, ricco di ornamenti, colpisce per il
movimento ed il fine intreccio delle arcatelle e dei
polastrini. È stata attualmente restaurata.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 86

Il palazzo del Governo assunse forme
schiettamente rinascimentali, su disegno
di Francesco di Giorgio, nel 1484; mentre
il palazzo degli Anziani, già sede
comunale, e il grandioso palazzo Ferretti,
attribuito a P. Tibaldi, furono anch'essi più
tardi rinnovati (secc. XVI-XVII).

Nell'architettura del Settecento
predomina l'influsso di L. Vanvitelli,
autore della Mole Vanvitelliana,
grandioso edificio pentagonale
costruito nel porto originariamente a
scopo difensivo, dell'arco Clementino
esemplato su quello romano, dello
scenografico prospetto della chiesa del
Gesù.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 87

Costruito nel 1827 in stile neoclassico con una sala tipica a ferro di cavallo e 4 ordini di
palchi, il Teatro delle Muse di Ancona è stato riaperto il 13 ottobre 2002 come un nuovo
oggetto architettonico . Con l’introduzione di due pilastri in cemento armato, un progetto
degli anni Settanta cancellava l’immagine originale delle Muse. A partire da qui, il nuovo
progetto restaura un rapporto armonico tra l’interno moderno e le facciate neoclassiche,
creando una continuità concettuale con lo spazio urbano esterno. Con le sue sale prova, il
suo salone delle feste e un’acustica studiata tra Tokio e Bologna, quello delle Muse è il
teatro più grande delle Marche ed una delle strutture teatrali fra le più moderne e
all’avanguardia del centro Italia.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 88

Pesaro

Pesaro è famosa, tra le altre cose, per lo storico
Conservatorio, la Basilica, il palazzo della
Prefettura, Teatro e la stagione lirica e per aver dato
i natali a Gioacchino Rossini, Renata Tebaldi
nonché per aver formato numerosi altri alti esponenti
della musica e della lirica. Simbolo di Pesaro è la
Rosa di Pesaro, altro riferimento simbolico di origine
più moderna è la sfera, scultura di Arnaldo
Pomodoro, la quale è il prototipo della sfera che
raffigura il mondo , dai pesaresi chiamata
simpaticamente, "la Palla di Pomodoro".

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 89

Il Palazzo Ducale, ora sede della Prefettura,
fu fatto erigere da Alessandro Sforza nella
seconda metà del XV secolo. La facciata è
costituita da un portico di sei arcate rette da
pesanti pilastri a bozze e di un piano
superiore con cinque finestre coronate di
stemmi, festoni e putti. Il fianco destro, ha
l'arco terminale del portico gotico e, al piano
superiore, due grandi finestre, simili a quelle
frontali ma prive di coronamento .

Recentemente restaurata nel gennaio 2006, è
la Basilica Cattedrale, eretta su resti di un
edificio tardo-romano in età romanica. La
facciata, in stile romanico-gotico è incompiuta:
ha un semplice portale ogivale sovrastato da
una fascia di archetti. Già adibita a carcere, la
poderosa Rocca Costanza è in attesa di
nuova destinazione. Opera quattrocentesca a
pianta quadrata, rafforzata da torrioni cilindrici,
è cinta da un ampio fossato.
Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 90

Pesaro è la città natale del compositore Gioacchino
Rossini, di cui è visitabile la casa-museo Rossini ed al
quale sono intitolati un frequentatissimo conservatorio e
l'omonimo teatro; inoltre, dal 1980, vi si svolge tutte le
estati il Rossini Opera Festival che richiama
appassionati della lirica da tutto il mondo. A pochi metri
dal Palazzo Ducale sorge la sua piccola casa natale
fiancheggiata da due tipiche botteghe del settecento.
All'interno della casa è stato realizzato un museo, Casa
Rossini, dedicato al compositore, consistente in una
raccolta di manifesti, stampe, ritratti. La Villa Imperiale,
sul colle San Bartolo, edificata nel XV secolo ed
ampliata nel secolo successivo. Le sale sono decorate
da autori di notevole rilievo. Dal 1965 si svolge
annualmente a Pesaro la Mostra del Nuovo Cinema,
uno dei più importanti festival cinematografici italiani e
tra le principali manifestazioni internazionali dedicate al
cinema sperimentale e di ricerca.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 91

Urbino
Urbino, centro politico e culturale della signoria dei Montefeltro, si identifica immediatamente con
l’originale profilo del suo Palazzo Ducale, uno dei capolavori più insigni dell'arte rinascimentale.
La cittadina, che dette i natali a Raffaello, visse una spettacolare fioritura artistica durante il
Cinquecento, attirando artisti e studiosi da tutta Italia ed oltre, influenzando gli sviluppi culturali
europei. Il luogo di ritrovo preferito degli urbinati oggi è Piazza della Repubblica.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 92

Il Palazzo Ducale, voluto dal Duca di Urbino Federico da Montefeltro venne costruito nel corso del XV
secolo in fasi successive. Fra le innumerevoli maestranze che furono impiegate in tale costruzione,
vogliamo qui ricordare Luciano Laurana e il senese Francesco di Giorgio Martini. Il nucleo più antico del
palazzo si affaccia con il suo lato lungo su piazza del Rinascimento, collegandosi alla Chiesa di San
Domenico, abbellita da un elegante portale rinascimentale. Al nuovo architetto Luciano Laurana vanno
attribuiti numerosi ambienti del piano nobile oltre alla progettazione delle due grandi invenzioni eterne
della residenza: la famosa facciata dei Torricini e lo Studiolo del Duca Federico. A sostituire il Laurana fu
l’architetto senese Francesco di Giorgio Martini il quale si occupò dell'ultimazione delle parti incomplete
del palazzo nonchè dell'ideazione del complesso impianto idrico . Con il Martini il palazzo era diventato
ciò che ancor oggi ci affascina incredibilmente: una costruzione di straordinaria raffinatezza decorativa,
di eccezionale bellezza, di grandissima comodità; un "palazzo in forma di città" in grado di accogliere
centinaia di persone. I vari ambienti del palazzo furono riempiti di oggetti splendidi e soprattutto grandi
opere d'arte realizzate dai più grandi artisti del Rinascimento: Piero della Francesca, Paolo Uccello,
Raffaello, Tiziano e molti altri. Nel 1912 all'interno del Palazzo è stata allestita la Galleria Nazionale delle
Marche che ha permesso il recupero di numerose opere d'arte.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 93

La casa natale di Raffaello, in cui nacque
anche il padre, Giovanni Santi, nel quarto
decennio del XV secolo, come è riportato dalla
lapide sulla facciata della casa. Raffaello vi
nacque nel 1483. Nel piccolo cortile interno è
visibile la "pietra" dove padre e figlio erano
soliti preparare i colori. All' interno vi sono
conservati dipinti, manoscritti e arredi. Da
segnalare, in particolare, l' affresco della
"Madonna col Bambino", nella stanza dove
nacque il pittore e a lui stesso attribuito come
dipinto in giovanissima età. Vi sono inoltre
conservati dipinti del padre, Giovanni Santi, e
dei discepoli Timoteo Viti e Giulio Romano.
C'è anche chi sostiene che vi abbia
soggiornato come ospite del Santi, anche
Piero della Francesca, quando fu convocato a
Urbino dal Duca Federico.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 94

La Galleria Nazionale delle Marche fu istituita all'interno del Palazzo Ducale nel 1912.
L'ultimo allestimento (1982) è stato curato in modo da creare un' armonia tra le opere
esposte e le sale che le contengono. Sono da ricordare alcuni capolavori assoluti della
storia dell'arte qui conservati : due opere di Piero della Francesca " la Flagellazione di
Cristo" e "la Madonna di Senigallia" , "la Comunione degli Apostoli" di Giusto di Gand ;
"il Miracolo dell' Ostia Profanata" di Paolo Uccello ; la sublime "Muta" di Raffaello.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home


Slide 95

Piazza della Repubblica è oggi il nodo
stradale storico della città. Nei tempi remoti
dell'Urbino romana si trovava fuori della
cinta muraria come agevole accesso alla
città. Diventò Pian di Mercato" o "Pian di
mezzo "con l'espansione edilizia oltre le
mura romane. Uno dei palazzi prospicenti la
piazza è quello degli Scolopi dove un tempo
sorgevano la chiesa e il convento di
Sant'Agata e la chiesa di Santa Maria che
furono demoliti. In mezzo alla piazza era
posizionato anche un obelisco che però è
stato spostato nell'ex piazzetta Farina.
Anche la fontana, è stata tolta ed è da poco
stata sostituita.

Turismo
Culturale

Turismo
Naturalistico

Turismo
Enogastronomico

Turismo
Termale

Turismo
Balneare

Home