CALDAIA Dimensionamento e Parametri Termodinamici Ing. Ph. D. Daniele De Lodovici WTE Waste To Energy S.r.l.

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CALDAIA

Dimensionamento e Parametri
Termodinamici

Ing. Ph. D. Daniele De Lodovici

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Lo scambio del calore in caldaia
Il calore è una forma di energia, più un corpo è caldo più le sue molecole
vibrano in modo energico. Questo movimento tende ad estendersi alle
zone circostanti più fredde, ovvero alle molecole meno veloci 

TRASMISSIONE DEL CALORE
• se ci sono differenze di temperatura il fenomeno è in evoluzione 
REGIME DI TIPO VARIABILE
• nel momento in cui le temperature sono uguali in tutti i punti del
sistema si raggiunge lo stato di EQUILIBRIO

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Trasmissione del calore (1a)
Il calore può trasmettersi secondo tre diverse modalità:

1.

Conduzione è un fenomeno interno al corpo considerato (fluido o

solido), la trasmissione del calore è dovuta agli urti tra molecole vicine,
ma che comunque restano sempre nella loro posizione.
– Per esempio è la trasmissione di calore che si ha in uno strato di
refrattario

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Trasmissione del calore (2a)
2.

Convezione è un fenomeno che si manifesta tra i fluidi in moto; consiste

nel trasporto del calore operato dalle particelle più calde che si spostano
verso zone più fredde rendendo alle particelle con vibrazioni meno
energiche parte della loro energia. Il trasferimento di calore aumenta
con la velocità del fluido e con la temperatura delle sue molecole.
– Per esempio è la trasmissione di calore che si verifica tra i banchi
convettivi della caldaia

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Trasmissione del calore (3a)

3.

Irraggiamento è un fenomeno di natura elettromagnetica, avviene
tra due superfici a temperature diverse separate da un mezzo
permeabile alle radiazioni (es. aria o gas di combustione)
– Per esempio è la trasmissione di calore che caratterizza il primo
canale delle caldaie

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Scambio termico per conduzione
Scambio termico su una parete piana semplice:
Q = /s F (T1 - T2)
– Q calore scambiato nel tempo dalla superficie considerata [W]
–  coefficiente di conduttività interna [W/(m K)]
– F superficie di scambio [m2]
– T1, T2 temperature interne ed esterne alla parete [K]
– s spessore della parete [m]
Questa relazione può essere estesa al caso di pareti a più strati per
determinare il profilo di temperatura attraverso la parete; calcolo di
fondamentale importanza, per esempio, per la scelta dei materiali refrattari

delle pareti del forno.

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Scambio termico per convezione (1a)
• Naturale: movimenti spontanei delle particelle del fluido che, riscaldate, si

muovono verso l’alto, innescando moti cosiddetti convettivi
– raffreddamento delle blindature del forno
• Forzata: si ha quando al naturale movimento delle particelle si aggiungono
movimenti indotti artificialmente che rendono lo scambio più energico
– scambiatori di calore
– sezioni convettive delle caldaie
NB

Nella pratica tecnica i moti laminari sono meno frequenti dei moti

turbolenti.

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Scambio termico per convezione (2a)
Il calore scambiato nel tempo è definito dalla seguente relazione:
Q = a S (T1 - T2)



Q calore scambiato nel tempo dalla superficie considerata [W]
a coefficiente di scambio termico convettivo [W/(m2 K)]:



S superficie di scambio [m2]



T1, T2 temperature del fluido e della parete [K]

Il coefficiente convettivo a è una funzione, generalmente molto complessa, delle
proprietà del fluido, del suo stato di moto e della temperatura e stato della
superficie lambita.

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Scambio termico per convezione (3a)
Sono state formulate numerose correlazioni per calcolare il coefficiente a, ma
tutte applicabili in un ristretto campo:

• correnti turbolente di gas in tubi ruvidi:


a = 3.8 w0,75/D0,25

• superfici piane scabre con velocità del fluido superiori a 5 m/s


a = 6,12 w0,78

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Scambio termico per irraggiamento (1a)
Le onde elettromagnetiche si propagano attraverso i mezzi di trasmissione
(aria, fumi...) e quando colpiscono un corpo in parte sono assorbite e in
parte riflesse.
In funzione di questo si definisce:

– Corpo nero, un corpo che assorbe tutte le radiazioni che lo
colpiscono; è puramente teorico.
– Corpo grigio, un corpo che riflette una certa quantità di energia
incidente; situazione reale.

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Scambio termico per irraggiamento (2a)
Il calcolo del calore scambiato per irraggiamento è molto complesso, in via
teorica è proporzionale alla differenza delle quarte potenze delle temperature
dei corpi coinvolti:
Q = Ce F [ (T1/100)4 - (T2/100)4]
– Ce = e C
– e = coefficiente riduttivo che tiene conto dell’effetto di corpo grigio
– C = costante di Stefann Boltzmann e vale 4,96 kcal/(m2hK4)
Tale contributo
trascurabile.

ha

importanza

alle

alte

temperature

diversamente

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è


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La configurazione della caldaia in relazione
all’assorbimento del calore
Nelle caldaie a recupero a valle dei forni inceneritori, sono presenti tutti i
fenomeni di scambio in precedenza descritti.

La conformazione della caldaia deriva dall’applicazione dei processi di
scambio termico tra i fluidi nelle varie sezioni, adottando opportune soluzioni
che consentono di proteggere le superfici metalliche dall’aggressione acida
dei fumi, da erosioni e surriscaldamenti.

Tutte le caldaie sono realizzate in due distinte sezioni:
– sezione ad irraggiamento
– sezione convettiva

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La configurazione della caldaia in relazione
all’assorbimento del calore - Irraggiamento
Lo scambio termico per irraggiamento coinvolge le pareti membranate

nella sezione di alta temperatura della caldaia:

• i fumi cedono calore alle pareti membranate che a loro volta sono
raffreddate dall’acqua bollente che le percorre internamente. Per questa
ragione i tubi delle pareti operano in una finestra di temperatura non
critica dal punto di vista della corrosione.

• i fumi così raffreddati entrano nella sezione convettiva della caldaia.

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La configurazione della caldaia in relazione
all’assorbimento del calore - Convezione
Lo scambio termico avviene su banchi a tubi verticali o orizzontali, appesi o
appoggiati ed alloggiati in un canale membranato o refrattario che a sua volta
può

essere

verticale

od

orizzontale,

posto

a

valle

della

sezione

d’irraggiamento.
Nelle caldaie più recenti si realizza normalmente un banco evaporatore a
protezione del surriscaldatore per ridurre ulteriormente la temperatura dei
fumi in ingresso alla convettiva (T < 600 °C) poiché il vapore surriscaldato (T
= 380 – 400 °C) non refrigera la parete del tubo in modo efficace quanto

l’acqua bollente (T = 250 – 260 °C).

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La configurazione della caldaia in relazione alla
salvaguardia dei banchi
• La pulizia dei banchi è ottenuta con percussione / vibrazione o mediante la

soffiatura con vapore o aria
• Si impone che la velocità del fumo nei banchi sia inferiore a 6 m/s per
evitare fenomeni di abrasione sui tubi
• Il rapporto passo dimetro dei tubi è ottimizzato per ogni banco al fine di

evitare occlusioni da polvere
•I

canali

verticali

che

ospitano

i

banchi

convettivi

permettono

l’allontanamento delle polveri solo dopo aver attraversato tutti i banchi
sottostanti, mentre quelli orizzontali sfruttano la naturale tendenza della

polvere a depositarsi lungo percorsi orizzontali con conseguente minor
carico sulle sezioni successive
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Problematiche relative alla corrosione su SH, EVA ed
ECO
Esistono diversi meccanismi di corrosione, il principale dei quali è operato
dall’HCl, contenuto in quantità apprezzabili nei fumi di combustione (5001000

mg/Nm3)

in

funzione

della

quantità

di

cloro

presente

nel

combustibile.

E’ dimostrato il ruolo fondamentale nella corrosione dei sali fusi sui tubi.
La gestione dell’impianto deve essere tale da:
• ridurre l’esposizione all’attacco chimico

• impedire che si realizzino le condizioni favorevoli alla corrosione

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Diagramma di stato trivalente di ZnCl2, KCl e PbCl2
e loro Temperatura di fusione

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Bilancio energetico della caldaia

In regime stazionario possiamo scrivere il bilancio energetico come
somma dei flussi energetici entranti ed uscenti dal sistema.
Analogamente il bilancio di massa come sommatoria dei flussi di massa
entranti ed uscenti dal sistema.

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Schema di flusso
A R IA C OM B .
A U SILIA R IO

C OM B U ST IB ILE
A U SILIA R IO

P5 (bar a)

T5 (°C)

m 5 (kg/h)

H5 (kJ/kg)

Combustibile ausiliario
P4 (bar a)

T4 (°C)

m 4 (kg/h)

H4 (kJ/kg)

R IC IR C OLO F U M I

Aria di combust.comb.aux

P8 (bar a)

T8 (°C)

m 8 (kg/h)

H8 (kJ/kg)

Fumi al generatore di vapore

P11 (bar a)

T3 (°C)

m 3 (kg/h)

H3 (kJ/kg)

Rifiuto solido
R SU

P15 (bar a)

T15 (°C)

m 15 (kg/h)

H15 (kJ/kg)

T6 (°C)

m 6 (kg/h)

H6 (kJ/kg)

Fumi di ricircolo

T11 (°C)

m 11 (kg/h) H11 (kJ/kg)
Vapore surriscaldato

F U M I A L GEN ER A T OR E
D I V A POR E

P3 (bar a)

P6 (bar a)

GENERATORE
DI VAPORE

V A POR E
SU R R ISC A LD A T O

Spurgo caldaia

B LOW D OW N

T9 (°C)

m 9 (kg/h)

H9 (kJ/kg)

T10 (°C)
H10 (kJ/kg)

Acqua di alimento

FORNO
INCENERITORE

P9 (bar a)

P10 (bar a)
m 10 (kg/h)

A C QU A D I
A LIM EN T O

A R IA 2

Dissipazioni dalle pareti
A R IA 1

P2 (bar a)

T2 (°C)

m 2 (kg/h)

H2 (kJ/kg)

F U M I A LLA
D EPU R A Z ION E

Aria secondaria

P12 (bar a)

T12 (°C)

m 12 (kg/h)

H12 (kJ/kg)

Fumi alla depurazione
SC OR IE

C EN ER I

P1 (bar a)

T1 (°C)

P7 (bar a)

T7 (°C)

P13 (bar a)

T13 (°C)

P14 (bar a)

T14 (°C)

m 1 (kg/h)

H1 (kJ/kg)

m 7 (kg/h)

H7 (kJ/kg)

m 13 (kg/h)

H13 (kJ/kg)

m 14 (kg/h)

H14 (kJ/kg)

Aria primaria

Scorie dalla combustione

Ceneri leggere

Dissipazioni caldaia

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I flussi di massa ed energetici entranti ed uscenti dalla caldaia
sono associati alle seguenti variabili
Flusso

Indice

Portata Temp Press

Entalpia

Flusso
termico

Kg/s

°C

Bar a

KJ/kg

kW

Fumi entranti

8 - entrante

m8

T8

P8

H8=Cp8 x T8

W8= m8 x H8

Acqua di alimento cld

10 - entrante

m10

T10

P10

H10

W10= m10 x H10

Vapore surriscaldato

11 - uscente

m11

T11

P11

H11

W11= m11 x H11

Fumi uscenti

12 - uscente

m12

T12

P12

H12=Cp12 x T12

W12= m12 x H12

Ceneri scaricate

13 - uscente

m13

T13

P13

H13=Cp13 x T13

Dissipazione caldaia

14 - uscente

-

T14

-

-

W14= aSiTi

Spurgo caldaia

15 - uscente

m15

T15

P15

H15

W15=m15 x H15

W13=m13 x H13

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Equazioni di bilancio

Bilancio energetico

W W
8

Bilancio di massa

15

10

=  Wi
i =11

Wi=potenza i-esima

m m
8

10

15

=  mi

i =11
mi=massa i-esima
NB osserviamo che il contributo
del termine m14 relativo alle
dissipazioni delle pareti è nullo
in quanto non associato ad un
flusso di massa

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Efficienza della caldaia (1a)
L’efficienza  della caldaia è definita come:

energia ceduta all'acqua di caldaia
η=
energia affluentealla caldaia
15

η=

W11  W10
W

8

W W
=
W
8

i =12

i

8

ossia la potenza termica associata ai fumi entranti detratte tutte le perdite,
divisa per la potenza termica associata ai fumi entranti.

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Efficienza della caldaia (2a)
Considerando in prima approssimazione nulli i flussi termici relativi alle
ceneri, dissipazioni ed allo spurgo:
15

W = 0
i =13

i

otteniamo che:

W
W
η=
W
8

12

8

ed assumendo che Cp8  Cp12 possiamo scrivere:

T
T
η 
T
8

12

cld

8

NB Osserviamo che l’equazione è
grossolana e può essere utilizzata solo
in prima approssimazione
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