UTS Alba/Bra Gruppo di lavoro docenti elementari – medie / ambito linguistico Donata Brusco, Donatella Conterno, Maria Grazia Contratto, Ferrari Maria Rosa, Gallo.
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UTS Alba/Bra Gruppo di lavoro docenti elementari – medie / ambito linguistico Donata Brusco, Donatella Conterno, Maria Grazia Contratto, Ferrari Maria Rosa, Gallo Franca, Minuto Maria Luisa, Mulasso Brunella, Ottaviani Claudia, Valeria Pautasso, Gianni Rinaudo, Archivio progetti continuità degli Istituti Scolastici a cui appartengo gli insegnanti del gruppo di lavoro. ENTRA INTRODUZIONE Il gruppo Il gruppo inizialmente costituito da tredici insegnanti,si è ridotto a dieci dopo l’ incontro iniziale. La maggioranza degli insegnanti proviene da scuole elementari (I° Circolo - II° Circolo – III° Circolo di Alba; I° Circolo di Bra; Istituto Comprensivo di Bossolasco; Istituto Comprensivo di La Morra; Istituto Comprensivo di Sommariva Perno), le tre insegnanti della scuola media rappresentano gli Istituti di Alba-Macrino,Istituto Comprensivo di Bossolasco, Istituto Comprensivo di Govone. La scuola media non ci è parsa sufficientemente rappresentata soprattutto per quanto riguarda la realtà albere e braidese. Il percorso Nella fase iniziale del nostro lavoro abbiamo condiviso varie esperienze didattiche per quanto concerne la continuità nei due ordini di scuole. Abbiamo espresso le motivazioni delle adesioni al progetto e le aspettative individuali confrontandole con le finalità del compito assegnato. Individuati gli obiettivi, ciascun insegnante ha portato il materiale didattico della propria scuola (programmazioni, metodologie, libri di testo, progetti già avviati, ecc.). Attraverso il confronto, lo studio e la valutazione dei suddetti documenti, siamo giunti a definire una terminologia comune e ad individuare “Soglie di accettabilità medie” per costruire un percorso scolastico equilibrato. E’ emerso come aspetto problematico comune ai due ordini di scuola quello dell’ ortografia. Inizialmente era l’elemento centrale di una ipotesi di lavoro, gradualmente è stato messo in relazione con altri aspetti: logico, pragmatico, emotivo e relazionale. A lavoro ultimato è risultata una nuova ipotesi di mappa in cui l’ortografia assume un ruolo non più centrale. Gli obiettivi Definire le soglie di accettabilità medie, in uscita ed in entrata, relativamente alle competenze nelle diverse abilità della lingua italiana (sapere e saper fare). Progettare un percorso su un aspetto problematico evidenziato sia nella scuola elementare, sia nella scuola media: l’ortografia. Raccogliere ed organizzare materiale didattico relativo alla continuità: progetti e programmazioni. Riflettere sulle finalità e modalità delle prove di ingresso. Difficoltà e riflessioni Abbiamo rilevato alcune difficoltà iniziali nella condivisione della terminologia, superate grazie a riflessioni, conversazioni ed analisi della documentazione delle diverse scuole di provenienza. E’ emerso che negli Istituti Comprensivi, per loro stessa natura, è già stato avviato un percorso di continuità mentre per altre scuole risultano ancora difficoltose la condivisione , ma soprattutto l’attuazione di progetti comuni. Se da un lato ci è parso stimolante la possibilità di “inventare” un percorso partendo unicamente dalle nostre esperienze, dall’altro fa riflettere l’assenza di supporti e linee guida da sviluppare …. Un’ ulteriore riflessione, emersa all’interno del gruppo, riguarda l’effettiva rappresentatività di noi componenti rispetto al Collegio docenti di ogni realtà scolastica. Quanto e come il lavoro prodotto potrà incidere concretamente nelle suddette realtà scolastiche e a maggior ragione in quelle non rappresentate? SOGLIE DI ACCETTABILITA’ MEDIE Competenze medie terminali (saper e saper fare) per la scuola elementare e competenze iniziali dell’ordine successivo, relativamente ai seguenti aspetti della lingua italiana: ASCOLTARE PARLARE LEGGERE SCRIVERE RIFLETTERE SULLA LINGUA LEGGERE Possedere la strumentalità della lettura. Saper leggere in modo espressivo in contesti diversi attraverso una congrua preparazione. Saper cogliere il significato essenziale di testi narrativi, descrittivi, regolativi, poetici e, in modo guidato, argomentativi. Saper ricavare il significato di termini specifici dal contesto o attraverso dizionario o con la mediazione dell’adulto. “Piacere della lettura”. PARLARE Esprimere sentimenti, stati d’animo, emozioni con linguaggio semplice ed accettabile. Riferire esperienze e fatti in modo organico e sequenziale. Porre domande. Intervenire e cercare di essere pertinenti nella conversazione. Esporre testi narrativi. Riferire un semplice testo informativo. SCRIVERE Ideare testi narrativi e descrittivi partendo da osservazioni, esperienze personali, letture date, discussioni, filmati, modelli testuali. Progettare attraverso uno schema convenzionale (introduzione, corpo centrale, conclusione) e utilizzando più tecniche: - testi narrativi - testi descrittivi. Produrre semplici testi rispettando la coesione, la coerenza e le fondamentali regole dell’ortografia e della sintassi. Sintetizzare semplici testi attraverso la divisione in sequenze (domande-guida, titolazione, parole-chiave). ASCOLTARE Prestare attenzione alle comunicazioni provenienti da varie fonti. Comprendere istruzioni per l’esecuzione di attività. Cogliere in un messaggio orale gli elementi essenziali formulati in modo esplicito. Riconoscere alcuni tipi di registro (familiare, amichevole, formale). Ascoltare e comprendere messaggi audiovisivi,multimediali cercando di decodificarli e individuando i diversi punti di vista. La relazione diacronica e sincronica La continuità oltre che essere verticale - le soglie d’accettabilità privilegiano quest’aspetto ? - ha pure uno sviluppo orizzontale. L’approccio sincronico e diacronico contraddistingue una modalità globale con cui si vuole affrontare anche questa problematica nodale per la scuola italiana ed il sistema Italia nel suo complesso. L’attenzione al territorio reale e oggi pure virtuale con cui gli operatori e gli alunni si confrontano quotidianamente non può non essere anche una priorità centrale per uno sviluppo congruo della continuità scolastica. Alunni ed insegnanti si relazionano - in questi spazi sia fisici che virtuali – con un complesso di elementi che possono condizionare e quindi arricchire la loro vita apprenditiva e professionale. Gli aspetti relazionali, aperti alla condivisione delle conoscenze, superano i confini dell’istituzione scolastica favorendo nei gruppi classe, ad ogni livello, una prassi didattica sempre più collaborativa e meno trasmissiva. L’identità locale rischia di scomparire in un mondo globale fortemente interconnesso e i singoli soggetti possono vivere una precarietà emotiva difficile da gestire o a volte contenere. La scuola anche in questa fase può essere una delle agenzie che contribuisce a far conoscere la non pericolosità del complesso e nello stesso tempo aiutare e considerare con una più dovuta professionalità l’elemento emozionale dei suoi utenti. RIFLETTERE SULLA LINGUA MORFOLOGIA: riconoscere, classificare ed utilizzare le varie parti del discorso (nome, articolo, verbo, aggettivo, pronome, avverbio, congiunzione, preposizione, interiezione) SINTASSI: individuare gli elementi della frase minima (soggetto, predicato verbale, predicato nominale) e le espansioni, distinguendo il complemento oggetto dai complementi indiretti. PROVE DI INGRESSO Per quanto riguarda le prove oggettive di ingresso, riteniamo che possano essere significative ed opportune unicamente se: concordate dagli insegnanti dei due ordini di scuola; somministrate dopo un iniziale periodo di inserimento degli alunni nella nuova realtà scolastica; finalizzate alla conoscenza dell’alunno nella sua globalità e non intese come “prove di verifica oggettiva” da testare e valutare. ANALISI ERRORE PER APPRENDERE “Sbagliando s’impara” L’attenzione positiva, non sanzionatoria o peggio persecutoria, nei confronti degli alunni che sbagliano e quindi fanno errori, permette di affrontare le situazioni di gap cognitivo degli studenti nell’ottica dell’apprendimento favorevole o meglio facilita il percorso dell’apprendere, ne limita le frustrazioni, li orienta verso il capire. Certamente un tale approccio richiede la rivisitazione della nostra idea di bambino/a, ragazzo/a, forse un cambio di paradigma. Nell’ottica del capire e’ opportuno considerare l’alunno come un protagonista nella costruzione delle sue conoscenze, soggetto attivo del processo d’apprendimento con esperienze e conoscenze proprie da accogliere e valorizzare come potenziale per intraprendere nuovi percorsi. L’apprendimento diventa costruire conoscenze significative e mai definitive e ciò avviene attraverso un processo di ricostruzione del sapere, di trasformazione continua, di crescente consapevolezza. La costruzione della conoscenza non è lineare, per accumulazione, ma per “aggiustamenti successivi”, in cui confluiscono informazioni nuove e conoscenze personali pregresse. Tutto ciò comporta un processo di elaborazione e organizzazione che parte dalla “realtà del bambino” per giungere al sapere “disciplinare”: l’esperienza è punto di partenza per costruire conoscenza. A scuola si viene per capire: ricerche recenti affermano che... ... “quando si capisce i pensieri si coagulano intorno a nuclei preesistenti che possono espandersi nel tempo; si ricorre a modelli, analogie, espansioni, formalizzazioni per ricostruire i fenomeni; si mettono insieme tanti “ma... allora” di esperienze diverse;ci si sente bene , a proprio agio. Non si apprende da soli, l’apprendimento avviene in interazione sociale: la crescita e lo sviluppo del pensiero sono possibili solo all’interno di una relazione. Si profila dunque la necessità di un insegnante che riconosca il bambino come interlocutore nei processi di apprendimento, che dia importanza a ciò che pensa lui e non solo a ciò che vuole che pensi; un insegnante che riconosca la realtà del bambino, lo accetti, lo ascolti, entri con lui in contatto emotivo/empatico, lo valorizzi, gli permetta di esprimere al meglio le sue potenzialità. (Pof.1CB) Aspetto logico, pragmatico ed emotivo La lingua come ogni altra disciplina si può cogliere da diversi punti di vista. Nell’ottica della globalità tutti gli autori affrontano lo sviluppo delle competenze specifiche ponendo attenzione alla dimensione logica (sapere), pragmatica(saper fare) ed emotiva (saper essere). I linguaggi con cui si esprimono possono divergere ed a volte distanziarsi a seconda della prevalenza, all’interno della loro riflessione, dei tre succitati aspetti. W. De Gregori ad esempio legge il curriculum della lingua definendone l’aspetto teorico (logico), pratico (pragmatico), artistico (emotivo). Lo stesso Alfio Zoi, al di là, delle applicazioni didattiche rigide delle sue riflessioni individuava negli aspetti denotativi, connotativi e pragmatici-sociali le tre strutture fondanti della lingua. E’ compito di una professionalità docente , a favore di una società complessa, integrare il più possibile i tre aspetti. Correttezza ortografica Studi recenti confermano che in relazione all’ acquisizione delle abilità di base della lingua esiste una struttura evolutiva. Senz’altro gli orientamenti teorici sono diversi e diversificati. Conoscere le fasi attraverso cui un alunno acquisisce la competenza ortografica non significa rendere secondarie le convenzioni della lingua, anzi si vogliono raggiungere migliori e più profondi risultati con le più opportune strategie didattiche. La concettualizzazione della scrittura può seguire il seguente percorso che si sviluppa in ogni alunno/a con la propria gradualità, i propri tempi: livello pre-sillabico: scrivere le parole con un certo numero di segni variandoli per le diverse parole… livello sillabico: il bambino ha capito che la lingua scritta rappresenta quella orale, perciò per scrivere frammenta la parola in pezzi (che sono sillabe), per ognuno dei quali scrive un segno (una lettera)… … in un primo momento la scrittura sillabica sarà non convenzionale e solo successivamente lo diventerà… livello sillabico-alfabetico: il conflitto cognitivo con le scritte alfabetiche solletica la segmentazione della sillaba in unità più piccole, i fonemi. livello alfabetico: il bambino sa segmentare la parola in fonemi… (Damiano e C., L’altra faccia della luna,…)