Consulta Nazionale Femminile

Download Report

Transcript Consulta Nazionale Femminile

Consulta Nazionale Femminile
“Donne Geometra”
Donne di ieri ... oggi ... domani
La
Consulta Nazionale
“Donne
Geometra”
Femminile
è
una
organizzazione studiata e attuata dal
Consiglio Nazionale Geometri, per
interpretare le esigenze del mondo
femminile
all'interno
di
una
professione
storicamente
al
maschile.
E’ con questo spirito, che è stata
istituita la
Consulta
Nazionale
Femminile,
grazie
anche
alla
sensibilità e alla lungimiranza del
Consiglio Nazionale Geometri verso
le crescenti esigenze delle donne
iscritte all’Albo professionale.
La
Categoria Professionale dei
Geometri è fatta di uomini e di
donne, che insieme investono in
un futuro professionale e sociale,
una continua evoluzione al passo
dei tempi.
Una Donna Geometra è una libera
professionista che si occupa di:
costruzioni, sicurezza, condomini
tribunale, conciliazione, arbitrato,
topografia, catasto; svolge una
attività poliedrica al servizio della
società.
Nell'ultimo secolo la condizione dell’universo femminile ha conosciuto
una grande evoluzione con la conseguente rimodulazione di molte
regole.
Cento anni in cui, oltre ai problemi legati al conflitto tra i ruoli di
lavoratrice – moglie - madre, le donne hanno dovuto fare i conti
anche con la dura quotidianità del doppio e triplo binario. Gli italiani
sono ancora molto affezionati all’immagine dell’angelo custode della
casa, trasformatasi nel tempo in figura impegnata su ogni fronte
sociale; “le donne italiane per dimenarsi tra lavoro, famiglia e società
sono diventate vere equilibriste”. Così ci descrive il Rapporto Italia
2006 dell’Eurispes, evidenziando come nel nostro paese permanga
una cultura che, a più di trent’anni dall’inizio del processo di
femminilizzazione del mercato del lavoro, stenta ancora a riconoscere
il mutato ruolo della donna in seno alla famiglia e alla società e che è
ben lontana dal fornire effettiva sostanza al principio delle pari
opportunità.
L’evoluzione sociale, economica, intellettiva
ha assottigliato gli
sbarramenti esistenti nell’accesso ai mondi operativi caratterizzati da
una massiccia presenza maschile.
Le cronache, i mass-media, i contatti umani, le statistiche, riferiscono
che il sesso femminile dal ‘700 ad oggi ha avuto uno stravolgimento
che è passato per una presa di coscienza ed un maggior coraggio,
capace di mettere sul mercato le capacità organizzative da sempre
vantate dalle donne.
Le donne oggi studiano, si applicano, entrano nel mercato selettivo del
lavoro e sanno farsi apprezzare, perché sono attente, meticolose,
fantasiose, generose, predisposte all’ascolto, sensibili, coinvolte, non
disposte a mollare davanti a nessuna avversità.
Subito dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, nel 1919, venne approvata la
Legge n°1126 che ammetteva la donna, a pari titolo degli uomini,
all’esercizio delle libere professioni e di tutte le cariche pubbliche. Ma
l’esercizio della professione, al di fuori della funzione didattica, rimase
cosa ardua ancora per tanto tempo, indipendentemente dalle leggi.
I corsi di studio a carattere tecnico, che preparano a professioni riguardanti
l’organizzazione, la gestione delle risorse e l’attività progettuale, quindi
profondamente connessi agli aspetti produttivi ed economici della società,
rappresentarono, infatti, ancora agli inizi del nostro secolo, un territorio
precluso all’attività femminile.
Proprio per questa ragione e per l’impossibilità di ritagliare in queste
professioni settori specialistici di attività “per le donne”, il processo di
inserimento non sarà né rapido né facile.
L’ingresso della donna nei corsi a carattere tecnico-professionale costituisce
una tappa di non lieve importanza nella lunga e non facile vicenda
dell’inserimento femminile nelle professioni.
La presenza femminile è aumentata in
tutti i settori del mondo del lavoro,
e anche gli ordini professionali
hanno registrato un incremento
consistente dell’interesse da parte
delle donne: tra gli avvocati, se
negli anni settanta c’erano 8 donne
su 100 iscritti, ora le donne sono
circa il 50%, tra i commercialisti, i
medici, gli ingegneri, i geologi, i
notai la presenza femminile è
sicuramente in aumento e la media
di età di iscrizione all’albo è più
bassa per le donne, anche se la
rappresentanza
al
vertice
dei
Consigli degli Ordini resta molto
scarsa.
Le donne geometra sono appena
il 10% di tutti i Geometri
italiani. Negli ultimi anni
l’iscrizione
all’Albo
professionale da parte di
giovani donne, è stato più
consistente e la costituzione
della
Consulta
Nazionale
Femminile “Donne Geometra”
né è la dimostrazione.
Le
donne geometra
hanno ambito, mettersi alla prova e si sono
affacciate a questa professione dai connotati tradizionalmente
maschili, che ancora oggi stentano ad essere superati; non hanno
temuto di girare per cantieri, fare rilievi, tracciare strade….. tutte
attività che sono state sfere considerate da sempre più “adatte a
un uomo”. Ma tutti, uomini e donne, possiamo affermare che
queste professioniste, considerate ancora una rarità, sono attente,
coscienziose, precise …. e forse indispensabili in questo tempo
dove occorre combattere per difendere il ruolo del geometra,
messo in discussione dalle classi laureate e da tutti quelli organismi
che non considerano più questa antica figura di marca DOCG.
La Consulta Femminile “Donne
Geometra”, con passione e
devozione, sta portando avanti
iniziative per contribuire ad una
evoluzione conforme alla natura
umana
all’interno
della
Categoria, capace di creare una
giusta conciliazione tra lavoro e
famiglia.
La conciliazione tra vita professionale
e vita familiare costituisce un
principio
generale
del
diritto
comunitario, un corollario naturale e
una condizione indispensabile di
uguaglianza reale tra donne e
uomini, così come un diritto
fondamentale di uomini e donne,
secondo la giurisprudenza della
Carta Europea di Giustizia e diversi
strumenti
comunitari,
è
la
conciliazione tra vita professionale e
familiare.
L’Italia e l’Europa che mutano, impongono una
attenta analisi per evitare il dannoso sradicamento
dei principi e dei valori morali-sociali, autentici
pilastri di una collettività matura.
Non possiamo non comprendere o sottovalutare che il lavoro dedicato alla
famiglia è sinonimo di eticità, un contributo nobile ed essenziale per
l’educazione dei figli, società del domani, che sempre più spesso
siamo costrette a delegare a badanti o baby sitter, accettando così di
abdicare silenziosamente quasi narcotizzate, tutto quel patrimonio di
affetti, valori, formazione, istruzione, incuneati nel ruolo di genitore,
con il conseguente risultato di vedere nel tempo un naturale
decadimento del corpo sociale.
Vogliamo e possiamo rinunciare a tutto questo, senza
adoperarci a trovare le giuste misure che consentano la difesa
dell’umano e del sociale, dando ad esse una priorità assoluta?
Se da una parte il pubblico impiego,
rientrando da sempre nelle scelte del
mondo femminile, è organizzato e
strutturato in modo confacente ai ruoli
molteplici della donna, il lavoro
autonomo è ancora esageratamente
carente
nella
conciliazione
delle
esigenze sociali e professionali.
Ne
è
un
esempio
l’ordinamento
pensionistico vigente delle Casse di
Previdenza private che è nato ed è
stato incentrato sulle caratteristiche ed
occorrenze riferite ad un libero
professionista di sesso maschile.
Un Notiziario mensile per informare e
Attraverso la Consulta Nazionale
Femminile, stiamo dando molto
a questo mondo professionale.
Coinvolgiamo i Collegi, siti
internet,
associazioni,
istituzioni; in poco tempo siamo
diventate preziose per infinite
colleghe che operano su tutto il
territorio nazionale; risposte,
consigli, notizie. Instancabili nel
lavorare per la Categoria tutta,
senza cercare meriti o visibilità,
convinte che la preziosità è
nell’operosità
continua
e
costante.
indirizzare, unire e congiungere,
uno strumento che coinvolge e
riunisce, apprezzato e sollecitato
anche dal pubblico maschile.
Le colleghe interessate possano
inviare la propria e-mail per
l’adesione all’indirizzo di posta
elettronica:
[email protected]
E’
d’obbligo sottolineare che lo Stato Italiano si basa sul valore della
famiglia, considerata patrimonio della nostra società e nel pieno rispetto
della differenza biologica tra uomo e donna la nostra Costituzione nel
capitolo III, riferito ai rapporti economici, art. 37 recita :
“La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse
retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono
consentire l'adempimento della sua essenziale funzione familiare e
assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata
protezione.……”
L’articolo 3 ribadisce :
“ Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla
legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di
opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E’ compito della
Repubblica…(ed è opportuno aggiungere delle Istituzioni) rimuovere
gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la
libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo
della persona umana e la effettiva partecipazione di tutti i lavoratori
all’organizzazione politica, economica e sociale del paese. “
Corre l’obbligo soffermare l’attenzione anche sulla Carta comunitaria dei
diritti sociali fondamentali dei lavoratori, adottata a Strasburgo nel
1989, che all’art. 16 conferma:
Deve essere garantita la parità di trattamento tra uomini e donne.
Deve essere sviluppata l’uguaglianza delle possibilità. A tal fine occorre
intensificare ovunque sia necessario le azioni volte a garantire
l’attuazione dell’uguaglianza tra uomini e donne, in particolare in
materia di accesso al lavoro, di retribuzioni, di condizioni di lavoro, di
protezione sociale, di istruzione, di formazione professionale e di
evoluzione delle carriere. È altresì opportuno sviluppare misure che
consentano agli uomini e alle donne di conciliare meglio i loro obblighi
professionali e familiari.
Inoltre nel Trattato di Roma (1957) venne stabilito il principio della parità


della retribuzione a parità di lavoro (art.119); da questo sono derivate
importanti direttive:
parità di trattamento nell’accesso al lavoro (formazione professionale e
condizioni di lavoro);
parità di trattamento in materia di previdenza sociale, nei regimi
professionali, nelle attività indipendenti.
Nel Trattato di Maastricht (1992) venne ribadito che
le azioni positive
sono considerate come misure che prevedono vantaggi specifici
destinati a facilitare l’esercizio di un’attività professionale da parte delle
donne o a prevenire o compensare degli svantaggi nella loro carriera
professionale.
Le donne amano lavorare in proprio
Molte donne intraprendono la strada della libera professione, per poter disporre più
liberamente del proprio tempo, senza rinunciare alla propria realizzazione
professionale.
Purtroppo, anche nel "mettersi in proprio", le donne incontrano più difficoltà del
dovuto, soprattutto quando non hanno a disposizione le risorse necessarie, per avviare
un'attività imprenditoriale.
In questo caso, gli istituiti creditizi sono l'unica soluzione, per il reperimento di
finanziamenti. Il mondo dell'imprenditoria italiana ha più volte ripetuto che la richiesta
di un prestito, o di un mutuo viene difficilmente esaudita. Queste difficoltà si
moltiplicano, quando una donna cerca di ottenere un finanziamento, per mettersi in
proprio. Infatti, nei confronti delle donne c'è ancora molta diffidenza nel mondo degli
affari, e soprattutto nel mondo finanziario. Nella ricerca “ Le leve del 2000 “, quasi
tutte le imprenditrici intervistate hanno denunciato questa situazione. Il Parlamento, in
parte, ha preso atto di questa realtà ed ha varato una serie di misure, che incentivano
l'imprenditoria giovanile, ed in particolar modo l'imprenditoria femminile promulgando,
ad esempio, la legge 215/92. Attraverso questo provvedimento, si è agevolato
l'accesso alla formazione professionale imprenditoriale, soprattutto in vista della
riqualificazione professionale femminile.
Tuttavia, è emerso dai risultati del questionario "Donne ed Elezioni Europee", che occorre
elaborare ulteriori strumenti, per dare un maggiore sostegno all'imprenditorialità femminile.
In realtà ci sono moltissime imprenditrici di successo in Italia, ma la maggior parte di esse
gestiscono e/o dirigono aziende di famiglia o hanno rilevato gli studi professionali dei
genitori. Il vero ostacolo all'imprenditoria femminile è la mancanza di provvedimenti
risolutivi in molte anse del territorio europeo. Infatti, nelle aree più svantaggiate della
nostra penisola e dell'Unione Europea queste iniziative non hanno una grande risonanza,
poiché sono ostacolate dal fattore culturale. Si tratta, naturalmente, di iniziative molto
importanti, che forniscono alle donne una base giuridica, che sostenga i loro progetti, e
soprattutto tuteli i loro diritti. Inoltre molti governi dei Paesi dell'Europa Nord Occidentale
sono stati messi in atto dei provvedimenti, che hanno influito moltissimo sul peso delle
donne nel loro contesto sociale, soprattutto a livello decisionale. Ciò può costituire allo
stesso tempo un punto di riferimento ed un esempio positivo, per l'elaborazione in Italia (e
nell'Unione Europea) di soluzioni adeguate e durature di tipo giuridico e non.
Donne geometra e professione
Una donna geometra è una persona
che si può ben spendere sul
mercato, introducendosi in
ambienti interessanti e stimolanti.
Chiaramente studio,
approfondimento, aggiornamento
e professionalità sono
indispensabili per essere
competitive.
Nello strumento dell’arbitrato molte di
noi, hanno trovato infinite
soddisfazioni. La risoluzione di
controversie è possibile, in
alternativa alla via giudiziaria.
La legge prevede quale unico requisito
per rivestire la qualità di arbitro la
piena capacità di agire. Di norma,
vengono nominati arbitri dei
professionisti esperti della materia
del contendere.
È possibile anche inserirsi nell’ambito
della conciliazione.
Chi fosse interessato a ricoprire
incarichi nell'ambito della Camera
Arbitrale o diventare un Conciliatore,
è invitato a contattare la Camera di
Commercio della propria città.
Nuovi sbocchi professionali
La Finanziaria 2007 ha introdotto la possibilità di usufruire della detrazione
del 55% per tutte le spese sostenute per la riqualificazione energetica gli
interventi su unità immobiliari esistenti. La detrazione è recuperabile in 3
anni. Le agevolazioni riguardano le spese sostenute fino al 31/12/2007
relative a:

Installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda per usi
domestici o industriali e per la copertura del fabbisogno di acqua calda in
piscine, strutture sportive, case di ricovero e cura, istituti scolastici e
università. La detrazione massima è di € 60.000.
(Comma 346 della Legge Finanziaria 2007)

Interventi su edifici esistenti, riguardanti le pareti, le coperture, i
pavimenti, le finestre comprensive di infissi, al fine da garantire
un più efficiente isolamento termico. La detrazione massima è di
€ 60.000, da ripartire in tre quote annuali di pari importo.
(Comma 345 della Legge Finanziaria 2007)

Riqualificazione energetica di edifici esistenti che consenta di
ottenere un risparmio energetico di almeno il 20% (es.
riscaldamento dell'acqua).La detrazione massima è di €
100.000, da ripartire in tre quote annuali di pari importo.
(Comma 344 della Legge Finanziaria 2007)

Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di
caldaie a condensazione. La detrazione massima è di € 30.000, da ripartire
in tre quote annuali di pari importo.
(Comma 347 della Legge Finanaziaria 2007)
Per potere usufruire della detrazione del 55% si deve richiedere al tecnico
abilitato che effettua i lavori un'asseverazione, che attesti la realizzazione di
un intervento che ha permesso il risparmio energetico richiesto dalla norma.
L'asseverazione deve essere poi trasmessa via raccomandata o via Internet
entro 60 giorni dalla fine dei lavori, e non oltre il 28/02/2008, all'ENEA.
L'ENEA
dal
30
aprile
ha
attivato
sul
sito
Internet
www.acs.enea.it un'applicazione web per la compilazione online della
modulistica, previa registrazione.
Agevolazioni Corsi in Valutazione
Immobiliare - Riduzione per le Donne
I geometri
liberi professionisti, che da sempre si interessano di estimo
immobiliare, sanno che il mercato italiano negli ultimi anni ha fatto registrare
una crescita di compravendite, tale da essere ricordata nella storia
dell’economia nazionale.
Questo fenomeno ha indotto l’Associazione
Nazionale GEO.VAL ESPERTI (Geometri Valutatori Esperti) con il patrocinio
del Consiglio Nazionale Geometri e l’assenso della Cassa Nazionale di
Previdenza e Assistenza Geometri a studiare percorsi formativi per
consentire all’intera Categoria di essere al passo con gli standard
internazionali di valutazione (International Valuation Standard).
Come è
noto l’accordo di Basilea II introduce elementi di qualità e professionalità
nelle valutazioni immobiliari, con l’adozione da parte degli Istituti bancari e
finanziari di una metodologia basata su criteri obiettivi, effettivi e concreti nel
tempo, in considerazione del ruolo che la proprietà immobiliare riveste come
garanzia delle operazioni di erogazione di un mutuo e ai fini della
rivalutazione periodica di tali garanzie. I principali paesi europei già da alcuni
anni utilizzano criteri estimativi inequivocabili.
GEOVAL si è fatta promotrice di un progetto studiato appositamente per i geometri
liberi professionisti, capace di colmare questa distanza con un processo
innovativo, che consente velocemente di determinare il reale valore dell’immobile.
GEOVAL – a seguito dell’istanza formulata dalla Consulta Nazionale Femminile
“Donne Geometra” ha riservato alle donne geometra iscritte negli Albi
provinciali di poter iscriversi al Corso con lo stesso sconto riservato agli
associati Geoval, ovvero Euro 570,00. Tale logica, nasce dal fatto , che
dalla compilazione di un questionario, è emerso che a parità di ore
di lavoro, una donna geometra, guadagna meno di un collega di
sesso opposto.
Il Corso riconosce i crediti formativi previsti dal Regolamento della Formazione
Continua e Obbligatoria. Le interessate possono scrivere a : Associazione
Geometri Valutatori presso il Consiglio Nazionale Geometri via Barberini 68 –
00187 ROMA oppure inviare una e-mail a [email protected]
Sarà fornito il materiale didattico e il software del programma.
Le donne geometra e la maternità
La Cassa Italiana di Previdenza ed Assistenza dei
Geometri Liberi Professionisti è Ente di natura
associativa, con personalità giuridica di diritto privato,
disciplinato da Regolamento e Statuto approvati dai Ministeri
Vigilanti in conformità con il Decreto 509/94.
Gestisce la previdenza e l'assistenza di circa 91.000 geometri, di cui
20.900 pensionati al 15/11/2004. Eroga pensioni di vecchiaia,
anzianità, invalidità, inabilità, reversibilità, indirette, vitalizi. Corrisponde
provvidenze straordinarie e indennità di maternità. Quest’ultima, dal 1°
gennaio 1991, viene corrisposta alle professioniste in caso di nascita,
adozione e di aborto ai sensi della Legge 11/12/1990 n. 379 e del
Decreto Legislativo 26 marzo 2001 n. 151 e successive modifiche.
Requisiti
Occorre essere iscritte all'albo e alla Cassa al momento della domanda che deve




essere presentata entro il termine perentorio di 180 giorni dall’evento (parto,
aborto o adozione);
In caso di nascita: L’indennità viene riconosciuta a partire dal compimento del
6° mese di gravidanza;
In caso di aborto: L’indennità viene riconosciuta in misura pari ad 1/5
(Importo minimo per il 2005 € 830,70) se l’aborto è avvenuto tra l’inizio del
quarto mese e la fine del sesto ed in misura intera se l’interruzione della
gravidanza è avvenuta dopo il compimento del sesto mese.
In caso di adozione: L’indennità viene riconosciuta, per le adozioni nazionali,
solo a condizione che il bambino non abbia superato i sei anni di età mentre,
in caso di adozioni internazionali, l’indennità viene riconosciuta anche nel
caso in cui il bambino abbia un’età superiore ai sei anni.
In entrambi i casi l’indennità viene riconosciuta solo dopo aver ottenuto il
provvedimento di adozione o di affidamento preadottivo.
Condizioni
E' necessario dimostrare, con dichiarazione sostitutiva di atto
notorio, di non aver già usufruito e di non aver titolo ad
analogo beneficio presso altri Enti per effetto di lavoro
dipendente o autonomo.
Importo
Viene calcolata in misura pari all'80% dei 5/12 del reddito professionale
denunciato ai fini fiscali nell'anno precedente a quello dell’evento e
non può essere inferiore a 5 mensilità di retribuzione calcolata nella
misura pari all' 80% del salario minimo giornaliero per la qualifica di
impiegato.
Anno 2006:


minimo per la nascita e per l’adozione pari a € 4.224,49
minimo per l’aborto pari ad € 844,90
L’indennità di maternità non può comunque essere superiore a cinque
volte l’importo minimo.
(Limite per il 2006 = € 21.122,45)
Fac -simile di domanda
Alla CASSA ITALIANA PREVIDENZA GEOMETRI
Ufficio Prestazioni Straordinarie e Temporanee
Lungotevere Arnaldo Da Brescia,4 - 00196 Roma (RM)
OGGETTO : RICHIESTA INDENNITA’ DI MATERNITA’
Cod. fisc. ___________________________partita IVA n. __________________
La sottoscritta ____________________________________________________Matricola________________ tel. _______________
Attribuita nell’anno__________________
CHIEDE
la liquidazione della INDENNITA’ DI MATERNITA’ ai sensi della legge n. 379 dell’11/12/90 (1) per :
NASCITA
ADOZIONE
ABORTO
A tal fine , consapevole delle sanzioni penali previste per le false dichiarazioni di cui all’art. 26 della L. N. 15 del 4/1/1968
DICHIARA
(DPR N° 403/1998)
1) di essere nata a __________________il _________________________________;
2) di essere residente a ______________Via ______________CAP ______________;
3) di essere/essere stata iscritta all’Albo dei Geometri di ____________dal ________al ________e alla Cassa dal______________;
4) di non aver diritto all’indennità di maternità di cui alle leggi: n.1204 del 30/12/1971 e successive modificazioni e n. 546 del
29/12/1987 e successive modificazioni;
5) di autorizzare la Cassa Italiana Geometri a versare l’indennità di cui all’oggetto direttamente sul conto corrente a me intestato n.
_____________________ intrattenuto presso agenzia ______________ sede________ codice ABI ______ codice CAB ________;
________________, lì ________________
LA DICHIARANTE
________________________________
Qualora la firma non sia apposta dinnanzi all’impiegato addetto, allegare copia del documento di identità (L. 15/5/1997 n. 127)
All'uopo si allegano i seguenti documenti (1):
1) _________________________________ 2) _________________________________
3) _________________________________ 4) _________________________________
196/03 (CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI)
I dati acquisiti sono trattati, con l’ausilio di strumenti elettronici, alle sole finalità istituzionali. Il trattamento è effettuato nel rispetto del Codice con particolare
riferimento agli obblighi di riservatezza e di sicurezza. In ogni momento è possibile avere accesso ai propri dati ai sensi dell’art. 7 del Codice.
Polizza Sanitaria Integrativa
La Cassa Geometri, dal 16 aprile 2007, ha assicurato gli iscritti e
pensionati attivi con una polizza sanitaria integrativa, stipulata per il
tramite di Emapi, con le Assicurazioni Generali, finalizzata alla
copertura di garanzia per “Grandi interventi chirurgici e gravi eventi
morbosi ”. Inoltre è prevista una copertura che consentirà di godere di
un’indennità, nell’ipotesi di infortunio che comporti una invalidità
permanente parziale di grado superiore al 66%. Il premio per le
coperture assicurative indicate è a totale carico della Cassa. Nulla,
quindi, è dovuto dai singoli iscritti, salvo eventuali estensioni della
polizza ai propri familiari o all’ampliamento delle garanzie richieste. Il
presupposto di infortunio è statisticamente superiore per le donne.
Informazioni Generali
La polizza assicurativa ha validità annuale e copre il periodo temporale
che va dal 16/04/2007 al 15/04/2008.
La Convenzione assicura il rimborso delle spese sanitarie sostenute
dagli assicurati in conseguenza d’infortunio, malattia e parto nei
termini, nella misura e con le modalità, anche di erogazione diretta
delle prestazioni (es. in strutture convenzionate), indicate nella
Convenzione stessa.
Per ulteriori informazioni consultare il sito al seguente indirizzo:
http://www.cassageometri.it/Pubblico/Pagine/2007/ConvPolizzaSanitaria.pdf
Interventi a sostegno della professione
La Cassa erogherà su domanda assegni di avviamento alla professione di
Euro 800,00 ciascuno a iscritti alla Cassa, di età anagrafica al
31/12/2006, non superiore ai 35 anni, che frequentino corsi di laurea
delle classi 4, 7 ed 8 di cui al D.P.R. n. 328/2001 e successive
variazioni.
Saranno erogati su domanda anche assegni di avviamento alla professione
ad iscritti alla Cassa con età anagrafica al 31/12/2006 non superiore ai
30 anni, che siano iscritti all’Albo dei praticanti e alla Cassa IP o
frequentino corsi di preparazione all’esame di abilitazione organizzati dai
Collegi e di durata non inferiore a 120 ore o 60 ore.
Verranno erogati su domanda assegni di aggiornamento alla Professione ai
Geometri iscritti all’Albo e alla Cassa di età anagrafica al 31/12/2006
non superiore ad anni 45.
Saranno erogati anche assegni per tirocinio professionale presso Enti
Pubblici, Privati e Privatizzati, oltre per l’avviamento alla professione.
"Le donne non chiedono. Perchè le
donne contrattano meno degli
uomini negli affari, nella professione,
nella vita privata"
Babcock Linda - Laschever Sara
Esser donna è così affascinante.
E' un'avventura che richiede un tale
coraggio, una sfida che non finisce mai“
Oriana Fallaci
Se vuoi contattarci scrivi una e-mail a :
[email protected]
Le attività della Consulta Nazionale Femminile “Donne Geometra”
sono sul nuovo sito www.donnegeometra.it