First mobility to Turkey - I.I.S. G. Falcone e P. Borsellino

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Transcript First mobility to Turkey - I.I.S. G. Falcone e P. Borsellino

Progetto Comenius Be My G.U.E.S.T
Come penso sappiate, quest’anno il nostro liceo ha partecipato al
progetto biennale (2013-2015) Be My Guest. E’ un progetto di
cooperazione europea al quale hanno partecipato sei nazioni: Turchia,
Italia, Spagna, Francia, Portogallo e Polonia. Gli studenti di ogni scuola
(la nostra scuola ha stabilito un numero massimo di 8 studenti) sono
stati tenuti a svolgere un test in inglese scritto e orale per classificarsi e
quindi per avere la possibilità di prendere parte in uno dei ‘Workshop’
da tenersi in una delle sei nazioni.
Gli obiettivi previsti sono:
-approfondire la conoscenza sui patrimoni storici e beni artistici locali
-migliorare le competenze linguistiche di ogni singolo studente
-superare i pregiudizi.
Per la prima mobilità, in Turchia, il
team scelto è stato questo:
Olbia- Roma- Istanbul- Ankara
Il viaggio è iniziato il 10 Novembre, dall’ aeroporto Olbia-Costa Smeralda, con
la partenza verso Roma-Fiumicino, da cui si è presa la coincidenza per
Istanbul. Durante il volo di 3 ore verso la Turchia è stato possibile sia per gli
insegnanti che per gli alunni fare delle riflessioni e commenti su ciò che
avremmo vissuto. Il Team è arrivato a Istanbul quindi per poi muoversi
immediatamente verso l’imbarco dell’aereo diretto verso l’ultima tappa del
giorno: Ankara, capitale della Turchia.
Arrivo ad Ankara
• Così arrivati all’aeroporto di Ankara, e dopo aver risolto un imprevisto con
i bagagli, l’ufficio informazioni ci aiuta nell’orientamento e riusciamo a
salire su un bus (dato che l’aeroporto dista 25 km dal centro cittadino).
• Ci sono state i primi commenti e accorgimenti sulla città, che è molto
caotica, ci sono persone che camminano in mezzo alla strada, sentiamo
scoppi di petardi, grida di ultras che calciano macchine e autobus… e
arrivati alla fermata notiamo che era appena stata giocata una partita di
pallone dalla squadra di casa. Visto il buio la situazione inizia ad intimorirci
un pochino così decidiamo di prendere, dalla fermata del bus, un taxi che
ci portasse all’albergo. Per fortuna il tratto e breve e arrivando nel nostro
alloggio, abbiamo appogiato le valigie, mangiato qualcosa giusto per
riempire lo stomaco e sopraffatti dalla stanchezza siamo andati a dormire.
Tour della città
• La mattina seguente, dopo aver provato i primi sapori turchi, abbiamo
deciso di fare un piccolo tour della città. La prima tappa è stata la zona
antica di Ankara, le vie sono caratterizzate da case tipiche bianche con
balconi, porte e finestre in legno, e da piccoli negozi di calzolai e di
antiquariato. Così, dopo un idea generale sulla parte vecchia della città, ci
siamo recati all’ Anitkabir (Mausoleo di Ataturk, eroe nazionale nonché
fondatore della repubblica turca). La nostra fortuna è stata quella di averlo
visitato il giorno dopo l’anniversario della morte di Ataturk (festa
nazionale), quindi era ancora addobbato con bandiere turche e opere di
fiori con raffigurata la sua faccia. Dopo un’ora passata al mausoleo che era
affiancato da un museo il quale conteneva immagini e oggetti usati da
Ataturk, abbiamo deciso di visitare la Cami (moschea) più grande di
Ankara e una delle più grandi al mondo: la Kocatepe. Questa moschea ha
una capacità massima di 24’000 persone, ed è caratterizzata da 4 minareti,
ciascuno di 88 metri di altezza.
Partenza per Afyonkarahisar
• Quindi dopo un tour generale della città, ci siamo recati alla stazione dei
bus di Ankara e da lì alle 16.30 siamo partiti per Afyonkarahisar, città dove
è stato svolto l’incontro con gli studenti degli altri paesi partecipanti. Alla
stazione dei pulman abbiamo conosciuto il team portoghese, quindi la
prof.ssa Milia ci ha presentato gli accompagnatori portoghesi Sergio e Ana.
Il viaggio è durato poco meno di 3 ore, infatti alle 19.30. Siamo stati accolti
all’arrivo da Rukije (l’insegnante di inglese della scuola che ci ha ospitato)
e Ibrahim (il preside della scuola), i quali ci hanno accompagnati
all’albergo.
Assegnate le stanze, lasciato i bagagli, eravamo attesi per cena.
Ed è qui che per la prima volta abbiamo conosciuto gli studenti spagnoli.
Studenti insieme seduti in un stesso tavolo e gli insegnanti nel tavolo
accanto.
Noi, studenti italiani, abbiamo dialogato a stento con gli studenti
portoghesi, molto timidi e dall’aria insicura, mentre abbiamo fatto
simpaticamente conoscenza con gli studenti spagnoli, i quali si sono
mostrati aperti e disponibili a instaurare un rapporto d’amicizia.
Primo giorno ad Afyonkarahisar: tour
della Valle Frigia
• Il primo giorno nella città è iniziato alle 8, studenti e insegnanti sono riuniti
per iniziare il viaggio verso la scuola. Con il pulman siamo entrati nell’
«atrio» della scuola. La prima cosa che abbiamo notato sono stati due
grandi edifici, da una parte decine di studenti maschi che si affacciavano
dalle finestre stupiti e ci osservavano; dall’altra parte decine di
studentesse femmine che ci ammiravano.
Non appena scesi dal bus, molti ragazzi ci hanno accolto con un
benvenuto, le loro facce erano quasi estasiate .
Siamo stati condotti nella sala conferenza, dove ci siamo accomodati e c’è
stato dato il benvenuto dal preside così come il ringraziamento per aver
partecipato al congresso.
Dopo un breve servizio fotografico, su richiesta degli studenti ospitanti,
siamo partiti per la valle frigia.
La prima tappa è stata la moschea moderna della città, luogo dove si
trovava anche l’università.
La moschea moderna, costruita nel 2010, nella
periferia della città
Il tour nella valle frigia è stato condotto dalla guida. Abbiamo seguito a piedi
una strada in terra battuta che ci ha condotto ad una zona chiamata Emre
Golu. Questa zona è caratterizzata da strutture naturali alte in pietra,
utilizzate come abitazioni nei tempi antichi dai Frigi, insieme a delle
formazioni rocciose di gradini, che portano appunto all’interno delle caverne.
Dopo 2 km siamo giunti ad una parte della valle dove sono presenti delle
tombe scavate nel terreno e decorate con figure di leoni, scavate nella roccia.
In seguito è iniziato il viaggio verso il villaggio di Doger, dove abbiamo svolto
un pranzo tipico di agnello e riso in un edificio costruito durante gli inizi del
900, il quale negli anni 20 aveva la funzione di ospitare le carovane che
viaggiavano da Ankara ad Afyon. Il pranzo è stato cucinato proprio davanti ai
nostri occhi, e la sala dove è stato consumato, era costituita da una stanza in
pietra, con il tetto ad arco. Al centro, erano stati posizionati tre tavoli e un
grande tappeto copriva tutto il pavimento. Sul tappeto si camminava senza le
scarpe, in modo da poi sedersi su di esso senza sporcarlo. Abbiamo quindi
consumato il pasto sedendoci per terra e senza l’uso di posate.
Dopo aver finito il pranzo, ci siamo diretti verso la città, con varie fermate in
alcuni villaggi dove erano presenti tombe scavate nella roccia e musei che
raccontavano la storia passata della valle, per poi tornare al centro cittadino.
Secondo giorno ad Afyon:
presentazione delle scuole, di un gioco
tradizionale e tour della città
Il giorno seguente, nell’aula magna della scuola, ogni team di studenti ha
svolto la presentazione della rispettiva scuola,il paese in cui è locata e i suoi
monumenti. Dopo ciò, ogni gruppo ha presentato un gioco tradizionale. Noi,
ragazzi sardi, abbiamo voluto mostrare un gioco comune in alcune regioni
d’Italia, ma non quanto in Sardegna: «sa murra». Gli altri studenti, come è
stato notato, hanno apprezzato il nostro gioco, tanto che ,durante i giorni
seguenti, non appena avvenivano gli altri incontri, menzionavano il gioco
chiedendoci di fare una partita.
Dopo una mattinata movimentata, gli studenti e gli insegnanti si sono riuniti per
pranzare tutti insieme nella mensa della scuola.
Dopo pranzo, i team sono stati portati al centro cittadino dove è stato svolto un
tour della città:
∙ Ulu mosque, la più vecchia moschea della città, che ha una pianta rettangolare. È
stata costruita tra il 1272 e 1277, ed è sostenuta da 40 colonne
∙Bagni Turchi Millet, costruiti dagli Armeni nel secolo diciassettesimo. Ora il locale
è usato come un centro di arte locale.
∙Museo Mevlevi, il quale mostra costumi tipici della zona e oggetti usati negli anni
passati.
∙Bedesten, che è un edificio chiuso risalente al 1470 all’interno del quale si
svolgeva l’antico mercato cittadino (Bazaar).
∙Monumento Utku, una statua in onore alla vittoria creata dallo scultore tedesco
Heinrich Krippel nel 1989.
∙Imaret mosque, è la moschea più frequentata della città, si trova proprio nel
centro, e comprende un bagno tipico turco. È stata costruita nel 1472 sotto ordine
dell’imperatore ottomano Mehmet Il conquistatore. È conosciuta per gli accesi
colori delle finestre e per la complessità di costruzione del minareto.
La moschea Imaret e i bagni Millet
Terzo ed ultimo giorno ad Afyon:
Il terzo giorno, siamo stati condotti al municipio del paese, dove ci è stato
presentato il sindaco, che ci ha parlato della storia della città, dei rapporti che
gestiscono con altri paesi stranieri e del gemellaggio che hanno con la città
tedesca di Hamm.
Inoltre ci ha spiegato come avviene la coltivazione dell’oppio che viene
utilizzato a scopo medicinale in alcune province della Turchia.
Il pomeriggio dell’ultimo giorno è stato dedicato allo shopping, svolto in un centro
commerciale al centro della città, dove gli studenti hanno potuto comprare
souvenir come ricordo dell’esperienza vissuta.
La sorpresa più simpatica e tipica è stata la possibilità di usufruire di un bagno
turco (una sauna a vapore dove le persone possono rilassarsi) e di una piscina.
L’esperienza è terminata con la cena di addio, svoltasi in un ristorante, il quale
piatto tipico era il kebab, qui ognuno di noi ha ricevuto un attestato di
partecipazione e un quadro come ricordo.