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Percezione
Dott.ssa Maria Riello
Definizione
La percezione consiste nell’assegnare un
significato agli stimoli provenienti da organi di
senso e nell’attribuire ad essi proprietà fisiche:
nitidezza dell’immagine, grandezza di un
oggetto, chiarezza del suono
Secondo il senso comune le proprietà fisiche
attribuite ai dati dell’esperienza sono
oggettive.
Secondo la psicologia scientifica sono frutto di
un’elaborazione mentale e risentono di
processi cognitivi di classificazione.
Secondo il senso comune ( “realismo ingenuo”),
la percazione è una mera registrazione
sensoriale.
Secondo la psicologia è una complessa
interpretazione della realtà.
Le illusioni percettive confermano l’ipotesi dlla
psicologia scientifica. La percezione è un
processo cognitivo e non solo sensoriale; le
illusioni sono oggetti costruiti mentalmente ma
in realtà inesistenti.
Sensazione/Percezione
La sensazione è legata agli effetti immediati ed
elementari del contatto dei recettori sensoriali
con i segnali provenienti dall’esterno ed in
grado di suscitare una risposta.
La percezione è il prodotto finale di un
processo di elaborazione dell’informazione da
parte dell’organismo.
Teorie sulla percezione
Teoria di Von Helmhotz, 1867: la percezione è
la somma di sensazioni elementari, integrate
dalle informazioni apprese in precedenza.
Teoria della Gestalt,1935: rifiuta la teoria di
Helmhotz; la percezione si compie all’istante
in base alla percezione di stimoli. Es. _ _ _ _ _.
Movimento del New look of Perception, anni
’60:La percezione è influenzata dal significato
emotivo dello stimolo.Es. I bimbi poveri
percepiscono una moneta come più grande di
un disco di carta di pari dimensioni; la moneta
era necessaria per la sopravvivenza.
Teoria ecologica di Gibson,1966: In un
ambiente vengono colti gli stimoli che si
prestano al raggiungimento di un finene sono
un esempio la commestibilità, la disponibilità,
ecc.
Percezione dello spazio
La nostra percezione dello spazio è tridimensionale
(lunghezza, altezza e profondità); dipende dall’idea
che ci siamo costruiti sullo spazio che la nostra
persona occupa con lo spazio, e che funge sempre da
paragone fra noi e il mondo circostante.
Un oggetto viene percepito in quanto ha una posizione
nell’ambiente, ha una certa direzione, una certa
distanza da noi, una certa forma, ecc…
Percezione del tempo
L’unico tempo che riusciamo relativamente a
percepire è il presente. Il passato, affidato alla
memoria, e il fututo, affidato
all’immaginazione, sono rappresentazioni
derivate per analogia e sempre in connessione
tra loro.
Tale percezione varia in base all’età e
all’esperienza.
Percezione oggetti
Noi percepiamo gli oggetti nella loro totalità e
in maniera distinta dagli altri oggetti
circostanti.
Non sempre sono percezioni oggettive
(illusioni).
L'occhio riceve lo stimolo esterno luminoso che,
passando attraverso il cristallino, forma sulla
retina l'immagine capovolta. Poi, tramite il
nervo ottico, l'immagine passa al cervello che
la elabora, capovolgendola ancora.
Gli stimoli sensoriali, che arrivano sulla retina e
determinano il campo visivo, vengono
elaborati dal cervello: cosa ci permette di
individuare e distinguere i vari oggetti
nell'insieme degli stimoli stessi?
Vedere e distinguere gli oggetti significa organizzare
una parte del campo visivo, separata da contorni,
come figura in primo piano e spostare il resto in
secondo piano, considerato come sfondo.
Un ruolo molto importante è svolto dai margini:
infatti essi hanno una "funzione unilaterale", servono
cioè a delimitare solo quelle parti del campo visivo
che hanno carattere di figura, mentre la zona
interfigurale, che assume fenomenicamente carattere
di sfondo, è priva di forma: non ha cioè margini
chiarimenti distinti.
Percezione e invecchiamento
La vista e l'udito sono spesso ridotte e
influenzano negativamente la capacità
percettiva. Sulla base del principio di costanza
percettiva, che dice che la percezione si
mantiene costante nel processo di
invecchiamento, il cervello cerca di
compensare la difficoltà percettiva legata ad
una perdita sensoriale stimolando i sensi
rimasti integri (principio di conservazione).
Con l'avanzare degli anni si affina la capacità
di rispondere alla diminuzione di alcune
funzioni psicofisiche utilizzando le conoscenze
e le esperienze apprese nella vita. E' stato
dimostrato che l'attività percettiva migliora se
migliorano le condizioni in cui si svolge la
stessa: l'ambiente esterno (la società, ma
soprattutto il gruppo familiare) può stimolare
l'interesse, dare spazio di espressione, non
negare le possibili potenzialità dell'anziano.