Organofosforici

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Transcript Organofosforici

Pesticidi

 Sostanze utilizzate in agricoltura (ed altrove) per il controllo di – Crittogame (anticrittogamici o fungicidi) – Fitofagi (insetticidi) – Erbe infestanti (Diserbanti)  Utilizzo importante ma decrescente negli ultimi quindici anni (ottimizzazione)

Esposizione

 Addetti a – sintesi e confezione dei prodotti – Lavoratori agricoli – Disinfestori – Ind. pelli, carta, legno, vernici  Esposizione molto variabile in funzione della professionalità e lavorazione

Organofosforici

 Esteri dell’acido orto, piro, tio e ditiofosforico.

 Sono i più utilizzati ed i più frequenti responsabili di malattie da antiparassitari nel nostro Paese;  I primi composti vennero sintetizzati nel corso della II Guerra Mondiale e concepiti quali armi chimiche (Tabum, Sarin e Soman);  SCHRADER sintetizza nel 1944 il Parathion, il primo derivato organo-fosforico utilizzato su vasta scala in agricoltura.

Meccanismo dell’azione tossica

Inibizione competitiva dell'enzima acetilcolinesterasi, provocando il blocco della scissione della acetilcolina a livello del sistema nervoso centrale e periferico. Agiscono per contatto, ingestione, inalazione   1. Acetilcolinesterasi eritrocitaria Sist. Nervoso, muscoli striati, gl. Rosso, surreni. Attività elettiva x acetilcolina 2. Pseudoacetilcolinesterasi – Plasma, miocardio, muscolo liscio, mucosa intestinale, cute. Attività meno specifica (scinde altri esteri)

Assorbimento e metabolismo

1.

– – – Assorbimento a.

Via inalatoria  ++ Addetti alla produzione. E’ in funzione delle dimensioni delle particelle inalate. Importante per nebbie o aerosol.

b.

Via cutanea  ++ Operatori sul campo. Sono “veleni da contatto”. I veicoli condizionano l’assorbimento c. Via digerente  ++ Popolazione generale – Soprattutto per diffusione

Assorbimento e metabolismo

2.

3.

Distribuzione –In funzione del flusso ematico dell’organo. Attraversano la barriera placentare e sono rilevati nel latte materno Biotrasformazione a. Attivazione biologica – ossidazione radicale alchilico (Schradan) – – ossidazione microsomiale (Parathion) ossidazione sulfurea (Disulfoton) b. Detossificazione – imozione del radicale non alchilico – – ossigeno dealchilazione (esterasi o alchitransferasi) idrolisi tramite carbossi esterasi (malathion) Tossicità = funzione dei processi di attivazione ed inattivazione

Intossicazione acuta

1.

a.

Effetti muscarinici (fibre post-gangliari del parasimpatico) Apparato respiratorio (broncospasmo, aumento delle secrezioni, tosse, cianosi, edema polmonare) b.

Apparato gastroenterico (nausea, vomito, crampi addominali, diarrea, tenesmo, incontinenza fecale) c.

Apparato cardio-circolatorio (ipotensione arteriosa, bradicardia, arresto cardiaco) d.

e.

f.

Apparato urinario (pollachiuria ed incontinenza urinaria) Apparato visivo (miosi, anisocoria, diplopia) Ghiandole esocrine (aumento salivazione, sudorazione, lacrimazione)

Intossicazione acuta

1. Effetti nicotinici (fibre nervose motorie scheletriche, fibre pregangliari simpatiche e parasimpatiche) a. Metabolismo (iperglicemia) b. Apparato locomotore (astenia muscolare, tremori involontari, fascicolazioni e crampi muscolari) c. Cute (pallore intenso) 2. Effetti centrali (cerebrali) a. Effetti di stimolo sul S.N.C. (Tensione nervosa, ansietà, insonnia, cefalea, apatia, confusione, sonnolenza, depressione, difficoltà alla concentrazione, dislalia, tremori, atassia, convulsioni, coma con depressione dei centri cardio respiratori) Talvolta sintomi localizzati alla sola sede di esposizione

Neurotossicità ritardata

1. Rilievo di alterazione della VCM e elettroMG (con quadri analoghi a polineuropatie da aril-fosfati  degenerazione assonica  parestesie, astenia  paralisi flaccida. Compare a 20 gioni dall’intoss. acuta Inibizione di una esterasi neurotossica nel SNC attraverso un “invecchiamento” (fosforilazione) del complesso con perdita di catena alchilica e formazione di un gruppo acido.

2. Disturbi comportamentali ?

3. Alterazioni retiniche – miopia ?

Normativa

Vendita ed utilizzo normati dal DPR n.1255 del ‘68 Quattro classi tossicologiche (prime due con patentino) DPR 223 del ’88 (Classe 1 Molto tossici – tossici) (Classe 2 nocivi)

Monitoraggio ambientale

Difficile per la variabilità delle condizioni operative Affidabile solo nella produzione nell’utilizzo in ambiente confinato (serre) Può essere utile a.

TLV campionatore personale b.

patches in carta assorbente per valutazione della dose depositata su cute

Monitoraggio biologico

Offre precise indicazioni sulla dose interna totale del prodotto e supera le differenze individuali.

Difficoltà connesse alla molteplicità delle sostanze utilizzate ed ai diversi momenti espositivi Indicatori di dose Urine 1. Parathion  paranitrofenolo urinario 2. OP  alchilfosfati ed alchiditiofosfati (non specifico in quanto comune a diversi OP Sangue 1. ACH –Eritrocitaria – variabilità 10-18% 2. PseudoCH (plasma) – variabilità 15-25% ridotta in alt. Fegato, alcolismo conico, dermatomiositi, malnutrizione, vedi ROM 1161 Limiti biologici di esposizione