Cicogna - Co.Si.PS

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Transcript Cicogna - Co.Si.PS

La programmazione sanitaria nelle
Aziende Sanitarie del Lazio alla luce
del DCA 6 agosto 2014 n. 259
Il Presidio Ospedaliero
rapporti con il Distretto e la
Casa della Salute
Vittorio Amedeo Cicogna
venerdì 6 febbraio 2015
Avvio della trasformazione del sistema
La Regione Lazio con il DCA 259/2014
ha avviato una profonda trasformazione
del sistema assistenziale, mediante il
potenziamento delle funzioni territoriali
e la introduzione di percorsi integrati
tra Ospedale e Territorio (PDTA) in
funzione della centralità dei bisogni del
Paziente
Attori della trasformazione
La trasformazione, ovviamente,
deve coinvolgere l’intero sistema,
in tutte le sue articolazioni, quindi
anche il livello ospedaliero.
Assetto interno dell’ospedale
Il DCA ridefinisce l’assetto interno
dell’ospedale, prevedendo in
particolare “l’adozione di misure
organizzative volte al tendenziale
superamento del concetto di posto
letto assegnato alla singola Unità
Operativa ed evoluzione verso
un’organizzazione per area
assistenziale ad intensità di cure”.
Strutture operative aziendali
Il provvedimento individua quindi le
Strutture Operative Aziendali…
Dipartimenti, Distretti, Aree funzionali,
Staff alla Direzione Aziendale, servizi
Amministrativi e tecnici;
…è singolare come, tra queste, non sia
incluso l’Ospedale !?
Le strutture operative nelle
precedenti edizioni delle linee guida
Le strutture operative aziendali sono:



- il distretto
- i dipartimenti
- l’ospedale
Ogni struttura operativa aziendale si caratterizza, in
quanto sistema organizzativo complesso, per la presenza
obbligatoria di un solo responsabile, per la rilevanza
quantitativa e strategica delle attività svolte e per
l’attribuzione di un budget
Nella struttura operativa, individuata come centro di
responsabilità, possono essere individuati uno o più
centri di costo.
Fine dell’intervento
A questo punto l’intervento potrebbe
considerarsi concluso per assenza di
uno degli attori ma, a dispetto della
programmazione estiva, l’ospedale
purtroppo c’è, con tutte le sue
contraddizioni, incoerenze, sofferenze e
con la oramai “cronica condizione di
sovraffollamento dei servizi di P.S”.
Il sovraffollamento dei P.S e la
gestione dei posti letto
Il Prof Modini, direttore del DEA del Policlinico
Umberto I di Roma, afferma:
“nei grandi ospedali, sede di DEA di II Livello
non è il numero dei pazienti che accedono al
Pronto Soccorso che è aumentato bensì la
"qualità" della richiesta: i pazienti sono molto
più gravi; i codici verdi diminuiscono (di poco)
mentre aumentano i codici Gialli ed i Rossi che
assorbono una grande quantità di risorse in
termini di personale, presidi e tecnologia… in
queste grandi Strutture il problema consiste
nella difficoltà di trovare tempestivamente un
numero giornaliero di posti letto appropriati di
ricovero”.
Stessa condizione nei piccoli
e medi ospedali
La tipologia dei pazienti che troviamo nei
servizi di P.S. è rappresentata
prevalentemente da persone molto anziane,
con quadri patologici complessi, che
stazionano anche diversi giorni su letti
provvisori o barelle, in attesa di ricovero.
Ciò che preoccupa pertanto non sono le
lunghe attese dei codici bianchi o verdi,
comunque in riduzione rispetto al numero
complessivo degli accessi, ma la collocazione
di pazienti gravi e complessi in una rete
ospedaliera che non offre sufficiente
disponibilità di posti letto.
Una domanda
Sono troppi i pazienti che si
rivolgono all’ospedale o sono
insufficienti i posti letto ?
Riordino della Rete Ospedaliera:
DCA n 368 del 31/10/2014
DCA 26 novembre 2014, n. U00412 –
Rettifica DCA n. U00368/2014

popolazione residente al
31/12/2013: 5.870.451 (fonte
ISTAT)

attuale dotazione di posti letto:
21.520
Posti letto per acuti:
il rapporto del 3 per mille
Nel conteggio rientrano sia i posti letto
per acuti pubblici sia quelli presenti
nelle strutture accreditate.
 Una quota significativa di posti letto dei
presidi pubblici non è utilizzata per
carenza di personale. (blocco del
turnover)
 Una quota altrettanto importante di
posti letto presenti nelle strutture
accreditate non è disponibile per la rete
dell’emergenza

Risposta
Nella nostra Regione i posti letto
effettivamente disponibili per la
Rete dell’ Emergenza sono meno di
quelli ufficialmente destinati
all’assistenza per gli acuti
La situazione epidemiologica
L’esplosione della cronicità oggi assorbe
l’80% delle risorse sanitarie e l’onere
economico connesso a questa
situazione epidemiologica diventa
sempre più difficilmente conciliabile
con le risorse disponibili….
Distribuzione della popolazione residente in Italia
per età, sesso e stato civile al 1° gennaio 2014.
Oltre il 21%
della
popolazione
nel nostro
Paese si trova
in una fascia
di età
superiore a 65
anni.
Tra 10 anni la
percentuale
sarà ancora
maggiore …
Età
Celibi
/Nubili
Coniugati
/e
Vedovi
/e
Divorziati Maschi Femmine
Totale
/e
%
%
%
0
51,4%
48,6%
2.724.106
4,5%
0-4
2.724.106
0
0
5-9
2.869.864
0
0
0
51,5%
48,5%
2.869.864
4,7%
10-14
2.854.163
0
0
0
51,5%
48,5%
2.854.163
4,7%
15-19
2.858.519
3.985
6
17
51,6%
48,4%
2.862.527
4,7%
20-24
2.992.466
121.308
105
834
51,2%
48,8%
3.114.713
5,1%
25-29
2.659.377
637.566
1.030
5.142
50,5%
49,5%
3.303.115
5,4%
30-34
2.049.366
1.606.583
4.112
22.115
50,2%
49,8%
3.682.176
6,1%
35-39
1.691.249
2.653.851
12.172
75.616
50,0%
50,0%
4.432.888
7,3%
40-44
1.320.111
3.357.522
28.170
159.196
49,8%
50,2%
4.864.999
8,0%
45-49
972.131
3.731.498
58.904
230.215
49,6%
50,4%
4.992.748
8,2%
50-54
646.278
3.511.257
102.074
231.960
49,0%
51,0%
4.491.569
7,4%
55-59
440.557
3.147.089
163.827
192.346
48,5%
51,5%
3.943.819
6,5%
60-64
317.345
2.907.442
258.892
147.360
48,2%
51,8%
3.631.039
6,0%
65-69
251.669
2.678.116
407.365
110.641
47,7%
52,3%
3.447.791
5,7%
70-74
214.062
2.164.352
593.948
71.767
46,1%
53,9%
3.044.129
5,0%
75-79
182.503
1.615.095
804.461
43.537
43,7%
56,3%
2.645.596
4,4%
80-84
148.030
941.705
900.844
23.325
39,4%
60,6%
2.013.904
3,3%
85-89
99.340
387.732
737.708
11.101
33,3%
66,7%
1.235.881
2,0%
90-94
43.383
95.709
375.872
3.942
27,1%
72,9%
518.906
0,9%
95-99
8.868
9.050
72.370
563
21,2%
78,8%
90.851
0,1%
100+
1.919
1.036
14.845
84
16,7%
83,3%
17.884
0,0%
Totale
25.345.306
29.570.896
4.536.705 1.329.761 48,5%
51,5%
60.782.668
Effetti dell’invecchiamento
della popolazione
L'invecchiamento della popolazione
accresce la pressione sui bilanci
pubblici e sui sistemi pensionistici,
nonché sulle spese per il personale
addetto ai servizi sociali e di assistenza
agli anziani.
 La terza età è associata alla malattia e
alla dipendenza e le persone anziane
rischiano di essere escluse
dall'occupazione e dalla vita familiare e
collettiva.

Anziani come opportunità
Una delle migliori opportunità per
affrontare la sfida dell'invecchiamento
demografico e per tutelare la solidarietà
tra le generazioni consiste pertanto nel
garantire che i “figli del baby-boom”
conservino la loro salute, conducano una
vita attiva il più a lungo possibile e
restino più a lungo nel mercato del
lavoro, anche in ruoli diversi.
Si impone pertanto l’adozione di modelli
di cura sostenibili e basati su un
approccio proattivo, che evitino nel
tempo la progressione della malattia
Federico Rampini
giornalista, scrittore
Voi avete
gli orologi,
noi abbiamo
il tempo.
Manifesto
generazionale
per non rinunciare
al futuro
Governi imprese, esperti descrivono i miei coetanei come
un "costo". Guadagniamo troppo, godiamo di tutele
anacronistiche, e quando andremo in pensione faremo
sballare gli equilibri della previdenza.
Per i trentenni e i ventenni, invece, siamo "il tappo"…..
…Nessuno trova una soluzione a questa crisi, ma molti
sembrano d'accordo nell'individuarne la causa: il problema
siamo noi, i baby boomer.
Siamo nati nell'ultima Età dell'Oro, quel periodo (19451965) che coincise con un boom economico in tutto
l'Occidente ed ebbe un effetto collaterale forse perfino più
importante: l'esplosione delle nascite. Come se non
bastasse, poi, lo straordinario allungamento della speranza
di vita ci ha resi una delle generazioni più longeve. E di
questa nostra inusitata sopravvivenza si parla quasi come
di una sciagura annunciata, un disastro al rallentatore.
Ma un evento individualmente così positivo - vivere di più può trasformarsi in una calamità? No, noi baby boomer
siamo un'enorme risorsa anche adesso che diventiamo
"pantere grigie".
Lo scenario nel futuro prossimo
Il progressivo incremento, nel
prossimo decennio, della popolazione
collocata nella fascia di età superiore
ai 65 anni impone la ricerca di
modelli assistenziali sostenibili, sia
per continuare a garantire la dovuta
tutela ai singoli soggetti, sia per
ritardare/ridurre il ricorso di questi
alle cure ed ai trattamenti sanitari
I nuovi modelli assistenziali
è necessario, pertanto, ripensare i
modelli assistenziali, favorendo la
medicina di iniziativa, e offrire alle
persone la possibilità di entrare in
percorsi di cura predefiniti, in cui
la presa in carico si sostituisce al
modello attuale incentrato sulla
medicina di attesa
Integrazione ospedale territorio 1
riorganizzazione della rete ospedaleterritorio
 presa in carico del paziente dal
momento dell’ospedalizzazione, sino al
trasferimento ad altro setting
assistenziale (domicilio o in strutture di
sub acuzie)
 integrazione fra le diverse figure
professionali coinvolte
 integrazione fra i diversi setting
assistenziali

Integrazione ospedale territorio 2
Ripristino di regolari contatti tra
operatori ospedalieri e del
territorio per l’implementazione
delle procedure per la dimissione
protetta sia verso il domicilio, con
attivazione dei CAD, sia verso
strutture post acuzie
Dimissioni protette
Secondo l'OMS la continuità delle cure è
uno degli indicatori più sensibili del
buon funzionamento di un Servizio
Sanitario, perché aggiunge al
tradizionale concetto di cura quello della
presa in carico del paziente ai diversi
livelli della rete assistenziale tra
territorio e ospedale. Essa è una
componente della qualità dell'assistenza.
Quando attivare la
dimissione protetta
La dimissione protetta viene
attuata quando, nel corso della
degenza ospedaliera, emergono
problematiche di natura sociosanitaria tali da rendere difficile
l’ordinaria dimissione a domicilio
Gli attori
Il momento della dimissione ospedaliera va
quindi gestito dal punto di vista
organizzativo garantendo il coordinamento
tra
l’equipe ospedaliera che segue il paziente in
fase di ricovero (dirigente medico, caposala)
e
l’equipe territoriale (dirigente medico,
MMG/PLS, infermiere, assistente sociale;
Costituzione di
un gruppo di
lavoro:
Determinazione
B02406 del
13.06.2013
Il percorso nella Regione Lazio per la
introduzione di modelli assistenziali
sostenibili





DCA 428/13 Linee guida regionali per
la realizzazione delle Case della salute
DCA 429/13 Organizzazione
distrettuale
DCA 437/13 Piano regionale per il
governo delle liste di attesa 2013-2015
DCA 040/14 Percorso attuativo delle
case della salute
Protocollo d’intesa con le
Organizzazioni Sindacali della Medicina
Generale per la Medicina di Iniziativa
Costituzione di
sottogruppi di
lavoro per
l’aggiornamento
dei PDTA per:
Scompenso Cardiaco,
BPCO, Diabete, TAO
Strumento: PDTA
La medicina di iniziativa si avvale di uno
strumento metodologicamente
standardizzato che deve coinvolgere dal
punto di vista operativo tutte le strutture
del sistema definendo:




gli obiettivi singoli e quelli comuni
i ruoli di ciascuno
i tempi di intervento
gli ambiti di intervento ed i compiti degli
operatori
Obiettivi del PDTA
Garantire al paziente affetto da patologie
croniche, un percorso diagnostico,
terapeutico e assistenziale coerente con le
indicazioni basate su prove di efficacia.
Garantire equità ed omogeneità di accesso
alle prestazioni attraverso l’identificazione
di scenari clinici definiti, onde evitare
prestazioni diagnostiche non finalizzate e
percorsi specialistici ridondanti.
Ridurre gli accessi al PS ed i tempi di
attesa per le visite specialistiche.
Favorire un approccio multidisciplinare
centrato sulla persona e sulla sua
complessità bio-psico-sociale
PDTA
Strumento tecnico-gestionale che si
propone di garantire:
la riproducibilità delle azioni
l’uniformità delle prestazioni erogate
rappresentano la contestualizzazione di
Linee Guida, relative ad una patologia,
nella specifica realtà organizzativa di
un'azienda sanitaria.
sono quindi modelli locali di
organizzazione compatibili con le risorse
disponibili.
PDTA: la normativa
1996 legge finanziaria art.1 comma 28 -sui
tetti di spesa:
“i medici ..conformano le proprie autonome
decisioni tecniche a PDTA cooperando in tal
modo al rispetto degli obiettivi di spesa”


DL 229/99 .. “Il PSN 1998-2000 indica
l’utilizzo di linee guida ed i relativi Percorsi
diagnostico terapeutici allo scopo di favorire
… lo sviluppo di modalità sistematiche di
revisione e valutazione della pratica clinica
ed assistenziale e assicurare i LEA.”
Protocollo d’intesa tra
la regione Lazio, e le
Organizzazioni
Sindacali della
Medicina Generale per
“La riorganizzazione
dell’assistenza
territoriale e la
Medicina d’Iniziativa
nel Lazio”