L`approccio psicologico al donatore di sangue nei vari

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Transcript L`approccio psicologico al donatore di sangue nei vari

L’approccio psicologico al
donatore di sangue nei vari
momenti del suo percorso
Dott.ssa Elisabetta Razzaboni
Fasi della donazione
La decisione,
L’accoglienza,
Il prelievo (prima, durante e dopo)
le sospensioni.
La decisione:
Perché donare?
Donazione = dare ad altri in dono, cioè senza
compenso, Regalare
Nel donare il proprio sangue si decide di donare una
parte di sé nell’aspettativa e nell’intenzione di essere
d’aiuto a chi ne ha bisogno.
Il 65% della popolazione italiana ha
un’età compresa tra i 18 e i 65 anni
(condizione base per la donazione)
ma solo il 3% sono i donatori
Le motivazioni del
donatore
Atto di altruismo e solidarietà nei confronti del
prossimo
Coscienza civica
Esperienze personali e/o familiari
Bisogno di appartenenza ad un gruppo
Altruismo ricavandone un beneficio anche personale
Altro????
Relazione operatore donatore
In tutte le fasi del percorso di donazione il fulcro è il rapporto e la
relazione che gli operatori AVIS stabiliscono con i Donatori.
Della relazione operatore – donatore sono gli aspetti
comunicativi ed emotivi che devono essere considerati
con estrema attenzione.
La comunicazione è perciò come il “ponte” che unisce due entità
apparentemente separate ma in realtà facenti parti dello stesso
panorama
NON SI PUO' SCEGLIERE DI
NON COMUNICARE
Comunicare =
"mettere in comune" ossia
condividere con gli altri pensieri, opinioni,
esperienze,
sensazioni
e
sentimenti.
La comunicazione non è semplicemente parlare
ma
presuppone
necessariamente
una
relazione e quindi uno scambio.
La comunicazione è un elemento fondamentale in
qualsiasi relazione interpersonale.
Le persone comunicano con molte modalità
diverse.
Oltre a pronunciare parole e formulare frasi si
può comunicare anche in altri modi:
Utilizzando l’intonazione, il volume della voce,
articolando in modo migliore le parole,
utilizzando la postura del corpo, la distanza
con gli altri, la gestualità, il contatto con lo
sguardo, il tatto, il tono muscolare ecc.
Quali i tipi di
comunicazione?
Comunicazione verbale
Avviene attraverso l'uso del linguaggio sia scritto che orale e che dipende da
precise regole sintattiche e grammaticali.
Comunicazione non verbale
Avviene senza l'uso delle parole attraverso vari canali: mimiche facciali,
sguardo, gesti, posture, andature, abbigliamento.
Comunicazione para verbale
Riguarda soprattutto la voce (tono, volume, ritmo), ma anche le pause, le
risate, il silenzio ed altre espressioni sonore (schiarirsi la voce, tamburellare,
far suoni) e il giocherellare con oggetti.
Comunicazione – ascolto empatia
Sia il non verbale che il
paraverbale inviano
messaggi spesso
inconsapevoli di tipo
emotivo .
È importante saper cogliere lo stato
d’animo del donatore per poter
relazionarsi al meglio con lui/lei
I bisogni del Donatore
Sentirsi al centro dell’attenzione: “ricevere
attenzioni” nel momento della donazione.
Rendere un evento di per sé spiacevole come piacevole
(creando un’atmosfera rilassante e un clima accogliente).
Deve potersi sviluppare nel donatore il desiderio di
tornare e sentirsi parte di un gruppo.
Poter esprimere i suoi stati d’animo ed eventualmente le
proprie preoccupazioni rispetto al prelievo (soprattutto le
prime volte) o/e le sue perplessità nel continuare.
Sentirsi a proprio agio e al sicuro (instaurare un rapporto
di fiducia).
Sentirsi tutelato nella privacy delle informazioni
mediche/sanitarie.
Essere informato: cosa si fa e perché.
Come fare???
Creare un ambiente confortevole se
la struttura lo permette (luci e
suoni)
Come fare???
Creare un ambiente
piacevole ed allegro senza
eccedere
Incentivare l’aggregazione
di gruppo con eventi ed
attività
Come fare???
Ascoltare e non
esprimere giudizi
Essere riservati
Come fare???
Collaborazione nel
gruppo degli operatori
Costruire un team
ripartendosi i ruoli
equamente
Collaborazione nel gruppo degli
operatori: come fare?
Comunicando in modo assertivo
L'assertività, (o anche affermazione
di sé), è una caratteristica del
comportamento umano che consiste
nella capacità di esprimere in modo
chiaro ed efficace le proprie emozioni
e opinioni.
È «un comportamento che permette a
una persona di agire nel suo pieno
interesse, di difendere il suo punto di
vista senza ansia esagerata, di
esprimere con sincerità e disinvoltura i
propri sentimenti e di difendere i suoi
diritti senza ignorare quelli altrui».
Collaborazione nel gruppo degli operatori:
come fare?
Affermando i propri punti di vista, senza prevaricare né essere
prevaricati.
Sì!
NO!
NO!
Ed infine….
Motivare i giovani alla donazione può aiutarli
nell’evitare i comportamenti a rischio per il proprio
stato di salute;
Donando, infatti, il giovane evita eccessi
sregolatezze e adotta uno Stile di vita Salutare.
e