Il lupo e l`agnello - Liceo Classico D`Annunzio

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Transcript Il lupo e l`agnello - Liceo Classico D`Annunzio

Ad rivum eundem Lupus et Agnus
venerant siti compulsi: superior
stabat Lupus, longeque inferior
Agnus: tunc fauce improba latro
incitatus jurgii causam intulit. Cur,
inquit, turbulentam fecisti mihi istam
bibenti? Laniger contra timens, qui
possum, quaeso, facere quod quereris,
Lupe? A te decurrit ad meos haustus
liquor. Repulsus ille veritatis viribus,
ante hos sex menses male, ait, dixisti
mihi. Respondit Agnus: equidem natus
non eram. Pater hercle tuus, inquit,
maledixit mihi. Atque ita correptum
lacerat injusta nece.
Haec popter illos scripta est homines
fabula, qui ficti caussi innocentes
opprimunt.
Un lupo e un agnello, spinti dalla sete, si
ritrovarono a bere nello stesso ruscello. Il lupo
era più a monte, mentre l'agnello beveva a una
certa distanza, verso valle. La fame però spinse il
lupo ad attaccar briga e allora disse: "Perché osi
intorbidarmi l'acqua?"
L'agnello tremando rispose: "Come posso fare
questo se l'acqua scorre da te a me?"
"E' vero, ma tu sei mesi fa mi hai insultato con
brutte parole".
"Impossibile, sei mesi fa non ero ancora nato".
"Allora" riprese il lupo "fu certamente tuo padre a
rivolgermi tutte quelle villanie". Quindi saltò
addosso all'agnello e se lo mangiò.
Questo racconto è rivolto a tutti coloro che
opprimono i giusti nascondendosi dietro falsi
pretesti.
Fedro ( 20 a.C. – 50 d.C.) è stato uno scrittore romano, autore di
celebri favole, attivo nel I secolo. Fedro rappresenta una voce isolata della
letteratura: riveste un ruolo poetico subalterno in quanto la favola non era
considerata (analogamente a oggi) un alto genere letterario anche se
possedeva un carattere pedagogico e un fine morale.
Fedro riconosce la propria dipendenza dall'opera di Esopo,
dando tuttavia alle sue favole maggiore dignità letteraria,
riscrivendole in versi senari. Le favole di Fedro hanno un doppio
scopo: divertire il lettore, con scene di carattere comico, ma di
suggerire anche "saggi consigli" per vivere.
1 Declinazione:
-causam
-aquam
-fabula
-causa
-turbolenta
1 coniug:
2 coniug:
2 Declinazione:
-venerant -eram
-rivum
-stabat
-est
-lupus
-lacerat
-facere
-agnus
-scripta est -quereris
-siti
-fauce
-incitatus
-loniger
-nirivus
PREPOSIZIONI: ad
-malus
-natus
-pater
AVVERBI:
CONGIUNZIONI: atque et
AGGETTIVI: finctis,nichi.meos,sei,ille,aech,
3 coniug:
-decurrit
-dixit
-dixisti
-respondit
-fecisti
-decurrit
-opprimunt
4 coniug:
-intulit
-
*3Declinazione:
-nece
-omines
-annocentes
-liquor
-menses
-
•LUPO:
forte,coraggioso,
superbo,prepotent
e, egoista e
crudele
FEDRO
•Agnello:debole,
buono, ingenuo,
innocente, dolce e
tenero.
Nelle vicinanze di
un ruscello
I più forti opprimono i più
deboli, che ne sono vittima.
Esterno ed
onniscente
La bellezza esteriore è come un fiore che vive la sua
stagione, non facciamo che diventi la nostra
prigione.
Una volta un bel cervo, dopo che aveva
bevuto a una fonte, si fermò e vide la sua
immagine nel limpido specchio delle acque.
Mentre là, osservando le sue corna ramose,
le lodava con veemenza e rimproverava
l’eccessiva sottigliezza delle sue zampe,
subito fu atterrito da voci di cacciatori e latrati
di cani.
Preso dalla paura, immediatamente fuggì per
i campi ed eluse con un’agile corsa i cani dei
cacciatori. In quel momento la foresta fece
prigioniero ed egli fu dilaniato a morsi. Allora
esalando l’ultimo respiro emise questa voce:
O me infelice! Soltanto ora capisco: io, stolto,
disprezzai le mie zampe, ma quelle mi erano
state spesso tanto più utili, e ora le corna che
avevo lodato sono causa della mia fine.
Così anche gli uomini spesso lodano le cose
utili mentre disprezzano quelle utili.
Olim pulcher cervus, postquam ad
fontem biberat, restitit et in limpido
aquarum speculo imaginem suam vidit.
Ibi dum, ramosa cornua spectans, ea
vehementer laudat crurumque nimiam
tenuitatem vituperat, subito venatorum
vocibus et canum latratibus conterritus
est. Metu captus, statim per agros effugit
et cursu levi venatorum canes elusit.
Silva tum excepit morsibus laniatus est.
Tunc spiritum efflans hanc vocem emisit:
“O me infelicem! Nunc demum intellego:
stultus ego contempsi crura mea, sed ea
mihi saepe tam utilia fuerant, et nunc
cornua quae laudaveram mihi exitus
causa sunt”. Sic homines quoque saepe
laudant inutilia dum utilia spernunt.
•Cervo, il protagonista:
vanitoso
•Cacciatori, personaggi
secondari
FEDRO
Esterno ed
onniscente
Nelle vicinanze di
una fonte
Spesso siamo attratti dalla bellezza esteriore di ogni
essere umano, senza accorgerci, che ciò che
veramente ci distingue gli uni dagli altri è quello che
abbiamo dentro!
La Morale:
Un pò vanitoso questo cervo che brama le sue corna riflesse in
uno specchio d’acqua, quasi come vanesie sono spesso le donne,
quando del rincorrere la propria bellezza ne fanno lo scopo di un
intera esistenza.
La pazienza, la perseveranza, la stabilità mentale, la bontà,
l’altruismo, quelle sono qualità che il tempo non mina, ognuna
di esse a braccetto dell’età cammina. Queste doti siamo soliti
sottovalutarle, come le gambe lunghe del cervo che invece lo
fecero correre lontano.
La bellezza esteriore è come un fiore che vive la sua stagione,
non facciamo che diventi la nostra prigione. Saranno proprio le
corna del cervo imbrigliandolo a causarne la morte, facciamo che
nell’incanto di una stagione non si fermi la nostra ragione.
Commento personale : spesso siamo attratti dalla bellezza esteriore di ogni
individuo, e non ci rendiamo conto che in realtà ciò che dobbiamo apprezzare
è ciò che siamo dentro, e ciò che riusciamo a trasmettere agli altri, senza
preoccuparci del giudizio che avranno di noi, ma con la convinzione di essere
sempre noi stessi! Perché noi siamo quel che valiamo!
•LUPO:
forte,coraggioso,
superbo,prepotent
e, egoista e
crudele
FEDRO
•Agnello:debole,
buono, ingenuo,
innocente, dolce e
tenero.
Nelle vicinanze di
un ruscello
I più forti opprimono i più
deboli, che ne sono vittima.
Esterno ed
onniscente
Il cervo!
Il lupo e l’agnello!
Chiara
Rugiano
Per il 17/11/2011