Carte decorate, legatoria e libri d`artista

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Carte decorate, legatoria e libri d'artista

Corso Libero marzo-giugno 2017

Docente: Marta Wrubl

Il corso libero

Carte decorate, legatoria e libri d'artista

dell'Accademia Ligustica di Belle Arti vuole fornire ai partecipanti gli strumenti per la creazione di diverse tipologie di carte decorate a mano e la conoscenza della legatoria di base per la creazione finale di un libro d'artista.

Il corso si articola in tredici lezioni di due ore ciascuna, suddivise in quattro fasi:

Prima fase: Introduzione

Lezione 1: Lezione introduttiva con presentazione del corso, la storia delle carte decorate a mano, la storia del libro, dei taccuini e del libro d'artista. Nel corso di questo primo incontro si parlerà anche dei materiali che utilizzati durante le lezioni.

Seconda fase: si affronteranno tre diverse tecniche di decorazione della carta, utili nella seconda e terza fase per la realizzazione di legature:

Lezione 2: Le carte decorate “ALLA COLLA” Questa tecnica si diffuse in Europa fra il Cinquecento e gli inizi del Seicento, quindi prima delle carte marmorizzate. Le carte alla colla si diffusero soprattutto in Italia e in Germania e furono prodotte un po' ovunque, sia presso artigiani specializzati sia presso le legatorie, poiché la tecnica non prevedeva grandi attrezzature o eccessive difficoltà di esecuzione. Preparata una colla di farina della giusta consistenza (non troppo densa, non troppo liquida), si miscelava con pigmenti come indaco, lacche, terre, nerofumo. Ottenuta una miscela omogenea si stendeva sul foglio uniformemente con un pennello. La colla mantenendo in sospensione sul foglio il pigmento senza farlo assorbire dalla carta, veniva poi mossa e lavorata con diversi metodi e strumenti di cui il più tipico è il pettine di cartone che portando via parte della colla fa emergere il chiarore del foglio sottostante. Un altro sistema molto usato era di stendere la miscela colorata su due fogli contemporaneamente, farli combaciare, sfregare il retro con le mani esercitando una discreta pressione e poi separarli: una volta separati presentavano delle caratteristiche venature. Con la stessa tecnica ma utilizzando un solo foglio piegato longitudinalmente si ottenevano le stesse striature ma simmetriche e ricordano vagamente le macchie di Rorschach. Un altro sistema era quello di stendere la miscela sul foglio e poi “levarla” con un oggetto assorbente, come una spugna o uno straccio. Ma non mancano variazioni in cui si lasciano scivolare gocce d'acqua sul foglio preparato: l'acqua solubilizza la colla e lascia trasparire il bianco della la carta. Le carte alla colla si prestano a infinite variazioni e se ne trovano di tantissime tipologie, colori, motivi, disegni.

Lezione 3: il “SUMINAGASHI”o “Corrente d'inchiostro nero” Il Suminagashi è una tecnica di decorazione della carta tipicamente giapponese, antica di più di mille anni, che non si è mai diffusa in Occidente, ma che è stata probabilmente l'antesignana delle tecniche di marmorizzazione della carta. Il procedimento è molto semplice: in una vasca piena d'acqua pura si lasciano cadere alternativamente gocce d'inchiostro “sumi” e gocce di una sostanza oleosa. Si creano così una serie di cerchi concentrici che con assoluta casualità, o con l'aiuto di un soffio leggero o dall'aria creata da un ventaglio si muovono sulla superficie dell'acqua creando forme delicate, paesaggi fantasmagorici e immagini che anticamente avevano anche a che fare con le arti divinatorie.

“Poiché l'inchiostro viene trasportato dall'acqua in modi sempre diversi in relazione al momento e allo stato d'animo dell'artista, l'artista stesso è il primo a meravigliarsi del proprio disegno, come se una mano dall'alto l'avesse guidato a tracciare forme a lui sconosciute.”

corrispondenza fra personaggi altolocati, testi sacri o di poesia. assoluta solitudine, concentrazione, silenzio.

semplice gestualità rituale e nella inaspettata abilità artistica”

.

¹ Si dice che l'artista fosse in grado di “vedere” e dare un significato alle immagini che si formavano, e solo a quel punto, con molta delicatezza appoggiasse il foglio di carta giapponese sulla superficie dell'acqua. La carta assorbiva l'inchiostro e il risultato erano carte con delicatissimi e raffinatissimi disegni . Queste carte venivano usate come supporto per la scrittura, soprattutto per testi importanti, La vera bellezza di questa tecnica sta nel momento della creazione, quando l'inchiostro sull'acqua sembra dire qualcosa di misterioso a te e solo a te e offrirti immagini che non possono non parlare al tuo inconscio. Per questo dico sempre ai miei allievi che questa è una tecnica che va praticata in

“La magia di questo procedimento ha affascinato non solo gli artisti e i loro estimatori ma anche i monaci zen che hanno fatto del Suminagashi una tecnica di meditazione attiva. Attraverso i disegni fluttuanti sull'acqua si raggiunge infatti un completo stato di rilassamento e di benessere nella

Lezione 4: Le carte “MARMORIZZATE” Marmorizzate, pettinate, pavonate, ebrû, spanish style, e molto altro...

E' difficile riassumere in una pagina una tecnica dalle mille varianti e sfaccettature.

La marmorizzazione parte dall'Oriente e saranno necessari un lungo cammino e svariati secoli per arrivare in Occidente, nel 1600, dove trova terreno fertile soprattutto in Francia e si diffonde successivamente in Germania, Italia, Olanda, Inghilterra. Le carte che si ottengono con questo procedimento vengono chiamate originariamente “carte turche” e si utilizzano subito per impreziosire le carte di guardia di legature pregiate. In seguito anche il taglio dei libri viene decorato con questa tecnica e nell'Ottocento, con la comparsa della legatura detta “a mezza pelle” le carte marmorizzate vengono largamente utilizzate direttamente sui piatti del libro. La tecnica consiste nella preparazione di un bagno vischioso di acqua e sostanze collose (colla di farina, gomma adragante, carragheen, metilcellulosa, molte sostanze sono state usate e sperimentate nei secoli) e spruzzarvi sopra il colore con appositi pennelli. Il colore deve essere diluito al punto giusto: può essere ad acqua e quindi diluito con fiele di bue, o ad olio ed essere diluito con un solvente organico. E deve dilatarsi opportunamente sulla superficie del bagno. Qui sta la difficoltà: il rapporto fra la dilatazione del colore e la densità del bagno. Sembra tutto molto semplice. Una volta spruzzati i colori sul bagno ci sono varie possibilità: o si appoggia subito la carta sulla superficie collosa per “catturare “ il disegno, oppure i colori possono essere “domati” e mossi ordinatamente con l'ausilio di strumenti e pettini.

Terza fase: Legatoria di base

Lezione 5: il QUADERNO Il quaderno è la prima e la più semplice delle legature.

Costruiremo insieme quaderni di diversi formati e colori, quaderni doppi e quaderni a specchio.

Lezione 6: la BROSSURA La brossura è l'evoluzione naturale del quaderno poichè è un vero e proprio libro formato da più quaderni cuciti fra loro. Sarà il nostro primo vero “libro” Lezione 7: La LEGATURA ORIENTALE Lezione 8 : La LEGATURA ORIENTALE (seconda parte) La legatoria orientale permette la cucitura di fogli singoli ed è perfetta per la creazione di album da disegno e da acquerello o raccolte di incisioni. La sua particolarità consiste nella cucitura, che in perfetto stile orientale coniuga utilità e raffinata decorazione.

Lezione 9: la legatura a “FISARMONICA” o “CONCERTINA” Una variante semplice e veloce della legatura orientale. Fra due piatti in cartone, una lunga striscia di carta viene piegata a fisarmonica ed il libro può così essere sfogliato nelle due direzioni.

Lezione 10: la legatura “A CARTELLA” In mezza tela e carta decorata: il classico “libro di una volta” con il dorso e gli angoli in tela, I piatti rigidi coperti parzialmente da una carta decorata

Quarta fase : il libro d'artista

Lezione 11: progettazione di un personale libro d'artista, ispirazioni, forma, materiali, tecniche Lezione 12: realizzazione del libro d'artista Lezione 13: completamento del libro d'artista

Strumenti necessari ad ogni allievo:

matita gomma quaderno per appunti forbici riga da 30 e da 50 cm di acciaio (Bricoman) stecca d'osso, chiamata anche pieghetta (Muller o Toneatto) cutter in metallo marca Stanley un pennello piatto largo 2 cm in setola di maiale un vasetto di Vinavil Altri materiali necessari (soprattutto carte e cartoni) verranno suggeriti di volta in volta dall'insegnante.