Meno test sulle cavie e più spazio ai robot. le sfide

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Transcript Meno test sulle cavie e più spazio ai robot. le sfide

VATENEO
Pisa, Centro Piaggio
donna al vertice
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L RETTORE di Pisa, Paolo Mancarella ha chiamato per la primavolta al vertice del Centro
di ricerca Piaggio, eccellenza nazionale in robotica e bioingegneria, una donna. Si chiama Arti
Ahluwalia. Nata in Kenia, cittadina britannica, abita in Toscana: «Da piccola volevo fare il fisico per salvare il mondo, l'ambiente e soprattutto gli animali.
Il mio bisnonno veniva dal Punjab. Ho avuto un'educazione inglese, una laurea in fisica (in Inghilterra a Bath) e ho fatto un
master a Manchester». Marito
italo-inglese: «Così mi sono trasferita a Pisa. Il background multiculturale mi ha rinforzato nella convinzione che i confini poli-
I
tici siano una costruzione artifi-
ciale dell'uomo. Avendo cambiato casa tante volte ho capito che
la vera casa è dove stiamo con le
persone a cui vogliamo bene».
Cosa le ha detto il rettore quando l'ha chiamata? «Di valorizzare i punti di forza del Centro
Piaggio: multidisciplinarietà, dinamismo, qualità della ricerca.
Vorrei che qui lavorassero insieme ricercatori di diverse discipline e aree, scientifiche e umanistiche». Ma quali sono le sfide
della ricerca viste dai laboratori
del Centro Piaggio?
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Arti Ahluwalia: " piccola volevo salvare il mondo"
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MONTANARI
E NE sono diverse. In
generale, in Italia, la
prima sfida è quella di
continuare a fare ricerca di elevata qualità con pochi finanziamenti pubblici. Questo è un
punto dolente per tutti i ricercatori nelle università. Anche l'accesso a finanziamenti Europei
o internazionali non è semplice, perché dobbiamo dimostrarci più competitivi degli atenei
britannici e tedeschi, cosa difficile senza un supporto delle istituzioni. Dovremmo puntare sulla costruzione di solide infrastrutture nei luoghi dove vengono formati i giovani, in modo
da non costringerli ad andare
all'estero dopo gli studi evitando anche l'enorme spreco di risorse che ne consegue».
La seconda sfida?
«Fare fronte all'analfabeti-
II CENTRO PIAGGIO
Si trova a Pisa e
dipende dall'ateneo.
Si occupa soprattutto
di robotica e di
bioingeneria ed è un
centro di eccellenza
nel panorama
nazionale
IL NUOVO VERTICE
Come direttrice del
Centro Piaggio è stata
perla prima volta
chiamata una donna
Arti Ahluwalia
e sua vice è stata
nominata Lucia
Pallottino
smo scientifico in Italia. La ricerca e la scienza non sono considerate rilevanti dai non addetti ai lavori o da chi non ha una
formazione scientifica, e spesso non ne vengono comprese l'
importanza e le applicazioni.
Come scienziati invece è nostro
dovere lavorare per avvicinarci
alle persone, spiegare quello
che facciamo con un linguaggio
che tutti siano in grado di comprendere. Su questo fronte il
LE RICERCHE
Dalla robotica
alle malattie
degenerative. C'è
anche un progetto
per creare macchine
che possano evitare la
sperimentazione
sugli animali
Centro Piaggio è impegnato
per portare la scienza nelle piazze e anche nelle scuole».
Sempre di più le macchine si
sostituiscono agli uomini.
Avremo probabilmente robot infermieri, operai, badanti, autisti ... Ci dovrebbe
rassicurare un futuro così?
«Perché no? Personalmente
non amo fare la spesa, lavare i
piatti o guidare. Se i robot fanno queste cose possiamo dedi-
carci a leggere (libri elettronici
ovviamente)... L'importante è
saperli sfruttare e non diventarne schiavo».
Di quale ricerche si occupa?
«La ricerca del mio gruppo è
incentrata sullo sviluppo di tecnologie integrate per lo studio
e la realizzazione dei modelli di
organi e tessuti umani in vitro.
Le applicazioni vanno dalla riduzione della sperimentazione
animale allo studio di malattie
umane complesse come il diabete, l'obesità e le malattie neurodegenerative e quelle dello
sviluppo».
State progettando macchine per evitare la sperimentazione sugli animali?
«Sì, abbiamo un finanziamento dalla Lav per realizzare
un polmone artificiale che simula il movimento degli alveoli. Il
sistema potrebbe sostituire le
prove di inalazione forzata sui
ratti per il test di sostanze industriali come il fumo, diesel e le
nanoparticelle...».
Cosa studiate delle sulle malattie degenerative?
«L'organizzazione le reti neuronali in 3D. Lo scopo è capire
come si sviluppino alcune malattie degenerative e come si
possano alterare le connessioni
tra i neuroni e quindi trovare
nuove terapie. Sono anche coinvolta in un progetto per lo sviluppo di risorse umane in ingegneria biomedica in Africa, e
coordino un progetto Europeo
per la costruzione di una infrastruttura virtuale per la condivisione di conoscenze e progetti
biomedicali».
Poche donne riescono a far
carriera nella scienza. Lei ha
avuto problemi prima di
ora?
«Sì, ma non ini sembrano importanti adesso».
3 RICftODULIGNE RISENVAIA
IN AULA
A si nistra, Arti
Ahluwalia. Nata in
Kenia, cittadina
britannica, abita in
Toscana. È la prima
donna chiamata al
vertice del Centro
di ricerca Piaggio