bollettino_marzo_2017

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N° 1 - Marzo 2017 periodico - Responsabile e Proprietario: Romagnani don Pietro - Redazione: via G. Di Vittorio, 21 - 42035 Felina (RE)
Stampa: La Nuova Tipolito snc - Felina (RE) - Autorizzazione della Curia Diocesana di Reggio Emilia n° 315/92 A del 27.11.1992
La Parola è un dono. L'altro è un dono
M
Lettera del Parroco
i appresso a scrivervi in questa
Giornata che sembra più primaverile che invernale; a volte nell’imminenza
della quaresima scrivevo mentre nevicava
copiosamente, ma tutto questo inverno è
risultato anomalo, senza neve. Anche il
mondo in cui viviamo, la Chiesa stessa è
molto cambiata nel corso dei secoli.
Ma soprattutto questi ultimi anni hanno
avuto cambiamenti epocali.
Dall’andare ad arare con i buoi, e dall’allevare animali da cortile per avere di che
nutrirsi, siamo arrivati ai supermercati, e
ad avere da mangiare svolgendo professioni “inventate” che fanno passare fogli
(ora firme elettroniche) da una scrivania
all’altra decidendo cosa gli atri possano o
non possano fare.
I nostri nonni non avrebbero mai immaginato di “essere messi” in un ospizio, come
neanche che uno liberamente potesse
decidere di togliesi la vita.
Come neanche che una coppia potesse
avere un figlio suo partorito da un’altra
donna.
Che dire poi della "delocalizzazione"
di aziende che già guadagnano, ma, per
guadagnare ancora di più, lasciano senza
lavoro centinaia di famiglie o le costringono a vedere abbassati i salari a vantaggio
del DIO DENARO verso cui si continua a
sacrificare ogni cosa?
Tutti questi stravolgimenti pongono questioni importanti, ma soprattutto “forse”
dovrebbero tornare a farci interrogare su
2- Comunità
quello che è il vero progresso personale e
sociale.
Forse abbiamo bisogno di riscoprire il
vero DIO da adorare e verso cui possono e
devono essere sacrificate tante cose.
In questo orizzonte si colloca il cammino
quaresimale, cammino che vuole aiutarci
a ricuperare ciò che è veramente umano e
che abbiamo pian piano perduto.
Sottolineo solo una cosa, riprendendola dal messaggio del santo Padre per la
quaresima 2017, ed è che: l’altro è un
dono sempre. Il santo Padre commenta
la parabola del ricco Epulone e del povero Lazzaro, facendo emergere che è
il non ascolto di Dio che ci parla con la
sua parola ad allontanarci da Lui e a farci
chiudere il cuore verso i fratelli. La quaresima è proprio questo tempo favorevole in
cui Dio si fa’ più vicino e dove possiamo
incontrarlo.
Cerchiamo dunque dei momenti in cui
incontrarci con Lui, preghiamolo perché vinca le nostre resistenze o le nostre
distrazioni e ci doni di guarire, di ritornare
ad essere umani, cambiando e ricuperando
una vita sociale intrisa di fraternità, solidarietà, amore vero, capaci di dare le risposte vere al cuore dell’uomo, le risposte a
quelle domande che pur nel cambiamento
del mondo restano sempre le stesse.
Dunque buona quaresima.
Don Pietro
La Parola è un dono. L’altro è un dono
Il Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2017 è un invito alla conversione
C
ari fratelli e sorelle,
la Quaresima è un nuovo
inizio, una strada che conduce verso una meta sicura: la
Pasqua di Risurrezione, la
vittoria di Cristo sulla morte.
E sempre questo tempo ci
rivolge un forte invito alla
conversione: il cristiano è
chiamato a tornare a Dio
«con tutto il cuore» (Gl 2,12),
per non accontentarsi di una
vita mediocre, ma crescere
nell’amicizia con il Signore.
Gesù è l’amico fedele che non
ci abbandona mai, perché,
anche quando pecchiamo,
attende con pazienza il nostro
ritorno a Lui e, con questa attesa, manifesta la sua volontà
di perdono (cfr Omelia nella
S. Messa, 8 gennaio 2016).
La Quaresima è il momento
favorevole per intensificare la
vita dello spirito attraverso i
santi mezzi che la Chiesa ci
offre: il digiuno, la preghiera
e l’elemosina. Alla base di
tutto c’è la Parola di Dio,
che in questo tempo siamo
invitati ad ascoltare e meditare con maggiore assiduità.
In particolare, qui vorrei
soffermarmi sulla parabola
dell’uomo ricco e del povero
Lazzaro (cfr Lc 16,19-31).
Lasciamoci ispirare da questa pagina così significativa,
che ci offre la chiave per
comprendere come agire per
raggiungere la vera felicità
e la vita eterna, esortandoci
ad una sincera conversione.
1. L’altro è un dono
La parabola comincia presentando i due personaggi
principali, ma è il povero che
viene descritto in maniera più
dettagliata: egli si trova in una
condizione disperata e non ha
la forza di risollevarsi, giace
alla porta del ricco e mangia
le briciole che cadono dalla
sua tavola, ha piaghe in tutto
il corpo e i cani vengono a
leccarle (cfr vv. 20-21). Il
quadro dunque è cupo, e
l’uomo degradato e umiliato.
La scena risulta ancora più
drammatica se si considera che il povero si chiama
Lazzaro: un nome carico di
promesse, che alla lettera
significa «Dio aiuta». Perciò
questo personaggio non è
anonimo, ha tratti ben precisi
e si presenta come un individuo a cui associare una storia
personale. Mentre per il ricco
egli è come invisibile, per noi
diventa noto e quasi familia-
re, diventa un volto; e, come
tale, un dono, una ricchezza
inestimabile, un essere voluto, amato, ricordato da Dio,
anche se la sua concreta condizione è quella di un rifiuto
umano (cfr Omelia nella S.
Messa, 8 gennaio 2016).
Lazzaro ci insegna che l’altro
è un dono. La giusta relazione
con le persone consiste nel
riconoscerne con gratitudine
il valore. Anche il povero
alla porta del ricco non è
un fastidioso ingombro, ma
un appello a convertirsi e a
cambiare vita. Il primo invito
che ci fa questa parabola è
quello di aprire la porta del
nostro cuore all’altro, perché
ogni persona è un dono, sia
il nostro vicino sia il povero
sconosciuto. La Quaresima è
un tempo propizio per aprire
la porta ad ogni bisognoso e
riconoscere in lui o in lei il
volto di Cristo. Ognuno di
noi ne incontra sul proprio
cammino. Ogni vita che ci
viene incontro è un dono e
merita accoglienza, rispetto,
amore. La Parola di Dio ci
aiuta ad aprire gli occhi per
accogliere la vita e amarla,
soprattutto quando è debole.
Ma per poter fare questo è
3- Comunità
necessario prendere sul serio
anche quanto il Vangelo ci
rivela a proposito dell’uomo
ricco.
2. Il peccato ci acceca
La parabola è impietosa
nell’evidenziare le contraddizioni in cui si trova il ricco
(cfr v. 19). Questo personaggio, al contrario del povero
Lazzaro, non ha un nome, è
qualificato solo come “ricco”.
La sua opulenza si manifesta
negli abiti che indossa, di un
lusso esagerato. La porpora
infatti era molto pregiata,
più dell’argento e dell’oro, e
per questo era riservato alle
divinità (cfr Ger 10,9) e ai re
(cfr Gdc 8,26). Il bisso era un
lino speciale che contribuiva
a dare al portamento un carattere quasi sacro. Dunque
la ricchezza di quest’uomo
è eccessiva, anche perché
esibita ogni giorno, in modo
abitudinario: «Ogni giorno si
dava a lauti banchetti» (v. 19).
In lui si intravede drammaticamente la corruzione del
peccato, che si realizza in tre
momenti successivi: l’amore
per il denaro, la vanità e la
superbia (cfr Omelia nella S.
Messa, 20 settembre 2013).
Dice l’apostolo Paolo che
«l’avidità del denaro è la
radice di tutti i mali» (1 Tm
6,10). Essa è il principale
motivo della corruzione e
fonte di invidie, litigi e so-
4- Comunità
spetti. Il denaro può arrivare
a dominarci, così da diventare
un idolo tirannico (cfr Esort.
ap. Evangelii gaudium, 55).
Invece di essere uno strumento al nostro servizio per
compiere il bene ed esercitare
la solidarietà con gli altri, il
denaro può asservire noi e il
mondo intero ad una logica
egoistica che non lascia
spazio all’amore e ostacola
la pace.
La parabola ci mostra poi che
la cupidigia del ricco lo rende
vanitoso. La sua personalità
si realizza nelle apparenze,
nel far vedere agli altri ciò
che lui può permettersi. Ma
l’apparenza maschera il vuoto
interiore. La sua vita è prigioniera dell’esteriorità, della
dimensione più superficiale
ed effimera dell’esistenza (cfr
ibid., 62).
Il gradino più basso di questo
degrado morale è la super-
bia. L’uomo ricco si veste
come se fosse un re, simula
il portamento di un dio,
dimenticando di essere semplicemente un mortale. Per
l’uomo corrotto dall’amore
per le ricchezze non esiste
altro che il proprio io, e per
questo le persone che lo circondano non entrano nel suo
sguardo. Il frutto dell’attaccamento al denaro è dunque
una sorta di cecità: il ricco
non vede il povero affamato,
piagato e prostrato nella sua
umiliazione.
Guardando questo personaggio, si comprende perché il
Vangelo sia così netto nel
condannare l’amore per il
denaro: «Nessuno può servire
due padroni, perché o odierà
l’uno e amerà l’altro, oppure
si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete
servire Dio e la ricchezza»
(Mt 6,24).
3. La Parola è un dono
Il Vangelo del ricco e del
povero Lazzaro ci aiuta a
prepararci bene alla Pasqua
che si avvicina. La liturgia
del Mercoledì delle Ceneri ci
invita a vivere un’esperienza
simile a quella che fa il ricco
in maniera molto drammatica. Il sacerdote, imponendo
le ceneri sul capo, ripete le
parole: «Ricordati che sei
polvere e in polvere tornerai».
Il ricco e il povero, infatti,
muoiono entrambi e la parte
principale della parabola
si svolge nell’aldilà. I due
personaggi scoprono improvvisamente che «non abbiamo
portato nulla nel mondo e
nulla possiamo portare via»
(1 Tm 6,7).
Anche il nostro sguardo si
apre all’aldilà, dove il ricco
ha un lungo dialogo con
Abramo, che chiama «padre»
(Lc 16,24.27), dimostrando di
far parte del popolo di Dio.
Questo particolare rende la
sua vita ancora più contraddittoria, perché finora non si era
detto nulla della sua relazione
con Dio. In effetti, nella sua
vita non c’era posto per Dio,
l’unico suo dio essendo lui
stesso.
Solo tra i tormenti dell’aldilà
il ricco riconosce Lazzaro
e vorrebbe che il povero
alleviasse le sue sofferenze
con un po’ di acqua. I gesti
richiesti a Lazzaro sono
simili a quelli che avrebbe
potuto fare il ricco e che non
ha mai compiuto. Abramo,
tuttavia, gli spiega: «Nella
vita tu hai ricevuto i tuoi
beni, e Lazzaro i suoi mali;
ma ora in questo modo lui
è consolato, tu invece sei in
mezzo ai tormenti» (v. 25).
Nell’aldilà si ristabilisce una
certa equità e i mali della vita
vengono bilanciati dal bene.
La parabola si protrae e così
presenta un messaggio per
tutti i cristiani. Infatti il ricco, che ha dei fratelli ancora
in vita, chiede ad Abramo
di mandare Lazzaro da loro
per ammonirli; ma Abramo
risponde: «Hanno Mosè e i
profeti; ascoltino loro» (v.
29). E di fronte all’obiezione
del ricco, aggiunge: «Se non
ascoltano Mosè e i profeti,
non saranno persuasi neanche
se uno risorgesse dai morti»
(v. 31).
In questo modo emerge il
vero problema del ricco: la
radice dei suoi mali è il non
prestare ascolto alla Parola
di Dio; questo lo ha portato
a non amare più Dio e quindi
a disprezzare il prossimo. La
Parola di Dio è una forza viva,
capace di suscitare la conversione nel cuore degli uomini
e di orientare nuovamente
la persona a Dio. Chiudere
il cuore al dono di Dio che
parla ha come conseguenza
il chiudere il cuore al dono
del fratello.
Cari fratelli e sorelle, la Quaresima è il tempo favorevole
per rinnovarsi nell’incontro
con Cristo vivo nella sua
Parola, nei Sacramenti e nel
prossimo. Il Signore – che
nei quaranta giorni trascorsi nel deserto ha vinto gli
inganni del Tentatore – ci
indica il cammino da seguire.
Lo Spirito Santo ci guidi a
compiere un vero cammino
di conversione, per riscoprire
il dono della Parola di Dio,
essere purificati dal peccato che ci acceca e servire
Cristo presente nei fratelli
bisognosi. Incoraggio tutti
i fedeli ad esprimere questo rinnovamento spirituale
anche partecipando alle
Campagne di Quaresima che
molti organismi ecclesiali,
in diverse parti del mondo,
promuovono per far crescere la cultura dell’incontro
nell’unica famiglia umana.
Preghiamo gli uni per gli
altri affinché, partecipi della
vittoria di Cristo, sappiamo
aprire le nostre porte al debole
e al povero. Allora potremo
vivere e testimoniare in pienezza la gioia della Pasqua.
Dal Vaticano, 18 ottobre 2016,
Festa di San Luca Evangelista
FRANCESCO
5- Comunità
La Madonna nella Storia
della Letteratura italiana
M
olti nostri scrittori hanno dedicato a
Maria componimenti, talora di indubbio
valore artistico, che pubblicheremo in alcune
puntate del bollettino.
Il culto della Madonna (da mea Domina ossia
mia signora) si sviluppò abbastanza velocemente: già sotto l’imperatore Marco Aurelio
(161 - 180 d.C.), Melitone di Sardi scrive
che “Cristo si incarnò in una vergine ... e fu
partorito da Maria, la buona agnella”. Infatti,
semplice e riservata, ma ferma e costante nei
propositi, come tutte le madri addolorate per
la morte di un figlio, Maria divenne ben presto
l’ideale femminile del mondo cristiano.
Jacopone da Todi
Con profonda comprensione, la Vergine viene
infatti descritta da uno dei primi poeti in lingua
volgare, Jacopone da Todi (1225 - 1306 circa),
contemporaneo di Dante.
Di famiglia agiata, poté studiare da notaio e
godere dei piaceri mondani. Ma il crollo del
pavimento della sala, in cui si svolgeva una
festa da ballo, gli uccise la moglie che, sotto
le vesti certamente preziose, nascondeva il
cilicio, simbolo e strumento di penitenza.
Jacopone ne fu profondamente colpito e volle
cambiare radicalmente il suo modo di vita,
di cui forse già aveva iniziato a non essere
soddisfatto.
Tale cambiamento si riflette nelle laudi (1), in
cui il poeta manifesta di disprezzare tutto ciò
che allontana da Dio, in particolare il corpo, che
lo spinge a peccare. Verso il corpo, infatti, il
poeta esprime un orrore senza fine, dimostrando addirittura sentimenti di odio. Egli invoca
6- Comunità
Dio perché tutte le più dolorose e ributtanti
malattie lo tormentino incessantemente, permettendogli forse di rendersi meno indegno
del perdono del Cielo. Nella laude O Segnor,
per cortesia, Jacopone supplica:
“O Segnor, per cortesia / manname la mansania .... / a me venga mal de denti, / mal de
capo e mal de ventre ... / Aia le fecato riscaldato, / la melza grossa e ‘l ventre enfiato ...
/ a me venga cechitate, / mutezza e sorditate
... /
(O Signore, per cortesia / mandami le
malattie / che mi venga il mal di denti / mal
di capo e mal di pancia …/ Che io abbia il
fegato infiammato / la milza ingrossata e il
ventre gonfio / che io diventi cieco / muto e
sordo …)
Jacopone compì anche gesti grotteschi di
estrema umiliazione, che definì “santa pazzia”, perché gli permetteva di espiare qualche
peccato. Avvolgeva, ad esempio, il corpo nudo
cosparso di piume nella colla o metteva sulle
spalle un basto d’asino per suscitare dileggio
e scherno in chi incontrava.
Siamo ben lontani dalla concezione cristiana
attuale di Dio Padre amoroso verso le Sue
creature: Egli era allora considerato invece
un giudice severo, gelido, distaccato, sia in
Jacopone che nei suoi contemporanei. Ci
sono voluti molti secoli per riscoprire l’essenza cristiana della carità. Infatti, ancora
nella prima metà del XIX secolo, nel 1831,
il poeta dialettale romano G.G. Belli divide
rigidamente, in uno dei suoi splendidi sonetti,
in due schiere, i salvi e dannati che, “bianca”
l’una e “ nera” l’altra, “vanno una in cantina,
e una sur tetto”. (2)
Eppure anche Jacopone, che nulla perdona a se
stesso, si volge a Maria con tenera e delicatissima comprensione nella lauda drammatica(3)
Donna del Paradiso o Pianto della Madonna.
Dolcissima e nello stesso tempo affranta,
Maria grida:
40 “O figlio, figlio, figlio, / figlio, amoroso
giglio! / Figlio, chi dà consiglio / al cor me’
angustïato? (O figlio, figlio, figlio, figlio,
giglio amoroso! Figlio, chi dà conforto al
mio cuore angosciato?)
45 “Figlio occhi iocundi, / figlio, co’ non
respundi? / Figlio, perché t’ascundi / al
petto o’ si lattato?». (Figlio dagli occhi che
danno gioia, figlio, perché non mi rispondi?
Figlio, perché ti nascondi dal petto dove sei
stato allattato?)
55 “O croce, e que farai? / El figlio meo
torrai? / E que ci aponerai, che no n’à en sé
peccato?”. (Croce, cosa farai? Prenderai mio
figlio? E di cosa lo accuserai, visto che non
ha commesso alcun peccato?)
NOTE
(1) Lauda (da laus ossia lode): componimento di carattere religioso diffuso a livello popolare circa nel
XII sec., quando il latino stava oramai declinando
nel vulgus (popolo) = volgare.
(2) Schiera bianca e nera: una va all’Inferno (cantina),
l’altra in Paradiso (tetto). G.G. Belli: autore di più
di duemila sonetti in romanesco che danno un quadro
ampio e sofferto della società della Capitale soggetta
a una nobiltà e a un clero dispotici e arroganti.
(3) Lauda drammatica: forma più importante di canzone
sacra dialettale del tardo Medio Evo, che darà poi
vita al teatro sacro.
60 “Se i tollit’el vestire, / lassatelme vedere, / com’en crudel firire / tutto l’ò ensanguenato” . (Se gli togliete i vestiti, lasciatemi vedere come lo hanno tutto insanguinato,
infliggendogli crudeli ferite.)
Jacopone, è anche l’autore di un’opera in latino
assai famosa, Stabat Mater che, soprattutto
prima della riforma della Liturgia, veniva
cantata durante molte funzioni religiose, ad
esempio nella Via Crucis del Venerdì Santo.
Riportiamo alcuni versi e la relativa traduzione
perché il componimento è stato davvero molto
amato da tanti fedeli e da diversi musicisti,
quali Vivaldi e Rossini.
Stabat Mater dolorósa / iuxta crucem lacrimósa, / dum pendébat Fílius. / Cuius ánimam
geméntem, / contristátam et dolententem /
pertransívit gládius.
(La Madre addolorata stava / in lacrime
presso la Croce / su cui pendeva il Figlio. /
E il suo animo gemente, / contristato e dolente / era trafitto da una spada.)
(continua)
Ringraziamenti:
Ringrazio con tardiva gratitudine Marta Casali, per gli appunti chiari ed esaurienti, che
mi hanno permesso di scrivere l’articolo sul
Corso di Teologia del 2015, pubblicato sul
Bollettino parrocchiale.
Ringrazio anche Alina Chesi, che ha dattiloscritto, in forma adeguata per la pubblicazione,
il presente articolo.
C.C.C.
7- Comunità
Camminiamo Insieme
lettera-invito alle famiglie
è
nato nel “Gruppo sposi”, che prepara
i fidanzati al matrimonio, il desiderio
di mettersi in comunione con altre famiglie del Vicariato.
La bella esperienza di vita cristiana che
questi sposi vivono è la principale motivazione che li spinge a volerla raccontare
per farla vivere anche ad altre coppie.
L’obiettivo è quello di creare una rete di
famiglie che localmente possa incontrar-
si per condividere e confrontarsi sia sulle gioie che sulle problematiche di ogni
giorno (e magari per essere di aiuto a chi
fatica a vivere in modo sereno l’essere
famiglia e l’essere genitore).
Una proposta che, come Unità pastorale,
abbiamo accolto con vivo piacere e che
leggiamo come una generosa offerta di
aiuto, consapevoli che è sulla famiglia
che si costruisce tutto il resto.
Il primo incontro, aperto a tutte le nostre famiglie,
è previsto per lunedì 13 marzo alle ore 20.30
a Felina nei locali della parrocchia
Nella speranza che verrete numerosi per
ascoltare le testimonianze del “Gruppo
sposi”, e per esprimere il vostro pensiero
e le vostre proposte, vi informiamo che
sarà disponibile un servizio di babysitter per le coppie di sposi che hanno la
necessità di portare con sé i figli.
Stazioni quaresimali 2017
10 marzo, ore 20.30
Castelnovo Monti Liturgia della Parola
Incontri di formazione sull’esortazione apostolica «Amoris Laetitia»:
17 marzo, ore 20.30 Marola (seminario) Una luce nuova nelle nostre case (1ª parte)
24 marzo, ore 20.30 Marola (seminario) Amoris Laetitia, presentazione
31 marzo, ore 20.30 Marola (seminario) Una luce nuova nelle nostre case (2ª parte)
7 aprile, ore 20.30
8- Comunità
Casina (chiesa parrocchiale) Liturgia penitenziale
festa delle famiglie
26 febbraio 2017
9- Comunità
cammini, viaggi, fughe:
conoscere per vincere la paura
L’
immigrazione non è un’emergenza
attuale, né un movimento di persone nato ora, è un fenomeno che esiste da
sempre e troppo spesso ci dimentichiamo
di quando pochi decenni fa eravamo noi ad
essere ospitati, e speravamo di esserlo in
modo umano e dignitoso.
Ora, invece, siamo noi ad accogliere i tanti
fratelli che sono arrivati e continueranno ad
arrivare. Uomini, donne, ragazzi e bambini,
ognuno con la propria cultura, la propria religione e la propria storia; storie di povertà,
di guerra, di persone che coltivano il legittimo desiderio di migliorare la propria condizione di vita o addirittura semplicemente
sperano di sopravvivere.
Noi che viviamo nei paesi ospitanti a volte
abbiamo paura; la paura di ciò che è sconosciuto è umana ed è utile ammetterla. Non
possiamo dimenticare tuttavia che la paura
è il sentimento che più ci accomuna a loro,
costretti ad abbandonare sicurezze ed affetti
per affrontare, spesso in solitudine, gli ostacoli di lingua, tradizioni e religione.
Alcuni anni fa nel nostro Appennino sono
arrivati i primi giovani, oggi già ben integrati (ricordiamo la storia di Anthony) e
in questi ultimi mesi ne sono stati trasferiti altri provenienti da Nigeria, Mali, Costa
d’Avorio, Ghana, Guinea.
Ancora troppo poco li conosciamo, quasi
nulla sappiamo delle loro aspettative, dei
progetti che li accompagnano, dei Paesi di
provenienza e del loro viaggio; è anche per
questo che innalziamo barricate e riempia-
10- Comunità
mo i social di commenti xenofobi.
Per cercare di accorciare le distanze attraverso una conoscenza più obiettiva del
fenomeno è stato organizzato un percorso
formativo curato dal Granello di Senapa
che si sviluppa in 3 incontri pubblici presso l’Oratorio di Castelnovo ne’ Monti, dal
titolo “Oltre la paura” (il 15 e 22 marzo e 5
aprile, si veda la locandina).
Dal 31 marzo al 2 aprile, invece, viene proposta una mostra interattiva, “In fuga dalla
Siria”, che offre la possibilità di provare più
da vicino l’esperienza del viaggio che fanno
i migranti. L’ingresso sarà libero.
Questi due eventi vogliono essere occasioni
per formarci, provocarci e cercare di allontanare la diffidenza nell’avvicinarci a questi
fratelli che arrivano da mondi lontani.
….e sabato 21 gennaio è stata la comunità
cristiana di Felina e Castelnovo ad accogliere gli amici musulmani e a raccontare loro
alcuni aspetti della propria fede.
Eravamo circa una settantina, di tutte le età,
prevalentemente giovani, di differenti provenienze: dalla montagna alla pianura, fino
alla provincia di Modena.
Un grande cerchio di persone curiose ed
in ascolto ha seguito attentamente le testimonianze di Giovanna, Chiara, Mina, don
Edo, poi si è aperto un dialogo, alimentato
e reso più vivo dalle domande appassionate
dei ragazzi islamici. Si è parlato della Bibbia, dei quattro amici di Gesù (gli Evangelisti) che hanno scritto di Lui, delle difficoltà del vivere la fede da parte dei giovani,
dell’accompagnamento dei ragazzi nell’educazione, di preghiera in famiglia, di
scelte di vita orientate dalla fede, per finire
con i temi della misericordia e della giustizia.
Nonostante le differenti fedi, tante sfide
sono condivise e quello che ci accomuna
proprio tutti, in quanto credenti, è la ricerca.
Nessuno è già arrivato, nessuno arriva per
propri meriti, nessuno riesce ad arrivare da
solo: tutti siamo in cammino.
Il cammino che abbiamo intrapreso con gli
amici musulmani, iniziato insieme all’asso-
ciazione Al Bayt, è un’importante occasione per conoscersi reciprocamente, approfondire alcuni principi fondamentali delle
rispettive confessioni religiose, ma anche
per condividere progetti, aspettative, gioie,
sofferenze, speranze del vivere nella stessa
comunità.
Ci siamo lasciati chiedendoci come continuare questa fratellanza, aprendo così altre
prospettive e possibilità di dialogo, una cosa
è certa: siamo contenti di continuare a farlo!
Maria Leuratti
11- Comunità
12- Comunità
Un pomeriggio
al Palaghiaccio
M
ercoledì 28 dicembre
2016, insieme ai nostri coetanei di terza media
dell’Oratorio di Castelnovo
né Monti, ci siamo recati al
Palaghiaccio del Cerreto per
trascorrere una giornata di
svago e divertimento. L’iniziativa è parte del percorso
formativo che coinvolge i
ragazzi delle scuole medie e
delle superiori ogni venerdì
sera, che va sotto il nome di
‘Gruppi’.
La giornata ha avuto inizio
nel primo pomeriggio, con
il ritrovo presso il nuovo
Oratorio interparrocchiale.
Da qui siamo partiti con due
pulmini tutti carichi a mille e
pieni di aspettattive! Il viaggio è stato l’occasione per
fare un po’ di pettegolezzi e
mettere alla prova le nostre
capacità canore, ridendo di
qualche stonatura qui e là.
Una volta arrivati a destinazione e presi i pattini siamo
saliti in pista, impazienti di
iniziare a girare. Sin da subito ci sono state diverse cadute alquanto buffe, ma ciò
nonostante siamo riusciti a
non romperci nulla!! Le risate e l’allegria hanno riempito immediatamente l’inte-
ra pista, e proprio grazie ad
un po’ di imbranataggine
siamo riusciti a strappare un
sorriso anche a coloro che
dividevano con noi la superficie ghiacciata. Vedere le
persone divertirsi, sorridere
e scherzare ci ha fatto sentire ancora più euforici. Successivamente, noi e i nostri
amici abbiamo fatto a gara a
chi per primo avrebbe raggiunto il lato opposto della
pista e, modestamente, noi
vincevamo sempre!
Tra un video e l’altro che
riprendeva le cadute di ciascuno, e dopo aver composto trenini di pattinatori
lunghi diversi metri, abbiamo concluso la giornata con
una pausa al bar bevendo
una cioccolata calda. Lungo
la strada di ritorno a casa,
verso sera, ci siamo divertiti
come pazzi a stonare sulle
canzoni di vari artisti.
Sono le giornate come queste che fanno capire veramente cosa significhi divertirsi stando insieme agli
altri, senza il cellulare o i social network. Inoltre, questa
esperienza è stata l’occasione per rafforzare l’amicizia e
la conoscenza dei ragazzi di
Castelnovo. Il nostro augurio è che tutti abbiano l’opportunità di passare giornate
simili perché, anche grazie
ad esse, crediamo si possano davvero formare legami
molto solidi. Per concludere,
possiamo di sicuro affermare
di non essere brave pattinatrici come Carolina Kostner,
ma altrettanto sicuramente
sappiamo che le emozioni
da noi provate quel giorno
non si provano nemmeno
vincendo una medaglia!!
Alessia, Caterina, Giorgia,
Giulia, Paolo e Federico
e gli educatori
13- Comunità
anagrafe 2016
dell'Unità Pastorale di Felina, Gatta, Gombio, Montecastagneto, Villaberza
Defunti 2016
Manfredi Zoraide
1/1/2016
88 Felina
Braglia
Zenobia Nella 9/1/2016
90 Felina
Bettuzzi
Alfeo
11/1/2016 89 Felina
Benaglia Gilda (Carla) 13/1/2016 81 Felina
Tamburini Gemma
18/1/2016 86 Villaberza
Cocconi
Angiolina
24/1/2016 88 Felina
Costi
Beatrice
26/1/2016 93 Felina
Costi
Walter
29/1/2016 37 Felina
Baroncini Giancarlo
4/2/2016
73 Felina
Zanelli
Walter
7/2/2016
101 Felina
Bazzoli
Neda
8/2/2016
87 Gombio
Bacci
Aldo
22/2/2016 85 Felina
Nicoli
Gianni
23/2/2016 58 Gatta
Gilioli
Mara
9/3/2016
83 Gatta
Razzoli
Berenice
27/3/2016 92 Felina
Bedeschi Franco
1/4/2016
Felina
Ponti
Domenica
5/4/2016
93 Villaberza
Canovi
Fulvio
25/4/2016 65 Montecastagneto
Corti
Teresina
2/5/2016
92 Villaberza
Benassi
Vainer
7/5/2016
58 Felina
Veca
Salvatore
8/5/2016
23 Felina
Malvolti
Vittorio
12/5/2016
Villaberza
Rivi
Pasquale
2/6/2016
Felina
Manfredi Michela
7/6/2016
66 Felina
Viani
Gianfranco
28/6/2016
Felina
Zini
Vitaliano
9/7/2016
85 Gatta
Giampellegrini Massimo
4/8/2016
75 Felina
Cioffi
Nicola
16/8/2016 87 Felina
Tamburini Celide
16/9/2016 102 Felina
Vasirani
William
4/10/2016 57 Felina
Olmi
Angela
12/10/2016 48 Felina
Magnani Giuseppe
17/10/2016 80 Felina
Gilili
Bruno
21/10/2016 74 Gatta
Germini
Carlo
26/10/2016 81 Felina
Cavalletti Delfino
27/10/2016 67 Felina
Baroni
Liviana
1/11/2016 66 Felina
Corradini Sandro
9/11/2016 44 Felina
Ferrari
Zelinda
10/11/2016 87 Felina
Donadelli Bruna
22/11/2016 82 Felina
Rubertelli Luisa
30/11/2016 91 Felina
Albertini
Vincenzo
4/12/2016 95 Gombio
Manfredi Enrica
5/12/2016 53 Felina
Tapognani Emanuela
10/12/2016 56 Felina
Salvucci Giovanni
12/12/2016 77 Felina
14- Comunità
Dell’Acqua Anna Paola
Tamburini Teresa
22/12/2016 72 Felina
31/12/2016 80 Villaberza
Battesimi 2016
Manfredi Mattia
Capanni Emma
Giberti
Tea
Paolani
Martina
Cocconi
Matheus
Cocconi
Maria Stella
Bernini
Alessio
Zannini
Martina
Leka
Jennifer
Bertucci
Pietro
Corsi
Ettore
Triglia
Elia
31/1/2016
24/1/2016
17/4/2016
3/4/2016
15/5/2016
15/5/2016
10/4/2016
18/8/2016
28/8/2016
23/10/2016
6/11/2016
13/11/2016
Felina
Felina
Felina
Felina
Felina
Felina
Felina
Felina
Felina
Felina
Felina
Felina
Confessione 2016
Beretti Beatrice, Bertoni Agnese, Castellari Federico
Hoxha Enea, Iattici Gabriele, Lodi Sofia, Magnani Elia
Soverini Fabrizio, Valli Martina
Comunioni 2016
Bernini Christian, Bini Ilaria, Cani Angelo, Cassino Chiara
Cassino Sara, Castagnedoli Gemma Francesca
Castagni Pietro, Cilloni Nicola, Ferretti Elena, Fontanili Elia
Furloni Sofia, Goldoni Thomas, Guglielmi Nicole
Guidetti Gabriele, Halim Sofia, Manfredi Serena,
Marastoni Alex, Marotta Giulia, Romagnani Daniele
Tincani Giorgia, Valli Laura
Cresime 2016
Albertini Paolo, Bedeschi Alessia, Carobbi Alice
Corbelli Giorgia, Franz Giulia, Gazzotti Federico
Giovannini Roberto, Loprete Filippo, Magnani Rosa
Marazzi Elia, Pellegrino Francesco, Pignedoli Luca
Predelli Stefano, Sendrea Raffaele, Serafini Elisa
Spaggiari Marco, Tincani Giulia, Toni Emanuele
Toni Rebecca, Tosi Caterina
matrimoni 2016
Tincani Francesco e Emokpae Racheal
Ferri Ettore e Benassi Valentina Libri Sebastiano e Viappiani Stella
Nuti Davide e Magnavacchi Francesca
23/4/2016 - Felina
2/7/2016 - Felina
3/9/2016 - Felina
10/9/2016 - Felina
GOMBIO - le memorie di
Un prete tra i partigiani
Finito l’incubo del rastrellamento di tutti gli uomini di
Gombio, Don Guido riaccompagna in canonica il parroco
ed il predicatore, ma dal sagrato della chiesa vede spuntare
il fumo dietro la Riva del Castello. Sta bruciando la borgata
di Casa Ferrari. Immediatamente corre alla Villagrossa per
cercare qualcuno che vada con lui per dare aiuto a quella
gente. Non sa ancora che cinque uomini della borgata
sono stati costretti a caricarsi sulle spalle quanto i tedeschi
avevano razziato nelle case e a portare tutto sul monte “la
Battuta” dove poi saranno fatti segno al tiro al bersaglio
e tre perderanno la vita. La gente è spaventata e nessuno,
inizialmente, sembra rispondere alla sua iniziativa. Solo un
anziano, un certo Birzi si è messo a disposizione nonostante
i suoi 80 anni. Don Guido lo invita a restare a casa anche se
per un po’ di strada va con lui. (Dino Fracassi)
A
rrivo a Casa Ferrari...
ci sono solo quattro
donne che mi dicono: “Come
ha fatto bene a venire qui,
Don Guido. Nella stalla le
mucche stanno diventando
matte... per il calore e per il
fuoco. Sente come urlano”?
Da bambino ero stato molte
volte nelle stalle, ma mucche
impazzite non le avevo mai
viste. Riuscii a slegarne una
che balzò immediatamente
fuori dalla stalla e saltando da
una posta all’altra le liberai
tutte.
Vedendo le mucche nel prato,
corsero da me altre donne implorandomi di salvare il grano
che era in una soffitta di un
fienile che stava bruciando.
Trovato un robusto palo, in
tre, abbiamo cominciato ad
urtare, da sotto, finché un
mattone si è rotto ed il grano
ha cominciato a scaricarsi. Il
grano era salvo, ma le fiamme
avvolgevano il fienile che a
sua volta era attaccato alla
casa.
Per fortuna sono arrivati altri
giovanotti e così, in sette,
facendo il passamano con i
secchi d’acqua presa dalla
fossa della stalla abbiamo
spento il fuoco che andava
verso l’abitazione. Accanto
c’era una catasta di legna
che aveva preso fuoco e con
le secchiate siamo riusciti a
spegnere anche quella.
Ormai era buio e le fiamme
si vedevano meglio ancora
perché non tutto era stato
possibile spegnere. La preoccupazione ora era quella delle
.6
mucche. Dove erano andate?
Mi metto anch’io alla ricerca,
ma mentre passo sotto ad un
porticato, sento uno che urla:
“Ci sono i tedeschi!”
Non era vero, anche se verso
Soraggio si sentiva sparare.
Il tedesco ero io, perché con
la mia tonaca arrotolata sui
fianchi per essere più libero
nei movimenti, ero stato
scambiato per uno in divisa
militare e quel tale, nel buio
scarsamente illuminato dalle
fiamme e nel trambusto del
momento, non poteva pensarla diversamente. Chiarito
l’equivoco, alla fine c’è scappata pure una risata.
La vicenda non finì così.
Qualche giorno dopo torno
a Casa Ferrari per fare visita
a quello che si era salvato
anche se ferito ad un braccio
(Olievo) e venivo a sapere che
a causa delle cure ricevute
15- Comunità
in ospedale a Castelnovo ne'
Monti veniva arrestato il dott.
Marconi. Quante lacrime
furono versate per i caduti! Il
terzo (Ettore), ferito a morte
era stato portato di notte in
canonica a Villaberza accolto
da Zini don Battista, un vero
tipo di sacerdote di Dio, fatto
per la montagna, squadrato
con l’accetta, ma buono e
comprensivo, contemporaneamente burlone e serio.
Un mese dopo questi avvenimenti, lasciavo Gombio e
tornavo a S. Bartolomeo in
Sassoforte.
Per la vicenda di Casa Ferrari, Don Guido, come altri
uomini di Gombio, nel 1947
fu insignito della medaglia
di bronzo al valore civile con
questa dicitura:
“Veduto il decreto del Capo
Provvisorio dello Stato 2
Ottobre 1947 con cui fu conferita a Riva Guido, Sacerdote, la medaglia di bronzo al
valore civile per il seguente
atto coraggioso compiuto il 3
Aprile 1944 in Ciano d’Enza
(R.E.) durante le tragiche
ore della ritirata nemica, si
portava prontamente in una
località messa a fuoco, per
rappresaglia, dai tedeschi
in fuga e, noncurante il tiro
delle artiglierie, si prodigava
alacremente alle operazioni
di salvataggio”.
(fine)
16- Comunità
Un meritato
pensionamento
I
mprovvisamente l’estate
scorsa cominciarono a
diffondersi alcune voci: la
Vincenza, storica postina di
tutto l’Appennino, sarebbe
andata in pensione.
La notizia gettò nella più cupa
disperazione tutte le “diversamente giovani” signore
delle borgate più lontane ai
centri.
“Acsè jovna?” (Così giovane?)
“E adesa coma faremia”
(Adesso come faremo?)
“ Eh già, perche i joven d’inco
in en mea coma na volta”
(I giovani d’oggi non sono
come una volta).
Queste erano le frasi che
commentavano la notizia del
pensionamento.
Sì, perché molte di queste
nonne conoscevano da troppi
anni la “pustina Vincenza”.
Ma vediamo rapidamente la
sua carriera.
Iniziò giovanissima in quel
di Toano con le prime sostituzioni; lavorò poi in vari
paesi della “bassa “ reggia-
na, finchè giunse a Felina
dove, distribuendo lettere,
telegrammmi e cartoline,
incontrò il futuro marito e
Felina divenne la sua nuova
casa.
Conosceva ogni indirizzo,
numero civico compreso,
ogni nuovo abitante veniva
immediatamente registrato
nella sua memoria.
Ma, soprattutto, potevano
contare su di lei le persone
che abitavano in luoghi isolati; quando arrivava la postina
con la sua macchina targata
181, era sempre un momento
di allegria: “Vince” aveva la
battuta pronta per consolare,
divertire, aiutare. Perché la
Vince non si limitava a portare la posta, ma anche la spesa,
le ultime notizie del paese, le
medicine; si sa per certo che
a una signora, in grave stato
di agitazione, recapitò un test
di gravidanza (non ci è dato
sapere l’esito).
Nel frattempo arrivarono i
figli: un maschietto, un altro
e… un altro ancora; Vince si
divideva con grinta e allegria
tra il lavoro e i doveri di
mamma: le recite scolastiche, i costumi di Carnevale,
gli allenamenti, le partite di
calcio, le feste della scuola.
Per qualche anno trovò anche
il tempo di far parte della
“Filodrammatica Felinese”,
riscuotendo notevole successo nell’interpretazione di
esilaranti macchiette.
Nei suoi lunghi anni di lavoro
non le sono mancati momenti
tragico-comici: cani che la
rincorrevano o le mordevano
le gomme dell’auto, tombini
lasciati aperti in cui andavano
ad incastrarsi le ruote della
macchina, nevicate abbondanti a cui poneva rimedio
tenendo nel baule badile e
scopa.
Tutto questo senza alcun
supporto della tecnologia:
navigatore, Pos, iPod… tutto
era affidato alla sua memoria
e sensibilità.
E, proprio per la sua sensibilità, iniziò a far parte anche
dell’Associazione Italiana
Celiachia, dando supporto
alle famiglie che chiedevano
consigli. Così in occasione di
tanti eventi l’abbiamo vista
agli stand dell’AIC impastare, friggere e sperimentare
nuove ricette.
Beh, cara Vince, ora sei in
pensione!!!
Vogliamo però darti alcuni
suggerimenti:
1) non strafare
2) pensa un po’ a te stessa
3) divertiti
4) rilassati e fai solo le cose
che ti piacciono
5) e…gioca a fare la nonna
col tuo bellissimo Mattia e
con tutti gli altri che arriveranno
Gli utenti di Poste italiane
e tutte le signore
“diversamente giovani”
dell’Appennino
17- Comunità
Ci stiamo avvicinando all’annuale denuncia
dei redditi e al conseguente pagamento delle
tasse. E’ un dovere di ogni buon cittadino,
anche se spesso non è facile farsene una
ragione sull’equità del prelievo o del come
e dove finiscono i nostri soldi. Quando poi
vediamo con i nostri occhi lo spreco del danaro pubblico, o l’evasione palese di certe
categorie, ci sentiamo oggetto di sfruttamento
da parte delle istituzioni o canzonati dalla
malizia dei furbi.
Per il buon cristiano il pagamento delle tasse,
oltre che un atto di onestà civile, è la messa
in pratica degli insegnamenti del Vangelo in
merito al contributo che ognuno deve dare
alla vita della comunità.
I primi cristiani... “erano un cuor solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà
quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto
era comune. Nessuno tra loro era bisognoso,
perché quanti possedevano campi o case li
vendevano, portavano il ricavato di ciò che
era stato venduto e lo deponevano ai piedi
degli apostoli; poi veniva distribuito a ciascuno secondo il suo bisogno” (dagli Atti degli
Apostoli 4, 32-35. 5). Nello stesso racconto,
due sposi, Anania e Saffira vendono un
campo, ma invece di portare tutto il ricavato
alla comunità se ne tengono di nascosto una
parte per loro, ma, per la conseguente bugia,
muoiono immediatamente. Al giorno d’oggi...
18- Comunità
sarebbe una strage.
Nei moduli della denuncia dei redditi c’è da
fare la scelta per la destinazione dell’8 per
mille.
Noi come comunità cristiana siamo invitati
a destinare questo importo alla Chiesa Cattolica, che al contribuente non costa nulla.
La Conferenza Episcopale Italiana invita i
fedeli a contribuire al sostegno economico
della Chiesa e le Parrocchie ad informare i
contribuenti su come vengono distribuiti e
finalizzati questo fondi e quelli derivati dalla
loro liberalità. Ogni anno ne fa pubblicamente
il resoconto.
Elenco delle finalità generali:
- esigenze di culto per la popolazione
- sostentamento del clero
- opere di carità in Italia e nel terzo mondo.
In parrocchia è disponibile tutta la documentazione relativa alla specifica destinazioni e ripartizione di questi fondi.
L’aiuto alla Chiesa era previsto anche nella
vecchia formulazione del catechismo che
diceva: “Sovvenire alle necessità della Chiesa
secondo le leggi e le usanze”. E’ danaro che
torna a noi nel bene che abbiamo fatto tramite
la nostra Chiesa nelle quale dobbiamo avere
fiducia. Recentemente un esempio lo ha dato
la Conferenza Episcopale Italiana destinando
una notevole parte dei fondi dell’8xmille ai
terremotati del centro Italia.
notizie
caritas
Resoconto dell’attività 2016
a Caritas parrocchiale di Castelnovo ne’
Monti ha valutato l’attività svolta nel
2016 per soddisfare i bisogni delle famiglie
della zona ed ha cercato di esaminare le variazioni rispetto agli anni precedenti così da
poter meglio comprendere l’andamento delle
difficoltà nel territorio.
Nel 2015 si era deciso di migliorare “l’ascolto” per meglio comprendere i problemi ed
i bisogni delle famiglie e di razionalizzare
la distribuzione dei pacchi di alimenti e di
abbigliamento per evitare lunghe code alle
persone. Lo scorso anno si è cercato di migliorare ancora e sono state fatte numerose
visite nelle abitazioni delle famiglie in modo
da poter valutare il contesto familiare fornendo gli aiuti necessari.
Nel 2016 il numero delle famiglie bisognose
che si sono rivolte alla Caritas di Castelnovo
è decisamente diminuito rispetto all’anno
precedente in quanto sono state assistite 98
famiglie contro le 124 del 2015.
L
Nazionalità
Marocco
Italia
Albania
Ucraina
Bosnia
Polonia
Tunisia
Macedonia
Famiglie
46
30
14
2
2
1
2
1
Per contro sono aumentati gli incontri, sia
perché si è preferito incontrare più frequentemente le famiglie più bisognose, sia perché
è aumentato il numero di pacchi alimentari
distribuiti (1.095 nel 2016 contro i 1.017
del 2015).
Le famiglie che si sono presentate per la prima
volta nel 2016 sono state 24 mentre 50, che
si erano presentate nel 2015, non lo hanno
fatto nel 2016. E’ difficile capire se il motivo
di questa diminuzione sia il trasferimento
ad altro comune o una migliorata situazione
economica.
La nazione di provenienza delle famiglie è
indicata nella tabella sottostante.
L’assistenza fornita dal Centro di Ascolto di
Castelnovo ne’ Monti è costituita da pacchi
di alimenti (ne sono stati distribuiti 1.095),
pannolini per bambini, capi di abbigliamento
di ogni tipo (preparati ogni settimana da un
gruppo di volontarie) e arredamento.
Desideriamo ringraziare i numerosi volontari
e volontarie che prestano la loro opera per le
visite e gli incontri con le famiglie bisognose,
la preparazioni di pacchi ed indumenti e la
consegna di arredamento. Grazie a tutti!
2016
Percentuale
47%
31%
14%
2%
2%
1%
2%
1%
(Caritas Parrocchiale
di Castelnovo ne’ Monti)
Famiglie
46
37
18
11
1
1
3
2015
Percentuale
37%
30%
15%
9%
1%
1%
2%
0%
Suddivisione delle famiglie assistite nel 2016
19- Comunità
CASA NOSTRA sarà presto aperta
L
a vigilia di Natale è stata un’importante
giornata per la Fondazione don Artemio
Zanni che, in collaborazione con la Proloco
e la Parrocchia di Felina ha organizzato una
giornata di “porte aperte” a Casa Nostra.
Tutti hanno avuto l’opportunità di visitare
i locali ristrutturati, rivedere le fotografie
ed i video di don Zanni, gustare del buon
vin brulé e, la sera, festeggiare con i Babbi
Natale e la nostra splendida Banda.
L’anteprima, se così si può dire, è stata
offerta agli alunni della scuola primaria di
Felina che, il 23 Dicembre, hanno visitato i
locali ed hanno ottenuto la tessera n°1 della
Fondazione Don Zanni.
Questo riconoscimento è stato loro concesso
perché sono stati i primi, con i loro piccoli
risparmi, a raccogliere fondi per la Fondazione sebbene l’associazione non fosse ancora
ben definita.
Casa Nostra, ormai completamente ristrutturata, sarà presto pronta ad accogliere madri e
bimbi in difficoltà cui sarà offerto un sostegno
sia economico che psicologico.
L’edificio comprende al piano terra tre stanze che possono essere utilizzate come sale
comuni. Al primo piano ci sono due mini
appartamenti completamente indipendenti
ed al secondo piano un unico grande appartamento che può ospitare fino a sette persone.
L’evento del 24 Dicembre non è stato una
vera e propria inaugurazione, ma è stato
voluto come regalo a coloro che hanno tanto
lavorato, a chi, in qualsiasi modo, si è impegnato per questa realizzazione e soprattutto
alla Comunità Felinese che qui troverà di
nuovo la “propria Casa”.
La Fondazione don Artemio Zanni
Per contribuire al progetto "Casa Nostra" puoi fare donazioni presso:
Banca Unicredit, filiale di Castelnovo ne’ Monti
c/c intestato a Fondazione Don Artemio Zanni
Iban: IT 02 O 02008 66280 000101134900
Banco Emiliano, filiale di Castelnovo ne’ Monti
c/c intestato a Fondazione Don Artemio Zanni
Iban: IT 44 A 08623 66280 000040121160
Conto Corrente Postale: 6803783
20- Comunità
21- Comunità
UNITà PASTORALE
FELINA VILLABERZA GATTA GOMBIO
PELLEGRINAGGIO
AL SANTUARIO DELLA MADONNA
DI TIRANO
Domenica 18 e lunedì 19 giugno
• Visita e S.Messa alla Basilica di S. Maria
in Valvendra a Lovere
• Passeggiata lungolago d’Iseo
• Santuario Madonna di Tirano
• Viaggio col trenino rosso del Bernina
da Tirano a Saint Moritz
La quota, che comprende viaggio in pullman,
cena, pernottamento, prima colazione,
pranzo secondo giorno e biglietto Trenino,
è di 135 euro oppure 150 euro con anche
il pranzo del primo giorno sul lago d’Iseo.
DOCUMENTI
Per gli adulti: carta d’identità valida per l’espatrio
e in corso di validità. Per i minori senza genitori:
modulo di accompagnamento dei minori da parte
di terzi (reperibile sul sito della Questura).
All’ISCRIZIONE, da effettuare entro il 9 aprile
da Zelinda (cell. 3289349604) sarà richiesta una
caparra di 50 euro.
22- Comunità
Affari economici
Parrocchia di Gatta
Rendiconto anno 2016
ENTRATE
Offerte domenicali
Offerte benedizioni
Vendita cappelletti
Rimborso Iren per gas
Offerte per uso locali
Festa di S. Antonio Abate
Festa S. Antonio di Padova
Festa della sagra
Offerte per funerali
Offerte per seminario
Offerte per l'Ucraina
Offerte per terremoto
Offerte per missioni
Offerta della polisportiva
Pinnacolo pro-parrocchia
TOTALE
1.840,00
1.200,00
1.050,00
711,97
450,00
300,00
500,00
500,00
480,00
40,00
48,00
340,00
50,00
270,00
170,00
7.949,97
USCITE
Gas chiesa canonica
Energia elettrica chiesa canonica
Acqua chiesa canonica
Restauro statua S. Antonio
Assicurazione
Tassa rifiuti
Pratiche fiscali ed amministrative
Potatura e taglio pino
Manutenzione caldaie
Pulizia annuale cortile chiesa
Contributo bonifica
Imposta sui fabbricati
Foglietti domenicali
Commissione bancarie
Bollettini anno 2016
Materiale religioso
Manutenzioni varie
Tot. versato in beneficenza
TOTALE
1.651,84
946,02
60,95
500,00
233,00
184,41
91,50
570,00
280,00
330,00
42,84
111,00
100,50
66,80
80,00
162,00
34,50
478,00
5.923,36
Totale entrate 2016
Totale uscite
saldo attivo 2016
saldo al 01/01/2016
saldo al 31/12/2016
7.949,97
5.923,36
2.026,61
11.365,85
13.392,46
Affari economici Parrocchia di Felina
Rendiconto anno 2016
ENTRATE
Offerte celebrazioni sacramenti
Offerte domenicali
Offerte candele
Offerte varie parrocchia
Offerte benedizioni
Offerte uso Centro Parrocchiale
Offerte uso sale
Offerte uso pulmino
Offerte bollettino
Catechismo
Affitto terreni
Festa famiglie
Pinnacolo
Lotteria festa famiglie
Congregazione
Festa del marrone
Fiera
Gruppo Montagna
San Lorenzo
Cresima e Prima Comunione
TOTALE ENTRATE CORRENTI
Pro terremotati
Offerte seminario
3.620,00
10.607,00
1.370,00
1.791,00
5.846,00
33.015,00
490,00
620,00
195,00
720,00
550,00
1.740,00
485,00
670,00
600,00
400,00
750,00
520,00
350,00
1.760,00
66.099,00
1.620,00
500,00
Offerte missioni, Reggio Terzo Mondo
2.520,00
Vacanze in montagna
4.002,50
Caritas lumini
600,00
TOTALE ENTRATE
75.341,50
Saldo al 31.12.2015
59.207,32
- Uscite 2016
43.153,99
+ Entrate 2016
Disponibilità al 31.12.2016
75.341,50
91.394,83
USCITE
Energia Elettrica chiesa canonica
2.549,37
Energia Elettrica Centro Parr.le
2.554,93
Energia Elettrica Casa Nostra
Energia Elettrica Fosola
Telefono
198,09
238,73
755,03
Gas chiesa-canonica
3.144,13
Gas Centro Parrocchiale
2.583,59
Gas Casa Nostra
Acqua chiesa-canonica
Acqua Centro Parrocchiale
Rifiuti casa-chiesa
Rifiuti Centro Parrocchiale
349,66
180,62
514,85
281,84
900,00
IMU-Imposte e tasse
1.489,69
Manutenzioni ordinarie
1.851,74
Arredi liturgici, sussidi catechesi
Manutenzioni straordinarie
Attrezzature e materiali vari
Lavori edili
Bollettino parrocchiale
Tasse diocesane
Contributo al parroco
Assicurazioni
Bolli, postali, banche
Canone RAI
Spese pulmino
Ricordi Cresima e Comunione
TOTALE USCITE CORRENTI
Pro seminario
Pro terremotati
Missioni dioces., Reggio Terzomondo
Caritas lumini
Vacanze in montagna
TOTALE USCITE
1.068,55
2.820,00
3.215,08
3.919,13
860,00
657,54
966,00
729,00
111,72
203,70
1.232,00
536.50
33.911,49
500,00
1.620,00
2.520,00
600,00
4.002,50
43.153,99
23- Comunità
Calendario Liturgico
Mercoledì 1 MARZO
LE CENERI, Inizia la quaresima
Sante Messe ore 15,30 (FELINA chiesa parr.le)
ore 20,30 (GATTA chiesa parr.le)
Domenica 16 aprile
PASQUA DI RISURREZIONE DEL SIGNORE
Sante messe ore 8,00 e ore 11,30 (Felina)
Santa Messa ore 10,00 (Gatta)
Sante Quarant’Ore
Giovedì 2 marzo
ore 15,30 Ora media-Adorazione; ore 17,40 Vespro
ore 18,00 Santa Messa
Venerdì 3 marzo
ore 15,30 Ora media-Adorazione; ore 17,40 Vespro
ore 18,00 Santa Messa
Sabato 4 marzo
ore 15,30 Ora media-Adorazione; ore 17,40 Vespro e
conclusione
Lunedì 17 aprile
Santa Messa ore 10,00 (Montecastagneto)
Santa Messa ore 18,00 (Felina)
IN Quaresima
Ogni Venerdì alle ore 15,30 VIA CRUCIS
nella cappella di Casa Nostra
Stazioni Quaresimali - alle ore 20,30
10-3 Chiesa della Risurrezione a Castelnovo ne' Monti
(Liturgia della parola)
17-3 Abbazia di Marola
24-3 Abbazia di Marola
31-3 Abbazia di Marola
7-4 Chiesa di san Bartolomeo a Casina
(Liturgia Penitenziale)
Settimana Santa
Domenica delle Palme - 9 aprile
ore 16,30 Benedizione degli ulivi (Gombio) festiva
anticipata al sabato
ore 9,30 Benedizione degli ulivi (Gatta)
ore 11.00 Benedizione degli ulivi e processione (Felina)
ore 11.00 Benedizione degli ulivi (Villaberza)
Giovedì santo - 13 aprile
ore 20,30 Santa Messa “nella Cena del Signore”
(chiesa parrocchiale Felina) segue adorazione del
SS. Sacramento (nel luogo della reposizione)
Venerdì santo - 14 aprile
ore 8,00 Preghiera delle lodi (Luogo della reposizione)
ore 15,30 Via Crucis (cappella di Casa Nostra) poi
fino alle ore 18,00 spazio per le confessioni
ore 20,30 Celebrazione della passione del Signore
(Chiesa di Gatta)
Sabato Santo - 15 aprile
ore 8,00 Preghiera delle lodi (luogo della reposizione)
Nel pomeriggio dalle 15,00 alle 18,00 confessioni (chiesa
parrocchiale Felina)
ore 21,00 Solenne Veglia Pasquale (chiesa parr.le Felina)
24- Comunità
Mercoledì 19 aprile - Ottava di Pasqua
ore 15,30 Pasqua degli anziani (Felina - chiesa parr.le)
Anniversario uccisione don Giuseppe Iemmi
Lunedì 24 aprile
S. Messa all’oratorio del Fariolo (San Giorgio 23-4)
Lunedì 1 maggio
ore 10,30 S. Messa a Gatta (al termine benedizione auto)
ore 18,00 S. Messa a Felina
Domenica 28 maggio
Festa dell’ASCENSIONE del SIGNORE
Celebrazione della Santa Cresima - Tutte le comunità
sono invitate a celebrare con i ragazzi e le loro famiglie
(Domenica: UNICA Santa Messa ore 11,00 a Felina)
Mercoledì 31 maggio
Festa della Visitazione di Maria ad Elisabetta
ore 10,30 Santa Messa all’Oratorio di Soraggio
Domenica 4 giugno
Solennità della PENTECOSTE
Celebrazione della Prima Confessione nel pomeriggio
Domenica 11 giugno Festa della SS. TRINITA’
Celebrazione della Santa Messa di Prima Comunione
Tutte le comunità sono invitate a celebrare con i ragazzi e le loro famiglie
(Domenica: UNICA Santa Messa ore 11,00 a Felina)
Martedì 13 giugno
Festa di S. Antonio da Padova Patrono di Gatta
ore 19,00 Celebrazione S. Messa e cena in Parrocchia
Domenica 18 giugno
Festa del SS. CORPO e SANGUE di CRISTO
Domenica 18 e lunedì 19 giugno
Pellegrinaggio parrocchiale al Santuario della Madonna
di Tirano
MESE DI MAGGIO
ROSARIO NEGLI ORATORI E NELLe CHIESE
Da mercoledì 14 giugno a venerdì 11 agosto
riprenderà la S. Messa negli oratori alle ore 20,15