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ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA
Venerdì 10 Marzo 2017
A Parigi, Arnault ingaggia Gehry per trasformare l’ex museo delle arti e tradizioni popolari
Lvmh dà casa al made in France
Centro culturale da 158 mln per le produzioni degli artigiani
da Parigi
GIUSEPPE CORSENTINO
V
ero che su 158 milioni
di euro d’investimento
ne risparmierà, se il
calcolo della Corte dei
Conti è corretto, almeno 80 di
tasse come sconto fiscale previsto dalla legge per le sponsorizzazioni culturali, ma come
non essere grati a Bernard Arnault, il re del lusso, gran patron del gruppo Lvmh (che ha
chiuso un anno record, il 2016,
con 37,5miliardi di fatturato, in
crescita del 5%) che ha deciso
di regalare alla città di Parigi
il suo vecchio Museo di arti e
mestieri, chiuso una dozzina
d’anni fa e mai più riaperto.
Il Mapt (Musée des artes
et des traditions populaires)
risale al 1972, è un monolite
di cemento armato disegnato
dall’architetto Jean Dubuisson, scomparso nel 2011,
secondo lo stile razionalista
dell’epoca, che ospitava più di
250mila oggetti, dagli antichi
telai delle tessiture del Pasde-Calais alle vecchie forge
delle acciaierie dell’Alsazia
fino agli attrezzi agricoli dei
Domaines vinicoli, insomma le
testimonianze della cosiddetta
cultura materiale della civiltà
francese. Nel 2005, quando
l’etnografia non tirava più
e le visite sono crollate da
200 mila a 20 mila, il Mapt
è stato chiuso e il suo patrimonio, i 250 mila oggetti,
spedito al MucEM, il Musée
de civilization de l’Europe et
de la Méditerranée, di Marsiglia che poi ne ha fatto
buon uso quando è diventata capitale europea della
cultura nel 2013.
Probabilmente Arnault si accorto della
sua esistenza quando ha cominciato a costruire, proprio
lì, a poche decine di metri dal
Mapt, la sua Fondazione Luis
Vuitton (quella specie di astronave di vetro, acciaio e legno
disegnata dall’archistar Usa,
Frank Gehry, premio Pritzker 1989, lo stesso del Guggheneim di Bilbao), che ha
appena registrato il record di
1,2 milioni di visitatori con la
straordinaria esposizione degli
impressionisti della collezione
Chtchoukine, il mercantemecenate russo che ha sostenuto e finanziato tutti i pittori
dell’epoca, da Matisse a Manet
a Picasso a Gauguin.
Arnault ha chiesto, si è informato, ha fatto i suoi conti (Arnault, ha scritto ieri il
il nipote di Dubuisson, Thomas,
anche lui architetto, a Parigi e Los
Angeles, quasi a
chiudere una storia iniziata mezzo
secolo fa, qui tra
le piante del Bois
de Boulogne e le
aiuole del Jardin
d’Acclimatation
dove, mercoledì
scorso 8 marzo, è
stato presentato
Il progetto per il centro culturale Maison Lvmh
il progetto alla
quotidiano Le Figaro, è «un presenza della sindaca Anne
génie des affaires couronné du Hidalgo e del presidente
succès», un genio degli affari e François Hollande, per dire
pure fortunato) e alla fine ha l’importanza dell’avvenimento.
deciso di trasformare il Mapt
nella Maison Lvmh art et taIl Mapt, rifatto e ridiselent patrimoine, una sorta di gnato (bonificato e ripulito
scuola superiore, di campus da tutto l’amianto) avrà saloni
universitario dedicato ai ta- enormi per la presentazione
lentuosi artigiani e designer dei lavori degli artigiani, sale
che progettano, disegnano re- concerto, aule e spazi per gli
alizzano i prodotti del gruppo, atelier destinati ai giovani
gioielli, orologi, vestiti, pezzi che hanno talento e voglia di
d’arredamento. In una parola: impegnarsi nel settore delun’istituzione culturale che la moda. Ci saranno luoghi
mescola sapienza, savoir-faire, d’incontro e due ristoranti di
storia e tradizione del migliore lusso all’ultimo piano. Tutto
made in France che utilizzerà all’interno di un involucro
gli spazi del vecchio Mapt ridi- a vetri che farà del vecchio
segnati dallo stesso architetto Mapt uno dei primi edifici
della Fondazione Luis Vuitton Hqe (Haute qualité énérgetiche ha associato nell’impresa que) di Parigi.
Sarà inaugurato nel 2020,
ha assicurato Arnault il
quale, durante il pranzo di
gala alla Verriere du Jardin
d’acclimatation, presente tutto il top management di Lvmh,
dal suo braccio destro Toni
Belloni, italianissimo, alla
figlia Delphine, numero due
di Luis Vuitton e compagna di
Xavier Niel di Free l’operatore
telefonico, presente anche lui,
ha raccomandato alla sindaca
di non perdere troppo tempo
con le procedure burocratiche.
L’operazione Mapt è di
quelle che qui si definiscono
«gagnant-gagnant». Ci guadagnano tutti: Arnault che, sconto fiscale a parte, realizza uno
spazio culturale davvero unico
(e batte sul tempo il suo eterno
rivale François Pinault del
gruppo Kering, altro colosso
della moda, che deve ancora
trasformare in museo d’arte
moderna i locali della vecchia
Bourse du commerce avuti
in concessione dal comune);
il comune che incassa per 50
anni un affitto di 150 mila euro
l’anno e una fee (dal 2 al 10%
ancora da stabilire) sulle attività commerciali della Maison
art et talent. E, non ultimi, si
capisce, i parigini.
@pippocorsentino
© Riproduzione riservata
LUNGO 36 CHILOMETRI SUL GOLFO PERSICO SARÀ PRONTO NEL 2018
NON SE NE COSTRUIVANO DA FINE ’800
Kuwait, ponte dei record con l’Iran
e l’Iraq per unirsi alla via della seta
Atene accoglierà
la prima moschea
metri, simbolo della nuova spinta costruttiva
dell’emirato, che punta a diventare un riferimento per la finanza e gli investimenti globali,
a nuova via della seta passa per un un po’ come Singapore.
Tornando al ponte, come riporta l’Agenzia
ponte da record: 36 chilometri sopra
le acque del Golfo Persico. È uno dei France Presse, i lavori sono completati per il
grandi progetti, all’insegna del motto 73% e a fine novembre 2018 si potranno per«meno petrolio e più tecnologia», su cui sta la- correre i 36 chilometri che permetteranno la
vorando il Kuwait. Questa grande infrastruttu- traversata dalla baia sul Golfo Persico, a un’alra collegherà la capitale
tezza tra i 9 e i 23 metri,
dell’emirato alla città di
in una ventina di minuti,
Subbiya, che si trova nei
mentre ora serve un’ora e
pressi della frontiera con
mezza per andare da Kul’Iraq e l’Iran, ed è strawait City a Subbiya. Per
tegica per un altro granrealizzare il ponte sono
de progetto: Silk City, la
state costruite due isole
città della seta, una new
artificiali, sono stati piantown ma soprattutto
tati 1.500 pilastri e per
una zona di libero scamle fondazioni si è scavato
bio tra l’Asia centrale e
fino a una profondità di 72
l’Europa, come ha remetri sotto il livello del
Lavori per la costruzione
centemente rimarcato
mare. «Un record mondel ponte sul Golfo Persico
Ahmad al-Hassan,
diale», dice con orgoglio
alto dirigente dei lavori pubblici.
all’Afp l’ingegnere Mai al Messad, uno dei
progettisti di questa opera. Il ponte ha richieResuscitare gli antichi fasti della via sto un investimento da 2,8 miliardi di euro
della seta vuol dire tante cose: prima di tut- ed è costruito da un consorzio con a capo il
to fare del Kuwait un centro per importanti colosso sudcoreano Hyundai Engineering and
operazioni commerciali e trasformare il pic- Construction.
colo Stato in una piattaforma economica per
il Golfo Persico. Dinamismo all’economia, con
Oltre alla nuova città, su Bubiyan, la
una nuova area industriale, investimenti fino più grande isola del Kuwait, è in costruzione
a 95 miliardi di euro per Silk City, un nuovo un nuovo grande porto merci. Il Kuwait vuole
agglomerato urbano che dovrebbe ospitare 700 proprio diventare un crocevia del commercio
mila abitanti e dovrebbe essere terminato nel mondiale.
2030. Qui sorgerà anche una torre alta 1.001
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DI
L
MAICOL MERCURIALI
DI
ANGELICA RATTI
S
ono cominciati ad Atene, tra le proteste del partito
neonazista Alba Dorata, i lavori per la costruzione della prima moschea della capitale della Grecia
dove non ne sono state più edificate dalla fine della
dominazione ottomana, all’inizio del XIX secolo. Nei giorni
scorsi la stampa ellenica ha diffuso una fotografia dove si
vede l’ingresso, chiuso, del cantiere dove si sta procedendo a
gettare le fondamenta della moschea di 500 metri quadrati,
nel quartiere di Elénoa, nei pressi del centro città, che sarà
senza minareto. Le autorità hanno previsto per la fine di
aprile il termine dei lavori, che costeranno allo Stato greco
all’incirca 946 mila euro, secondo quanto ha riportato il
quotidiano francese Le
Figaro.
La Chiesa resta divisa sulla questione.
Ufficialmente non si
oppone, anche se l’arcivescovo di Atene, e
primate della Grecia
ha spiegato che non era da considerare una priorità, vista
la situazione nella quale si trova la popolazione greca. Tuttavia, una parte del corpo eclesiastico resta favorevole per
questioni di sicurezza, al fine di meglio controllare quelli che
potrebbero essere tentati dal radicalismo. Attualmente una
sessantina di moschee improvvisate, delle quali soltanto tre
legali, sono attive nella regione di Atene. La maggioranza
si trova negli scantinati e non osservano le norme igieniche
sanitarie più elementari. Continueranno, però, a esistere
dal momento che la nuova moschea non potrà accogliere
che 350 persone delle quali 50 donne, all’incirca un decimo
dei fedeli musulmani della regione.
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