clicca qui eco 12-02-2017 - Parrocchia Santa Maria del Suffragio

Download Report

Transcript clicca qui eco 12-02-2017 - Parrocchia Santa Maria del Suffragio

Appuntamenti della settimana
Lunedì 13 ore 15.00 cenacolo mariano
Martedì 14 ore 15.00 incontro sul vangelo di Marco
Venerdì 17 ore 20.45 incontro del cenacolo con i CPP delle parrocchie
NUOVA DOTTORESSA AD ASSEGGIANO
Dal 1 febbraio è arrivata ad Asseggiano la dott. Martina Musto che sarà presente tutti i giorni in ambulatorio con i seguenti orari.
A lei un benvenuto e un buon lavoro per tutta la cittadinanza.
LUN ORE 16-18 MAR. 9-11MER . 9-11GIOV. 16-18 VEN 9-11
Riceve per appuntamento al 3314416749
A.A.A. CERCASI
Se qualcuno avesse a casa un vecchio registratore per vhs, ancora funzionante che non
usa più, lo può portare in parrocchia ce ne sarebbe bisogno.
BREVI
Ci si è incontrati con un gruppo di persone per dare vita al pomeriggio del 26 marzo
giorno di metà quaresima, per una festa da vivere insieme grandi e piccoli e con gli
amici a quattro zampe in patronato con musica e animazione.
Ricorrenze dal 12 al 19 febbraio
Domenica 12
Lunedì 13
Martedì 14
Mercoledì 15
Giovedì 16
Venerdì 17
Sabato 18
Domenica 19
VI^ Domenica del tempo Ordinario
Def.ti Deppieri Rina, Dal Canton Cesare e Bordignon Franco
ore 10.00 Per la comunità
ore 8.00
ore 8.00
Anime
S.s Cirillo e Metodio
ore 8.00 Def.ti fam . Favaro e Ravagnin
ore 8.00 Anime
ore 8.00 Def.ti Fam. Bortolato e Michielan, Simionato
Esterina; Vio Enrico e Pierfrancesco
ore 8.00 Anime
ore 18.30 Def.ti Fam. Vedovato e Dalla Valle Antonio; Neve
Alessandro; Corazza Andrea e Carraro Gemma;
Milan Gianni; Boselli Bruno
VII^ Domenica del tempo Ordinario
Def.ti Manente Mario e Niero Ada; Borsetto Giancarlo, Guido, Angela e Marco
ore 10.00 Def.ti Viel Aldo e Ida; Simionato Ida
ore 8.00
N° 1423
12 febbraio
2017
VI^ Domenica del tempo ordinario
"Se uno vuol essere il primo,
“Gesù maestro ci insegna a compiere la vita cristiana” mt 5,27.37
sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti"
Avete inteso che fu detto... ma io vi dico. Gesù non contrappone alla morale antica una super-morale migliore,
ma svela l'anima segreta della legge: «Il suo Vangelo
non è una morale ma una sconvolgente liberazione» (G.
Vannucci).
Gesù non è né lassista né rigorista, non è più rigido o più
accondiscendente degli scribi: lui fa un'altra cosa, prende la norma e la porta avanti, la fa schiudere come un
fiore, nelle due direzioni decisive: la linea del cuore e la
linea della persona.
Gesù porta a pienezza la legge e nasce la religione
dell'interiorità. Fu detto: non ucciderai; ma io vi dico:
chiunque si adira con il proprio fratello, cioè chiunque
alimenta rabbie e rancori, è già in cuor suo un omicida.
Gesù va alla sorgente: ci invita a tornare al cuore, solo
così potrai curare i tuoi gesti. Ritorna al cuore e custodiscilo perché è la sorgente della vita. Non giurate affatto;
il vostro dire sia sì, sì; no, no. Dal divieto del giuramento,
arriva al divieto della menzogna. Dì la verità sempre, e
non servirà giurare.
Cos'è la legge morale allora? Ascolti Gesù e capisci che
la norma è salvaguardia della vita, custodia di ciò che ci
fa crescere oppure diminuire in umanità. Ascolti queste
parole che sono tra le più radicali del Vangelo e capisci
che diventano le più umane, perché Gesù parla solo in
difesa della umanità dell'uomo, con le parole proprie della vita.
Allora il Vangelo diventa facile, umanissimo, anche
quando dice parole che danno le vertigini. Perché non
aggiunge fatica a fatica, non convoca eroi duri e puri,
non si rivolge a santi, ma a persone autentiche, semplicemente a uomini e donne sinceri nel cuore.
Sono qui sintetizzati i dieci comandamenti che vanno
osservati integralmente, basta considerare quanto dice
Gesù nel vangelo di oggi, per capire l'importanza del
quinto, sesto e nono comandamento. Basta riflettere attentamente su questa parola per cambiare radicalmente
il nostro modo di pensare ed agire, specialmente in questo nostro tempo in cui si sono persi alcuni fondamentali
valori della vita e della morale cristiana.
Sia questa la nostra preghiera, in questo giorno di festa,
luce e speranza per quanti
sognano ancora in un mondo migliore: "O Dio, che riveli la pienezza della legge nella giustizia nuova fondata sull'amore, fa' che il
popolo cristiano, radunato per offrirti il sacrificio perfetto, sia coerente con le esigenze del Vangelo,
e diventi per ogni uomo segno di
riconciliazione e di pace". Amen
APPUNTAMENTI DI FEBBRAIO
Il 17 febbraio ci sarà, qui ad Asseggiano l’incontro dei consigli pastorali
delle tre parrocchie, per capire come
si situa il cenacolo stesso delle parrocchie e nel territorio.
Sarà occasione per riflettere su come
intendiamo vivere la collaborazione
pastorale mettendo al centro la vita di
ogni parrocchia interrogandoci su ciò
che è essenziale per uno spirito missionario e fraterno.
Il 21 febbraio alle ore 20.30 in patronato è stato organizzato un incontro
con l’Assessore del Comune Boraso
per illustraci lo stato dei lavori su Asseggiano, marciapiede, palestra e parcheggio per la scuola. E per il percorso della linea 10 che ha subito dei
cambiamenti. Eventuali collegamenti
con l’ospedale.
Il 28 febbraio nel pomeriggio presso i
salesiani ci sarà la festa di carnevale
delle medie per la collaborazione,
organizzata dagli animatori delle tre
parrocchie.
LA TRATTA DEGLI ESSERI UMANI
L’8 febbraio scorso si è svolta la giornata internazionale contro la tratta di
esseri umani. C’è un profilo comune
che allaccia i solchi dello sfruttamento,
ed è la degradazione d’un essere umano a un corpo, a una macchina utile, a
una sorta di materiale. Fino a farci sentire un brivido quando ci si conferma
che parti del corpo di vittime possono
essere prelevate (e rapinate!) come
“pezzi di ricambio” di organi. Ciò svela
infine la radice unica dello sfruttamento
molteplice che presiede a ogni tratta di
esseri umani: la negazione del volto, il
tradimento della verità basilare che ogni
essere umano è «uno di noi». Una radice che affiora, a volte, anche in quello
che sembra diventato in taluni Paesi il
“mercato della vita”, se gli embrioni sono intesi come materiale biologico e il
grembo di madre un contenitore affittabile. Gli ultimi studi dicono che gli schiavi nel mondo, vittime di tratta, sono oltre
21 milioni. E che in Italia lo sfruttamento
sessuale colpisce dalle 50 alle 70mila
donne, mentre circa 150mila sono gli
uomini sfruttati col lavoro da schiavi, in
gran parte giovani migranti. Sono questi
gli esseri umani che attendono protezione, con l’urgenza almeno pari a
quella di castigare i trafficanti. Oggi l’intreccio fra tratta e migrazione è sotto gli
occhi di tutti, e non gioverà schierarsi a
parole contro la tratta se i fuggiaschi e i
naufraghi delle guerre e degli stenti,
prede elettive dei mercanti di carne,
troveranno muri ostili, rifiuto, esclusione, abbandono. Salvarli occorre, salvarli. I drammi umani si ripetono nonostante l’olocausto e le tante guerre ancora
in atto.
Sinodo per i giovani 2018
Carissimi giovani, nell’ottobre 2018 si celebrerà il Sinodo dei Vescovi sul tema «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale». Ho voluto che foste voi al centro dell’attenzione perché vi porto nel cuore. Mi vengono in mente le parole che Dio rivolse ad Abramo:
«Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che
io ti indicherò». Queste parole sono oggi indirizzate anche a voi: sono parole di un Padre
che vi invita a “uscire” per lanciarvi verso un futuro non conosciuto ma portatore di sicure
realizzazioni, incontro al quale Egli stesso vi accompagna. Quando Dio disse ad Abramo
«Vattene», che cosa voleva dirgli? Non certamente di fuggire dai suoi o dal mondo. Il
suo fu un forte invito, una vocazione, affinché lasciasse tutto e andasse verso una terra
nuova. Qual è per noi oggi questa terra nuova, se non una società più giusta e fraterna
che voi desiderate profondamente e che volete costruire fino alle periferie del mondo?
Ma oggi, purtroppo, il «Vattene» assume anche un significato diverso. Quello della prevaricazione, dell’ingiustizia e della guerra. Molti giovani sono sottoposti al ricatto della
violenza e costretti a fuggire dal loro paese natale. Il loro grido sale a Dio, come quello di
Israele schiavo dell’oppressione del Faraone. Desidero anche ricordarvi le parole che
Gesù disse un giorno ai discepoli che gli chiedevano: «Rabbì […], dove dimori?». Egli
rispose: «Venite e vedrete». Anche a voi Gesù rivolge il suo sguardo e vi invita ad andare presso di lui. Carissimi giovani, avete incontrato questo sguardo? Avete udito questa
voce? Avete sentito quest’impulso a mettervi in cammino? Sono sicuro che, sebbene il
frastuono e lo stordimento sembrino regnare nel mondo, questa chiamata continua a
risuonare nel vostro animo per aprirlo alla gioia piena. Ciò sarà possibile nella misura in
cui, anche attraverso l’accompagnamento di guide esperte, saprete intraprendere un
itinerario di discernimento per scoprire il progetto di Dio sulla vostra vita. Pure quando il
vostro cammino è segnato dalla precarietà e dalla caduta, Dio ricco di misericordia tende
la sua mano per rialzarvi. A Cracovia, in apertura dell’ultima Giornata Mondiale della
Gioventù, vi ho chiesto più volte: «Le cose si possono cambiare?». E voi avete gridato
insieme un fragoroso «Sì». Quel grido nasce dal vostro cuore giovane che non sopporta
l’ingiustizia e non può piegarsi alla cultura dello scarto, né cedere alla globalizzazione
dell’indifferenza. Ascoltate quel grido che sale dal vostro intimo! Anche quando avvertite,
come il profeta Geremia, l’inesperienza della vostra giovane età, Dio vi incoraggia ad
andare dove Egli vi invia: «Non aver paura […] perché io sono con te per proteggerti».
Un mondo migliore si costruisce anche grazie a voi, alla vostra voglia di cambiamento e
alla vostra generosità. Non abbiate paura di ascoltare lo Spirito che vi suggerisce scelte
audaci, non indugiate quando la coscienza vi chiede di rischiare per seguire il Maestro.
Pure la Chiesa desidera mettersi in ascolto della vostra voce, della vostra sensibilità,
della vostra fede; perfino dei vostri dubbi e delle vostre critiche. Fate sentire il vostro
grido, lasciatelo risuonare nelle comunità e fatelo giungere ai pastori. San Benedetto
raccomandava agli abati di consultare anche i giovani prima di ogni scelta importante,
perché «spesso è proprio al più giovane che il Signore rivela la
soluzione migliore» . Così, anche attraverso il cammino di questo
Sinodo, io e i miei fratelli Ve-scovi vogliamo diventare ancor più
«collaboratori della vostra gioia». Vi affido a Maria di Nazareth,
una giovane come voi a cui Dio ha rivolto il Suo sguardo amorevole, perché vi prenda per mano e vi guidi alla gioia di un «Eccomi»
pieno e generoso.
Con paterno affetto, Francesco