Olivo_articolo di Daniela Alberici

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Transcript Olivo_articolo di Daniela Alberici

paesi da loro conquistati ove assunse una
sostanziale funzione strategica nel campo del
commercio e degli scambi tra i popoli. Un mito
greco attribuisce ad Alena la creazione del primo
albero di olivo . La leggenda racconta della
disputa tra la dea e Poseidone: avrebbe ottenuto la sovranità sull'Attica chi dei due avesse offerto il dono
più bello e più utile all'uomo. Poseidone, colpito il suolo
con il suo tridente, ne fece scaturire un magnifico cavallo
Dlea europaea L. simbolo del profondo legarne tra
l'uomo e il mondo vegetale
L'OLIVO
Daniela Alberici*
7B
lisi!
popoli del Mediterraneo cominciarono ad uscire dalla barbarie quando
impararono a coltivare l'olivo e la vite".
Così diceva Tucidide, autore greco
vissuto a cavallo del V sec. a. C. celebrando il valore dell'Olea europaea,
pianta che tutt'oggi costituisce una
delle specie arboree più anticamente
coltivate nel bacino del Mediterraneo,
tanto da influenzare e caratterizzare
un insieme di modi di vita in cui gli elementi paesaggistici e colturali si sono
riflettuti profondamente nelle abitudini
alimentari, nella vita economica, nelle
tradizioni e nei costumi di popoli che
affondano le proprie radici in una storia millenaria ricca di miti e leggende
così come di riti sacri e pagani. La
culla delle sue antichissime origini
viene identificata probabilmente in
Asia Minore, e più precisamente nell'area che si estende a sud del Caucaso, negli altipiani dell'Iran e in Palestina. Rodi, Cipro e Creta sono le
isole greche che ne videro la maggior
diffusione e da lì, tramite colonizzazioni e scambi commerciali, se ne
estese la coltura in tutti i paesi
abbracciati dal Mediterraneo. Fenici e
greci lo introdussero in Spagna, in
Sicilia e nel nord Africa; Arabi e
Romani lo diffusero poi nel resto dei
"Una notte dìgiugno caddi come una lucciola sotto
un gran pino solitario, in una campagna di olivi
saraceni affacciati agli orli d'un altipiano d'argille
azzurre sul mare africano"...
Luigi Pirandello
così potente da poter vincere tutte le battaglie; Atena, con
la sua lancia, fece nascere dal terreno il primo albero di
olivo, in grado di offrire nutrimento con i suoi frutti e di lenire le sofferenze della popolazione con il suo olio. Zeus
scelse il dono più pacifico e narra la leggenda che proprio
in quel luogo sorse l'Acropoli. Tate episodio è descritto in
una scultura del frontone occidentale del Partenone visibile oggi al British Museum di Londra. Gli antichi greci riservavano all'olivo una profonda venerazione: per questo
solevano offrire una corona intrecciata con i suoi rami ed
un'ampolla d'olio ai loro vincitori, mentre presso gli antichi
Romani tali doni erano destinati ai cittadini più illustri, agli
sposi nel giorno delle nozze ed ai defunti come simbolo di
vittoria nelle lotte della vita umana. Al tempo di Omero l'olivicoltura era pratica molto diffusa, tanto che l'autore ne
fa spesso richiamo nei suoi scritti; bellissima è la descrizione della camera da letto costruita da Ulisse in legno
d'ulivo in cui Penelope lo accolse al suo mitico ritorno. Frequentemente citato nei testi sacri l'albero possiede inoltre
profondi simbolismi: nelle prime pagine della Genesi, dopo
il diluvio universale, una colomba ritorna all'arca con un
ramoscello d'olivo nel becco, segno della cessata ostilità e
del perdono di Dio verso l'uomo. Pace, speranza e fecon- prima della diffusione del chinino. La
dità vengono rappresentati dal ramo e dal tronco, mentre tradizione popolare ci tramanda l'utinell'olio si cela l'essenza divina stessa, tanto che ne viene lizzo di preparati a base di foglie confatto uso nella celebrazione di riti e nei sacramenti del bat- tro gli stati ipertensivi e come ipoglitesimo, della cresima, nell'estrema unzione, nonché nella cemizzante. Studi moderni, confortati
consacrazione di nuovi sacerdoti. Gli islamici lo identifica- da un'estesa sperimentazione clinica,
no invece nella loro cultura come il centro assiale del hanno ampiamente confermato tale
mondo. Preparati a base di olivo e del
OLIVO foglie
gr 30
suo olio venivano poi tenuti in grande
BIANCOSPINO fiori e foglie gr 30
considerazione per le loro proprietà
LAVANDA fiori
gr20
curative e cosmetiche. Democrito. per
TIGLIO fiori e brattee
gr 20
vivere a lungo e conservarsi in buona
salute, consigliava: "All'interno miele.
Preparare un infuso ponendo un cucchiaio colmo di
all'esterno l'olio migliore". Presso gli
antichi Egizi eraritenuto massimo simtisana
in
una tazza d'acqua bollente, coprire per dieci
bolo di bellezza maschile cospargere
minuti,
filtrare e dolcificare preferibilmente con miele di
il capo completamente rasato con olio
tiglio o di lavanda. Assumere due tazze al dì, mattina e
profumato conservato in ampolle presera, in caso di pressione alta e per recare sollievo ad
ziosamente decorate. Nel papiro egiun cuore un po'... "agitato".
zio di Ebers viene descritta una ricetta
per combattere te rughe proprio a
base di olio d'oliva. Anche gli atleti dell'antichità solevano effetto, mettendo in evidenza un profifrizionarsi il corpo in modo da riscaldare i muscoli prima lo di azione ancora più sottile : oltre al
delle loro fatiche sportive, mentre aie terme ove si desti- noto infuso di foglie, il Macerato Glinavano cure particoian alta cura delia persona era pratica cerinato di Olea europaea ottenuto
diffusa ungere e massaggiare a lungo la pelle dopo il dai giovani getti va ad esplicare un
bagno. Plinio ci ha tramandato nei suoi scritti svariati usi a prezioso effetto riattivante e drenante
fini terapeuta ..: zzando le vane partì dell'olivo: le foglie metabolico, favorendo il riequilibrio di
schiacciate e mescolale aJTofco risultavano utili in impacchi livelli alterati di colesterolo, trigliceridi
contro le ulcere e 1 mal <* testa. Tacqua espulsa dal tron- e glicemia, ulteriori fattori di rischio in
co bruciato verde era considerato cicatrizzante, mentre il soggetti ipertesi che traggono vantagdecotto ottenuto con la scorza dette radici di una giovane gio da un effetto protettivo vascolare
pianta veniva sonni •«strato per risolvere te espcttorazioni associato ad un'elettiva azione vasopurulente. La corteccia <ft ofvo, ricca in tannini, trovava dilatatrice e ipotensiva. L'eventuale
impiego in passato contro te febbri tifoidi e malariche associazione, da valutare di volta in
volta, con gli stessi preparati di biancospino ( Crataegus oxyacantha ), di
vischio ( Viscum album ), e di mandorlo ( Prunus amygdalus ) possono
offrire una preziosa azione sinergica.
Lolio di oliva risulta essere un blando
lassativo mentre rivela uno spiccato
effetto colagogo, in quanto va ad eccitare la contrazione della cistifellea in
particolare se assunto al mattino a
digiuno. Per uso esterno, puro o in cui
siano fatte macerare piante quali iperico, calendula o giglio, trova vasto
impiego per curare ustioni e scottature, nonché nei dolori articolari di
membra affette da gotta e reumatismi;
preparati a base di foglie si usano
invece per lavare piaghe e ferite o
come astringenti su vasi superficiali
dilatati. Elettivo componente di prodotti destinati alla cura della bellezza,
conosciuto e apprezzato come abbiamo visto da tempi remotissimi, l'olio di
oliva ha ampio spazio in cosmetica
per le sue spiccate doti nutritive , ricostituenti ed emollienti rivelandosi un
utile rimedio per le pelli secche, stanche ed atoniche nonché un prezioso
dispensatore di nuova vita e lucentezza alle chiome spente, opache e disidratate. Eccellente come seborestitutivo, ricco in tocoferoli, caroteni, squalene vegetale e insaponificabili, svolge una pregevole azione di stimolazione dei fibroblasti predisposti alla
formazione di collagene ed elastina,
aiutando così a prevenire il precoce
invecchiamento cutaneo. Nell'ambito
dei cosmetici più innovativi si eviden-
ti? mia Sicilia è terra degli olivi,
alberi dalla tormentata forma
agonica, da cui l'anima anela a
uscire e a consumarsi bruciando
come olio dentro una lampada,
per ritornare quindi libera nella
verità, al flusso infinito, "
Vincenzo Consolo
ziano detergenti particolarmente delicati in grado di sfruttare un tensioattivo derivato proprio dall'olio di oliva, di cui
ne mantiene tutte le nobili proprietà.
Non mi soffermerò sulle virtù dietetiche e alimentari dell'olio
di oliva, note ed apprezzate in tutto il mondo ed ampiamente confermate da ricerche mediche che evidenziano l'importanza del consumo di questo alimento per il mantenimento della salute del nostro organismo. Voglio ricordare
che l'Italia vanta tuttora il secondo posto al mondo, dopo la
Spagna, nella olivicoltura, tanto che il 95% della produzione
"Oleaprima otnnium plantarum est" De Re Rustica -Lucio d.M. Columella
(L'olivo è, fra tutte le piante, al primo posto.)
mondiale di olive ha sede proprio nel bacino del Mediterraneo. La Puglia è la regione che in tal senso occupa il primo
posto nel nostro paese, seguita dalla Calabria e dalla Sicilia; ma parlare di olivo è parlare di terra d'Umbria, di Toscana, di Liguria
Se compiamo un percorso ideale lungo le
strade dell'olivo e dell'olio scopriamo che 476 cultivar costituiscono il nostro patrimonio, e che solo due regioni, la Valle
d'Aosta e il Piemonte, non ne posseggono. Vi sono minime
produzioni, ma di notevole fascino, anche in Friuli Venezia
Giulia mentre in Emilia Romagna a Brisighella, vicino a
Faenza, l'olio proviene da una varietà autoctona quasi sconosciuta, la Ghiacciola. Ecco allora che parlare di olivo è
parlare di noi e della nostra profonda "regìonalità", ognuna
col proprio bagaglio di miti, di leggende, di storia e di tradizioni, di religioso e non per questo meno duro lavoro in cui
amore per la propria terra, poesia e realtà quotidiana indissolubilmente si fondono, esaltandosi.
'Erborista