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GIOVEDì 16 FEBBRAIO 2017
"Terapia di gruppo" ridere per
riflettere sulle nostre nevrosi in
scena al Teatro San Babila di
Milano
CRISTIAN PEDRAZZINI
[email protected]
SPETTACOLINEWS.IT
"Terapia di gruppo" di Christopher Durang, è il titolo dello spettacolo in
scena al Teatro San Babila di Milano, una commedia a tratti cinica che
consente al pubblico di riflettere sui nostri conflitti interiori dettati
troppe volte dal rapporto con noi stessi e anche da quello con gli altri.
La parola chiave dello spettacolo si identifica in crisi. Diciamo: tutto
questo succede perché c'è la crisi, esistenziale e non. La crisi è la causa
di tutti i problemi, facciamo passare la crisi e tutto tornerà alla normalità.
La scena si apre al "Love Restaurant" di New York dove Bruce, bisessuale
represso, aspetta quella che crede essere la donna della sua vita
Prudence, una ragazza omofobica e molto provata dalla vita che
vorrebbe trovare anch'essa, come nelle fiabe, il principe azzurro.
L'incontro dopo i primi approcci si rivela essere un totale fallimento.
Anche il conforto che i due credono di trovare da parte dei loro
psicanalisti servirà a poco: perché ad "assistere" Prudence c'è Stuart, un
"fusto" impudico con cui ha avuto una "troppo veloce" relazione, mentre
ad ascoltare Bruce troviamo la signora Wallace, una donna imponente
dalla labile memoria, che utilizza il suo peluche di Snoopy come
consulente durante le sedute.
Attraverso una serie di scontri, incontri e nevrosi che i personaggi
equivocano l'uno con l'altro, l'epilogo finale, tra urla e sparatorie, li vedrà
in qualche modo riconciliarsi. Insomma uno spettacolo dove al centro c'è
l'essere umano la cui psiche è fondata sull'interazione fra l'individuo e la
società: diventa, quindi, centrale osservare le forme di interazione e i
modelli socialmente rilevanti che una società come la nostra produce.
Questa commedia, dove echeggiano i temi cari a Woody Allen, ci
suggerisce che solo il gruppo può migliorare l'esistenza dell'individuo e
soddisfarne bisogni biologici e psicologici, e che servirsi dell'umorismo
rimane sempre uno dei migliori antidoti ai mali del mondo.
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