Leggi l`articolo

Download Report

Transcript Leggi l`articolo

lavororisparmioinnovazione
•
•
11
ADDIO PONTI D'ORO
LA CRISI MORDE
ANCHE I DENTISTI
di Federica Cravero
Otturazioni e cure a prezzi stracciati,
studi condivisi per abbassare ancora
le tariffe : così gli odontoiatri provano
a far fronte all'emorragia di pazienti
ORINO. Otturazioni e detartrasi scontate a metà prezzo,
come fossero scarpe o vestiti:
60 euro invece di 130 per una
carie, 40 euro e non 80 per la pulizia dei
denti. È l'ultima frontiera della crisi: i
dentisti fanno i saldi per riempire un'agenda che si è svuotata.
Gli sconti qui riferiti sono quelli praticati da un dentista torinese, ma la situazione sembra nera un po' in tutta Italia
per una categoria finora considerata, a
torto o ragione, agiata quasi per definizione. «Il fatto puro e semplice è che la
gente non ha più soldi» commenta il titolare dello studio di via Gioberti, Marco
Cafasso. «Piuttosto che farsi curare un
dente vanno in ospedale a farselo togliere. E così io, per sopravvivere, ho abbassato i prezzi sulle prestazioni in cui ci
sono minori costi per i materiali».
L'Istat conferma: solo il 38 per cento
della popolazione italiana intraprende
cure dentali e sempre più spesso vengono
procrastinatigliinterventipiù complessi
e costosi, inclusi gli apparecchi per i
bambini. Tanto che dal 2005 al 2013 le
operazioni di ricostruzione sono calate
del 45 per cento. L'Agenzia delle entrate
ha rilevato che la dichiarazione dei red-
diti del 2014 è stata quella in cui gli
odontoiatri, per la prima volta dall'inizio della crisi, hanno registrato un calo
del fatturato del 4 per cento. «Le nostre
indagini indicano perdite maggiori, ma
spesso i colleghi si adeguano ai minimi
degli studi di settore per non incappare
in una verifica fiscale» spiega Gianfranco Prada, presidente dell'Associazione
nazionale dentisti.E aggiunge: «Ciò
detto, anche se molti hanno una percezione della crisi più negativa di quanto
non sia nella realtà, si è lontani dai
tempi d'oro e, a fronte di professionisti
ancora pagati profumatamente, ve ne
sono altri assunti a 20 euro all'ora. Ma
qualche segnale di ripresa si è visto».
Che alla base delle difficoltà denunciate dagli odontoiatri ci sia l'impoverimento degli italiani è fuor di dubbio.
Per restare a Torino, eccoci in uno studio in cui la clientela, contrariamente
agli altri, continua ad aumentare: è
Polis, il poliambulatorio di una cooperativa sociale che offre servizi a prezzi
calmierati «chiedendo ai professionisti
di accettare compensi più bassi, comunque più che dignitosi», ci dice il
presidente Marco Trabaldo.
Qualcuno i prezzi, e dunque i compensi, li ha già abbassati: il 20 per
cento secondo l'Andi. Molti di più hanno scelto di associarsi con altri colleghi: su 44 mila studi dentistici, nel 2016
le società sono diventate 2.659: due
anni prima erano 1.700.A crescere sono
anche le grandi catene, che hanno destabilizzato il mercato con prezzi civetta (ma un'analisi di Altroconsumo
smentisce forti risparmi). Rappresenta
invece un fenomeno di costume, ma
economicamente non così rilevante, il
cosiddetto "turismo dentale" verso i
0
Paesi dell'Est.
38i
POPOLAZIONE
INTRAPRENDE
CURE DENTALI
- 45%
RICOSTRUZIONI
i
tá
CALO DELLE PRESTAZIONI
FRA IL 2005 E IL 2013