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Venerdì 10 Febbraio 2017
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Chiusa l’indagine sulle firme false, tra i 14 indagati anche i parlamentari Nuti, Di Vita e Mannino
M5s, riflettori puntati su Palermo
Depositata la sentenza sull’Italicum. Giunta Raggi ancora nella bufera
DI
L
FRANCO ADRIANO
o spettacolo continua
a Palermo. Lì si stanno puntando i riflettori
mentre la giunta di Virginia Raggi a Roma resta
nella bufera con l’assessore
all’Urbanistica Paolo Berdini, che ha offeso la sindaca
svelando una presunta liason
con il suo ex capo della segreteria Salvatore Romeo, che
appare sempre più in bilico. Infatti la procura del capoluogo
siciliano ha chiuso l’indagine
sulle firme false depositate
dai 5Stelle a sostegno delle
candidature per le Comunali
del 2012. Una vicenda in cui
risultano essere 14 gli indagati,
tra i quali il deputato nazionale
Riccardo Nuti, che nel 2012
era candidato sindaco, e le
parlamentari Giulia Di Vita
e Claudia Mannino. Secondo
la procura gli esponenti M5s,
dopo essersi accorti che per un
errore di compilazione le firme
raccolte erano inutilizzabili ed
era quindi a rischio la presentazione delle candidature si sarebbero messi di buona lena a
copiare le firme originali le sottoscrizioni ricevute correggendo il vizio di forma. Il cancelliere del tribunale Giovanni
Scarpello è accusato di avere
dichiarato il falso affermando
che erano state apposte in sua
presenza firme che invece gli
sarebbero state consegnate.
Reato di cui risponde in concorso con Francesco Menallo, l’avvocato militante 5Stelle
che consegnò materialmente le
firme al pubblico ufficiale per
l’autenticazione. La procura
con una perizia grafica ha già
certificato la falsificazione di
centinaia di firme. Il caso Palermo giunge al suo epilogo non
solo in una fase delicata della
Sicilia che si accinge ad andare
al voto, ma nel bel mezzo della
bufera sul Movimento 5 Stelle
sul caso Roma. Tre parlamentari che rischiano ora di andare
a processo su una vicenda di
firme false che finora aveva riguardato e colpito i partiti tradizionali rischia di assestare
un nuovo forte colpo all’immagine a 5Stelle. Intanto, a Roma,
è stata annullata l’audizione
dell’assessore Berdini in com-
Vignetta di Claudio Cadei
missione Urbanistica prevista
per oggi, segno secondo gli osservatori che l’avvicendamento
dell’ingegnere sarebbe più vicino. E al suo posto si fa il nome
dell’urbanista Emanuele
Montini, già coordinatore di
Italia Nostra e a capo del team
legislativo M5s alla Camera dei
deputati. Attualmente collabora nello staff dell’assessore al
Sociale Laura Baldassarre.
Il dossier del progetto sullo stadio della Roma si potrebbe ben
presto riaprire. In una lettera
indirizzata al sindaco da un
gruppo di intellettuali, critici
d’arte e urbanisti cittadini si
chiede di salvaguardare Berdini nella giunta. Tra gli altri
firmatari: Alberto Asor Rosa,
Adriano La Regina e Fulco
Pratesi. «Non per amicizia»,
si legge, «ma perché stimiamo
profondamente Paolo Berdini
quale urbanista competente,
coraggioso, schierato da sempre a favore degli interessi
generali contro la piaga della
speculazione, dell’urbanistica
contrattata, dei peggiori abusi». «Quanti credono», prosegue il testo, «che a Roma, dopo
tanti, troppi anni di governo
del territorio realizzato con
l’assenso dei principali detentori di aree, dei maggiori
costruttori e immobiliaristi, si
debba risolutamente voltare
pagina, la chiamata di Berdini nella giunta capitolina da
parte dell’attuale maggioranza
rappresenta un atto di radicale
novità e una garanzia di storica discontinuità rispetto ai
pesanti fardelli e ai guasti speculativi del passato che hanno
sfigurato Roma e cementificato
l’Agro. Un incidente frutto di
una desolante smania di scoop
ad ogni costo non può, non deve
bloccare un processo di riforma
dell’urbanistica romana che
può risultare davvero epocale.
Si farebbe ancora una volta il
gioco dei cementificatori e dei
distruttori di Roma».