[N-QNTOS - 18] NAZIONE/GIORNALE/INA/02

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18
SABATO
4 FEBBRAIO 2017
IL GIORNO
il Resto del Carlino
LA NAZIONE
LA NOSTRA SALUTE
SANITA’, LUCI E OMBRE
Marito e moglie uniti nel trapianto
Per la prima volta fa tutto il robot
Firenze, intervento all’avanguardia. Prelievo di rene da donatore vivente
MARITO e moglie (cinquantenni)
sempre insieme, anche sotto i ferri. Nella stessa sala operatoria. In
un grande atto d’amore compiuto
grazie al cuore e alla generosità di
una donna per liberare il compagno di vita dalla schiavitù della
dialisi cui era costretto per una grave insufficienza renale. E grazie al
progresso della tecnologia robotica che ha permesso di eseguire contemporaneamente, per la prima
volta in Italia (già fatto in Germania e in Spagna), il prelievo e il trapianto del rene con il robot dall’équipe di Chirurgia mininvasiva e
dei trapianti renali di Careggi, diretta dal professor Sergio Serni.
Professore, la prima volta in
Italia che si esegue il prelievo
di rene da donatore vivente e
il trapianto contemporanea-
Focus
Equipe del prof Serni
Un intervento meno invasivo
anche per il donatore.
L’équipe chirurgica
intervenuta con il professor
Serni: Giampaolo Siena,
Graziano Vignolini e
Vincenzo Li Marzi di Careggi
con Alberto Breda e Lluis
Gausa Gascon (Fundaciò
Puigvert di Barcellona).
mente con tecnica robotica?
«Sì, è stato possibile perché a Careggi abbiamo a disposizione un
doppio robot in una sala chirugica
gemella con due letti operatori».
Dunque marito e moglie sono
stati insieme prima dell’inter-
Incisione di sei centimetri
per l’estrazione del rene,
tre volte meno rispetto
alla chirurgia tradizionale
tro ore grazie alla sovrapposizione
di tre fasi: prelievo del rene, preparazione e quindi trapianto. Questo
ha consentito di risparmiare
un’ora di tempo, riducendo al minimo i minuti in cui il rene non ha
ricevuto ossigeno dalla circolazione sanguigna».
Ilaria Ulivelli
FIRENZE
Tecnologia
mini invasiva
vento e durante la donazione?
«Hanno fatto insieme tutto il percorso fino al ricovero nella stessa
stanza del reparto e all’intervento
in contemporanea. Adesso lei è già
dimessa e lui sta bene ma è ancora
ricoverato in nefrologia come sempre avviene dopo un trapianto».
Si tratta di un intervento complesso, ma la tecnologia robotica aiuta. Quali sono i vantaggi?
«L’intera procedura è durata quat-
«Sicuramente. Il robot manovrato
dal chirurgo grazie a una consolle
attraverso fori di otto millimetri
nell’addome del donatore, consente di isolare e tagliare con estrema
precisione le vene e le arterie del
rene per estrarlo da una piccola incisione di sei centimetri sopra l’inguine, tre volte più piccola rispetto alla chirurgia tradizionale».
I benefici per i trapiantato?
«Si tratta di un metodo altamente
innovativo che consente di ridurre al minimo i giorni di degenza
postoperatoria. Il taglio più piccolo permette di ridurre notevolmente il rischio di infezioni».