Facebook, non sono tutti Like

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Transcript Facebook, non sono tutti Like

Mercati
Venerdì 3 Febbraio 2017
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CONTI TRIMESTRALI SUPERIORI ALLE ASPETTATIVE, MA C’È QUALCHE PREOCCUPAZIONE
Facebook, non sono tutti Like
Ricavi, utili e numero di utenti attivi in crescita per il social network, che ha registrato però un
rallentamento della raccolta pubblicitaria a novembre e ha perso una causa sulla realtà virtuale
di Davide Fumagalli
FACEBOOK
135
S
e davvero Mark Zuckerberg deciderà di scendere in politica per sfidare
Donald Trump alle prossime elezioni politiche, come
si vocifera dopo il suo rinnovato impegno e le polemiche sul
ruolo della neutralità del social
network sull’informazione, la
preoccupazione sulla redditività di Facebook non sarà pressante, a giudicare dai numeri
dell’ultimo trimestre. I conti
comunicati mercoledì sera a
mercati chiusi hanno infatti
battuto le aspettative e rivelato
un ottimo stato di salute finanziaria del social network, rovinato solo in parte da una delle
scommesse tecnologiche più
ardite assunte da Zuckerberg,
ovvero la realtà virtuale. Nel
trimestre concluso alla fine di
dicembre Facebook ha registrato ricavi per 8,81 miliardi
di dollari, superiori alle attese
di 8,51 miliardi, con un rialzo
del 53% rispetto allo stesso periodo del 2015, quando avevano toccato quota 5,63 miliardi.
Facendo riferimento agli utili
per azione adjusted, Facebook
ha registrato 1,41 dollari per
azione contro i 79 centesimi
dello stesso periodo del 2015.
Il consensus era invece fermo
a 1,31 dollari per azione. Per
quanto riguarda gli utili del trimestre, il gruppo ha registrato
3,57 miliardi di dollari contro
gli 1,56 miliardi del 2015. A
tale numero però ha contributo
anche una nuova metodologia
contabile per la registrazione
quotazioni in dollari
130
125
120
115
Mark
Zuckerberg
110
2 nov ’16
2 feb ’17
MC-link, intesa con BB Tech per le pmi del Centrosud
di Nicola Carosielli
a ieri la distribuzione di servizi telematici e
D
Ict si è arricchita di una nuova partnership.
Protagonisti dell’operazione sono MC-link,
società quotata sul segmento Aim di Borsa
Italiana e tra i principali operatori nazionali
nel settore delle telecomunicazioni elettroniche e digitali, e BB Tech Group, distributore
europeo di soluzioni di Information Technology per le imprese. Dal lato di BB Tech
Group la chiave strategica dell’accordo è rappresentata dall’accesso preferenziale ai servizi offerti da MC-link, come la connettività in
fibra ottica dedicata e i data center. L’azienda
guidata dall’amministratore unico Giampaolo
Bobbio punta a svilupparsi «in particolare nel
Centro e nel Sud Italia», con uno sguardo
particolare a Cosenza, Napoli, Bari, in Sicilia
e il trattamento fiscale delle
stock option concesse ai dipendenti, che consente a Facebook di dedurre fiscalmente
parte delle plusvalenze realizzate dagli stessi dipendenti
nel momento in cui esercitano
gli incentivi. Si tratta di uno
e a Roma (dove MC-link ha una delle tre sedi
e un data center). Dal canto suo MC-link amplierà la propria rete di rivenditori (serviti da
BB Tech Group) e di potenziali nuovi partner
commerciali, oltre incrementare la forza del
marchio sul mercato. MC-link ha un occhio di
riguardo per le piccole e medie imprese, per
le quali alla fine dell’anno scorso ha lanciato
un’offerta voce-Internet e che rappresentano la maglia forte dei reseller di BB Tech.
L’amministratore delegato di MC-link Cesare
Valenzani ha spiegato che la partnership con
BB Tech Group si inserisce «nella strategia
di espansione commerciale del gruppo permettendoci di ampliare il potenziale bacino
di utenza e di rafforzare la brand awareness
grazie ai consolidati rapporti di BB Tech con
un ampio numero di reseller». (riproduzione
riservata)
stratagemma contabile già
adottato da altre società, come
Microsoft e Alphabet-Google,
a tutto beneficio degli utili a
favore degli azionisti.
Per quanto riguarda gli utenti
attivi, parametro sempre osservato attentamente, quelli
giornalieri sono cresciuti del
18% toccando quota 1,23 miliardi, mentre il mercato si attendeva 1,19 miliardi. Quelli
mensili sono cresciuti del 17%
rispetto allo stesso periodo del
2015, arrivando a 1,86 miliardi
contro gli 1,83 miliardi attesi
dal mercato.
I numeri sono stati apprezzati da Wall Street, che nell’after market di mercoledì ha
portato l’azione a crescere
del 3%, mentre ieri l’azione
è passata in territori negativo intorno ai 130 dollari
per via delle problematiche
relative alla realtà virtuale.
La giornata positiva è stata
infatti rovinata da un’altra
notizia: Oculus, acquistata
da Facebook nel 2014 per
2,3 miliardi, ha perso una causa sui diritti contro ZeniMax.
La società sarà così costretta a
pagare 500 milioni di dollari.
A raffreddare gli entusiasmi
per i conti, sebbene superiori
alle aspettative del mercato, sono state inoltre le analisi fatte
dal management, che ha segnalato per il mese di novembre
2016 un rallentamento nella
raccolta pubblicitaria su dispositivi mobili, da cui Facebook
ricava oltre l’80% dei ricavi
complessivi. Il rallentamento
è legato forse al crescente affollamento di pubblicità (chiamata «post consigliati») che rischia di seccare gli utenti, oltre
alla crescente competizione di
Snapchat, il social dominante
tra gli utenti più giovani e
quelli più attenti alla privacy.
Tutte queste preoccupazioni
hanno comunque sortito come effetto anche il taglio del
rating da buy a hold da parte
della società Pivotal Research.
(riproduzione riservata)
Quotazioni, altre news e analisi su
www.milanofinanza.it/facebook
Crescita organica dell’1,7% dei ricavi per il colosso inglese, che soffre in Uk e India. Bene dati mobili e banda larga fissa in Italia
Vodafone, un altro trimestre a trazione italiana
di Davide Fumagalli
I
talia sempre centrale per i conti di Vodafone, che ha visto invece un forte
rallentamento in India. Il colosso
delle tlc inglese guidato da Vittorio
Colao ha infatti chiuso il terzo trimestre dell’esercizio fiscale 2016-17
con un Il fatturato sceso del 3,9% a
13,7 miliardi di euro ma cresciuto in
termini organici, dell’1,7% nonostante il calo dell’1,9% subito in India a
causa dell’intensificazione della concorrenza con le aggressive politiche
sul fronte dei prezzi di competitor
come Reliance Jio Infocomm, che
hanno avviato una guerra dei prezzi
con ampie ripercussioni negative.
Risultati che hanno portato il titolo
a chiudere la seduta a Londra pressoché invariata (+0,1%) a 193 pence. Una
debolezza controbilanciata dall’ottimo
andamento dell’Italia, che ha chiuso il
trimestre al 31 dicembre 2016 con ricavi da servizi e clienti in banda larga,
del consumo di dati mobili (+56%), dal
numero di clienti 4G (cresciuti nel solo
trimestre di un ulteriore milione a quota
8,3 milioni) nonché dalla performance
positiva del segmento business. In accelerazione anche la crescita dei ricavi
da servizi di rete fissa
(+11,9%), pari a 225
VODAFONE
milioni di euro, e dei
quotazioni in pence
220
clienti di banda larga
fissa (+11,1%), che
210
si attestano a 2,119
milioni, con 70 mila
200
nuovi clienti di banIERI
da larga fissa nel tri190
193,2 p
mestre. La copertura
+0,1%
della rete 4G supera il
180
97% della popolazioVittorio
2 nov ’16
2 feb ’17
ne in oltre 6.700 coColao
muni, di cui mille in
4G+. I servizi in fibra sono ora disponimando una traiettoria di crescita con- bili in 444 città italiane e raggiungono
tinua negli ultimi tre trimestri sotto la 11 milioni di famiglie e imprese.
guida di Aldo Bisio. In crescita anche i L’ottimo stato di salute dell’Italia, olricavi da servizi mobili (+1,4%) a 1,105 tre a quello della Germania (+1,8%)
miliardi di euro, sostenuti dall’aumento e Spagna (+0,8%), ha permesso così
mobile e fissa, in crescita. Nel trimestre i ricavi da servizi hanno infatti
raggiunto 1.330 milioni di euro, con
una crescita del 3% rispetto allo stesso
trimestre dell’anno precedente, confer-
a Vodafone Group di confermare la
guidance per l’esercizio fiscale al 31
marzo nonostante difficoltà in India e
quelle sullo stesso mercato domestico
(-3,2%). Il colosso delle telecomunicazioni britannico prevede in particolare per l’intero anno di registrare una
crescita ebitda nella parte bassa delle
stime fornite nei mesi scorsi (3-6%).
Proprio in India Vodafone sta cercando
di arginare gli effetti dello stravolgimento del mercato tramite una fusione tra Vodafone India e Idea Cellular,
destinata a creare il maggior operatore
telefonico indiano e il secondo maggior operatore di telefonia al mondo
per numero di abbonati. Vodafone è
il secondo gruppo di tlc al mondo ma
scenderebbe al sesto in caso di esito
positivo delle trattative, poiché intende
deconsolidare la filiale indiana. «Non
si tratta di un abbandono ma di creare
il leader del settore delle telecomunicazioni in India con poco meno di 400
milioni di clienti», ha affermato il ceo
Colao. (riproduzione riservata)