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Mercati
Mercoledì 16 Novembre 2016
15
UNA MINUSVALENZA DI 5 MILIARDI DI EURO INCIDE SUI RISULTATI SEMESTRALI DEL GRUPPO
L’India pesa sui conti Vodafone
Trimestre brillante invece per l’Italia,
che ha registrato una forte crescita
dell’ebitda e della banda larga fissa
di Davide Fumagalli
V
odafone ha chiuso i primi sei mesi dell’esercizio
fiscale 2016-2017 con
ricavi in diminuzione del
3,9% a 27,1 miliardi di euro, registrando un’accelerazione della
crescita del fatturato da servizi
nel secondo trimestre (+1%) rispetto al primo (+0,3%). Su base
organica, escludendo inoltre le
variazioni dei cambi, il colosso
delle tlc ha invece registrato una
crescita dei ricavi dei servizi del
2,3% a 24,8 miliardi di euro. Le
variazioni valutarie hanno inciso anche sull’ebitda del gruppo
guidato da Vittorio Colao, che ha
registrato nei sei mesi una diminuzione dell’1,7% a 7,9 miliardi
di euro; su base organica, invece,
l’ebitda è cresciuto più velocemente dei ricavi (+4,3%) grazie
soprattutto al controllo dei costi.
Nei sei mesi Vodafone ha inoltre
registrato una minusvalenza di 5
miliardi di euro nella controllata
indiana a causa dei minori ricavi
rispetto a quanto stimato per via
di un significativo aumento della
concorrenza. A livello civilistico
Vodafone ha così registrato una
perdita nei sei mesi di 5 miliardi di euro, mentre i debiti sono
cresciuti da 36,9 a 40,7 miliardi.
Il board di Vodafone ha proposto un dividendo di 4,74 centesimi per il semestre, in crescita
dell’1,9% su base annua, e ha
inoltre diminuito leggermente
le previsioni a livello di ebitda
per l’intero esercizio, portandole
a una forchetta di 15,7-16,1 miliardi rispetto ai 15,7-16,2 originariamente previsti proprio per
via della maggiore competizione
Notorious Pictures compra otto nuove pellicole
di Valerio Testi
otorious Pictures, società che opera nei diritti di
N
film e nella produzione cinematografica, quotata su Aim Italia, ha acquisito otto nuove opere
cinematografiche all’American Film Market che
si è tenuto la scorsa settimana a Santa Monica
(California), appuntamento che anticipa le tendenze del settore. I titoli in questione, «che spaziano dall’animazione alla commedia, dal thriller
all’horror», come ha osservato il presidente e ad
Guglielmo Marchetti, sono Playmobil, Amityville-Il risveglio, War with grandpa, The nut job 2,
Idol’s eye, Polaroid, Keepers, 2:22. Notorious ha
VODAFONE
240
230
220
210
Aldo Bisio
in India, che ha vanificato i progressi leggermente superiori alle
aspettative registrati in Europa.
Decisamente più positiva la situazione in Italia, che ha chiuso
il semestre al 30 settembre con
ricavi, margini e clienti in banda
larga mobile e fissa in crescita.
200
15 ago ’16
Nel semestre i ricavi da servizi hanno raggiunto 2,619 miliardi di euro, con una crescita
dell’1,7% rispetto allo stesso
semestre dell’anno precedente,
trainati da un incremento dei
ricavi medi per utente sia nel
segmento mobile sia nel fisso.
L’app Musement raccoglie altri 10 milioni di euro
di Andrea Montanari
internazionale», ha commentato Alessandro Petazzi, ceo di Musement e co-fondatore della startuovi capitali per Musement. La start-up up assieme a Fabio Zecchini, Claudio Bellinzona e
specializzata nel servizio di prenotazione di Paolo Giulini. «La nostra visione per Musement
attività legate a mete turistiche (visite a musei, consiste nel creare un’esperienza completamente
sport, cultura, intrattenimento, musica, food) che nuova per l’utente, in grado di rispondere al bisocopre più di 450 città in tutto il mondo ha chiuso gno concreto di accedere con un unico servizio
il secondo round di finanziamento ottenendo 10 a tutte le migliori attività da vivere, sia che si
milioni di dollari. La raccolta di capitali è stata viaggi dall’altra parte del mondo sia che si vocoordinata dalla Micheli Associati, holding di glia fare un weekend fuori porta. Non abbiamo
mai inteso limitarci
proprietà della faa offrire un’ulteriore
miglia Micheli, ed
piattaforma per la
è stata sottoscritta
distribuzione di visianche da due fondi
te guidate». «Siamo
di venture capital
felici di sostenere
italiani, ossia P101 e
la società in questa
360 Capital Partners.
nuova fase di cresciCon i nuovi capitali
ta che permetterà di
a disposizione la soespandere ulteriorcietà «continuerà a
mente il servizio, già
migliorare il servizio
I fondatori di Musement: da sinistra
molto popolare», ha
in termini di sviluppo
Fabio
Zecchini,
Alessandro
Petazzi,
dichiarato Matteo
tecnologico, ambito
Claudio Bellinzona e Paolo Giulini
Renzulli di Micheli
in cui l’azienda ha
Associati. «La scelta
saputo imporsi a livello globale introducendo per prima importanti di investire nell’azienda è stata determinata inielementi di innovazione del settore. Tra questi lo zialmente dalla comprovata esperienza del masviluppo del primo servizio integrato di prenota- nagement e dalla sua visione unica in un settore
zione in-destination che permette ai viaggiatori competitivo ma in forte espansione e confermata
di ricevere una notifica push nei pressi delle prin- dalla qualità di esecuzione che abbiamo verificacipali attrazioni, prenotare i biglietto direttamente to; non ci sono molte start-up al mondo in grado
e saltare la coda di accesso», specifica una nota di andare oltre gli obiettivi del business plan in
di Musement. Inoltre il round di finanziamento modo costante sul piano sia operativo che finanservirà per proseguire nell’implementazione del- ziario e Musement ci è riuscita». Per Andrea Di
la politica di sviluppo, che prevede «l’apertura Camillo, managing partner di P101, «il settore
di nuovi uffici in territori-chiave a supporto della tours & activities è in pieno boom; a livello glosede principale di Milano», dopo l’apertura di bale ha un valore di oltre 160 miliardi di dollari
una sede a Barcellona. «Siamo entusiasti di con- e l’offerta di Musement ha saputo rispondere ai
dividere i nostri prossimi passi con investitori che bisogni dei viaggiatori con un’app straordinaria».
hanno sostenuto aziende straordinarie a livello (riproduzione riservata)
N
quotazioni in pence
chiuso il semestre con ricavi per 13,4 milioni (11,6
al 30 giugno 2015), ebitda di 3 milioni (da 5,7),
ebit di 1 milione (contro 3,8), un utile netto di 1,1
milioni (da 2,6) e posizione finanziaria netta attiva
per 5,3 milioni (dai 6,3 di fine 2015). La società
ha aggiornato al ribasso i target 2016 e 2017, sia
sul fronte della stima degli incassi dai box office sia per quanto riguarda l’aumento dei costi di
struttura, soprattutto per il lancio delle attività di
produzione. I ricavi 2016 sono attesi a 23,3 milioni (nella prima versione del piano erano a 34,9),
nel 2017 invece sono previsti a 28,6 milioni, in
crescita per effetto dell’aumento del numero di
film (18) che dovrebbero essere distribuiti. L’ebit
atteso per il 2016 passa a 2,5 milioni e a 7,4 quello
per il 2017, mentre la posizione finanziaria netta
è stimata in attivo per 7 milioni a fine 2016 e a 8
milioni a fine 2017. (riproduzione riservata)
La crescita dei
ricavi da servizi
mobili (+1,5%)
IERI
a 2,191 miliardi
202,4 p
è stata sostenu-1,08%
ta dai risultati
positivi nel seg15 nov ’16
mento consumer prepagato,
dall’aumento del consumo di
dati mobili (+54%) e del numero di clienti 4G, che hanno
raggiunto quota 7,3 milioni
(+3,3 milioni rispetto allo stesso semestre dell’anno scorso). I
ricavi da servizi di rete fissa sono
stati pari a 428 milioni (+2,6%).
Continua la crescita dei clienti di
banda larga fissa (+9,6%), che
si attestano a oltre 2 milioni.
Nel semestre quasi la metà dei
nuovi clienti ha scelto i servizi
in fibra di Vodafone. Grazie alla
strategia impostata dall’amministratore delegato Aldo Bisio
nel semestre l’ebitda è cresciuto
del 10,3%, più velocemente rispetto alla crescita dei ricavi e
si attestato a 1,104 miliardi, pari
al 36,7% dei ricavi totali, in aumento del 2,6%. (riproduzione
riservata)
Quotazioni, altre news e analisi su
www.milanofinanza.it/vodafone
Orsero, con Glenalta
acquisizioni in arrivo
di Stefania Peveraro
erano numerosi investitori ieri all’hotel Four Season a Milano
C’
per valutare l’opportunità di fusione tra la Spac Glenalta Food e
il gruppo Orsero, controllato dall’omonima famiglia e specializzato
in distribuzione, importazione e produzione di prodotti ortofrutticoli
freschi nell’Europa mediterranea, in vista dell’assemblea del prossimo 30 novembre (o 1° dicembre in seconda convocazione) chiamata
a votare sulla cosiddetta «business combination». Se l’operazione
otterrà il via libera degli investitori, il gruppo Orsero potrà contare
sulla liquidità necessaria per crescere anche tramite acquisizioni. Il
settore è molto frammentato sia in Italia sia negli altri Paesi in cui il
gruppo è attivo (Francia, Spagna, Portogallo e Grecia), con parecchie aziende familiari alle prese con passaggi generazionali e non
integrate verticalmente quanto Orsero, che in particolare possiede
sia terre sia navi cargo per il trasporto di ananas e banane. «L’idea è
portare a breve il gruppo a 1 miliardo di euro di fatturato; bastano un
paio di acquisizioni», ha commentato ai margini della presentazione il vicepresidente di Glenalta Luca Giacometti, sottolineando che
«queste acquisizioni potrebbero anche essere condotte carta contro
carta». Promossa dallo stesso Giacometti, da Gino Lugli, da Stefano
Malagoli e da Silvio Marenco, Glenalta Food è la prima Spac dedicata
al settore agro-alimentare e ha debuttato all’Aim Italia nel novembre 2015 dopo aver raccolto 80 milioni di euro dagli investitori. La
società risultante dalla fusione tra GF Group (la holding del gruppo
Orsero) e Glenalta Food sarà quindi quotata sull’Aim Italia e assumerà la denominazione di Orsero spa, per poi passare in quotazione
allo Star non appena possibile. In ogni caso non ci sarà un problema
di flottante, visto che, in caso di approvazione dell’operazione, sarà
superiore al 51%, con i soci di GF Group che deterranno fra il 40%
e il 49% del capitale sociale di Orsero, a seconda della percentuale di
recesso che verrà esercitata dai soci di Glenalta e quindi a seconda di
quante risorse fresche verranno apportate al netto del pagamento di 25
milioni per il rimborso degli strumenti partecipativi in portafoglio alle
banche, in seguito all’accordo di ristrutturazione del debito siglato lo
scorso anno. La capitalizzazione di mercato di Orsero sarà compresa
tra 138 milioni (nello scenario di recesso minimo) e 114 milioni (nello
scenario di recesso massimo). (riproduzione riservata)