Forza Nuova: il nazionalismo 2.0

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venerdì 03 febbraio 2017, 17:30
Forza Nuova: il nazionalismo 2.0
L'11 Febbraio, a Genova, la convention. L'intervista al presidente Roberto Fiore
di Camilla Doninelli
Il prossimo 11 Febbraio, a Genova, si terrà la convention di Forza Nuova, “Conferenza APF Alliance For Peace and
Freedom”. Se ne parla in un contesto più grande, il ritorno in Europa di forze politiche estreme, che basano la loro filosofia
sulla sovranità nazionale. Questa è un’analisi politica, non di opinione politica. Cerchiamo di tenerlo sempre bene a mente.
Comunque basta vedere i primi dieci giorni di Donald Trump per farci almeno domandare che la politica del post guerra che
conosciamo deve ridefinirsi o meglio capire incominciare ad interrogarsi su cosa sta sbagliando, visto che l’elettorato ha
orientato o sta portando il proprio interesse verso altre situazioni. Anche nella stessa Europa, Polonia e Ungheria solo per
citare alcuni casi, l’idea di un liberalismo, di multiculturalismo, hanno lasciato spazio ad un forte sentimento nazionalista. Il
partito di Forza Nuova, nato nel 1997, si basa sulla «radicale critica alla cultura dominante e la sua netta contrapposizione al
cosiddetto mondo moderno, in nome di principi e valori perenni sui quali riedificare la Civiltà, fanno di Forza Nuova una
realtà politico-ideale non assimilabile alle altre esistenti. [..] ‘Dio, Patria, Famiglia, Lavoro’ è il motto che declina i princìpi
cardine dell’azione forzanovista; vera linfa vitale per la vita di ogni consorzio umano associato, chiamato ad edificare civiltà
e vero progresso ossia a realizzare la forma più alta possibile di convivenza tra gli uomini che è tale solo se conforme alla
verità oggettiva che caratterizza l’esistente». Certo che inserire questa visione in un mondo globalizzato dove i confini ormai
non esistono, e dove si combatte per un’unione e un rispetto unico è difficile da capire. Ma senza pregiudizi politici o di
qualsiasi genere abbiamo chiesto direttamente a Roberto Fiore, presidente di Forza Nuova, cosa vuol dire. Forza Nuova:
chi siete? Fascisti, neofascisti oppure siete un movimento populista? Negli ultimi decenni si è sviluppata in Europa,
e noi ne siamo in un certo senso protagonisti, un’ala politica che potremmo definire nazional popolare o nazional
rivoluzionaria, che è difficilmente ancorabile alla destra ma anche all’estrema destra classica, e tantomeno agli schieramenti
classici. Che cosa rende quest’ala particolarmente importante? Il fatto che, in piena esplosione dei populismi, ci si rende
conto che il populismo stesso contro il sistema non è alla fine vincente, perché il sistema è più forte nelle sue idealità, anche
se queste idealità sono negative. Forza Nuova, come i suoi alleati europei, ha sviluppato un’idea politica radicale e
rivoluzionaria che in questo momento, se accompagnata ai populismi, rende possibile la vittoria. Quello che vi differenzia
dagli altri è una forte identità che ha un riflesso europeo, questo è quello che vuole dire? Noi abbiamo sempre
Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale, reperibile su http://www.lindro.it/forza-nuova-il-nazionalismo-2-0/
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avuto una tradizione europea e un grande sentimento per l’Europa definito in maniera molto chiara, un’Europa cristiana,
romana e greca; contro la globalizzazione. Un’Europa delle patrie, l’abbiamo sempre ben definita. In questo momento è
come se noi stessimo assistendo, in un certo senso, ad un fenomeno che ora spiego. L’Europa sta ricreando se stessa nella
parte dell’Est, vale a dire in quei Paesi dove il populismo è stato sostituito da qualcosa di più efficace e più forte. Ad esempio
in Polonia quello che sta cambiando l’intero Paese in modo radicale e definitivo sono i valori fondamentali, ed è vincente o
ha quasi vinto. In Slovacchia, Marian Kotleba, che è un nostro alleato, governa la regione di di Banská Bystrica. Al contrario
del populismo che non governa da nessuna parte. Se andiamo a vedere bene questi enormi movimenti populisti
stranamente arrivano al 20, 30, 40% ma non governano. Noi in un caso specifico (la regione della Slovacchia) governiamo.
Perché nel momento in cui le nostre idee attecchiscono e si radicano, poi è impossibile eliminare perché incontrano il favore
dei popoli. Quindi stiamo dando un senso diverso ai vari populismi? No. Sono dei politici che sollevano dei malumori e
delle idee poco chiare solo seguite dalle genti. Perché questo si trasformi in qualcosa di chiaro, di forte e determinato
servono i movimenti come il nostro. A livello italiano, prendiamo come esempio il Movimento 5 Stelle, come lo
considerate? A loro manca molto di più. A loro manca il carattere politico. I 5 Stelle sono molto particolari, non hanno le
sezioni dove la gente si incontra e dibatte; non hanno idee e non hanno un programma, non hanno nulla. Direi che nel
discorso populista inserirei anche buona parte del centro destra, anche se in realtà il centro destra è governato. Vale a dire
che c’è una spinta populista nel centro destra che non è solo la Lega ma anche Fratelli d’Italia e Forza Italia. Ma questa
spinta populista o va verso il centro destra e quindi va verso Maroni o Zaia, quelli che governano; oppure inizia a fare
qualcosa di differente, quindi legato ad un discorso più forte, politicamente chiaro, che significa sovranità: come la sovranità
monetaria. Il sistema italiano è particolarmente sofisticato: cerca di assimilarti e quando ti assimila lo fa attraverso il
compromesso, i ricatti. C’è bisogno di uomini nuovi, di idee chiare e forti e di nessun compromesso con il sistema e questo
non significa non fare un compromesso a livello locale (come ad esempio nelle città). Il sistema come modus operandi e
come mentalità deve rimanere antitetico rispetto a chi vuole cambiare l’Italia. Un sistema che deve smantellare le
connessioni come con la mafia. Un sistema duro. Fino ad oggi non c’è stato ancora un movimento che abbia avuto il
coraggio di stare al di fuori pienamente e di sfidare questo sistema, nel massimo dibattito politico. I 5 Stelle partono da una
genesi particolare. Adesso si oppongono alla nostra convention a Genova, loro che sono i portatori delle massime espressioni
di libertà. Eppure Grillo era un discepolo di Giacinto Auriti, massimo teorico della sovranità monetaria. Grillo ha disconosciuto
tutto, mentre noi continuiamo a essere portatori di quella visione. Sovranità, libertà e ricchezza al popolo piuttosto che nelle
casse delle banche. Quindi, secondo Forza Nuova, dove sbaglia al politica italiana? C’è una visione di tipo
machiavellico. L’Italia è stata sempre uno scontro tra logge e fazioncine. L’utilizzo dell’inganno per il raggiungimento del fine
politico. Tutta questa mentalità deve essere completamente cambiata. Ecco perché noi ci rifacciamo a Corneliu Zelea
Codreanu, romeno degli anni ’30. Lui era un anti machiavellico. Non si possono usare dei sistemi negativi per affermare dei
principi positivi. Forza Nuova in Europa e l’Europa. Che cosa sta succedendo? La legge europea contempla il Partito
Europeo che è un’istituzione favorite incoraggiata e finanziata dal Parlamento europeo che vuole l’aggregazione di
parlamentari di almeno sette Paesi europei (cosa che noi abbiamo fatto) e un’attività politica che giustifichi questa
aggregazione. Noi siamo andati in Siria due volte, in Russia, abbiamo fatto una serie di pubblicazioni. La sinistra e le lobby
hanno deciso di lanciare una crociata contro di noi e hanno sostenuto il punto, che è quello da dirimere, che il nostro partito
non ha dei valori europei. Qui siamo nel campo dell’opinione gratuita. Noi abbiamo un’idea precisa di un’Europa forte e ci
sembra bizzarro che persone che stanno vedendo il oro progetto di Europa vacillare parlino di noi come non anti europei.
Questo è un incontro che avverrà il 9 Febbraio, in cui sarò chiamato a difendere i nostri valori europei, la nostra idea e a
vedere come questa è compatibile con il Parlamento europeo. Significa che viene data la ‘patente’ di partito europeo
automaticamente sarà legittimata la nostra posizione e noi potremmo colorare gran parte del movimento populista
d’Europa. Soprattutto nell’Ovest. Si vuole evitare, nel pensar comune, un nuovo partito di destra? Non sono
preoccupati di un nuovo partito di destra. Sono preoccupati di un partito che mette assieme uomini che hanno una vasta
esperienza politica e una serie di contatti estesissimi su tutto il continente europeo. Uomini che hanno aperto le porte della
Siria, quando nessun politico europeo andava, uomini che hanno iniziato a fare in un discorso con la Russia mai più guerre
tra fratelli. Vogliono bloccare questa particolare formazione che non è di destra, è rivoluzionaria, nazionale, cristiana. La
paura di partiti estremisti esiste, basta vedere Le Pen, i partiti fiamminghi. Adesso siete voi il pericolo? Va
detto che anche la Le Pen ha subìto, più il padre, un ostracismo totale. Certe formazioni sono state sempre affrontate con un
certo ostracismo. Noi siamo ai livelli più alti, perché siamo più pericolosi per Loro. Non per il popolo. In Polonia e in altre parti
non c’è questa situazione, la gente è tranquilla non come in Italia dove la gente non sa dove e cosa fare. Se noi
rappresentiamo un pericolo? Certo ma per il sistema non per l’ordine pubblico. Uno dei nostri slogan fondamentali è ‘ordine
contro il caos’. Immigrazione. Siamo in un mondo multiculturale dove i flussi migratori (di varia natura e motivo)
non si possono fermare. Integrazione o chiusura totale all’interno dei propri confini? Stiamo dicendo la stessa
cosa dall’anno della nostra nascita. Nel 1997 abbiamo stilato i famosi otto punti, tra cui il blocco dell’immigrazione e
sostanzialmente il rimpatrio degli immigrati e profondo lavoro dell’Europa nel continente nero. E’ validissimo anche oggi. Il
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problema va visto alla radice. Adesso qualcosa di buono sta accadendo all’interno dello Stato, vale a dire la circolare
Gabrielli è dura. Se venisse applicata sarebbe l’inizio di un processo positivo. Blocco di coloro che non sono rifugiati, ma
immigrati che non hanno lavoro e devo essere rimpatriati. Già questo sarebbe un enorme successo. Se uno va a Cartel
Volturno, una cittadina di 25mila abitanti con 17mila extracomunitari che controllano il mercato dello spaccio e della
prostituzione. Non è accettabile. Non si può vivere. E’ stata trasformata in un inferno. Responsabile anche Saviano che,
qualche anno fa, disse che Cartel Volturno poteva essere un grande esperimento, una comune di coesione. Ma di cosa
stiamo parlando? C’è stata solo l’acquiescenza sui traffici. Sembra di stare ad Aleppo. Il discorso della sostituzione dei popoli
in Basilicata. Il tutto finanziato da business man egiziani e dalla Fondazione Clinton. Adesso la Fondazione ha grandi difficoltà
e questi progetti si stanno fermando. Quindi Forza Nuova avalla e sostiene la politica di Trump? E’ stato contestato
fortemente, antidemocratico? Io sono a favore. Ha capito che o si muove con maxima celeritate o lo ammazzano. E’
costretto per sopravvivere a farne ogni giorno una. Le cose su cui ha agito sembra di vedere il programma di Forza Nuova.
Difesa della vita sin dal concepimento, contro la finanza internazionale, contro l’immigrazione. Il nostro programma. Trump
non è populista, potrebbe essere il prototipo di uno che vuole rivoluzionare il Paese su principi nazionali e cristiani. Siamo più
a destra di Le Pen. Secondo me ha una visione della società molto seria che non fa prigionieri. O vince Lui o vince Soros.
Forza Nuova e le elezioni nazionali. Vedete qualche ipotetico alleato nel centro destra attuale? Posso
semplificare, dove c’è Berlusconi non possiamo esserci noi. Se la Lega e Fratelli d’Italia dovessero iniziare il loro percorso,
che oggi verrebbe chiamato sovranista, noi saremmo molto interessati. Ma conoscendo l’Italia e questo sistema riteniamo
che sia molto difficile. Berlusconi mantiene un’ipoteca molto forte che pregiudica qualsiasi tentativo di creare un’Italia libera
e sovrana. Impossibile con Berlusconi lì, difficile con Salvini e Meloni. La vostra Convention di Genova. Che cosa è? Che
rappresenta? Il Sindaco di Genova è fortemente contrario… Ci saranno altri esponenti europei. E’ una convention che
ha un obiettivo: quello di iniziare a portare queste corrente nuove in Italia. Il panorama italiano è statico, si parla ancora di
D’Alema, i 5 Stelle non si capisce cosa siano, non c’è nessuna brezza di novità. Tutte del televisioni e main stream hanno
ordine specifico di non trattare mai Forza Nuova, come i talk show in televisione. Questo non è un segreto. La trasmissione
più vista nel 2013 fu quella nostra. Noi superammo tutti i più grandi partiti, perché c’era la curiosità. La possibile novità in
Itali viene bloccata in questo modo. L’Europa sta cambiando, il vento della Polonia, dell’Ungheria o della Slovacchia o della
Russi asta entrando in Europa, quanto lo vogliamo far tardare? C’è un nostro vecchio slogan di Terza Posizione, ‘La
rivoluzione è come il vento, non la si può fermare, lo si può solo fermare perdere tempo’.
di Camilla Doninelli
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