Penelope-gate: lo scandalo che minaccia François Fillon

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Penelope-gate: lo scandalo che minaccia François Fillon | 1
mercoledì 01 febbraio 2017, 17:00
Francia
Penelope-gate: lo scandalo che minaccia François
Fillon
La moglie del candidato repubblicano è accusata di impiego fasullo
di Matteo Angeli
Strasburgo - Uno scandalo grosso come un macigno si è abbattuto sulla campagna di François Fillon, candidato di destra e
di centro alle presidenziali francesi del prossimo aprile. Protagonista della vicenda è la moglie, Penelope, che, secondo le
rivelazioni di mercoledì scorso del settimanale satirico Canard Enchaîné, avrebbe intascato 500mila euro lordi in otto anni,
come assistente parlamentare del marito. Assumere un familiare non è di per sé vietato nel Parlamento francese. Anzi,
su 577 parlamentari sono ben 52 a pagare lo stipendio a mogli o mariti. Il problema nel caso della moglie di Fillon si pone
perché questa è sospettata di aver intascato un lauto stipendio di assistente parlamentare senza mai aver realmente
svolto questa funzione.
Canard Enchaîné ha reso note le buste paga della moglie del candidato alla presidenza della Repubblica francese: Penelope
Fillon avrebbe lavorato per il marito a fasi alterne tra il 1988 e il 2013, quando questo era ancora deputato, incassando fra i
3.900 e i 4.600 euro al mese. E quando il marito entrò nel 2002 nel governo Raffarin, questa continuò a essere
remunerata dal deputato subentrato al suo posto, arrivando a percepire fino a 7.900 euro, quasi l'intero ammontare a
disposizione del titolare del seggio di parlamentare.
Ma le indiscrezioni non si fermano qui. Penelope Fillon avrebbe avuto un altro incarico nel 2012, quando il marito lasciò il
governo all’indomani della sconfitta di Nicolas Sarkozy. Il periodico La Revue des Deux Mondes, rivista letteraria di
proprietà di un amico di Fillon, Marc Ladreit de Lacharriere, avrebbe, infatti, elargito a Penelope oltre 100mila euro
lordi. Chiamato dal Canard, il direttore del mensile Michel Crepu, si è detto sorpreso: «Non ho mai incontrato Penelope Fillon
né l'ho mai vista in redazione». Le uniche prove del suo passaggio? Due o tre recensioni da lei firmate.
E oggi il Canard ha rincarato la dose, correggendo al rialzo la cifra incassata da Penelope – si parla di 900.000 euro, ovvero
831.440 euro lordi come assistente parlamentare del marito e 100mila euro lordi come collaboratrice di La Revue
des Deux Mondes – ed estendendo le accuse di impiego fasullo anche a due dei suoi figli, che tra il 2005 e il 2007
avrebbero guadagnato 84mila
euro,
sempre
come
assistenti
parlamentari
dell’allora
deputato
Estratto
ad uso
rassegna
stampa
dalla pubblicazione
online integrale
e ufficiale,
reperibileFillon.
su
http://www.lindro.it/penelope-gate-lo-scandalo-che-minaccia-francois-fillon/
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Origini gallesi, titolo di studio in legge, Penelope Fillon è avvocato senza aver mai esercitato. Ha vissuto con il marito e i
cinque figli nel castello di Beaucé, che dispone di 14 stanze e 6 ettari di parco nella Sarthe (ovest della Francia). La posizione
della Signora Fillon è parsa molto complicata fin dalle prime indiscrezioni. Come dimenticare quando, nel non lontano
ottobre 2016, spiegava di «non aver mai partecipato alla vita politica del marito»? Affermazioni che hanno trovato conferma
nelle dichiarazioni di un’assistente di Fillon dei tempi in cui Penelope era pagata come collaboratrice, che ricorda al
Canard di «non aver mai lavorato con lei (Penelope Fillon, ndr)», di «non aver informazioni a riguardo» e di «conoscerla solo
come moglie dell’ex primo ministro».
Fin dalle prime battute, Fillon ha difeso la moglie a spada tratta, intervenendo sulla televisione pubblica francese Tf1 e
dichiarando che questa avrebbe lavorato per lui come assistente parlamentare «a tempo pieno». «Mia moglie lavora con
me dall’inizio della mia carriera politica, dal 1981. Da allora mi ha sempre accompagnato nella mia vita pubblica. E
penso che non avrei fatto il percorso che ho fatto senza il suo sostegno. Ha riletto i miei discorsi, ha incontrato numerose
persone che ero impossibilitato ad incontrare, mi ha rappresentato durante varie manifestazioni, presso delle associazioni,
mi faceva la rassegna stampa, e soprattutto, mi faceva pervenire le domande dei cittadini, mi metteva al corrente delle
evoluzioni della nostra società», ha giustificato Fillon, mettendo in fila una serie di funzioni difficili da dimostrare.
Domenica, poi, il candidato repubblicano ha difeso la moglie nell’evento di apertura della sua campagna, alle porte di
Parigi. «Colpendo Penelope cercano di colpire me – ha denunciato Fillon, davanti a una folla in visibilio – non ho paura di
niente, ho la pelle dura. Se mi si vuole attaccare, che mi si attacchi negli occhi, ma che si lasci mia moglie fuori da questo
dibattito politico».
Non è dello stesso avviso la procura di Parigi, titolare del cosiddetto Penelope Gate – così è stato ribattezzato lo scandalo
che ha al centro la moglie di Fillon – che, ha aperto un’inchiesta preliminare per appropriazione indebita, cioè
remunerazione con soldi pubblici non corrispondente a un impiego effettivo. Procura di Parigi che non ha perso tempo: in
pochissimi giorni dalle rivelazioni del Canard, gli interessati hanno ricevuto l’avviso di garanzia e lunedì, a sorpresa, si
sono tenuti gli interrogatori. Fillon e la moglie sono stati sentiti separatamente, così come è stato sentito anche Marc
Ledreit de Lacharrière, proprietario della rivista che avrebbe lautamente ricompensato la Signora Fillon in cambio di qualche
recensione.
Se non verranno trovate prove sufficienti per incriminare Fillon o la moglie, il caso verrà archiviato, altrimenti, al procura
potrebbe aprire un’indagine formale, con un danno di immagine immenso per la campagna del candidato della destra e di
centro. Tanto che già oggi un sondaggio dell'istituto Elabe per Radio Classique/Les Echos accredita l'ex uomo forte dei
Républicains al 19%-20% delle intenzioni di voto, 5-6 punti in meno rispetto a quattro settimane fa. A vedersela al
ballottaggio con Marine Le Pen (confermata al 26%-27%) sarebbe quindi Emmanuel Macron, al 22%-23%.
Gli attacchi politici contro Fillon sono per ora moderati, anche perché altri partiti sono coinvolti in casi simili. Ad
esempio, Il Front National è anche sotto inchiesta con l'accusa di aver intascato i soldi destinati agli assistenti degli
europarlamentari per versarli a impiegati del partito. La stessa Marine Le Pen – leader del Front – fu accusata nel 2011 di
aver assunto il compagno Louis Aliot come assistente e violando così le disposizioni del Parlamento europeo, che, a
differenza di quelle dell’Assemblea Nazionale francese, vietano di assumere i propri familiari. Pare, poi, che il segreto del
‘lavoro segreto’ di Penelope Fillon fosse già da tempo noto ad alcuni esponenti repubblicani. Già nel 2014 l’ex Ministra
Rachida Dati denunciava su Twitter: «L’abito non fa il monaco. Francois Fillon cominci a essere trasparente sulle sue
spese e sui suoi collaboratori».
Twitter che nell’ultima settimana è stato invaso da sberleffi diretti a Fillon e consorte. «Fillon, la sua priorità è l’occupazione
(di sua moglie)», recita un tweet, mentre un altro riprende una sua celebre citazione, «Esiste un’ingiustizia sociale tra coloro
che lavorano tanto in cambio di poco dopo chi non lavora e riceve il denaro pubblica», e la appiccica a Penelope.
Il processo mediatico procede spedito, più di quello reale, e i risultati si vedono. Il 76% dei francesi chiede di vietare che
deputati e senatori possano assumere i loro famigliari. E intanto Fillon precipita nei sondaggi: il 61% dei francesi dice
ormai di avere di lui un’opinione negativa. Sembra anni luce lo scorso novembre, quando il 54% della popolazione
affermava di apprezzarlo.
di Matteo Angeli
Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale, reperibile su
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