dialogo - Comunità Pastorale Sant`Antonio Maria Zaccaria

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Transcript dialogo - Comunità Pastorale Sant`Antonio Maria Zaccaria

Domenica 29 Gennaio 2017
Anno 2017 / 5
Parrocchie di: S. Giorgio in Corneno di Eupilio ­ S. Fedele in Longone al Segrino
S. Vincenzo in Galliano di Eupilio ­ Diocesi di Milano
RITO AMBROSIANO -Anno A - Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe L e t t ur a d e l V a n g e l o s e c o n d o L uc a ( L c 2 , 2 2 - 3 3 )
In quel tempo. Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono
il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio
primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio «una coppia di tortore o due giovani colombi», come
prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che
aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non
avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre
i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra
le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua
parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle
genti e gloria del tuo popolo, Israele». Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui.
Calendario
Liturgico­Ambrosiano
Gennaio 2017
Lun 30 Feria
Mar 31 S.Giovanni Bosco
Febbraio 2017
Mer 1 B.Andrea Carlo Ferrari
Gio 2 Presentazione del Signore
Ven 3 S.Biagio - S.Oscar
Sab 4 Feria
Dom 5 V dopo l'Epifania
Carissimi Parrocchiani Pace e Salute nel Signore.
"Cari fratelli e sorelle! Nel suo racconto dell’infanzia di Gesù, san Luca sottolinea come
Maria e Giuseppe fossero fedeli alla Legge del Signore. Con profonda devozione compiono tutto
ciò che è prescritto dopo il parto di un primogenito maschio. Si tratta di due prescrizioni molto antiche:
una riguarda la madre e l’altra il bambino neonato. Per la donna è prescritto che si astenga per quaranta
giorni dalle pratiche rituali, dopo di che offra un duplice sacrificio: un agnello in olocausto e una tortora o
un colombo per il peccato; ma se la donna è povera, può offrire due tortore o due colombi (cfr Lv 12,1-8).
San Luca precisa che Maria e Giuseppe offrirono il sacrificio dei poveri (cfr 2,24), per evidenziare che
Gesù è nato in una famiglia di gente semplice, umile ma molto credente: una famiglia appartenente a quei
poveri di Israele che formano il vero popolo di Dio. Per il primogenito maschio, che secondo la Legge di
Mosè è proprietà di Dio, era invece prescritto il riscatto, stabilito nell’offerta di cinque sicli, da pagare
ad un sacerdote in qualunque luogo. Ciò a perenne memoria del fatto che, al tempo dell’Esodo, Dio
risparmiò i primogeniti degli ebrei (cfr Es 13,11-16). E’ importante osservare che per questi due atti – la
purificazione della madre e il riscatto del figlio – non era necessario andare al Tempio. Invece Maria e
Giuseppe vogliono compiere tutto a Gerusalemme, e san Luca fa vedere come l’intera scena converga
verso il Tempio, e quindi si focalizzi su Gesù che vi entra. Ed ecco che, proprio attraverso le prescrizioni
della Legge, l’avvenimento principale diventa un altro, cioè la “presentazione” di Gesù al Tempio di Dio,
che significa l’atto di offrire il Figlio dell’Altissimo al Padre che lo ha mandato (cfr Lc 1,32.35)".
(Benedetto XVI, omelia del 2 febbraio 2013)
Le parole di Papa Benedetto ci aiutano nel capire la celebrazione che ci attende in
occasione della Festa della Presentazione al Tempio del Signore Gesù: abbiamo bisogno di capire
l'importanza di non ridurre una simile occasione liturgica al semplice gesto di portare a casa una
candela benedetta, piuttosto considerare l'idea, ma anche l'impegno, di vivere una particolare
esperienza dello spirito. Anche noi ci presentiamo al Tempio, quale luogo della presenza di Dio, per
donarci a Lui, per rinnovare l'impegno di farci discepoli autentici del Divino Maestro, per avere in
Lui il "faro" che illumina continuamente la nostra esistenza, la nostra storia personale. Il
significato della candela è questo: Cristo è la luce che illumina ognuno di noi, e questa è la verità
che facciamo nostra e che vogliamo trasmettere anche alle nuove generazioni.
Per questo motivo vi invito ad essere numerosi alla celebrazione del 2 febbraio così da confermare
per tutti la benedizione di Dio.
il Vostro Parroco p. Damiano M. - B.ta
Parrocchia S.Giorgio in Corneno ­ Eupilio 031656215 Parrocchia S.Fedele in Longone al Segrino 031643181
Parroco 3386899860
Opera Ritiri Spirituali Padri Barnabiti 031655602 Oratorio Eupilio 031658157
[email protected] --- www.comunitapastoralesamz.it
Riportiamo la seconda parte del decreto della congregazione per la dottrina della fede riguardo la
conservazione delle ceneri dei defunti
I stru zi on e Ad re su rg e n d u m cu m Ch ri sto
ci rca l a se p ol tu ra d e i d e fu n ti e l a con se rva zi on e d e l l e ce n e ri i n ca so d i cre m a zi on e
3. Seguendo l’antichissima tradizione cristiana, la Chiesa raccomanda insistentemente che i corpi dei defunti
vengano seppelliti nel cimitero o in altro luogo sacro.[4]
Nel ricordo della morte, sepoltura e risurrezione del Signore, mistero alla luce del quale si manifesta il senso
cristiano della morte,[5] l’inumazione è innanzitutto la forma più idonea per esprimere la fede e la speranza
nella risurrezione corporale.[6]
La Chiesa, che come Madre ha accompagnato il cristiano durante il suo pellegrinaggio terreno, offre al Padre,
in Cristo, il figlio della sua grazia e ne consegna alla terra le spoglie mortali nella speranza che risusciterà nella
gloria.[7]
Seppellendo i corpi dei fedeli defunti, la Chiesa conferma la fede nella risurrezione della carne,[8] e intende
mettere in rilievo l’alta dignità del corpo umano come parte integrante della persona della quale il corpo
condivide la storia.[9] Non può permettere, quindi, atteggiamenti e riti che coinvolgono concezioni errate della
morte, ritenuta sia come l’annullamento definitivo della persona, sia come il momento della sua fusione con la
Madre natura o con l’universo, sia come una tappa nel processo della re–incarnazione, sia come la liberazione
definitiva della “prigione” del corpo.
Inoltre, la sepoltura nei cimiteri o in altri luoghi sacri risponde adeguatamente alla pietà e al rispetto dovuti ai
corpi dei fedeli defunti, che mediante il Battesimo sono diventati tempio dello Spirito Santo e dei quali, «come
di strumenti e di vasi, si è santamente servito lo Spirito per compiere tante opere buone».[1 0]
Il giusto Tobia viene lodato per i meriti acquisiti davanti a Dio per aver seppellito i morti,[11 ] e la Chiesa
considera la sepoltura dei morti come un’opera di misericordia corporale.[1 2]
Infine, la sepoltura dei corpi dei fedeli defunti nei cimiteri o in altri luoghi sacri favorisce il ricordo e la preghiera
per i defunti da parte dei familiari e di tutta la comunità cristiana, nonché la venerazione dei martiri e dei santi.
Mediante la sepoltura dei corpi nei cimiteri, nelle chiese o nelle aree ad esse adibite, la tradizione cristiana ha
custodito la comunione tra i vivi e i defunti e si è opposta alla tendenza a occultare o privatizzare l’evento della
morte e il significato che esso ha per i cristiani.
4. Laddove ragioni di tipo igienico, economico o sociale portino a scegliere la cremazione, scelta che non deve
essere contraria alla volontà esplicita o ragionevolmente presunta del fedele defunto, la Chiesa non scorge
ragioni dottrinali per impedire tale prassi, poiché la cremazione del cadavere non tocca l’anima e non
impedisce all’onnipotenza divina di risuscitare il corpo e quindi non contiene l’oggettiva negazione della dottrina
cristiana sull’immortalità dell’anima e la risurrezione dei corpi.[1 3]
La Chiesa continua a preferire la sepoltura dei corpi poiché con essa si mostra una maggiore stima verso i
defunti; tuttavia la cremazione non è vietata, «a meno che questa non sia stata scelta per ragioni contrarie alla
dottrina cristiana».[1 4]
In assenza di motivazioni contrarie alla dottrina cristiana, la Chiesa, dopo la celebrazione delle esequie,
accompagna la scelta della cremazione con apposite indicazioni liturgiche e pastorali, avendo particolare cura
di evitare ogni forma di scandalo o di indifferentismo religioso.
5. Qualora per motivazioni legittime venga fatta la scelta della cremazione del cadavere, le ceneri del defunto
devono essere conservate di regola in un luogo sacro, cioè nel cimitero o, se è il caso, in una chiesa o in
un’area appositamente dedicata a tale scopo dalla competente autorità ecclesiastica.
Sin dall’inizio i cristiani hanno desiderato che i loro defunti fossero oggetto delle preghiere e del ricordo della
comunità cristiana. Le loro tombe divenivano luoghi di preghiera, della memoria e della riflessione. I fedeli
defunti fanno parte della Chiesa, che crede alla comunione «di coloro che sono pellegrini su questa terra, dei
defunti che compiono la loro purificazione e dei beati del cielo; tutti insieme formano una sola Chiesa».[1 5]
La conservazione delle ceneri in un luogo sacro può contribuire a ridurre il rischio di sottrarre i defunti alla
preghiera e al ricordo dei parenti e della comunità cristiana. In tal modo, inoltre, si evita la possibilità di
dimenticanze e mancanze di rispetto, che possono avvenire soprattutto una volta passata la prima
generazione, nonché pratiche sconvenienti o superstiziose.
6. Per i motivi sopra elencati, la conservazione delle ceneri nell’abitazione domestica non è consentita.
Soltanto in caso di circostanze gravi ed eccezionali, dipendenti da condizioni culturali di carattere locale,
l’Ordinario, in accordo con la Conferenza Episcopale o il Sinodo dei Vescovi delle Chiese Orientali,
può concedere il permesso per la conservazione delle ceneri nell’abitazione domestica. Le ceneri,
tuttavia, non possono essere divise tra i vari nuclei familiari e vanno sempre assicurati il rispetto e le
adeguate condizioni di conservazione.
7. Per evitare ogni tipo di equivoco panteista, naturalista o nichilista, non sia permessa la dispersione
delle ceneri nell’aria, in terra o in acqua o in altro modo oppure la conversione delle ceneri cremate in
ricordi commemorativi, in pezzi di gioielleria o in altri oggetti, tenendo presente che per tali modi di
procedere non possono essere addotte le ragioni igieniche, sociali o economiche che possono
motivare la scelta della cremazione.
8. Nel caso che il defunto avesse notoriamente disposto la cremazione e la dispersione in natura delle
proprie ceneri per ragioni contrarie alla fede cristiana, si devono negare le esequie, a norma del
diritto.
G i ove d ì 2 fe b b ra i o
PRESENTAZIONE DI GESU' AL TEMPIO (Candelora)
GIORNATA MONDIALE DELLA VITA CONSACRATA
Quella di oggi è una celebrazione che incentra la nostra attenzione di credenti nell'umile gesto
della presentazione di Gesù Bambino al Tempio e della purificazione della vergine Maria: il
significato va ben oltre la storia: ammiriamo ancora l'umiltà della Vergine, la povertà della
Santa famiglia di Nazareth e riascoltiamo devoti ed attoniti il cantico del santo vecchio
Simeone. Proprio dalle sue parole, che definiscono il Bambino Gesù, luce delle genti, la
Chiesa ha tratto il motivo per celebrare la luce con le candele benedette: è il motivo per
celebrare Cristo luce, per ringraziare Dio del dono della fede e per impetrare ancora la
pienezza della luce come dono dello Spirito santo.
O re 1 5 . 3 0 S . M e ssa a S a n G i org i o p e r tu tti i b a m b i n i , p re -a d ol e sce n ti , a d ol e sce n ti
O re 2 0 . 3 0 S . M e ssa a l S a n tu a ri o
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Ve n e rd ì 3 fe b b ra i o
SAN BIAGIO
San Biagio , era un medico e un vescovo, vissuto nel III secolo, per la sua festa è diffuso il rito
della “benedizione della gola”, fatta poggiandovi due candele incrociate, mentre si invoca la
sua intercessione. L’atto si collega a una tradizione secondo cui il vescovo Biagio avrebbe
prodigiosamente liberato un bambino da una lisca conficcata nella sua gola.
O re 8 . 3 0 S . M e ssa i n Ca p e l l a d e l l ' ora tori o
O re 1 7 . 3 0 F u n zi on e p e r i ra g a zzi S a n G i org i o
O re 2 0 . 3 0 S . M e ssa S a n tu a ri o
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S a b a to 4 fe b b ra i o
PRIMO SABATO DEL MESE
O re 8 . 3 0 S a n ta M e ssa p re ce d u ta d a l l a re ci ta d e l S a n to Rosa ri o a l S a n tu a ri o.
S AB ATO 1 1 F E B B RAI O 2 0 1 7 B e a ta Ve rg i n e M a ri a d i Lou rd e s,
XXV G i orn a ta M on d i a l e d e l M a l a to
Ore 8.30 Santa Messa preceduta dalla recita del Santo Rosario al Santuario
Preghiera a Nostra Signora di Lourdes
O Vergine Immacolata, Madre di Misericordia, salute degli infermi, rifugio dei peccatori, consolatrice
degli afflitti, Tu conosci i miei bisogni, le mie sofferenze; degnati di volgere su di me uno sguardo
propizio a mio sollievo e conforto.
Con l'apparire nella grotta di Lourdes, hai voluto ch'essa divenisse un luogo privilegiato, da dove
diffondere le tue grazie, e già molti infelici vi hanno trovato il rimedio alle loro infermità spirituali e
corporali.
Anch'io vengo pieno di fiducia ad implorare i tuoi materni favori; esaudisci, o tenera Madre, la mia umile
preghiera, e colmato dei tuoi benefici, mi sforzerò d'imitare le tue virtù, per partecipare un giorno alla
tua gloria in Paradiso. Amen.
Ricordiamo nelle preghiere il nostro fratello EUGENIO FRIGERIO,
(classe 1930), defunto in settimana.
Apostolato della Preghiera
INTENZIONI DEL MESE DI FEBBRAIO 2017
Santo Padre: Per quanti sono nella prova, soprattutto i poveri, i profughi e gli
emarginati, perché trovino accoglienza e conforto nelle nostre
comunità, preghiamo.
Vescovi: Perchè i laici, formati all'insegnamento del Vangelo e del Magistero,
sappiano mettersi al servizio della società, preghiamo.
V A C A N Z E E S T I V E 2 0 17
L a C o m un i t à P a s t o r a l e S a n t ’ A n t o n i o M a r i a Z a c c a r i a
al termine di un anno di catechesi, in continuazione con il cammino formativo di gruppo,
a ragazze/i delle classi dalla II elementare alla II media,
propone
una vacanza indimenticabile e piena di emozioni,
con un racconto che ci porterà a conoscere di più Gesù.
Non mancheranno preghiere, divertimento, giochi e molto altro !
Però per quest’anno ci sarà una bella novità …
T U T T I A L M A RE C ON L U I !
DOVE ? saremo ospiti presso l’ Hotel Primavera di Tagliata di Cervia (Ra)
QUANDO? Dal 15 al 22 Luglio 2017
* La quota è di 370€ * Comprende viaggio in pullman A/R, soggiorno in pensione completa e merenda del pomeriggio.
* Le iscrizioni avverranno fino ad esaurimento dei posti disponibili, dando priorità ai bambini iscritti al catechismo
e/o alle attività sportive dell’oratorio.
È online la
L'ANGOLO
nuova sezione
DELLA
A.S.D. SAMZ
del Sito
www.comunitapastoralesamz/asdsamz
(dal quale fra l'altro è possibile scaricare la locandina
dell'evento pubblicata qui a fianco).
Invitiamo tutti a consultarlo per le info e le news, i
calendari e i riferimenti per ogni categoria di Calcio e
Pallavolo, la modulistica e le foto.
Potrete inviarci le foto che vorrete pubblicare, con una
descrizione o un commento (nome di chi invia la foto,
data e squadra ritratta). Ogni consiglio e proposta, al
fine di migliorare le pagine dedicate alla ASD, sono ben
accetti: restiamo a disposizione all'indirizzo e-mail:
[email protected]
Quanto prima sarà programmato un incontro per
verificare la possibilità di
riorganizzare la "Marcia
Cristina Mazzotti 2017".
Per ulteriori informazioni contattare il
Presidente Eugenio Giussani.