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Medaglia d’Onore alla memoria del fasanese Schena internato in Germania. Il
vicesindaco in Prefettura a Brindisi l’ha consegnata alla figlia, nella cerimonia del
“Giorno della Memoria”.
---------------------------------Oggi, in occasione del “Giorno della Memoria” in cui si ricorda il genocidio dei nazisti, le
vittime dei campi di sterminio e dei deportati militari e civili italiani, nella Prefettura di Brindisi si è
tenuta un’apposita manifestazione nella quale sono state consegnate le “Medaglie d’Onore”
concesse dal presidente della Repubblica. Ebbene, c’è stato anche un fasanese che si è voluto
ricordare, Tommaso Schena (morto a Fasano il 7 giugno del 2000 ad 80 anni) alla cui figlia Anita il
prefetto Annunziato Vardè ed il vicesindaco di Fasano Giovanni Cisternino (in rappresentanza
dell’Amministrazione comunale) hanno consegnato la Medaglia d’Onore. In Prefettura era presente
anche Peppino Donnaloia, presidente della sezione fasanese dell’Associazione Nazionale Marinai
d’Italia alla quale Schena era stato iscritto.
Il sig. Tommaso era, infatti, un marinaio che, durante la Seconda guerra mondiale, si trovava
di stanza sull’isola di Creta; qui, subito dopo l’Armistizio dell’8 settembre del ’43, venne catturato
dai Tedeschi (assieme agli altri militari presenti sull’isola) e internato in uno Stammlager nei pressi
di Berlino. In questo campo di concentramento per prigionieri di guerra, il sig. Tommaso visse per
un anno e mezzo con numero di matricola 50920. Durante la sua permanenza nel campo fu
sottoposto a duro lavoro giornaliero della durata di 14 ore, ricevendo come sostentamento
quotidiano solo un tozzo di pane e una minestra tiepida generalmente a base di erbe e di bucce di
patate. Liberato dalle truppe russe il 23 aprile 1945, rientrò in Italia il 2 dicembre successivo minato
seriamente nel fisico (il suo peso corporeo raggiungeva 50 kg) e collocato in congedo il 20
dicembre 1945. Nove anni dopo rilevò a Fasano il negozio di drogheria di un fratello, deceduto
giovanissimo, nel quale lavorò fino a quando le sue condizioni di salute glielo permisero.
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