Ucraina, ecco i `piani criminali della Russia`

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Ucraina, ecco i ‘piani criminali della Russia’ | 1 venerdì 03 febbraio 2017, 18:30

Conflitto nel Donbass

Ucraina, ecco i ‘piani criminali della Russia’

Intervista all'Ambasciatore ucraino in Italia, Yevhen Perelygin di Giulia Di Marcantonio

Nella città ucraina di Avdiivka, nella regione del Donbass, gli scontri fra le forze russo-separatiste e l’Esercito

di Kiev hanno trascinato la città ad uno stato d’emergenza umanitaria. Sarebbero morte 13 persone, tra cui 3 civili, 3 ribelli (noi non abbiamo dati per questo numero) e 10 soldati ucraini. I combattimenti sono iniziati sabato 29 gennaio e hanno danneggiato le linee di rifornimento della città, dove 17.000 civili - tra cui 2.500 bambini -, vivono in condizioni disastrose. Gli abitanti di Avdiivka si lamentano, infatti, per la mancanza di acqua, luce e riscaldamento, mentre le temperature oscillano fra i 13 e i 18 gradi sotto zero. Gli scontri a fuoco tra le due parti hanno distrutto numerose infrastrutture, lasciando la città in un caos totale. L’escalation delle ostilità fra l’Esercito ucraino e le forze russo- separatiste rappresenta una chiara violazione degli accordi di Minsk, firmati il 5 Dicembre del 2014. L’Unione Europea ha parlato, in un comunicato, di ‘aperta violazione’ degli accordi, mentre la NATO ha definito ‘tremenda’ la situazione ucraina. Il Segretario Generale dell’Alleanza Atlantica, Jens Stolterberg, ha, infatti, invocato un immediato ritorno al ‘cessate il fuoco’, rispettando gli accordi stabiliti nel 2014. Nonostante la nuova Amministrazione statunitense di Donald Trump abbia intenzione di migliorare i rapporti con la Russia, l’Ambasciatrice USA al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Nikki Haley, ha sottolineato la grave situazione in Ucraina Orientale, ribadendo la condanna per le azioni russe e l’occupazione della Crimea. L’allarme della Comunità Internazionale e lo stato d’emergenza umanitaria in cui vivono gli abitanti della città di Avdiivka, riportano alla ribalta internazionale la crisi ucraina. Abbiamo intervistato l’Ambasciatore di Ucraina in Italia, Yevhen Perelygin. Classe 1962, laureato in economia internazionale, Perelygin è entrato nella diplomazia ucraina nel 1993 ed è stato Ambasciatore a Strasburgo, a Dublino e Direttore per l’integrazione europea per il Governo di Kiev. Ambasciatore, potrebbe farci un quadro generale di cosa sta succedendo in questi giorni nella città di Avdiivka? Per gli ultimi cinque giorni, le forze russo-separatiste hanno sparato oltre 100 missili dai sistemi missilistici ‘Grad’, e circa 50 colpi di artiglieria di calibro 152 mm. Loro hanno utilizzato mortai, carri armati e armi leggere. Ieri 2 febbraio si è Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale, reperibile su http://www.lindro.it/ucraina-ecco-i-piani-criminali-della-russia/ L'Indro è un quotidiano registrato al Tribunale di Torino, n° 11 del 02.03.2012, edito da L'Indro S.r.l.

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Ucraina, ecco i ‘piani criminali della Russia’ | 2 registrato un’altro crimine brutale, quando i separatisti hanno colpito il Centro di aiuti umanitari ad Avdiivka, causando nuovi morti e feriti, inclusi civili. Cosi, abbiamo una decina di soldati ucraini morti, una cinquantina di feriti. I civili soffrono a causa del bombardamento delle zone residenziali. La città di Avdiivka, che secondo gli Accordi di Minsk è sotto controllo delle autorità ucraine, a causa dei bombardamenti non ha energia elettrica. Più di 25.000 civili della regione non hanno accesso ad acqua, elettricità e riscaldamento. Le brigate d’emergenza lavorano per allacciare l’energia elettrica, ma a causa degli spari i tecnici non possono lavorare ininterrottamente. Nella nota che Lei ha diramato nei giorni scorsi parla di ‘piani criminali della Russia’. State accusando la Russia di ‘crimini di guerra’? L’aggressione russa contro l’Ucraina è avvenuta in tre 'ondate'. La prima è stata l’occupazione militare della Crimea mediante atti aggressivi; la seconda è un atto di aggressione nella parte orientale dell’Ucraina, vale a dire, il processo che ha creato ‘LNR’ e ‘DNR’, che è collegato all’invio di gruppi irregolari e mercenari; la terza è l’invasione diretta, a partire dall’agosto del 2014, delle forze armate regolari russe nella parte orientale dell’Ucraina. Questo conflitto è costato finora la vita a circa 10 mila cittadini ucraini. L'Ucraina ha denunciato le azioni di Mosca alla Corte penale internazionale e alla Corte europea dei diritti umani. La Corte penale internazionale ha recentemente definito l’annessione della penisola da parte del Cremlino come un conflitto militare tra Russia e Ucraina, definendo la presenza di miliziani russi nel Donbass come un’occupazione russa del sovrano territorio ucraino. Mosca è accusata di sostenere militarmente i separatisti. L'Ucraina ha depositato una denuncia anche alla Corte internazionale di giustizia dell'Aia, accusando la Russia di sostenere ‘il terrorismo’ e di finanziare illecitamente gruppi separatisti ribelli. Un’altra dimostrazione dei piani criminali della Russia sta nel fatto che i sistemi missilistici dell’Esercito russo, che bombardano continuamente le postazioni ucraine, sono situati nei quartieri residenziali nella città di Donetsk, come dimostrano numerose immagini fatte da civili nella città di Donetsk. Tali azioni del Cremlino possono qualificarsi come un crimine di guerra, una grave violazione delle Convenzioni di Ginevra del 12 agosto 1949 «la distruzione ed appropriazione di beni, non giustificate da necessita militari e compiute su larga scala illegalmente ed arbitrariamente». Gli accordi di

Minsk, raggiunti il 12 Febbraio del 2015, rappresentarono un traguardo internazionale importante. Come è

possibile che siano stati violati dopo solo due anni e così facilmente? Il problema è che la Russia sin dall’inizio non ha rispettato gli Accordi di Minsk. A partire dai primi tre punti che dovrebbero garantire il completo cessate il fuoco, il ritiro delle armi e il pieno ed efficace controllo da parte dell’OSCE. Gli Accordi vengono rispettati solo nei territori controllati dall’Ucraina. Le forze russo-separatiste non fanno neanche entrare le missioni dell’OSCE nei territori controllati da loro.

Quali punti sono stati violati? Solamente il ‘cessate il fuoco’? Assicurare un cessate il fuoco bilaterale immediato: completamente violato. Garantire il monitoraggio e la verifica del cessate il fuoco da parte dell'OSCE: violato. Adozione di misure per migliorare la situazione umanitaria nella regione del Donbass, in Ucraina orientale: violato. Rimozione di gruppi illegali armati, attrezzature militari, così come combattenti e mercenari provenienti dalla Russia: completamente violato. Garantire il monitoraggio continuo della frontiera russo-ucraina e la loro verifica da parte dell'OSCE, attraverso la creazione di zone di sicurezza nelle regioni di frontiera tra l'Ucraina e la Russia: completamente violato. Il Presidente

ucraino, Petro Poroshenko, ha accusato il Cremlino di non aver rispettato gli accordi, ritenendo opportuno esercitare nuove pressioni sulla Russia affinché questa rispetti l’intesa stabilita nel 2015. Secondo alcuni fonti russe, invece, il portavoce del Presidente russo, Dmitry Peskov, ha accusato la leadership ucraina di azioni aggressive lungo la linea di contatto nel sud-est del Paese. Quali sono i dati di fatto, le ‘evidenze’ dell’accusa

che voi sostenete contro la Russia? Le accuse russe verso l’Ucraina sul bombardamento di Avdiivka sono assurde, perché questa città è sempre stata sotto controllo Ucraino. Quindi, seguendo la logica dei russi noi bombardiamo le nostre stesse posizioni? Avdiivka è un centro industriale e si trova in un’area strategica, è vicina all’autostrada tra Donetsk e Horlivka - due roccaforti delle forze russe. Per poter usare questa autostrada i russi vogliono cacciare via le forze Ucraine da Avdiivka. Una simile situazione ha avuto luogo nella città di Debaltseve che era una incrocio stradale ferroviario della zona.

Quale reazione auspica da parte della Comunità Internazionale? In questo momento l’Ucraina sta richiedendo il cessate il fuoco immediato per salvare le vite dei civili in quell’area. A questo scopo la parte Ucraina chiede a tutti i Governi e ai partner stranieri di voler utilizzare qualsiasi mezzo per far pressione al Cremlino ed al suo regime separatista di marionette affinché loro fermino immediatamente i bombardamenti. In riferimento a ciò gli appelli di ieri del Consiglio di Sicurezza dell’ONU (dove è stata sentita anche la voce dell’Italia) devono spingere l’aggressore a fermare il fuoco. Crediamo che la pressione da parte dei Governi stranieri alla Federazione Russa porterà il Cremlino al ritiro delle sue forze armate dal territorio dell’Ucraina in rispetto degli Accordi di Minsk. Fino a quel momento sarebbe un gravissimo errore ritornare ai rapporti con la Russia ‘business as usual’. Lei crede che il nuovo raggio d’influenza russo nelle dinamiche

internazionali e la potenza, che, ad oggi, la Russia risulta essere, possano, in qualche maniera, influenzare

un’ipotetica decisione o reazione della Comunità internazionale? Già negli ultimi tempi si conoscono i fatti sui tentativi da parte della Russia di interferire negli affari interni di diversi Paesi. In questa situazione non bisogna sottovalutare il pericolo che proviene dalla Russia e dalla sua attuale leadership, che sta cercando di ristabilire una nuova sorta di ‘impero Russo’ come aggressiva potenza globale. Il rapporto privilegiato che sta prendendo velocemente forma tra Russia

e USA e quello, al contrario, molto difficile tra USA e UE, in primis Germania, quali risvolti avrà per il Donbass?

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Ucraina, ecco i ‘piani criminali della Russia’ | 3 Una soluzione si allontana ulteriormente? Non esiste altra soluzione per ristabilire la pace, solo l’ordine internazionale può fermare l’aggressore. Abbiamo imparato, negli ultimi anni, a contare innanzitutto sulle nostre forze, sul nostro Esercito e sul sostegno alla Nazione da parte del nostro popolo. Unitamente a ciò abbiamo un fermo sostegno sia da parte degli USA sia dalla politica solidale da parte dell’Europa. Sono convinto che gli sforzi comuni internazionali riusciranno a costringere il Cremlino al ripristino dell’integrità territoriale e sovranità dell’Ucraina. Quanto la questione ucraina può influire sulle relazioni fra USA e Russia? Gli Stati Uniti sono una grande democrazia mondiale. La violazione totale da parte russa dell’inviolabilità delle frontiere, dell’occupazione di una parte del territorio dell’Ucraina, della soppressione del popolo dei tatari di Crimea ed altri crimini contro la democrazia e l’umanità, non lasceranno indifferente nessun politico americano, e sicuramente avranno un effetto significativo nella politica americana contro l’aggressore. E’ un caso che le ostilità fra le

truppe leali a Kiev e i separatisti filo-russi siano emerse un giorno dopo dall’incontro fra Donald Trump e

Vladimir Putin? Vorrei sottolineare che non esistono nessun tipo di ‘truppe leali a Kiev’, il mio Paese è difeso esclusivamente dall’Esercito Ucraino. Qualsiasi attacco delle forze russe sulle posizioni ucraine avrà sempre una risposta adeguata, indipendentemente dalle date dei contatti tra diversi leader stranieri. L’arrivo di Donald Trump e le future

elezioni in Europa, come per esempio in Germania e Francia, lasceranno l’Ucraina da sola di fronte alla

minaccia dei separatisti appoggiati dalla Russia? Ad oggi nessun fatto indica che i nostri partner e i Paesi amici in Europa e nel mondo lasceranno mai l’Ucraina da sola. Per di più, le ultime decisioni e gli appelli dei nostri partner esteri dimostrano sempre pieno appoggio all’Ucraina. La via crucis del Donbass, secondo Lei, la possiamo definire come

una crisi regionale assurta a crisi internazionale in quanto divenuta parte integrante dello scontro NATO-UE vs

Russia, ovvero della nuova guerra fredda in atto? Considero come il conflitto, che ebbe inizio con l’aggressione da parte della Russia contro l’Ucraina nella regione del Sud-Est Ucraino, potrebbe a tutti gli effetti trasformarsi in un conflitto globale. Proprio per questo, l’Ucraina, si trova in prima linea nella difesa dei valori europei e contro l’aggressore, risposta e azione agli interessi internazionali comuni. Poroshenko, nei giorni scorsi, da Berlino, ha rinnovato l'appello a «mantenere le sanzioni contro la Russia sino a che Mosca non rispetti gli impegni presi a Minsk e ristabilisca la sovranità territoriale ucraina, Crimea compresa». L’embargo deciso da USA e UE perché ritenete sia una

misura in qualche modo utile? Da molte parti si sostiene che l’embargo non fa altro che inasprire le relazioni e

impedire il dialogo? Come? Ad oggi le sanzioni sono l’unico strumento per costringere l’aggressore al tavolo delle trattative. La storia ci insegna che eliminando le sanzioni l’aggressore procederebbe imperterrito nella sua politica di prevaricazione. Jens Stoltenberg ha affermato che la Nato «continua a stare al fianco dell'Ucraina con un forte sostegno politico e pratico». Chiariamo che significa ‘dal punto di vista pratico’ e: se ‘praticamente’ la NATO intervenisse non crede che la situazione potrebbe precipitare? La mia opinione personale è che se nei primi giorni dell’occupazione della Crimea e del Donbass tutti gli attori internazionali globali, inclusa la NATO, fossero intervenuti oggi avremmo la pace in questa parte dell’Europa. L’Ucraina ha avviato da alcuni anni la politica di riforme in campo strategico militare, un procedimento che con successo sta allineando il Paese a tutti gli standard richiesti dalla NATO. Secondo lei, l’OSCE sarà in grado di gestire la crisi ucraina, dopo gli ultimi avvenimenti di Avdiivka? L’OSCE è capace di gestire se c’è la volontà di tutte le parti del conflitto. Purtroppo, solo la Parte ucraina collabora pienamente con l’OSCE, mentre l’altra parte spesso non dimostra nessuna disponibilità di cooperazione. Lei nel comunicato che ha diramato nei giorni scorsi ha dichiarato che: gli ‘occupanti russi’ hanno sparato oltre 100 missili dai sistemi missilistici

BM-21 MLRS e circa 50 colpi di artiglieria di calibro 152 mm, mentre le forze russo-separatiste hanno utilizzato mortai, carri armati e armi leggere contro civili disarmati. Gli abitanti di Avdiivka si trovano in una situazione disastrosa, senza luce e riscaldamento, ad una temperatura che oscilla tra i 13 e i 20 gradi sotto zero. Una chiara violazione dei diritti umanitari. Cosa farà il Governo ucraino per proteggere e salvare gli abitanti di

Avdiivka? Cosa si aspetta che faccia la Comunità Internazionale per proteggere gli abitanti della città? Il Governo Ucraino ha creato i centri di accoglienza per i residenti della città dove possono avere cibo, riscaldarsi ed avere primi soccorsi medici. Allo stesso tempo alcune squadre tecniche stanno lavorando in alcune zone sicure. Mentre altre squadre di emergenza attendono il periodo di ‘silenzio’ per poter effettuare le riparazioni delle infrastrutture critiche. Sono state evacuate circa 200 persone, tra cui la maggioranza sono bambini, siamo tuttora pronti ad evacuare altri 12.000

persone nel caso la situazione in Avdiivka non migliori.

di Giulia Di Marcantonio

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