Vitanova Gennaio 2017

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Vitanova
Intervista
con il Presidente
NATALINO FURLAN
Bilancio di fine anno
sull’attività della società
Natalino Furlan
Presidente di S.E.S.A.
L
a fine dell’anno è sempre
tempo di bilanci. Il 2015 poi
è stato un anno particolare
perché ricorreva il 20’ compleanno di S.E.S.A.
Presidente Furlan, proviamo a tirare
le somme di quello che è successo?
“Credo che si debbano fare due tipi
di bilanci, uno per valutare cosa è diventata S.E.S.A. in questi 20 anni e uno
per fare il punto su quello che abbiamo
tentato di fare noi come consiglio di
amministrazione dal momento in cui ci
siamo insediati tre anni fa.
Se vediamo come si è evoluta la società
dal momento della sua nascita, possiamo benissimo dire che il cambiamento
è stato davvero importante.
Quando è nata, S.E.S.A. in sostanza gestiva la discarica ed effettuava il
servizio di raccolta nel comune di
Este. Oggi è una realtà che serve
oltre 60 comuni ma soprattutto
la gestione dell’impianto è cambiata in modo radicale. Lo stabilimento è organizzato per recuperare la massima percentuale
possibile del rifiuto, e gli investimenti per migliorare questo aspetto
sono continui anche se siamo arrivati
ad un punto in cui non è facile aumentare ancora il riciclo. Basta pensare che
in questo momento la percentuale del
rifiuto che viene recuperata è fino al
92% per rendersi conto del livello a cui
si è arrivati”.
E per quanto riguarda il bilancio del
suo consiglio di amministrazione?
“Da quando siamo arrivati, abbiamo
subito puntato sull’obiettivo di ridurre
il più possibile l’impatto di questo impianto sul territorio. Anche se bisogna
conoscere la storia di Este e di questo
sito: è dagli anni settanta che qui c’è
un luogo in cui si trattano i rifiuti, e si
pensi che c’era un incerenitore che
S.E.S.A. ha demolito per realizzare gli
attuali impianti di recupero alternativi
alla termovalorizzazione. Quindi dobbiamo lavorare per ridurre l’impatto
che comunque qualsiasi attività genera
inevitabilmente.
alle acque è gestito per intero, anche
grazie al terzo ampliamento del depuratore. Le acque vengono trattate, per
cui quelle che escono dallo stabilimento sono acque depurate e potabili.
Poi c’è il tema visivo, sul quale ci siamo
già impegnati moltissimo con una azione che è sia sostanziale che simbolica:
abbiamo piantato attorno a S.E.S.A. circa 5.000 alberi. Naturalmente ci vuole
il tempo che queste piante crescano,
ma come consiglio di amministrazione siamo soddisfatti di questo aspetto
perché da un lato mitigherà l’impatto
visivo dell’impianto, ma dall’altro contribuirà anche a rendere migliore il microclima perché sappiamo che la presenza
delle piante serve molto all’ambiente.
A questo proposito c’è anche il terzo
tema, quello relativo alle emissioni. Le
emissioni possono essere di due tipi:
fumi od odori. I fumi non ci riguardano, perché in S.E.S.A.
non bruciamo nulla. Sotto questo aspetto, al massimo, si può
calcolare l’impatto dei motori
che, alimentati dal biometano,
producono energia elettrica ma
stiamo parlando di emissioni ridotte.
Poi c’è la questione degli odori, che è
certamente un tema importante: per
gestire questo aspetto, lavoriamo continuamente per migliorare la gestione
della lavorazione in modo da ridurre al
“Questa è una società
che lavora ogni giorno
per migliorarsi.”
I possibili impatti di uno stabilimento
come questo sono di tre tipi: quello sulle acque, quello visivo e quello relativo
alle emissioni.
Andando con ordine: quello relativo
Vitanova
minimo eventuali odori. I nuovi investimenti in corso sono finalizzati anche
alla riduzione ulteriore degli odori che
vi possono essere nelle fasi di scarico
dei rifiuti da raccolta differenziata.
C’è anche la questione dei trasporti:
i veicoli che entrano ed escono dallo
stabilimento hanno un qualche impatto sulla viabilità della zona.
“Anche questo aspetto è significativo,
ma alcuni interventi dovrebbero migliorare la situazione. Ad esempio
ci stiamo dotando di mezzi a
metano in sostituzione di quelli
a gasolio. Abbiamo già avviato la progettazione per la realizzazione di una rotonda che
regoli l’immissione nella SR 10,
in modo da rendere più sicuro
e più veloce il transito da e per
lo stabilimento. Tuttavia vorrei
ricordare che il numero di camion
che riguardano Sesa sono circa il 5%
di quelli che attraversano il tratto este
– Ospedaletto durante ogni giorno.
Stiamo quindi parlando di un afflusso
che esiste ma che non incide in modo
significativo sul traffico. Questa è una
società che lavora ogni giorno per migliorarsi. Il piano industriale presentato
al consiglio comunale prima di Natale
prevende investimenti per circa 42 milioni nei prossimi cinque anni per nuove tecnologie e per convertire i mezzi
della raccolta differenziata dall’attuale
alimentazione a gasolio a biometano
prodotto proprio con gli scarti di cucina raccolti nel territorio. Il piano industriale verrà sostenuto con il credito
bancario senza pesare sui cittadini e
senza chiedere soldi e garanzie finanziarie al socio pubblico cioè al Comune.
Mi sembra un dato molto importante”.
vedere quali e quanti sono gli adempimenti tecnico amministrativi necessari
per gestire gli impianti correttamente.
Ci sono alcune cose che devono essere fatte per legge ed altre che S.E.S.A.
fa per scelta, per garantire un livello di
controllo sempre elevato e per migliorare giorno dopo giorno: tutto questo
comporta moltissime ore di lavoro di
tecnici aziendali in maggioranza giovani laureati del territorio che si sono
specializzati nella progettazione e nella
gestione di impianti con elevato contenuto di tecnologie e possiamo dire
Qual è il fiore all’occhiello di S.E.S.A.
secondo lei? Qualcosa di cui i cittadini di Este possono essere fieri?
“Direi il grosso contributo dato all’introduzione di una cultura ambientale che
vede il rifiuto non più come un problema, ma come una risorsa, la spinta continua a cercare di recuperare il più possibile: da questo punto di vista S.E.S.A.
è una delle società che sta tracciando
una linea nuova sia in Italia che all’estero, diventando un vero punto di riferimento. I nostri stabilimenti e le nostre
tecnologie sono continuamente
oggetto di visite di studio di tecnici ed amministratori da ogni
parte d’Italia e del mondo, proprio
perché sono all’avanguardia e lo
sono in un campo che contribuisce anche a migliorare l’ambiente,
abbassando le emissioni e tendendo ad eliminare gli sprechi. In
altre parole, a creare un mondo più
sostenibile”.
“Nei prossimi 5 anni
42 milioni di investimenti
senza soldi ne garanzie
finanziarie dal comune”
Lei conosceva S.E.S.A., per essere
stato consigliere comunale. Ma diventandone il presidente ha trovato quel
che si aspettava o la società è molto
diversa vista dall’interno?
“Quello che da esterno non avevo affatto percepito è la complessità e la
grande mole di lavoro che viene svolta
ogni giorno per gestire la raccolta differenziata e il recupero dei rifiuti negli
impianti. Una cosa è parlare di procedure da fuori, una cosa ben diversa è
le migliori nel settore del recupero.
Ma posso dire che senza dubbio oggi
S.E.S.A., grazie al lavoro delle proprie
risorse umane, che con dedizione studiano, sviluppano e gestiscono gli impianti di recupero, è all’avanguardia in
Europa e forse anche nel mondo, nel
processo del completo riutilizzo del rifiuto”.
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Vitanova
ESTE E OSPEDALETTO
RACCOLTA DIFFERENZIATA
DA RECORD
L
a Bassa Padovana è terra
di “recuperanti”. I dati che
emergono dallo studio del
comportamento dei residenti di Este e Ospedaletto
Euganeo portano i due Comuni nella
fascia alta delle località padovane per
percentuale di rifiuti recuperati.
Per quanto riguarda Ospedaletto, infatti, la percentuale di rifiuti riciclabili
conferiti dai cittadini è arrivata a quota 79,24 per cento. La media è ulteriormente salita rispetto all’anno scorso, quando il dato si era fermato al 79
per cento. Il “pacchetto” recuperabile
di ogni famiglia di Ospedaletto è formato per il 51,24 per cento da scarti di cucina e da ramaglie (50,97 per
cento nel 2014), per il 6,21 per cento
da plastica (6,31 per cento nel 2014),
per l’8,63 per cento da vetro (8,19 per
cento nel 2014) e per il 9,36 per cento da carta e cartone (9,64 per cento
nel 2014). Si tratta di un risultato eccezionale su scala regionale, dato che
la media veneta non supera il 65 per
cento. E la media del bacino è ferma
al 71 per cento.
La situazione è molto buona anche a
Este. Nella cittadina, infatti, la percentuale di rifiuti recuperati è arrivata a
quota 73,35. Il dato è sostanzialmente uguale all’anno scorso; gli scarti di
cucina e le ramaglie rappresentano il
34,32 per cento del totale (34,52 per
cento nel 2014), seguiti dalla carta e
dal cartone con l’11,67 per cento (11,67
per cento nel 2014). Nel novero sono
inseriti anche la plastica con il 5,32
per cento (6,28 per cento nel 2014),
il vetro con il 6,05 per cento (5,6 per
cento nel 2014), gli inerti con il 6,5 per
cento (5,56 per cento nel 2014), i raee
con l’1,25 per cento (1,19 per cento nel
2014) e altri rifiuti recuperabili con
l’8,21 per cento (8,54 per cento nel
2014).
“Si tratta di risultati veramente straordinari - commenta il presidente di
Sesa Natalino Furlan - perché si deve
pensare che il Veneto è una delle regioni più virtuose d’Italia nel campo
della raccolta differenziata, e a sua
volta il nostro bacino è uno dei più
virtuosi in Veneto. Non solo: allargando lo sguardo anche al di fuori dei
confini nazionali, si può notare come
il dato dei rifiuti recuperati ad Este ed
Ospedaletto sia tra i più alti d’Europa.
La cosa ancor più importante che va
sottolineata però – continua il presidente Furlan – è che dal materiale
recuperato, Sesa riesce ad ottenere
diversi vantaggi per la collettività. Attraverso il teleriscaldamento, infatti, è
possibile riscaldare ambienti pubblici
e privati spegnendo numerose caldaie, con evidenti vantaggi per l’ambiente perché le emissioni diminuiscono
di molto. Inoltre, la produzione di biometano e l’imminente cambiamento
della flotta dei mezzi per la raccolta
che verranno trasformati da mezzi a
gasolio a mezzi a metano, consentirà un ulteriore abbassamento molto
significativo delle emissioni. Questo
circolo virtuoso è possibile solo grazie ad un corretto svolgimento della
raccolta differenziata, che è la via per
uno sviluppo sostenibile”.
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SESA VERSO UNA FLOTTA
DI MEZZI TUTTI A METANO
C
ontinua l’impegno di
Sesa per abbassare continuamente il livello delle
emissioni in atmosfera, un
tema quanto mai attuale
come ha dimostrato il recente vertice
mondiale sul clima e sulle emissioni.
L’azienda di Este, che già dispone di
oltre venti mezzi per la raccolta differenziata ed altrettanti mezzi leggeri
per la raccolta nei centri storici alimentati a Metano, ha in programma
nel corso del 2016 di sostituire altri 60
mezzi della propria flotta passandoli
da gasolio a metano.
“Il metano è di gran lunga il combustibile meno inquinante tra quelli in
commercio - spiega il presidente di
Sesa Natalino Furlan - Si tratta di un
gas naturale, le cui emissioni sono
molto inferiori a quelle prodotte dai
mezzi a gasolio. Inoltre per Sesa questo è un passaggio ancora più importante per un altro motivo: perché i
mezzi potranno poi essere riconvertiti
al biometano, cioè al metano che viene prodotto proprio con la frazione
organica della raccolta differenziata
urbana”.
“In sostanza - spiega il ancora il presidente - la frazione umida della raccolta differenziata viene fatta fermentare in modo naturale all’interno dei
biodigestori. Da lì viene prodotta sia
l’energia elettrica (che genera poi anche il calore con il teleriscaldamento)
sia il biometano che per alimentare i
mezzi che effettueranno la raccolta
differenziata. Insomma, i mezzi utilizzeranno come combustibile proprio i rifiuti che vanno a raccogliere,
con emissioni ridottissime. L’utilizzo
di mezzi a biometano è l’ultimo anello che chiude la catena del recupero
completo del rifiuto”.
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IMPATTO 2.0
Nel suo ventennale S.E.S.A. ha parlato di rifiuto e ambiente
attraverso un evento internazionale di arte contemporanea
di Lisa
Celeghin
Consigliere S.E.S.A. delegato all’evento
beni di consumo, sulla virtuosa
possibilità di reinterpretazione e
riuso dei materiali a fine vita.
SESA E L’ARTE, FRA RIUSO
ECONOMIA E AMBIENTE
Lisa Celeghin
ARTE, RIUSO, AMBIENTE
Per celebrare il ventennale della
propria attività S.E.S.A. S.p.A. si è
resa promotrice nell’autunno del
2015 di un evento internazionale
di arte contemporanea di ampio
respiro, presentato al pubblico dal
10 ottobre al 1 novembre, al fine di
veicolare alla collettività non solo
i valori di innovazione, sostenibilità e attenzione verso l’ambiente,
ma condividere anche esperienze
dal forte contenuto culturale artistico all’insegna di un impegno
dell’azienda ad esercitare il principio della responsabilità sociale
d’impresa, attraverso forme di importante mecenatismo culturale
esercitato in forma diretta.
L’arte ora come non mai può diventare strumento e risorsa per
contribuire a sensibilizzare alla tutela dell’ambiente promuovendo
una cultura ecologica, riflettendo
sul delicato rapporto uomo-natura, sulla condizione critica del
quotidiano, sull’eccessivo prelievo
di beni primari, sull’accumulo dei
L’idea di proporre un evento di
arte contemporanea internazionale è nato da una riflessione
sulle importanti problematiche
ambientali che interessano il pianeta terra e dalla aderenza della
filosofia aziendale ad una azione
di trasformazione di materiale di
scarto, la quale non si limita ad
essere operazione di business, ma
certamente anche di contenuti di
valore culturale, sociale ed ambientale.
L’insorgenza di fenomeni ambientali su scala planetaria in grado di
modificare gli equilibri degli ecosistemi e la conseguente persistenza delle varie specie e forme
di vita, impongono alla politica,
all’economia e alla cultura di interrogarsi sulla necessità di adottare
nuove strategie, pratiche e stili di
vita per la salvaguardia e la tutela
del pianeta terra.
Ora, in un quadro di forte criticità del nostro presente, l’obiettivo
principale della politica ambientale dell’Unione Europea è la riduzione del consumo delle risorse
naturali e la loro valorizzazione,
un’economia basata su un uso
efficiente delle stesse, al fine di
tutelare la salute dell’ambiente e
delle persone.
Le considerazioni ambientali ed
economiche pertanto, non possono che diventare complementari,
orientando lo sviluppo verso una
economia più verde. Al problema
del consumo e dello spreco delle
materie prime, si collega poi inevitabilmente, la questione della gestione e smaltimento dello scarto
prodotto, il rifiuto.
È così che, in un mondo che sta
consumando le risorse ad un
ritmo insostenibile il recuperare
la materia proprio dai rifiuti, favorisce la riduzione del prelievo
e, limita l’esaurimento delle fonti
naturali non rinnovabili, assicurando un approvvigionamento sostenibile e continuo negli anni, per il
fabbisogno delle generazioni future.
Per tutto ciò, la consapevolezza di
una vera e propria emergenza rifiuti premendo ormai su più fronti,
induce la nostra società all’adozione di nuove pratiche e gestione degli stessi, attraverso processi
di recupero della materia avviati
con la raccolta, la separazione, il
riciclaggio, e il successivo recupero energetico.
È proprio in questa prospettiva
che si colloca la vision dell’attività dell’azienda che opera realizzando un sistema di raccolta
e gestione dei rifiuti in grado
di creare valore per l’ambiente e
produrre energia da fonti rinnovabili, fondando la propria mission
nel principio dell’ecosostenibilità.
La cultura e l’arte, già dai primi
anni del secolo scorso, si sono
fatte interpreti di queste problematiche.
Prendendo in esame nuove forme
di costume sociale ed ambientale legato al recupero ed al riciclo
del rifiuto e a politiche di riduzione del prelievo delle risorse, si
rintraccia nelle espressioni artistiche del Minimalismo, della Land
Art, della Trash Art, della Fiber
Art, della Drap Art Craking Art un
forte contenuto etico ambientale. Tendenze artistiche che hanno
un comune denominatore: l’uso o
il riuso di materiali di recupero, i
quali attraverso la creatività e l’ingegno dell’artista hanno acquista-
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to una nuova dignità ed un nuovo
significato per tornare a nuova
vita.
L’impiego di materiali poveri, o
semplici oggetti di consumo o di
rifiuti è stata una costante nell’arte
del Novecento su cui si sono confrontati molti grandi nomi come
Marcel Duchamp o Kurt Schwitters, Michelangelo Pistoletto, pur
affidando all’oggetto di consumo
quotidiano una valenza non sempre univoca.
L’Evento è maturato dunque, da
un interesse ed una preoccupazione per il prezioso patrimonio
del nostro pianeta, dalla convinzione del valore ambientale di
alcune pratiche aziendali, e dalla
volontà di proporre un momento
di riflessione su tali tematiche attraverso l’Arte.
L’Evento, ha presentato una serie
di opere di artisti internazionalmente riconosciuti che operano in
relazione alle tematiche ambientali, dalla riflessione e visione del
rapporto tra uomo e natura, alla
presa d’atto più pragmatica del
riuso dei materiali e della nuova
idea di sviluppo, e si è articolato
in un percorso visivo a più tappe.
L’ARTE CONTEMPORANEA
RISCOPRE IL RIFIUTO
da fonti rinnovabili, e fissa di portare al 20% il risparmio energetico, il tutto entro il 2020. IMPATTO2.0 è stata una mostra che ha
inteso ricordare attraverso l‘arte,
il legame ventennale con il territorio di un’azienda di servizi ambientali pubblico-privata che ha
messo al centro della propria attività da sempre, il valore del riciclo,
del recupero della materia, e della
gestione del rifiuto come risorsa.
Il progetto ha interessato più sedi
all’interno della storica Città di
Este: il Museo Nazionale Atestino
che ha ospitato la mostra, Poetiche dell’oggetto nel Novecento
la Sala ex Pescheria Vecchia con
la mostra L’uomo e l’ambiente,
la ex Chiesa di San Rocco con la
mostra L’oggetto inutile, e l’ex
Deposito Corriere Sita, diventato
scenario urbano che accoglie la
scultura monumentale dello street artist portoghese Bordalo II, realizzata con materiali di recupero.
L’evento Internazionale di arte
contemporanea, promosso da
S.E.S.A. S.p.A. Società Estense
Servizi ambientali nato da un progetto di Lisa Celeghin, a cura di
Lisa Celeghin e Ilaria Magni, è
stato realizzato con il Patrocinio
del Ministero dei beni culturali e
del turismo – Direzione Generale
Musei Polo Museale Veneto, della
Regione del Veneto, della Provincia di Padova e della Città di Este.
Da sx Ilaria Magni, Giancarlo Piva, Natalino Furlan, Lisa Celeghin all’inaugurazione dell’evento
nella Sala delle Colonne del Museo Nazionale
Atestino
IMPATTO 2.0 è stato un evento
d’arte contemporanea d’importanza internazionale dal forte richiamo ambientale, che rimandava già nel titolo al compito di
ridurre l’impronta delle attività
dell’uomo sul pianeta, al fine di
raggiungere l’obiettivo impatto
0 sull’ambiente. Un evento ispiratosi anche idealmente al pacchetto clima energia “20-20-20”
emanato dall’Unione Europea che
detta di ridurre le emissioni di gas
serra del 20%, indica di alzare al
20% la quota di energia prodotta
Da sx Natalino Furlan, Lisa Celeghin, Giancarlo
Piva, e Ilaria Magni alla conferenza stampa di
presentazione dell’evento nelle sale della Provincia di Padova
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UN PROGETTO
D’ARTE ITINERANTE
CHE HA VALORIZZATO
PIÙ LUOGHI DELLA STORICA
CITTÀ DI ESTE
Nella Sala ex Pescheria Vecchia
la mostra sull’ambiente
Impatto 2.0, facciata della Sala ex Pescheria Vecchia, mostra “L’uomo e l’ambiente”
La mostra “L’uomo e l’ambiente”
ha accolto progetti artistici di dodici attori del panorama nazionale
ed internazionale dell’arte con le
cui opere hanno interpretano le
tematiche ambientali, e dunque la
relazione uomo-natura, la sostenibilità ambientale, le nuove tecnologie, e il rapporto con il rifiuto
attraverso opere contemporanee
con un approccio più concettuale
attraverso l’uso di diversi linguaggi come la scultura, la pittura, la
fotografia, l’installazione, la performance, la video-art, la sound
art etc.
L’elemento natura, nel corso
dell’evoluzione della nostra civiltà
si è arricchito di significati, declinandosi in paesaggio, poi ambiente, includendo in queste polisemia
di senso anche la presenza dell’intervento umano. Un’orma lasciata dall’uomo più o meno consapevolmente per plasmare luoghi,
prelevare materia, insediare attività, incrementare la crescita.
Grandi temi ambientali, legati
all’invadente presenza dell’uomo
sulla terra, come la deforestazione globale, sono stati trattati in
diversi lavori. In modo particolare,
l’opera Critici Ostinati Ritmici, di
Roberto Pugliese, un tronco cavo,
che attraverso un sistema di sensori monitorava lo stato attuale
dell’abbattimento degli alberi sul
pianeta, in modo forte e turbante,
come il ticchettio dei suoi martelletti, fungeva da monito a questa
pratica dissennata.
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Vitanova
Alla fine l’esperienza immaginativa artistica vissuta attraverso le
opere della Sala ex Pescheria Vecchia ha creato un’attesa finale, un
monito e la speranza al recupero
di un rapporto più armonico e primordiale con l’elemento terra, con
cui siamo intimamente connessi
ed agganciati, attraverso le opere 13/12, Underground, Quando la
neve cadrà io non sarò mai stato
qui, di Federico Gori, e Speranza di Giovanni Canova, dove uno
sguardo più poetico ed emotivo
ci ha avvicinato alla natura ed alla
sua fragilità.
Impatto 2.0, Sala ex Pescheria Vecchia, mostra
“L’uomo e l’ambiente”, Critici Ostinati Ritmici,
2010, Roberto Pugliese
Ma non è mancato anche l’elogio dell’intelligenza artificiale e
del contributo strategico nello
sviluppo del benessere umano
della tecnologia, nel momento in
cui l’uomo in modo saggio e lungimirante sa ricercare una giusta
relazione fra il valore “natura” ed il
“vantaggio tecnologico”.
Alcune opere come Colonna Sonora II di Donato Piccolo, e Minuti
volumi mutevoli a regime di crescita disturbato di Nicola Toffolini
hanno parlato della possibile connessione e mediazione tra l’elemento naturale ed il prodotto artificiale-tecnologico, mantenendo
vivace ed aperta la dialettica sul
piano dell’opera, della difficile ma
possibile conquista di un equilibrio armonico fra natura, sviluppo
e crescita felice.
Impatto 2.0, Sala ex Pescheria Vecchia, mostra
“L’uomo e l’ambiente”, pubblico davanti l’installazione Underground, 2015, Federico Gori
Impatto 2.0, da sx Lisa Celeghin, Giovanni Canova, Ilaria Magni, Sala ex Pescheria Vecchia,
davanti l’opera Speranza, 2015, Giovanni Canova
Nell’Ex Chiesa di S.Rocco
la mostra sul riciclo ed il riuso
Impatto 2.0, Sala ex Pescheria Vecchia, mostra
“L’uomo e l’ambiente”, pubblico davanti l’opera
Colonna Sonora II, 2011, Donato Piccolo
Altre opere hanno indagato il
rapporto non facile, fra uomo,
ambiente e sviluppo anche in relazione al problema dello scarto
prodotto dalla nostra società, il
rifiuto, ponendo l’attenzione sulla
necessità di una sua intelligente
gestione, volta alla ricerca di uno
sviluppo sostenibile.
Impatto 2.0, facciata ex Chiesa San Rocco,
mostra “L’oggetto Inutile”
La mostra “L’oggetto inutile” ha
presentato una raccolta di opere che indagando sulla condizione critica del quotidiano dava
espressione più al concetto di
reinterpretazione, uso e riuso dei
materiali di scarto, dando spazio
anche a progetti di design.
Dieci artisti nazionali ed internazionali, molti dei quali segnalatisi
con premi e menzioni, in Biennali del riciclo o a Festival dell’ambiente di prestigio, si sono fatti
interpreti con le loro opere di un
ironico linguaggio del trash, che
trasforma, recupera l’oggetto
abbandonato, rifiutato, reinven-
Impatto 2.0, Interno ex Chiesa di San Rocco
Impatto 2.0, interno della ex Chiesa di San Rocco, mostra “L’oggetto inutile”
tando nuove e inedite allegorie
dell’esistente, dimostrando come
dal nulla, da ciò che non ha più
ragion d’esistere, dall’entità anche
più degradata, possa rinascere
una nuova bellezza.
La rilettura creativa della materia
vissuta, operata dall’artista, fatta
anche di impressioni collettive riviveva nel divanetto, opera di design, S-Concordia, 2014, di Vittoria Lapolla, realizzato con le corde
d’attracco della nota e sfortunata
nave Concordia. L’interessantissimo lavoro visivo e sonoro, Water
Harps di Riccardo Casagrande,
musicista ed artista figurativo, assemblando un repertorio insolito,
di mestoli, bacili, bacinelle, scope,
scatolette, realizzava un geniale
e ironico apparecchio sonoro, in
Vitanova
Impatto 2.0, Ex Chiesa di San Rocco, Water
Harps-Music Installation, 2015, Riccardo “Sammo” Casagrande
cui l’acqua versata man mano da
una caraffa, scorrendo e sgocciolando, dava impulso ad un meccanismo sincrono, creando effetti
musicali, dalla sonorità inconsueta, dimostrando come da un materiale ormai privo di senso per la
società, l’arte, possa far nascere
qualcosa di alto, come un’inaspettata e non codificata melodia.
Senza titolo, 2013, Dario Tironi
La mostra “Poetiche dell’oggetto del Novecento” ospitata all’interno dei prestigiosi spazi del Museo Nazionale Atestino ha messo
in scena un suggestivo dialogo tra
l’antico ed il moderno, accostando gli oggetti testimonianza della
cultura materiale di civiltà lontanissime tra loro; la contemporaneità e l’Età Paleoveneta.
Si sono rivisitate alcune tra le
maggiori poetiche dell’oggetto
del Novecento presentando opere storiche di Arman, César, Daniel Spoerri, Gérard Deschamps,
Wolf Vostell, Mario Schifano,
Yoko Ono, Giuseppe Chiari, Lapo
Binazzi.
Artisti che a partire dal secolo
scorso hanno segnato la storia
dell’arte in Europa, attraverso il
reimpiego di materiali poveri, di
scarto o d’uso quotidiano, rinnovando l’estetica dell’arte, trovando nell’oggetto d’uso comune la
nuova materia artistica di un filone della poetica contemporanea.
Un filone di cui era stato pioniere
Marcel Duchamp che con i suoi
ready-made, metteva definitivamente in crisi il concetto di arte
tradizionale, elevando ad oggetti
artistici, attraverso una azione di
decontestualizzazione, gli oggetti
più comuni prelevati dalla realtà:
uno scolabottiglie, una ruota di
bicicletta, un orinatoio.
Ex Deposito Corriere Sita
scultura di arte urbana
Impatto 2.0, Museo Nazionale Atestino, Welded
Tubas, 1990, Arman (collezione Carlo Palli)
Impatto 2.0, Ouriço, 2015, Bordalo II
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Impatto 2.0, secondo una logica di
arte diffusa che mette in relazione
lo spazio estetico con lo spazio
sociale esterno, per diventare luogo di immediata interazione con il
pubblico, ha interessato il fabbricato dismesso interno al piazzale dell’ex Deposito delle Corriere
Sita. Lo stabile è diventato lo spazio artistico per la realizzazione
di una gigante scultura di arte urbana del noto artista Portoghese
Athur Bordalo Segundo. L’incredibile e bellissimo Ouriço (Riccio),
opera site-specific, simbolo per
noi del Parco Colli, realizzato interamente con materiale di scarto, vecchi sedili, paraurti, gomme,
frammenti di vecchie plastiche,
bidoni, con i suoi occhioni lucidi
e la tenerezza del suo naso e dei
suoi lunghi baffoni, rimane a guardarci fissamente, ammonendoci
ad usare attenzione ad un riutilizzo consapevole dei rifiuti, sensibilizzandoci verso le tematiche
ambientali, ricordandoci con la
sua straordinaria bellezza, generata dalla spazzatura, l’importanza del riciclo, della riduzione dello
spreco della materia, del rispetto
della natura, giungendo come critica al mondo consumistico in cui
viviamo.
Nel Museo Nazionale Atestino
la mostra di opere storiche
sull’oggetto d’uso comune
Impatto 2.0, facciata Museo Nazionale Atestino,
mostra “Poetiche dell’oggetto del Novecento”
Impatto 2.0, da sx Angelo Mandato, Giancarlo Piva, Bordalo Segundo, Lisa Celeghin, Ilaria Magni,
Natalino Furlan, presso Piazzale ex Deposito Corriere Sita, davanti l’opera Ouriço, 2015, Bordalo II
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Vitanova
DA S.E.S.A.
UNA MACCHINA A METANO
PER IL COMUNE DI ESTE
S
.E.S.A. spa ha regalato al
comune di Este una macchina alimentata a metano,
che verrà utilizzata dall’ente per scopi istituzionali.
“Oltre a fornire una collaborazione al Comune di Este, aiutandolo ad
ampliare il suo parco macchine - ha
spiegato il presidente di Sesa Natalino Furlan - riteniamo importante anche il messaggio che è alla base della
scelta di regalare un mezzo a metano.
La nostra società, con l’obiettivo di ridurre le emissioni e l’impatto in atmosfera, sta modificando tutto il proprio
parco mezzi per passare interamente
a metano. In questo senso abbiamo
incentivato anche il comune a proseguire sulla strada del metano, con l’introduzione di questo primo mezzo”.
“L’idea di usare il metano è sicuramente positiva - spiega il sindaco
Giancarlo Piva - specialmente perché
sullo sfondo c’è il disegno strategico
di Sesa che è quello di perfezionare
ulteriormente il percorso del riciclo
arrivando a produrre il biometano,
quindi arrivando a produrre il combustibile direttamente dal riutilizzo dei
rifiuti che vengono raccolti.
In prospettiva, quando come da programmi Sesa riuscirà ad aprire un
distributore di Biometano, i cittadini
di Este rivolgendosi a questo distributore contribuiranno al benessere
della stessa città visto che una parte
degli utili del loro rifornimento andrà
alla società di cui il loro comune è
azionista di maggioranza e i cui utili
servono a garantire servizi alla cittadinanza”.
Durante il consiglio comunale di fine
dicembre, nel quale è stato esposto il
piano industriale di Sesa, il comune ha
avanzato la richiesta di incentivare i
cittadini che cambieranno l’auto passando da combustibili fossili (Gasolio
o benzina) ad alimentazione a metano, offrendo un anno di rifornimenti
gratuiti di biometano.
si tratta di una richiesta che la società,
nell’ottica di un abbassamento delle
emissioni, ha preso in carico.
Vitanova
11
IL TELERISCALDAMENTO ARRIVA
AL CENTRO COMMERCIALE
EXTENSE
D
ai rifiuti l’energia per riscaldare casa ed uffici. E
per alleggerire le bollette. Sabato 19 dicembre si
è ufficialmente chiuso il
secondo stralcio per la realizzazione
della rete di teleriscaldamento urbano di Sesa.
L’inaugurazione svolta alla presenza
dei vertici della società e dei rappresentanti dell’amministrazione comunale si è svolta al centro commerciale Extense: l’esercizio commerciale è
uno dei grandi privati che ha ottenuto, con questa seconda fase dei lavori
costata 6,5 milioni di euro, l’allacciamento alla rete di Sesa, che avrà la
gestione del teleriscaldamento per 18
anni, al termine dei quali la riconsegnerà al Comune.
La rete di Teleriscaldamento permette la distribuzione dell’acqua calda
proveniente dalla centrale a biogas di
Sesa a edifici ed abitazioni, attraverso
tubazioni isolate e interrate.
L’acqua calda, una volta arrivata ai
singoli edifici, grazie a uno scambiatore viene utilizzata per produrre calore e dunque per il riscaldamento
degli ambienti.
Il biogas è generato dal trattamento
del rifiuto umido (resti alimentari e
ramaglie), che da materiale di scarto
diventa quindi una preziosa risorsa e
una fonte di risparmio, ambientale ed
economico.
I vantaggi di questa operazione sono
duplici: da un lato, un edificio collegato al teleriscaldamento garantisce
un significativo abbattimento dell’anidride carbonica diffusa in atmosfera (solo il secondo stralcio assicurerà
2.500 tonnellate di emissioni in meno
all’anno) e dall’altra un risparmio nella bolletta che può arrivare fino al 20
per cento.
Con il primo stralcio di lavori il teleriscaldamento aveva interessato qualche abitazione limitrofa a Sesa ed alcune grandi utenze: l’ex ospedale di
Este in primis.
Oggi, oltre a raggiungere una cinquantina d famiglie, la rete arriva a
toccare anche la casa di riposo Santa
Tecla, il patronato, il Consorzio di bonifica, gli alloggi Erp di via Scarabello
e alcune scuole comunali, per arrivare
entro breve tempo fino alla Komatsu.
Al taglio del nastro erano presenti il
sindaco Giancarlo Piva e il vice Stefano Agujari Stoppa, il presidente di
Sesa Natalino Furlan, il vicepresidente
Sesa Angelo Mandato, oltre ai vertici
del centro commerciale Extense e ad
altri rappresentanti dell’amministrazione comunale.
L’avanzamento della rete non si ferma
qui: in partenza c’è il terzo stralcio di
lavori, che porterà il teleriscaldamento fino alla frazione Meggiaro e nel
centro storico della città.
12
Vitanova
S.E.S.A NEL SOCIALE… DA 10 ANNI
C
ompie 10 anni il percorso di collaborazione
con il settore no profit che S.E.S.A. SpA ha intrapreso con coraggio e determinazione dopo
l’incontro con alcuni testimoni e operatori impegnati da decenni nel sociale.
Questi incontri hanno permesso di ricomporre le tessere,
come in un puzzle, e dare risposte agli interrogativi posti
all’Azienda: come rispondere in modo responsabile alle situazioni umane problematiche che i territori di competenza presentavano nel corso degli anni?
Interrogativi e incontri hanno facilitato e permesso di costruire nel tempo una strutturata collaborazione con chi
da decenni si è fatto carico di dare risposte coerenti alle
persone che vivono in vario modo un disagio sociale nei
nostri territori.
Per questo S.E.S.A. SpA ha intrapreso rapporti con:
• una cooperativa sociale e
l’Azienda si è poi impegnata in
• programmi di cooperazione internazionale
Queste scelte confermano quindi che l’attenzione al sociale non è, per l’Azienda S.E.S.A. SpA, un impegno saltuario,
ma una scelta consapevole, perché si ritiene indispensabile coniugare, con una accezione ampia il termine ecologia,
attraverso la collaborazione decennale con una cooperativa sociale.
Questa collaborazione profit-no profit, ha permesso poi
di intraprendere percorsi di cooperazione internazionale,
affiancando don Luigi Ciotti fondatore del Gruppo Abele
e di Libera, impegnando l’azienda in progetti che hanno
fatto respirare l’aria nuova di valori quali la solidarietà.
Concretamente S.E.S.A. SpA ha costruito da oramai 10
anni una collaborazione strutturata con la Cooperativa
Montericco.
Si tratta di una cooperativa sociale voluta e promossa dalla Comunità San Francesco di Monselice, per offrire un lavoro professionalizzante a quei giovani che, affrancati grazie a un percorso terapeutico riabilitativo dopo esperienze
di alcolismo o tossicodipendenza, dimostrano la volontà
di reinserirsi nel mondo del lavoro.
La Cooperativa ha oramai acquisito una professionalità
consolidata, coadiuvando i nostri operatori nella raccolta differenziata, nello spazzamento di centri storici e nella
gestione degli ecocentri, occupando stabilmente decine
di giovani.
Nel 2010 l’azienda ha poi affidato la struttura serricola,
adiacente il polo impiantistico di S.E.S.A. SpA e teleriscaldate dalla stessa, alla Cooperativa Montericco che, anche
migliorando la struttura tecnica, grazie a propri investimenti e migliorie, è riuscita a creare una realtà produttiva
di eccellenza, capace di proporre al mercato fiori di qualità
che anche la nostra azienda utilizza per campagne pubblicitarie e per omaggi di rappresentanza.
In effetti è stato affidato alla Cooperativa Montericco anche la gestione di giornate ecologiche per promuovere
comportamenti virtuosi nella gestione domestica dei rifiuti, utilizzando lo slogan: “…la tua raccolta differenziata fa
crescere fiori…e la solidarietà”.
È per la nostra azienda motivo
di orgoglio sapere che, questa
struttura produttiva, offre un
lavoro dignitoso a tante mamme, ex alcoliste o ex tossicodipendenti, che, grazie a questa
opportunità, hanno avuto il coraggio di proporsi ai clienti con
un proprio marchio “mamme
for baby”.
Un marchio che parla da
solo e racconta la provenienza dei fiori e delle
piante e permette ai potenziali clienti di fare una
scelta etica consapevole
del proprio acquisto.
Oggi le serre, affidate da S.E.S.A. SpA alla Cooperativa
Montericco, colpiscono il visitatore che regolarmente accompagniamo, per la qualità delle piante prodotte, la salubrità degli ambienti e per la professionalità degli operatori
che hanno reso le serre un luogo accogliente e interessante.
Lo sforzo economico profuso dalla Cooperativa Montericco in questi 5 anni di conduzione delle serre e i risultati
raggiunti, ha incoraggiato la dirigenza di S.E.S.A. SpA a
procedere al prossimo rifacimento dei tunnel, sostituendoli con una nuova costruzione di serra più efficiente e
produttiva, ma soprattutto “a impatto zero”, secondo i
più moderni criteri di eco sostenibilità.
Il ministro dell’Ambiente Galletti in visita alle serre si intrattiene con una lavoratrice
Vitanova
Declinare le più moderne tecniche costruttive finalizzate
alla produzione di fiori con la finalità didattica, è la nuova scommessa della sinergia fra l’Azienda S.E.S.A S.p.A. e
la cooperativa Montericco, un luogo che deve parlare alla
mente e al cuore dei visitatori.
Questa nuova serra consentirà di coprire per intero i fabbisogni energetici, utilizzando esclusivamente fonti di
energia rinnovabili:
• Il calore arriverà dalla rete di teleriscaldamento S.E.S.A.
SpA,
• e saranno poi perfezionati gli attuali sistemi di raccolta
delle acque di sgrondo, permettendo di utilizzare l’acqua piovana per l’irrigazione, grazie ad un importante
bacino sottostante il piano di coltivazione.
• Un impianto solare fotovoltaico per la produzione di
energia elettrica, collocato sui tetti delle strutture di accoglienza e di servizio, permetterà di coprire totalmente
il fabbisogno di energia elettrica.
• l’adozione della lotta biologica per il controllo dei parassiti delle piante.
Vogliamo offrire il meglio della didattica perché qui, in
particolare i bambini, vedranno una eccellenza anche nel
settore florovivaistico, e potranno toccare con mano che
“dal compost nascono i fiori”.
Altro fronte sociale, nel quale S.E.S.A. SpA è impegnata
da molti anni, è la cooperazione internazionale, grazie al
legame di amicizia con don Luigi Ciotti, fondatore e animatore del Gruppo Abele e di Libera, che opera nel campo della lotta all’emarginazione e della lotta alle mafie e
all’illegalità.
Da questo legame è nato un impegno duraturo e concreto, esplicitato nello slogan “S.E.S.A. for Africa” . Nel corso
di questi 10 anni abbiamo risposto alle richieste dei volon-
tari di don Ciotti, realizzando progetti di solidarietà con la
cittadina di Grand Bassam in Costa d’Avorio, dove il Gruppo Abele è presente da 32 anni, gestendo varie strutture
e iniziative per le fasce più deboli della popolazione, quali
bambini di strada, orfani, sfollati di guerra, donne in difficoltà.
Due sono i settori di cooperazione internazionale che
S.E.S.A. for Africa sostiene dal 2005: l’ambiente, attraverso la gestione dei rifiuti, e la sanità.
Nel settore ambientale S.E.S.A. for Africa ha offerto consulenza e ha fornito alla Municipalità di Grand Bassam, un
camion compattatore, 2 autocarri e 300 cassonetti per
organizzare un primo sistema di raccolta differenziata che
13
ha prodotto una positiva adesione della popolazione locale, migliorando la cura dell’habitat e frenando la proliferazione di malattie.
Nel campo sanitario S.E.S.A. for Africa ha finanziato la costruzione e la gestione annuale di un ambulatorio medico
che, da 9 anni, cura le principali patologie di cui soffrono le
fasce più deboli della popolazione e che il Gruppo Abele
incontra nelle varie strutture in cui opera: Centro di formazione professionale, Centro aperto e i diversi villaggi e
quartieri della città di Grand Bassam.
L’ambulatorio medico del Gruppo Abele, grazie al costante sostegno economico di S.E.S.A. for Africa, è stata apprezzato anche dagli organismi internazionali che si sono
occupati sia di gestire l’emergenza sanitaria causata dalla
guerra civile scoppiata nel 2010-2011, ma soprattutto hanno coordinato la fase post conflitto che aveva il compito
di curare gli sfollati e poi di garantire la loro reintegrazione
nell’ambiente d’origine.
La struttura sanitaria fa ormai parte delle proposte sociali a disposizione dei volontari e degli educatori locali per
promuovere sviluppo e fare educazione a una popolazione locale altrimenti priva di strumenti per emanciparsi dal
sottosviluppo.
In questo ambito diventa allora fondamentale l’opera di
sensibilizzazione e presa di coscienza che l’equipe educativa realizza regolarmente a supporto e collaborazione
con l’equipe medica nei vari villaggi, grazie anche all’auto
messa a disposizione da S.E.S.A. for Africa
È proseguito l’impegno economico per la fornitura gratuita dei medicinali all’ambulatorio medico e, grazie al concorso finanziario di S.E.S.A. for Africa, è stato realizzata
la sala AKWABA’ (=saluto di benvenuto in lingua locale),
Jean Michel Moulod.
Riportiamo la testimonianza di 2 volontari in visita a Grand
Bassam.
Ha iniziato a funzionare la scuola di alfabetizzazione (in
muratura, con gabinetto) all’interno del mercato, finanziata dal Comune di Vinovo e dalla società Sesa di Este..
Durante la nostra visita le donne (83 iscritte più un maschio) ci hanno manifestato una grande gioia e anche
gratitudine per questo progetto così importante per la
loro realizzazione. Ne siamo usciti profondamente emozionati.
La gioia che traspare dai volti di queste donne per avere
finalmente la loro aula per imparare a leggere e scrivere, ci
conferma che dare il nostro contributo aziendale per costruire questi “segnali di senso”, ci ripaga e ci dà la carica
nella passione di “tenere pulito il mondo” per renderlo bello da vedere e da vivere, sviluppando una Responsabilità
Sociale di più ampio respiro e impatto , in un territorio che
varca i confini e
abbraccia inevitabilmente il mondo.
Carlo Bovo
14
Vitanova
SESA DONA UN MEZZO
ALLA PROTEZIONE CIVILE
C
’è un pizzico di Sesa anche nel gruppo comunale
atestino di protezione civile. L’azienda ha donato
infatti un mezzo al gruppo di Este: si tratta di un Land Rover
Defender, che il presidente di Sesa
Natalino Furlan ha consegnato ai coordinatori dei volontari estensi di protezione civile. Il presidente ha donato
le chiavi del mezzo al coordinatore,
Fabrizio Finco, e al vice presidente,
Andrea Bonato. Alla cerimonia hanno
partecipato anche il sindaco di Este,
Giancarlo Piva, e l’assessore alle attività produttive, Fabrizio Brugin.
Sesa aveva già programmato la sostituzione del fuoristrada nell’ambito del
rinnovamento del parco auto azien-
dale, mirato al passaggio integrale a
veicoli alimentati a metano. “Avevamo
già deciso di sostituire questo mezzo
– conferma il presidente Furlan - la
nostra intenzione è quella di sostituire gradualmente i mezzi a gasolio
con quelli a metano. Il Land Rover
Defender che avevamo è una vettura
a gasolio e quindi andava sostituito.
Essendo però un mezzo ancora ben
funzionante ci è sembrato opportuno
donarlo alla protezione civile”. “Con la
donazione fatta oggi da Sesa – gli fa
eco Piva - la protezione civile acquisisce un tassello importante, perché si
tratta di un mezzo molto utile sia per
il trasporto di strumentazioni importanti, sia per l’attività di prevenzione”.
Questo genere di attività è proprio il
ramo in cui il gruppo atestino si sta
specializzando da tempo. “Non possiamo dimenticare – continua Piva –
che il nostro gruppo è in convenzione
anche con i gruppi di Villa Estense,
Sant’Urbano, Carceri e Lozzo, e quindi il beneficio del miglioramento del
parco mezzi andrà anche a loro”. I
coordinatori della protezione civile
hanno infine confermato l’importanza
della cooperazione con l’azienda: “La
collaborazione tra noi e Sesa è storicamente molto collaudata - sottolinea
Finco - durante le grandi emergenze
abbiamo sempre lavorato fianco a
fianco con ottimi risultati e quello di
oggi è solo un altro passo in un cammino già lungo e proficuo”.
Vitanova
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IL BIOGAS FATTO BENE È
LA RIVOLUZIONE VERDE
I
l modello proposto dal CIB Consorzio Italiano Biogas, denominato Biogasfattobene, è molto semplice: il digestore viene
alimentato sia grazie alla intensificazione colturale (doppi raccolti,
colture in rotazione e produzioni su
terreni marginali), sia da effluenti zootecnici valorizzandoli e migliorando la
loro gestione e, sotto-prodotti dell’agro-industria (per esempio dalle buccette dei pomodori, al pastazzo degli
agrumi, agli scarti delle produzioni di
olio di oliva o della vinificazione).
A valle del digestore ci sono gli output, cioè i prodotti della fermentazione naturale che avviene all’interno
del biodigestore: digestato e biogas
per la produzione e la vendita di bioenergia.
Il digestato è un biofertilizzante organico di grande utilità per il suolo perché contribuisce ad aumentare la sostanza organica dei terreni e ne limita
la suscettibilità all’erosione, desertificazioni e dilavamenti (un terreno ricco in sostanza organica, ad esempio,
può assorbire acqua fino a 20 volte
il proprio perso rallentando lo scorrimento superficiale) ed instaura un
meccanismo di riciclo degli elementi
nutritivi a disposizione delle piante.
Sono aspetti fondamentali in un Pa-
ese come l´Italia ma anche con diffusione di suoli impoveriti e a rischio di
desetificazione.
Il ciclo del Biogasfattobene®, quindi, è
un ciclo chiuso che dalla terra ritorna
alla terra e che, come abbiamo visto,
necessita di un approccio agronomico innovativo, proprio a partire dall’alta efficienza di utilizzo del digestato,
per sostenere una corretta intensificazione colturale.
Al pari di un fertilizzante, infatti, la
buona pratica agronomica prevede
l’interramento diretto del digestato e l’apporto più vicino possibile al
momento di fabbisogno della coltura,
possibilmente riducendo gli input sul
terreno a vantaggio del mantenimeno
della sua struttura.
Attraverso pratiche agricole conservative, attraverso la gestione efficiente dei reflui zootecnici e del digestato,
l’agricoltura può, dunque, contribuire
sia a ridurre le proprie emissioni, sia a
ridurre le concentrazioni di CO2 favorendo lo stoccaggio del carbonio nel
suolo, serbatoio di carbonio attualmente molto impoverito.
E il biogas?
Il biogas, con il modello del Biogasfattobene®, è fra i vettori bioenergetici
più efficienti attualmente disponibili
e anche meno impattanti per la loro
produzione. Aggiungiamo una sezione all’impianto di biogas e otteniamo
ulteriore carbonio (CO2) con sbocchi
propri sul mercato e biometano che
potrà, finalmente, essere utilizzato
come biocarburante avanzato.
È chiaro che applicare il modello Biogasfattobene® vuol dire porsi al centro
di un’economia della sostenibilità, non
solo economica, ma anche ambientale grazie a un utilizzo particolarmente
efficiente delle risorse e, dunque, motore di economia circolare.
Abbiamo chiamato tutto questo Rivoluzione agricola! È il claim dell’evento organizzato dal CIB il 25 febbraio a Roma “Biogas Italy 2016”. E’
un evento aperto a tutti coloro che
vogliano approfondire questi temi,
per chi voglia conoscere stato dell’arte e prospettive della filiera del biogas
anche attraverso la voce di stakeholders e decisori. Con il patrocinio e in
collaborazione con MiSE, MiPAF e MinAmbiente.
Per informazioni e per iscrizioni:
www.biogasitaly.com
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Vitanova
DON LUIGI CIOTTI:
IL PROCESSO CHE PORTA AL BIOMETANO
È UN’INVENZIONE DEL BUON DIO
I
l 28 gennaio è una data che rimarrà a nella storia di S.E.S.A.
perché coincide con la visita,
la benedizione e l’inaugurazione del cantiere del nuovo
impianto di selezione da parte di
Don Luigi Ciotti, fondatore della
associazione ‘Libera’ e del Gruppo ‘Abele’ e da sempre in prima
linea contro le ecomafie.
Ospitare don Ciotti è sempre un
evento, il suo impegno contro le
ecomafie lo ha portato ad essere
un bersaglio dichiarato della malavita organizzata e per questo in
ogni spostamento è seguito dalla
scorta e da un imponente spiegamento di forze dell’ordine.
È stato proprio dalla sua bocca
che è uscita la frase ce ha dato
il titolo alla giornata: “Quella che
avete realizzato qui, è la filiera inventata da Dio”.
“Il procedimento che vediamo realizzato in questo impianto – ha
detto don Ciotti parlando all’interno del cantiere che per l’occa-
sione era stato allestito come un
auditorium – permette di ricavare
dai rifiuti una infinità di cose buone: energia elettrica, calore, carburante per le auto, concime per
i campi e acqua potabile: questo
procedimento ci permette di lasciare ai figli un mondo migliore
e più pulito.
Questo processo è una invenzione
del Buon Dio, che ci ha insegnato
ad usare tutto, ad avere rispet-
to per ogni cosa e a non gettare
nulla. Riuscire a estrarre così tante cose utili dal rifiuto è una cosa
splendida”.
La strada però non sarà né breve né facile: “Sappiate – ha detto
don Ciotti rivolgendosi ai vertici di
S.E.S.A. – che ci sarà di sicuro chi
tenterà di gettarvi fango addosso.
Ci sarà certamente qualcuno che
cercherà di screditare il vostro lavoro, di dire che state sbagliando; accade perché nel mondo
dei rifiuti ci sono grandi interessi,
grandi centri di potere che spesso
vanno a braccetto con i centri criminali. Voi però non dovete farvi
condizionare: la strada che state
percorrendo è in salita ma è la
strada giusta”.
Vitanova
Dopo il tradizionale taglio del nastro, di fronte ad un cantiere reso
auditorium per l’occasione e gremito di ospiti e soprattutto dalle
maestranze di S.E.S.A., hanno preso la parola il presidente di Natalino Furlan,che ha illustrato la filosofia attraverso la quale la società
si sta sviluppando, puntando ad
un sempre maggiore recupero di
materiali e ad un sempre minore
impatto sul territorio.
Hanno poi fatto un breve discorso
anche i sindaci del territorio, Giancarlo Piva e Antonio Battistella,
che hanno preso atto degli sforzi
presi dalla società per sviluppare
anche l’aspetto sociale e non solo
il perseguimento dell’utile di bilancio: in particolare, il fatto che
il nuovo capannone sia circa 700
metri più lontano dal territorio di
Ospedaletto è stato commentato
con soddisfazione da parte del
primo cittadino di Ospedaletto.
Infine l’ing. Angelo Mandato, vice
presidente di Sesa, ha illustrato
sotto il profilo tecnico il funzionamento dell’impianto che è stato
realizzato grazie all’opera di progettazione e di realizzazione dello staff tecnico aziendale guidato
dall’ing. Wilbert Smeets. “I tecnici
e le maestranze di S.E.S.A. – ha
spiegato l’ing. Mandato – sono
considerati tra i migliori in Europa e così anche i nostri impianti.
La nostra mission aziendale è lo
sviluppo di tecnologie che puntano al recupero dei materiali ed
in particolare al recupero sostenibile. Sappiamo che molto c’è da
fare ma ogni tanto è anche giusto
17
fermarsi e guardare indietro quello che è stato fatto. La presenza
di Don Ciotti ci motiva fortemente
ad andare avanti su questa strada”.
18
Vitanova
Intervista
con il Sindaco di Este
GIANCARLO PIVA
La linea di S.E.S.A.
frutto della condivisione con il comune
Giancarlo Piva
Sindaco di Este
Sindaco Piva, dopo quasi 10 anni si
possono tirare le somme dell’apporto
che l’amministrazione guidata da lei
ha dato allo sviluppo di S.e.s.a. ?
“Credo di si. Il piano industriale presentato dalla società non nasce dal
nulla, e vorrei sottolineare che tanti degli aspetti che sono stati toccati sono
all’interno del piano industriale, hanno
fatto parte già di un’analisi importante,
condivisa da parte della società e anche del Comune che ha dato indirizzi
precisi anche sotto il profilo politico. Il
fatto di parlare adesso mitigazione e
di avere piantumato negli ultimi due
anni 5 mila piante è un risultato concreto che era stato chiesto proprio dal
Comune, nel quadro di un lavoro più
ampio che mira al miglioramento delle condizioni ambientali e ad una progressiva e costante diminuzione della
presenza di Co2. Questo è un esempio
di cosa vuol dire dare una indicazione
politica alla società che poi la recepisce
e la mette in pratica”.
Sotto il profilo dell’impegno ad abbassare le emissioni, S.E.S.A. ha lanciato un nuovo grande obiettivo che è
quello del Biometano.
“Si tratta di un impegno chiaro, dichiarato con la trasparenza che noi abbiamo sempre avuto da S.E.S.A. e che è
parte integrante essa stessa del piano
industriale. La sfida del Biometano lanciata dalla società è stata discussa ed
è pienamente condivisa anche dal Comune. Mi pare un aspetto che va sottolineato con forza: la differenza tra
una azienda completamente privata
che persegue – legittimamente – solo il
profitto ed una che invece è a maggioranza pubblica, sta proprio in questo.
La presenza del pubblico – ed in questo
caso il comune di Este – spinge l’azienda a compiere azioni che magari non
hanno un ritorno sotto il profilo econo-
mico in senso stretto, ma che puntano
a migliorare l’ambiente in cui si vive, ad
aiutare le persone ed i cittadini; in questo senso, si tratta di un ritorno ‘sociale’
che interessa alla società proprio grazie
alla sua ispirazione pubblica che la rende diversa dalle altre. Quindi la scelta
di puntare sul metano e sul biometano ha sì una valenza strategica sotto
il profilo economico, ma ce l’ha ancora
maggiore dal punto di vista sociale ed
ambientale perché ridurre le emissioni
del traffico di Este è un grande obiettivo per il Comune. A questo proposito
mi sembra giusto evidenziare la nostra
richiesta avanzata a S.E.S.A. : una volta che sarà realizzato il distributore di
Biometano prodotto da S.E.S.A. , chiediamo che tutti i cittadini di Este che
passeranno a macchine alimentate a
Metano lasciando quelle a benzina o
gasolio, possano avere forti agevolazioni nell’acquisto del Biometano. Noi speriamo che addirittura si possa arrivare
ad un anno di metano gratis per i cittadini di Este. Si tratta di un altro esempio
di quel ‘beneficio sociale’ che solo una
azienda ad ispirazione pubblica può essere interessata a perseguire”.
L’altro aspetto positivo per i cittadini di Este è che comunque S.E.S.A. fa
utili e parte di questi vengono corrisposti alla comunità.
Vitanova
“Io credo che vada reso più evidente il
tema dei vantaggi economici perché a
volte questo aspetto è un po’ sottovalutato. Nel bilancio comunale ci sono
120 Euro pro capite, per ciascun cittadino di Este che derivano dalla Sesa,
se vogliamo dire 300 Euro per famiglia
che derivano dalla Sesa, 300 Euro per
famiglia, proviamo a pensare cosa significano in termini di minore tassazione o cosa significano in termini di servizi, perché i servizi che abbiamo sono
anche in parte pagati da questi utili. E
c’è di più: una cifra più che doppia è
stata messa a riserva dalla società, che
adesso arriva ad un capitale di 35 milioni interamente versati.
Questa scelta è stata fatta anche perché va garantita la gestione ‘post mortem’ della discarica e quindi è gusto
che la Società ci pensi per tempo: basta guardare al caso di Sant’Urbano
dove – al contrario – la gestione della
discarica sta diventando un problema
serio, per capire quanto è importante
questo aspetto.
opere si sarebbero potute fare. Però
si sarebbe fatta una scelta poco lungimirante, che non teneva conto dei
possibili problemi futuri. Invece il socio
privato ed il Comune hanno deciso appunto di adottare questa strategia ed
abbiamo fatto delle scelte responsabili.
Su questo mi piace anche sottolineare
come ci sia una trasversalità di queste
scelte che ha sempre accompagnato le
decisioni prese su Sesa dalle varie amministrazioni che si sono succedute in
futuro: questo perché credo sia importante che la società diventi un punto di
riferimento non solo per chi la osserva
da fuori ma anche e soprattutto per chi
la vive, ad iniziare dai cittadini. Penso
che il modo di gestire S.E.S.A. sia un
esempio che fare impresa unendo le
capacità del privato alla sensibilità sociale del pubblico può essere un vero
modello di sviluppo sostenibile sotto
tutti i punti di vista”.
Il Comune avrebbe anche potuto chiedere che venissero portati a utile altri
4-5 milioni di euro: pensate a quante
“Che non si fermi mai sull’innovazione
perché è su questo che misureremo Il
vantaggio competitivo rispetto alle al-
Qual è l’invio o l’augurio che può fare
a S.E.S.A. ?
19
tre società, ma anche sulla SUA valenza
pubblica.
Questa società perché questa società
deve continuare ad essere diversa perché c’è una valenza pubblica che dà
degli indirizzi e questi indirizzi stanno
anche alla ricerca, innovazione, capacità di rendere sostenibile questa realtà,
questa azienda all’interno di un territorio come il nostro”.
20
Vitanova
L’ANALISI DELLA CO EQUIVALENTE
COME STRUMENTO PREVISIONALE
E DI AIUTO ALLA SCELTA
2
1) Premessa: SESA
Il 2015, anno in cui ricorre il ventennale di SESA, è
stato anche l’anno in cui è stato presentato il nuovo
piano industriale di SESA.
Un Piano industriale è uno strumento che serve a
rappresentare la visione imprenditoriale e di indirizzo della società, determinando quindi la direzione di
sviluppo e indicando le quantità economiche necessarie per raggiungere gli obbiettivi prefissati.
La novità di questo nuovo Piano Industriale è stata
quella di utilizzare l’analisi della CO2 come strumento previsionale dell’impatto ambientale, in termini di
gas serra, delle azioni previste.
Si è deciso, in buona sostanza, di pesare le scelte
di sviluppo aziendali e quantificare il tipo di influsso
di queste ultime sull’emissione in atmosfera di gas
climalteranti.
Questo ha permesso di valutare la bontà delle scelte
effettuate dal punto di vista ambientale.
2) L’analisi e la previsione della CO2 equivalente
La valutazione delle emissioni è stata effettuata seguendo i principi dell’IPCC1: i fattori di emissione si
basano sul contenuto di carbonio di ciascun combustibile, come avviene per gli inventari nazionali
dei gas serra redatti nell’ambito della Convenzione
quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici
(UNFCCC) e del Protocollo di Kyoto.
Questo approccio presenta il vantaggio di rendere
la misura ottenuta confrontabile con gli strumenti di
programmazione comunali in materia ambientale e
di sostenibilità quali i PIANI di AZIONE per l’ENERGIA SOSTENIBILE (PAES), di cui sempre più comuni
si sono dotati e di cui si è dotato anche il comune di
Este, socio di maggioranza di SESA.
Le emissioni di gas serra diversi dalla CO2 sono state
convertite in CO2 equivalente2 usando i valori del Potenziale di Riscaldamento Globale (Global Warming
Potential, GWP) e sono state in questo modo normalizzate rese confrontabili tra loro.
Le emissioni, infatti, hanno un impatto e un peso diverso sul clima a seconda del tipo di gas , ad esempio, 1 kg di metano (CH4), ad esempio, ha un impatto sul riscaldamento globale paragonabile a quello
di 21 kg di CO2 su un intervallo temporale di 100 anni
e, di conseguenza, il valore del Potenziale di Riscaldamento Globale del CH4 è pari a 21.
Quantità di GES espressa in t
di composto
Quantità di GES espressa in t
equivalenti di CO2
1 t CO2
1 t CO2 eq
1 t CO4
21 t CO2 eq
1tNO
310 t CO2 eq
2
Figura 1 Tabella Conversione di CH4 e N2O in unità di equivalenti di CO2
(LINEE GUIDA PAES)
Operativamente, individuati i riferimenti di metodo e
l’unità di misura, la tonnellata CO2 equivalente, si è potuto procedere ad analizzare le emissioni di gas serra.
Per valutare l’incidenza del Piano Industriale si è
proceduto nel modo di seguito schematizzato:
1 - Analisi della situazione attuale;
2 - Previsione delle emissioni future;
3 - Analisi dei risultati ottenuti.
Passo 1: analisi e quantificazione della situazione
attuale di SESA in termini di emissioni di CO2 equivalenti
Il primo passo, necessario per la costruzione del bilancio complessivo delle emissioni di CO2 equivalenti, è stato quello di quantificare sia i flussi di massa
che di energia afferenti a tutti i processi aziendali.
Realizzata questa quantificazione è stato approntato un modello di calcolo in Excel con l’obiettivo di
convertite in CO2 equivalente detti valori.
I fattori di emissione delle diverse fasi, i processi industriali, i trasporti e l’energia, consumata e prodotta, sono stati trasformati in emissioni di tonnellate di
CO2 equivalente.
Il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Intergovernmental Panel on Climate Change - IPCC) è il foro scientifico formato nel 1988 da
due organismi delle Nazioni Unite, l’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) ed il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) allo
scopo di studiare il riscaldamento globale.
2
“Viene definita come CO2 equivalente la quantità di emissioni di tutti i gas serra equiparate, negli effetti di riscaldamento della Terra, alla CO2 secondo
tabelle di conversione definite.
1
Vitanova
Impianti
Fotovoltaici
E.elettrica
2016
litri sostituiti da metano sul mercato libero
1 680 000,00 l/anno
1 240 000,00 l/anno
2 520 000,00 Kg/metano 3 720,00 t CO2/anno
250 000,00 A.E.
Gasolio per raccolta rifiuti
880 000 l/anno
2 640,00 t CO2/anno
2020
440 000 l/anno
1 320,00 t CO2/anno
Servizio
raccolta rifiuti
2020 -
1 370 000,00 Nmc
2 687,94 t CO2/ anno
36,72 t COT
91,80 t CO
82,62 t Nox
metano per
inverno
cogeneratore
Emissioni
4 560,00 t CO2/ anno
2 400 000,00 Nmc
3 600 000,00
Nmc
CO2
sottratta
Biometano
E.termica
24 480 000,00
Biogascp
-
20 000 000,00 KWh t
3 980,00 t CO2/ anno
-
61 200 000,00 Kwh e
24 051,60 t CO2/ anno
Cogeneratore
E.elettrica
Frazione liquida
DA
185 000,00 t/anno
Digestato
Depuratore
Spremitrice
Rifiuto umido
Acque depurate
115 000,00 t/anno
Gasolio per mezzi opera
560 000,00 l/anno
1 680,00 t CO2/anno
2016 275 000,00 l/anno
825,000 t CO2/anno
Frazione solida
145 000,00 t/anno
40 000,00 t/anno
Verde
Kwh e
t CO2/ anno
Kwh e
t CO2/ anno
6 737,34 t CO2/ anno
33 856 000,00 KWh t
6 000 000,00
28 080 000,00 Nmc
1 670 000,00
656,31
2 320 000,00
911,76
-
21
Vendita
50 000,00 t/anno
Compost
Biocelle
Mixer
Vaglio
Sovvallo
6 700 000,00 Kwh e
2 633,10 t CO2/ anno
Energia da
rete
2016
Biogas
21 800,00
13 995,60
19 000,00
12 198,00
t/anno
t CO2/ anno
t/anno
t CO2/ anno
Biogas
1 200 000,00 Nmc
3 960 000,00 KWh t
E.termica
1 800 000,00
788,04 t CO2/ anno
10 416,00 t CO2/ anno
Smaltimento
o recupero termico
Emissioni
2016
98 000,00 t/anno
Rifiuto
Selezione
Pesa
Controllo
19 650,00
12 615,30
19 257,00
12 362,99
t/anno
t CO2/ anno
t/anno
t CO2/ anno
Selezione
positiva o
negativa
Cogeneratore
E.elettrica
Pressatura
-
4 500 000,00 Kwh e
1 768,50 t CO2/ anno
-
47 000,00 t/anno
30 174,00 tCO2e/t
Materiale di recupero
Figura 2 Foglio di calcolo Excel emissioni CO2 eq. SESA per processi industriali (elaborazione SESA)
I dati così ricavati fotografano l’attività di SESA del
punto di vista delle emissioni di gas climalteranti.
Per leggere adeguatamente i dati ricavati si ricorda
che non è corretto eseguire una mera somma algebrica delle quantità sopra indicate.
Ogni emissione deve essere confrontata con le emissioni che si avrebbero utilizzando le possibili alternative tecnologiche presenti nel mercato (smaltimento
in discarica, incenerimento o termovalorizzazione,
ecc.).
Per comprendere meglio questo passaggio consideriamo la frazione organica dei rifiuti.
Questa esiste indipendentemente dall’attività di
SESA e sarebbe comunque soggetta ad una qualche forma di trattamento o smaltimento.
Smaltimento che produrrebbe in ogni caso delle
emissioni e queste dovrebbero essere confrontate
con quelle che invece produce la scelta impiantistica
effettuata da SESA.
Ad esempio una metanalisi3 (2013) su 82 studi LCA
(“Life Cycle Assessment”) aventi per oggetto il trattamento della frazione organica dei rifiuti, ha concluso che la digestione anaerobica ed il compostaggio del digestato (per un suo successivo utilizzo
agronomico), sotto il profilo delle potenziali ricadute
ambientali, in termini di produzione di gas climalteranti, sono preferibili sia all’incenerimento con
recupero energetico che alle discariche che recuperano e utilizzano biogas per produrre energia4
Passo 2: Valutazione delle emissioni conseguenti
al Piano Industriale
Il passo successivo è stato quello di stimare gli impatti derivanti dal PI.
Le azioni previste nel PI si sono concretizzate principalmente nei seguenti interventi:
• Lo spostamento e il rinnovo dell’impianto di compostaggio con il conseguente efficientamento e
con l’automazione del Trattamento Rifiuto Organico;
Morris J, Scott Matthews H and Morawski C. Review and meta-analysis of 82 studies on end-of-life management methods for source separated organics. Waste management 2013;33:545-51.
4
ISDE - Position Paper IL TRATTAMENTO DELLA FRAZIONE ORGANICA DEI RIFIUTI ORGANICI - A cura di Agostino Di Ciaula, Patrizia Gentilini, Ferdinando Laghi, Vincenzo Migaleddu.
3
22
Vitanova
• La produzione di Biometano attraverso la raffinazione del Biogas;
•Rinnovo dei gruppi di Cogenerazione con l’aggiornamento dei sistemi di abbattimento degli inquinanti in modo da mantenere i parametri di emissione di CO e NOX entro valori più
bassi del 25% rispetto a quelli previsti dall’AIA5
regionale sui motori cogenerativi;
• L’adozione del Software E.R.P. “SAP” in modo da
aumentare l’efficienza gestionale;
• La conversione a metano di almeno il 50% del parco mezzi per la raccolta differenziata;
• L’aumento delle utenze collegate al Teleriscaldamento;
• L’aggiornamento dell’impianto di selezione con
nuove attrezzature
2015
t CO2/ anno
Gasolio per raccolta rifiuti
2016
t CO2/ anno
2640
2020
t CO2/ anno
2640
1320
Gasolio per mezzi opera
1 680,00
825,00
825,00
Metano per inverno cogeneratore
2 687,94
2 687,94
2 687,94
Energia da rete
2 633,10
2 633,10
2 633,10
Biogas disperso da discarica
10 416,00
10 416,00
10 416,00
Sovvallo selezione
12 615,30
12 362,99
12 362,99
Sovvallo Compost
13 995,60
12 198,00
12 198,00
7 525,38
7 525,38
7 525,38
TOTALE POSITIVO
54 193,32
51 288,42
49 968,42
TRASPORTO DI TERZI
34 157,81
34 157,81
30 437,81
2015
t CO2/ anno
2016
t CO2/ anno
2020
t CO2/ anno
- 24 051,60
Energia termica non recuperata
E.elettrica da Biogas
- 24 051,60
-
24 051,60
E.elettrica da Biogas discarica
-
1 768,50
-
1 768,50
-
1 768,50
E.elettrica da FTV
-
656,31
-
911,76
-
911,76
-
-
4 560,00
-
3 980,00
CO2 sottratta per biometano
-
E.termica da Biogas
-
3 980,00
-
3 980,00
Recupero selezione
- 30 174,00
-
30 174,00
- 30 174,00
TOTALE NEGATIVO
- 60 630,41
-
60 885,86
- 65 445,86
-
3 160,36
- 12 760,36
MIGLIORAMENTO
-
Figura 3 : Tabella riassuntiva emissioni CO2 eq. (elaborazione SESA)
Tutti gli interventi sopra elencati, già analizzati nel
PI dal punto di vista economico, sono stati quindi
valutati in termini di modifica delle emissioni di gas
clima-alteranti.
In questo modo sono state calcolate le nuove emissioni degli impianti SESA, e descritte in due distinti
momenti temporali: il primo considerando le azioni
a breve (fine 2016) e l’altro a piano completamente
implementato (2020), permettendo così una visione
dinamica dell’andamento.
Passo 3: Analisi dei risultati ottenuti
I risultati ottenuti sono stati rappresentati in forma
tabellare e distinti in tre diverse categorie:
il totale positivo: indica le emissioni rilasciate dall’impianto di via Comuna e dai mezzi SESA;
il totale relativo ai trasporti di terzi: indica la stima
delle emissioni dovute al trasporti eseguiti da mezzi
non aziendali;
Il totale negativo: individua le emissioni mancate dovute alla produzione di energia elettrica (fotovoltaica e cogeneratori), energia termica (teleriscaldamento) e al recupero di materiale (impianto di
selezione).
A fronte delle azioni sopraelencate si prevede una
diminuzione delle emissioni rilasciate nelle diverse
fasi del processo. Viene individuata una tendenza
che consentirà, nel 2020, risparmi di emissioni rispetto allo scenario attuale di circa -12’760,36 tonnellate di CO2 equivalente/anno.
Conclusioni
Le principali scelte del piano industriale di Sesa (la
produzione di biometano, che diventa il combustibile utilizzato per la raccolta dei rifiuti; l’efficientamento dell’impianto di selezione, che permette
un più alto recupero di materiale e il suo riutilizzo;
l’automazione e l’efficientamento dell’impianto di
compostaggio, che permette di produrre la stessa
quantità di compost riducendo i fabbisogni energetici per produrlo) sono tutte nella direzione di una
maggiore efficienza.
Sono state effettuate considerando l’aspetto ambientale e, come descritto sopra, misurate in termini
di impatto sulle emissioni di CO2 equivalenti.
L’analisi effettuata ha permesso, pertanto, di verificare la bontà delle azioni previste dal PI, dimostrando come tali scelte portino a una diminuzione
delle emissioni legate alle attività aziendali di circa
-12’760,36 tonnellate di CO2 equivalente/anno nel
2020.
Tale verifica acquista ancora più valore vista la compagine sociale di SESA Spa.
La proprietà, infatti, è per il 51% del Comune di Este
e, di conseguenza, è fortemente avvertita la responsabilità di operare seguendo logiche legate alla sostenibilità.
Il percorso seguito è senz’altro virtuoso e diviene
ancora più importante l’indicazione, prevista nello
stesso piano industriale, di replicare le analisi sopra
AIA Autorizzazione Integrata Ambientale: L’autorizzazione integrata ambientale (AIA) è l’autorizzazione di cui necessitano alcune aziende per uniformarsi ai principi di integrated pollution prevention and control (IPPC) dettati dall’Unione europea
5
Vitanova
esposte anche nell’elaborazione e nelle revisioni future dei prossimi Piani Industriali.
La previsione delle emissioni di CO2 equivalente sarà utilizzata come strumento di analisi delle
scelte aziendali.
L’obiettivo diviene privilegiare scelte che comportino una riduzione delle emissioni aziendali, partendo dalla realtà, in maniera non ideologica e confermata da dati di misura.
Realizzando un’economia circolare che, in similitudine ad un ecosistema, operi sempre di più attraverso
cicli virtuosi e permetta di aumentare la sostenibilità
aziendale e ridurre l’impronta ecologica di SESA.
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BIOMETANO
Dalla raccolta differenziata
l’energia intelligente