Scuola, delude la riforma sul sostegno agli alunni disabili

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01-02-2017
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(Teleborsa) - È una riforma sul sostegno deludente quella che vuole realizzare il Governo Gentiloni attraverso
l’approvazione del decreto legislativo della Legge 107/15, recante norme per la promozione dell'inclusione scolastica
degli studenti con disabilità. Così la pensa il giovane sindacato della scuola Anief, spiegando che il testo, collocato
nell’Atto 378, in questi giorni oggetto di audizioni delle parti interessate presso le commissioni parlamentari e da
approvare in via definitiva entro un mese e mezzo, allontana infatti i docenti specializzati dall'esercizio della professione.
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Attraverso la delega sulla ‘promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità’, il Governo vuole
estendere per i docenti il vincolo a dieci anni di permanenza, pur piegandosi al riconoscimento del servizio pre-ruolo nel
computo. Stretta, dunque, sulle certificazioni che saranno riscritte nelle modalità e nell'individuazione dei bisogni
educativi, secondo quanto indicato dalla Classificazione Statistica Internazionale delle Malattie e dei Problemi Sanitari
Correlati (lCD) dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. Nessuno sconto ai precari che chiedono l’aumento degli
organici e la progressiva stabilizzazione nei ruoli. CALCOLATORE VALUTE
Il problema è che questo decreto non fa alcuno ‘sconto’ ai tanti precari di sostegno che da anni chiedono l’aumento
degli organici e la progressiva stabilizzazione nei ruoli, in presenza di decine di migliaia di posti vacanti, spiega
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal. Il tutto, supportato dalla sentenza della
Corte Costituzionale che, con la sentenza n. 80/2010, ha detto che non vi può essere a priori un limite di cattedre di
sostegno imposto dal legislatore sui temi dell’assegnazione del docente all'alunno con handicap grave. Il giovane
sindacato, anche su questo punto, chiede di superare il limite anacronistico - introdotto con la Legge 128/2013 - del
70% dell’utilizzo in organico di diritto sui posti di sostegno presenti nell'organico dell’autonomia, introdotto alla luce
della dottrina formatasi. Non si può continuare a mantenere in vita questo stato di cose e ricorrere sistematicamente al
giudice.
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