27/01/2017 Giornata della Memoria, Funaro al binario 16 della

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27/01/2017
Giornata della Memoria, Funaro al binario 16 della stazione di SMN per la commemorazione dei deportati ad
Auschwitz
L’assessore: “Coltivare la memoria è anche un nostro compito perché il futuro perché il futuro si
basa e si costruisce sul ricordo del passato e sulla memoria―
Quasi 300 tra uomini, donne a bambini furono ammassati su alcuni vagoni di un treno e trasportati ad
Auschwitz. Era il 9 novembre 1943 quando furono stipati in un convoglio diretto verso il più grande campo di
concentramento realizzato dal regime nazista. Sono trascorsi 74 anni da quella deportazione e stamani, in
occasione della Giornata della Memoria, è stata ricordata dal Comune e dalla Comunità ebraica con una
cerimonia sul binario 16 della stazione di Santa Maria Novella. All’evento, che si è svolto alla presenza delle
chiarine e del Gonfalone della città di Firenze, medaglia d’oro al valore militare, erano presenti tra gli altri
l’assessore al Welfare Sara Funaro, il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, il presidente della
Comunità ebraica di Firenze Dario Bedarida e il presidente di Aned Firenze Alessio Ducci.
“Da questo binario sono partite centinaia di persone della comunità ebraica - ha detto l’assessore Funaro -;
centinaia di civili, partigiani, militari, che se ne sono andati per cercare di fronteggiare uno sterminio di
massa. Tantissime persone hanno lasciato la propria vita a questo binario, in pochi hanno fatto ritorno
nonostante a Firenze ci fosse una rete di solidarietà straordinaria. Anche in città si era formata
l’organizzazione di resistenza ebraica Delasem alla quale aderirono religiosi e civili che hanno rischiato la
loro vita per salvare le persone deportate nei campi di sterminio”. “Il ricordo va soprattutto ai bambini - ha
continuato -: tanti sono stati deportati da questo binario e non hanno fatto ritorno a Firenze; la bambina più
piccola era Fiorella Calò, aveva 5 mesi. Il dramma delle deportazioni viene ricordato in vari modi ogni giorno:
nelle lapidi, nei libri e nelle scuole fiorentine, dove gli insegnanti cercano con grande sensibilità di trasmettere
in maniera forte questa memoria, e nelle testimonianze fondamentali dei sopravvissuti che sono riusciti a
scappare dall’orrore dello sterminio nazifascista e che attraverso le loro parole sono un baluardo della
memoria su quanto avvenuto. Coltivare la memoria è anche un nostro compito perché il futuro si basa e si
costruisce sul ricordo del passato e sulla memoria di questa triste pagina della nostra storia deve servire per
fare in modo che certi episodi non si ripetano mai più”.
Nel corso del suo intervento l’assessore Funaro ha letto un breve passo del libro ‘Sono stato un numero.
Alberto Sed racconta’ di Roberto Riccardi dove Alberto, sopravvissuto al campo di concentramento di
Auschwitz, “ racconta l’orrore vissuto per fare in modo che le nuove generazioni possano apprendere e non
dimenticare”. “Tutti noi vorremmo che il messaggio che ogni testimone si porta dentro di sé e cerca di
trasmettere agli altri - ha spiegato Funaro - si trasformi, usando le parole di Alberto, in un oceano di speranza
per i nostri giovani, perché siano proprio loro a cercare di trasformare quel dolore in speranza e in antidoto a
quelle forme di discriminazioni e sofferenze che ancora oggi purtroppo si vivono nel mondo. (fp)
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