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RELAZIONE INFORMATIVA STREET ART
Antonio Foti - Consigliere comunale di Milazzo
La street art sta acquisendo un ruolo sempre più attivo all’interno dei programmi di rigenerazione
urbana.
La progressiva attenzione alle realtà urbane e la maggior volontà delle municipalità di scommettere
sul territorio, hanno permesso alla riqualificazione delle periferie ed aree urbane in condizioni
marginali di acquisire una maggiore centralità. In tale ottica si riscontra la necessità di rispondere a
quelle che sono le problematiche legate a situazioni di emergenza abitativa, sociale ed economica,
carenza di spazi di aggregazione e qualità dei servizi.
È ormai inevitabile notare come da qualche tempo, al termine “costruzione” si è accostato, fino ad
assumere la medesima importanza, il termine “riqualificazione”, visto come la possibilità di
restituire ai territori la propria identità e ponendo le basi per uno sviluppo urbano futuro.
La Street Art ha mostrato una forza espressiva eccellente, dovuta soprattutto alla peculiare
caratteristica di arrivare in spazi mai raggiunti, di parlare alle periferie, ai luoghi di confine, agli
edifici cadenti: tutti capaci di amplificare il messaggio trasmesso perché facilmente fruibili. Mentre
l’arte tradizionale parla a chi vuole ascoltare, a chi la cerca, la Street Art non si nasconde. Ed è
usando muri di periferia e carcasse in disuso, che è stata capace di arrivare dove spesso le istituzioni
sono mancate.
Ecco allora che la collaborazione tra artisti di strada e sistema istituzionale non appare più così
remota, anzi. Avviene sempre più spesso che quest’arte venga riconosciuta e sfruttata per il suo
potenziale, affidandole incarichi che mirano il più delle volte alla riqualificazione urbana. La
società, insomma, ne riconosce meriti e valori.
Possiamo notare esempi molti significativi in Sicilia.
Prendo spunto da un articolo della Dott.ssa Valentina Certo che ha analizzato questo fenomeno.
La Sicilia, terra ricca di tradizioni, terra del mito e dell’arte riscopre la sua bellezza anche grazie
alla Street Art. Negli ultimi anni, l’isola si è arricchita di numerose e bellissime opere che si
sposano con la storia, l’architettura del luogo ma soprattutto denunciano condizioni di disagio ed
abbandono.
A Palermo per esempio si inizia da quartieri storici come la Vucciria e lo Zen per poi coinvolgere
tutto il tessuto della città. Tra tutti spiccano Ballarò e la Kalsa.
Senza dimenticare il quartiere di Borgo Vecchio, una zona che vive un’evidente condizione di
esclusione sociale causata dalla mancanza di servizi, da un basso livello di scolarizzazione minorile
e un elevato tasso di criminalità.
Distrart, invece, è il progetto attuato a Messina e che ho seguito indirettamente, nel quale è
avvenuta una riqualificazione del territorio legata ai temi della mitologia insieme al legame
indissolubile con il mare.
Ma anche Catania che è diventata un centro di straordinaria importanza nell'evoluzione delle Street
Art.
Vedi il progetto sul quartiere San Berillo totalmente autofinanziato, chiamato Red Line
Distreet, che lancia un forte messaggio di denuncia sociale, di lotta contro l’analfabetismo, la
prostituzione, lo spaccio di droga e soprattutto il degrado. Grazie all’intervento del collettivo Res
Publica Temporanea, le periferie emarginate escono dall’indifferenza e diventano scenario del bello,
della socializzazione, della rinascita che si intraprende "dal basso" e che coinvolge tutto il tessuto
urbano.
Stanno inoltre nascendo attività, laboratori, documentari. Racconti di storie incredibili e di
integrazione multiculturale. San Berillo è la prova lampante di quanto Catania creda, e aspiri
fortemente, alla rigenerazione urbana.
A Catania esiste il murales verticale più grande al mondo. Basta circumnavigare i silos. Alto come
un palazzo di dieci piani e largo come un campo da calcio. Dipinto dall’artista
portoghese Alexandre Farto, l’opera/ritratto vuole celebrare l’incontro tra le culture che nel corso
dei secoli hanno definito l’identità siciliana. L’autore ha scelto di rappresentare lo sguardo di un
uomo che guarda ai Paesi del Mediterraneo.
Nei suoi vicoletti si possono trovare murales e personaggi. Una evoluzione velocissima che ha
portato alla crescita di un quartiere nel quale sta nascendo qualcosa di incredibike a livello di
cultura urbana.
Questi alcuni esempi. La Sicilia si presta quindi a tutto ciò e Milazzo con la sua storia e la sua
cultura, città di mare, potrebbe lanciare un messaggio straordinario nell'ottica di una
riqualificazione urbana dei quartieri e della periferia, aprendo un laboratorio culturale partecipativo
coinvolgendo soprattutto le giovani generazioni.
Milazzo,
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