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Venerdì 27-01-2017 - Anno 29° - n. 4 - 1,00
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Settimanale del pinerolese
www.settimanalemonviso.it - Per inserzioni: [email protected]
Per segnalazioni: [email protected] - Tel. 0121 70.400 Fax 0121 39.76.23 - ISSN 2282-5541 - DCB-NO/TORINO n. 4/2017
Pinerolo
Intervista “a tutto campo”
al Sindaco Luca Salvai
a pag. 3
L’Italia
migliore
I soccorritori che ancora stanno operando a Farindola rappresentano l’Italia migliore. Un’Italia che
quasi mai fa notizia, eppure silenziosa opera. Inguaribili provinciali amiamo
soffermarci, per sembrare
più intelligenti, sui limiti di
questo nostro martoriato
(eppure grande) Paese.
Oltre la facile indignazione e al mugugno rassegnato, che troppo spesso
s’impongono sulla scena,
complice una macchina
mediatica che ci lucra, c’è
un’altra Italia, che è quella più profonda e più vera.
Un’Italia la cui immagine
gli specchi distorcenti del
risentimento non riescono
a restituire.
Pensiamo ai primi uomini valorosi che, sci ai
piedi, si sono avventurati
nella notte in mezzo alla
tempesta di neve per raggiungere l’hotel travolto
dalla slavina. Ai tanti che
senza tregua hanno scavato e scavano, senza perdere la speranza. Ecco, è
quella che spera, L’Italia
migliore.
“Ma la speranza, dice
Dio, ecco quel che mi stupisce./ Me stesso. / Questo è stupefacente”. Ha
scritto, in versi d’intensa
bellezza, il grande Charles
Péguy. Un francese autenticamente anticonformista, mica come quelli di
Charlie Hebdo che si limitano alla provocazione
crassa.
Ci piace l’Italia che non
si limita alle lamentazioni
alla tastiera, quell’Italia
che è anche le nostre comunità dove non manca
mai chi si rimbocca le
maniche. Un’Italia dove ci
si prova, dove ci si mette
in gioco. Non una Nazione efficiente, magari. Resta vero, però, quanto ci
ricorda Chesterton: “se
vale la pena fare una
cosa, vale la pena farla
male”. Guardando all’indefesso lavoro dei soccorritori, ma anche all’impegno
solidale di tanti in questa
Patria martoriata, per altro,
vien piuttosto da dire che
il bene lo facciamo bene.
Per vedere l’Italia migliore occorre mettersi in
una migliore prospettiva.
Questa che ci siamo permessi di suggerirvi.
Marco Margrita
Fenestrelle
Muore l’escursionista
caduto nel dirupo
a pag. 5
Val Pellice
Firmato protocollo
gestione migranti
a pag. 7
Il fallimento sembra inevitabile, si spera in nuovi compratori
“La politica ci ascolti”.
I lavoratori della Pmt chiedono attenzione
Dopo giorni convulsi, ennesimi di una vicenda che ne
ha visti tanti di difficili, stamattina, i lavoratori della Pmt si
ritroveranno di fronte ai cancelli dell’azienda per una manifestazione, che proseguirà
poi di front alla Regione. Lì
incontreranno, con il commissario, l’assessore al Lavoro.
La manifestazione, a ridosso
dell’apertura delle buste con
le offerte dei potenziali nuovi
compratori, è volta ad ottenere la copertura con ammortizzatori sociali straordinari.
Nell’attuale situazione di attesa per il bando di vendita,
infatti, quelli tradizionali non
possono essere applicabili. I
170 lavoratori e le loro famiglie rischiano di rimanere privi di ogni sostentamento, senza nemmeno il “paracadute”
di una cassa integrazione in
deroga. “Occorre trovare o
inventare – ci spiega Nruno
Bonetto della Fim Cisl – uno
strumento che consenta di
traghettare i lavoratori fino al
31 gennaio, quando si apriranno le buste. In molti rischiano di non avere né stipendi
né cassa o simili, che in questo specifico caso non sono
previsti. Peraltro, questo essere spogliati di garanzie indebolisce di molto la forza
contrattuale. Con queste richieste andiamo in Regione,
domandando con forza che la
politica non si dimentichi di
noi, come troppe volte abbiamo percepito”. Una situazione drammatica, per operai e
addetti che non hanno mai
smesso di sperare in un futuro per la loro azienda. Una
condizione da veri e propri fantasmi: non a caso i manifestanti hanno scelto di scendere in piazza indossando dei
cappucci bianchi, a denunciare come stiano diventando
degli invisibili. Dietro alle maschere, però, ci sono delle
persone in carne e ossa. Persone esasperate, che chiedo-
Pinerolo
no di non essere dimenticati.
La Pmt di Pinerolo (ex Beloit),
che produce macchine per la
fabbricazione della carta, a
settembre scorso aveva chiesto e ottenuto dal tribunale di
Torino il concordato preventivo, provvedimento che la metteva al riparo da conseguenze come il fallimento. Ed era
previsto un piano di rilancio
dell’azienda. Oggi, invece i
lavoratori dell’azienda del
Gruppo Nugo sono molto preoccupati perché pare avviata
al fallimento. Il 19 gennaio
scorso, il Commissario ha
annunciato ai lavoratori che da
parte dell’azienda non è giunto alcun piano concordatario.
La notizia del fallimento non
è ancora stata formalizzata,
ma è lo scenario più probabile anche secondo il commissario che sta seguendo la vicenda giudiziaria. Si spera, e
voci insistenti paiono confermare che l’interesse esista,
che qualche azienda si pro-
ponga per l’acquisto, presentando un’offerta alla gara indetta dal Tribunale con scadenza il 31 gennaio. Prevedibile che, anche con l’acquisto, ci saranno dei tagli al
personale. Questa l’unica
speranza per i lavoratori, che
nella mattinata di venerdì 20
gennaio si sono riuniti in assemblea, cui ha fatto seguito
un corteo fino alla sede del
Comune, dove sono stati ricevuti dal primi cittadini.
Come prevedibile, la vicenda
ha avuto anche ripercussioni
sul confronto politico in Città.
Da Palazzo Comunale, il sindaco si dice “deluso, come
tutti, dal fatto che il previsto
Piano non sia giunto. L’amministrazione non mancherà di
fare tutto il possibile per essere vicino ai lavoratori, ma
to un lavoro di ricostruzio- certo non possiamo agire dine di una contabilità tenu- rettamente su una questione
ta in modo quantomeno
approssimativo, frammentaria. Consultando le banche dati, hanno accertato
anche un’evasione dell’Iva
di 109 mila euro. Ora dovrà anche saldare il debito
con l’Agenzia delle Entrate.
Cristina Zanon
Idraulico “si fa la villa”
con i soldi dell’evasione
Un idraulico di Pinerolo è
stato denunciato per evasione, probabilmente da
dei colleghi, ed è stato smascherato dalla Guardia di
Finanza. Faceva affari
d’oro con i suoi guadagni
in “nero”, riuscendo anche
comprarsi una villa da 200
metri quadri e molti terreni
dal valore di migliaia di
euro. Un bravo artigiano,
sempre preciso e puntuale ma non a… emettere fatture e pagare le tasse.
Molte le commesse, che in
tre anni gli hanno fatto guadagnare quasi mezzo milione di euro, mai dichiarati al
fisco permettendogli un invidiabile elevato tenore di
vita. Questo quanto emerso dal controllo delle Fiamme Gialle, che ha effettua-
che esula totalmente dalle
nostre competenze. La soluzione sta ad altri livelli e nel
ripensamento del modello di
sviluppo. Manca, invece, in
questo Paese, da oltre
trent’anni, una seria politica
industriale”. Totalmente opposta la lettura, dal fronte del Pd,
da parte del dirigente nazionale e già parlamentare del
nostro collegio, Giorgio Merlo. In una nota ha ricordato
che “La drammatica notizia
che la PMT di Pinerolo possa fallire definitivamente, è
un segnale devastante per
l’occupazione di questo territorio. Adesso, seppur in ritardo, serve una concertazione
forte delle istituzioni e della
politica che non possono continuare a stare alla finestra o
limitarsi a commentare le notizie.
(Segue a pag. 3)