Olimpiadi a Cortina, 3 miliardi per 5 cerchi

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giovedì 26 gennaio 2017, 07:00
Accadde oggi
Olimpiadi a Cortina, 3 miliardi per 5 cerchi
Il 26 gennaio 1956 iniziano le Olimpiadi Invernali a Cortina d’Ampezzo. Costeranno più di tre miliardi di lire
di Gianni Lucini
Il 26 gennaio 1956 iniziano i Giochi Olimpici d’inverno a Cortina d’Ampezzo. Gli eventi e le competizioni di una
manifestazione costata all'Italia più di tre miliardi di lire si alterneranno fino al 5 febbraio 1956. Come mai la manifestazione
è stata affidata a un comune di 5.450 abitanti? In realtà già nel 1930 il Comitato Olimpico Internazionale aveva
deliberato di assegnare a Cortina d’Ampezzo l'edizione del 1944 dei Giochi Olimpici invernali ma la Seconda
Guerra mondiale aveva cancellato tutto. Quando i cannoni tacciono e le macerie sono state rimosse si torna a parlare
dell’argomento. Nel 1947 il Consiglio Comunale di Cortina litiga senza trovare un accordo mentre Oslo si accaparra le
Olimpiadi del 1952. La domanda intorno alla quale si attorciglia la discussione è: chi paga? Quando da Roma arriva
l’impegno del Coni ad assumersi le spese cadono le riserve. Il 30 dicembre 1948 il Consiglio Comunale chiede
all'unanimità l’assegnazione delle Olimpiadi invernali a Cortina e il 4 aprile 1949 il CIO accoglie la richiesta.
Organizzare le Olimpiadi non è uno scherzo, soprattutto se la scelta è caduta su un’area lontana dalle grandi infrastrutture di
comunicazione e di trasporto. Si dà il via alle opere con una comprensibile precedenza per le attrezzature sportive:
lo stadio del ghiaccio, il trampolino di salto, la pista per il bob, gli impianti di risalita e le piste per le gare di sci. Per le gare di
velocità su ghiaccio si pensa di utilizzare il lago di Misurina, distante pochi chilometri. C’è poi da garantire l’accesso di
atleti e spettatori adeguando la strada statale 51 di Alemagna, un via di comunicazione costruita dagli Austriaci fra il 1825
e il 1830. Poi c’è la ferrovia. Per un po’ si pensa di allargare la ferrovia a scartamento ridotto che collega Cortina ai due
capolinea delle ferrovie dello Stato, di Calalzo a sud, e Dobbiaco a nord, ma alla fine ci si accontenta di qualche intervento
migliorativo. Un problema non da poco è quello posto dalla scarsa presenza di strutture ricettive funzionanti. La totalità degli
alberghi, infatti, porta i segni degli eventi bellici visto che a partire dal 1941, e fino a quasi tutto il 1946, sono stati occupati
da strutture ospedaliere per accogliere i feriti e ammalati provenienti dai vari fronti. Lo stesso destino riguarda anche molte
ville e case private. Per evitare di perdere tempo in chiacchiere viene prevista l’apertura di una linea speciale di
'credito alberghiero'. La maggior parte degli operatori, davanti alle difficoltà burocratiche, finirà per procurarsi
i soldi in proprio indebitandosi e sopperendo con l’entusiasmo alle lacune della burocrazia. L’edizione resta nella
Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale, reperibile su http://www.lindro.it/olimpiadi-cortina-3-miliardi-5-cerchi/
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memoria oltre che per i risultati tecnici importanti anche per un’organizzazione perfetta e per gli impianti
realizzati con tecnologie innovative, soprattutto lo stadio del ghiaccio e l’avveniristico trampolino per il salto. Il
cronometraggio è elettrico e le tribune per il bob vengono riscaldate con raggi infrarossi. Gli italiani eleggono a loro
rappresentante Eugenio Monti, un ex sciatore passato al bob che porta in alto il tricolore scendendo a rotta di collo sulle
piste di ghiaccio. Per il colore dei capelli viene ribattezzato dai giornali 'il rosso delle nevi', un appellativo che non perderà
più. Per la verità oltre a Monti sembra sia in rosso anche il rendiconto economico. Alla fine delle giornate di gare si tirano le
somme e si scopre che gli spettatori sono stati pochi e che gli incassi non hanno coperto nemmeno la metà delle
spese. Il successo di immagine, però, finisce per tacitare anche i lamenti di chi sostiene che l’Italia non si sarebbe proprio
potuta permettere le Olimpiadi. https://www.youtube.com/watch?v=8UytvRnALbw
di Gianni Lucini
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