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ARCHIVIO
PENALE
INDICE – SOMMARIO
fascicolo n. 2 maggio – settembre 2016
Editoriale
Editorial
“Brexit” e prospettive della giustizia penale nei rapporti tra Regno Unito e Unione Europea
"Brexit" and perspectives of criminal justice in the relations between the United Kingdom and the
European Union
Federico Romoli
Lo scritto inizia con la disamina dell’attuale status partecipativo della Gran Bretagna, soprattutto per
ciò che concerne il c.d. “Spazio di libertà, sicurezza e giustizia”, definendolo particolare e sui generis.
Infatti, l’Autore sottolinea quella che è stata la linea dura adottata dal Regno Unito in materia di
partecipazione alla comunità europea, si evidenzia sia la tenace resistenza alla moneta unica e alla c.d.
“Area Schengen”, per poi procedere con l’analisi di una serie di Protocolli imposti dal Governo di
Londra proprio volti ad escludere o limitare la propria partecipazione a varie altre politiche
dell’Unione.
Confronto di idee su: «I nuovi equilibri nella tutela della privacy»
Comparison of ideas on: “The new balance in the privacy protection”
Le nuove intercettazioni “ambulanti”: tra diritto dei cittadini alla riservatezza ed esigenze di sicurezza
per la collettività
The new “itinerant” interceptions: between citizen’s right to privacy and community’s security
requirements
Alfredo Gaito e Sandro Furfaro
Le scelte legislative in tema di bilanciamento tra sicurezza e riservatezza rappresentano da sempre la
cartina di tornasole per valutare le capacità di uno Stato di diritto di garantire il perseguimento e il
mantenimento di una società democratica. La tematica è sviluppata attraverso il rilievo delle sempre
più diversificate modalità di captazione e ascolto, sia telefoniche che ambientali, delle conversazioni
tra privati, che costituiscono ormai prassi costante e sconsiderata a fronte della necessità di
garantire, al contempo, il sacrosanto diritto alla riservatezza. Quest’ultimo, infatti, rappresenta
principio tutelato sia dalle fonti europee che nazionali, di talché sembra indispensabile ripensare il
sistema delle garanzie, adeguandolo alle possibilità invasive che lo sviluppo tecnologico consente senza
necessariamente privarsi di esse.
Spazio ed intercettazioni, una liaison tormentata. Note ipogarantistiche a margine della sentenza
Scurato delle Sezioni unite
Space and interceptions, a tormented liaison. Hypoprotective notes on the sidelines of the Scurato
judgment of the Joint Sections
Alberto Cisterna
La pronuncia delle Sezioni unite Scurato ha il pregio di inoltrarsi, dopo anni, in una terra incognita:
quella in cui si collocano le relazioni, sempre tormentate, tra spazio ed intercettazioni. Il contributo
approfondisce, prendendo spunto dalle riflessioni contenute in detta sentenza, un punto di frizione
nelle interlocuzioni tra spazio e intercettazione: il luogo dove registrare e formare la prova.
L’ispe-perqui-intercettazione “itinerante”: le Sezioni unite azzeccano la diagnosi, ma sbagliano la terapia
(a proposito del captatore informatico)
The “itinerant” inspection-search-interception: the Joint Sections get the diagnosis, but go wrong with
the therapy (on the subject of the computer’s sensor)
Leonardo Filippi
Il c.d. captatore informatico , con ciò identificando quella modalità di intercettazione fondata
sull’invio “da remoto” su qualsiasi apparecchio di virus autoinstallanti che comunicano attraverso la rete
in modalità nascosta e protetta, rappresenta un nuovo strumento di indagine dalla inedita potenza
invasiva e captativa. Il contributo analizza, in chiave critica, l’approccio al tema da parte della
giurisprudenza di legittimità a Sezioni Unite, evidenziando una motivazione contraddittoria, che di fatto
legittima l’introduzione nel sistema processuale di un mezzo di ricerca della prova contrastante con la
Costituzione e con la Convenzione europea dei diritti dell’Uomo.
Spunti di riflessione per il penalista dalla sentenza delle Sezioni unite relativa alle intercettazioni
mediante captatore informatico
Thought-provoking for the criminal lawyer by the judgment of the Joint Sections relating to the
interceptions by computer’s sensor
Lorenzo Picotti
Lo scritto orienta un approccio di ampio respiro, rispetto alla problematica strettamente processualpenalistica, le riflessioni “a prima lettura” si limitano a considerare alcuni concetti di base del diritto
penale dell’informatica, che rilevano sia sul piano sostanziale, che su quello processuale, nella
convinzione che - pur nell’autonomia dei due settori - un corretto inquadramento interdisciplinare aiuti
a risolvere “sistematicamente” le nuove questioni, non solo teoriche, ma anche o soprattutto pratiche,
con cui il giurista deve oggi confrontarsi.
L’opinione
The opinion
La riforma della prescrizione del reato tra progetti legislativi e alternative giudiziarie
The reform of the statute of limitations between legislative projects and judicial alternatives
Enrico Mario Ambrosetti
L’Autore pone in evidenza il dibattito che da tempo si è sviluppato in tema di prescrizione. Nello
specifico si tratteggiano le linee evolutive dell’istituto con riferimento attento alla riforma attuata dal
legislatore. Inoltre, vengono individuati i punti di contatto e di rottura tra i progetti legislativi e le
alternative giudiziarie.
Si procede infatti con l’excursus delle sentenze riguardanti il tema della prescrizione, giungendo alla
conclusione che l’esigenza oggi di assicurare gli interessi finanziari della UE non può costituire il
grimaldello da parte del potere giudiziale per scardinare il principio di legalità, inteso come
fondamentale garanzia di certezza del cittadino nei confronti del potere statuale.
The author highlights the debate that has for same time has been developed regarding the statute of
limitations. Specifically, there are outlined the evolutionary lines of the institute with attentive reference
to the reform implemented by the legislature. In addition, are identified the contact and the rupture
points between the legislative projects and judicial alternatives.
In fact, it proceeds with the overview of the proceedings regarding the issue of prescription, concluding
that the now need to ensure the EU financial interests can not serve as a pick by the judicial power to
undermine the rule of law, seen as crucial guarantee of certainty of the citizen against the state power.
Cultura penale e spirito europeo
Criminal culture and european spirit
Ne bis in idem e legalità penale nel processo per gli abusi di mercato
Ne bis in idem and criminal law in the process of the market abuse
Manfredi Bontempelli
L’Autore approfondisce il tema del ne bis in idem, nello specifico incentra l’attenzione sulla risposta
della Corte costituzionale al quesito se – e in che termini– sia illegittimo ai sensi dell’art. 117, co. 1,
Cost., in quanto incompatibile con il principio del ne bis in idem convenzionale, il regime di doppio
binario sanzionatorio nel settore degli abusi di mercato allestito dal testo unico delle disposizioni in
materia di intermediazione finanziaria (d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58). Si procede con un’approfondita
analisi circa le setenze della Corte Edu che hanno fatto sodia in tale sistema, giungendo però a teorizzare
la necessità della costruzione di un ne bis in idem Europeo.
The author examines the issue of ne bis in idem, specifically focuses his attention on the response of
the Constitutional Court to the question whether - and to what therms- is unlawful under Article 117,
co. 1 Const., as incompatible with the conventional principle of ne bis in idem, the double-pronged
regime of sanctions in the field of market abuse set up by the consolidated law on financial
intermediation (Legislative Decree no. 24 February 1998, n. 58). It proceeds with an in-depth analysis
about the European human rights court judgements that have made sodia in this system, however,
coming to theorize the necessity of building a European ne bis in idem.
Orientamenti
Guidelines
“La Cassazione è giudice della sentenza e non del processo”: un’affermazione equivoca e pericolosa
“The Supreme Court is the court of judgment and not of the process”: an equivocal and dangerous
statement
Ciro Santoriello
L’Autore pone in evidenza, in prima istanza, in maniera critica e preoccupata le condizioni della
giustizia penale italiana. Procede, in seconda battuta, con l’analisi di tutte quelle che potrebbero e
dovrebbero essere la riforme da attuare, a partire dalla necessità di una riforma della disciplina in tema
di intercettazioni, la quale ad oggi risulta essere semplicemente una risposta all’esigenze del momento
storico, non avendo in alcun modo organicità processuale e sostanziale.
The author emphasizes, in the first instance, in a critical and concerned method about the conditions
of the Italian criminal justice. Proceeds, in second place, with the analysis of all those who could and
should be the reforms to be implemented, starting from the need for a reform of the rules concerning
the interceptions, which today turns out to be simply a response of the historical moment's needs, not
having in any way procedural and substantive organisation.
Quesiti
Issues
Depenalizzare il reato di impedito controllo dei revisori ha il significato della sconfessione della
riaffermazione del primato della pena detentiva quale efficace strumento di prevenzione delle falsità di
bilancio
Decriminalizing the offense of prevented control of auditors has the meaning of the disavowal of the
reaffirmation of the primacy of imprisonment as an effective tool of fiscal forgery prevention
Giovanni Paolo Accinni
L’Autore affronta il tema della depenalizzazione del reato di impedito controllo dei revisori, inizia col
l’analisi dello schema di decreto legislativo licenziato dal Governo. Ripercorre ogni singola modifica
che lo stesso vuole apportare al reato, individuandone in maniera chiara i punti di forza e le criticità.
Procede con l’analisi di quella che è stata l’evoluzione storica del reato, e pone in risalto tutte quelle
che oggi sono le modifiche apportate dal legislatore.
The author addresses the issue of decriminalization of the offense of impeding control of the auditors,
starting with the analysis of the legislative decree draft dismissed by the Government. Retraces every
single change that the same legislative decree would produce to the crime, identifying clearly the
strengths and weaknesses points.
Proceeds with the analysis of what has been the historical evolution of the crime, and highlights all those
which today are the changes made by the legislature.
Limiti edittali alla punibilità nei reati societari che offendono capitale sociale e riserve
Legal frameworks of punishability in the corporate crimes that offend the social capital and reserves
Marcello Sestieri
L’Autore esamina la recente riforma della legge n. 69 del 2015, che ha interessato specificamente le
false comunicazioni sociali. Pone particolare attenzione alla “frattura” che sembra essersi operata
all’interno della categoria dei reati societari operante, secondo la ricostruzione dello stesso, su due
versanti: quello dello scopo d’incriminazione di alcuni illeciti teso a proteggere particolari beni giuridici
e quello più propriamente riferito alla stesso confezionamento tecnico delle fattispecie di reato ai fini
della loro concreta punibilità.
In tema di captatore informatico
In terms of computer’s sensor
Maria Teresa Abbagnale
L’Autrice approfondisce il tema affrontato da una recentissima sentenza della Corte di cassazionein
ordine alla legittimità dell’utilizzo del c.d. “captatore informatico” nei luoghi di privata dimora.
Lo scritto analizza in primo luogo l’essenza del captatore informatico, per poi procedere con l’analisi
delle prime pronounce giurisprudenziali che hanno affrontato il problema. Si conclude con i rilievi
critici le problematiche sottese all’abuso dello strumento captativo.
La rinnovazione in dibattimento della richiesta di patteggiamento
The renewal in the trial of the plea bargaining
Alessandro Pasta
L’Autore analizza l’art. 448 c.p.p., nello specifico pone in evidenza l’interpretazione giurisprudenziale
di questo articolo, e ne evidenzia due questioni che hanno suscitato contrasti.
La prima, relativa al contenuto della richiesta, infatti, secondo alcuni l’istanza presentata innanzi al
giudice del dibattimento dovrebbe essere necessariamente diversa da quella avanzata in precedenza,
mentre per altri dovrebbe essere identica; per altri ancora, infine, sarebbe possibile presentare sia
un’istanza dallo stesso contenuto, sia una dal contenuto differente. La seconda questione concernente,
invece, la rilevanza del consenso del pubblico ministero.
Convegni
Conferences
Il nuovo delitto di false comunicazioni sociali (tra law in the books and law in action:
cronaca di una discutibile riforma)
The new offense of false corporate communications (including law in the books and law in action: the
chronicle of a controversial reform)
Adelmo Manna
Il nuovo delitto di false comunicazioni sociali, di cui agli artt. 2621 e 2622 c.c., ha provocato una
querelle tra diritto scritto, ancorato agli stilemi tradizionali, cioè ai fatti ed il diritto vivente, tendente,
non senza contrasti all’interno della V penale della Cassazione, ad estendere i reati de quo anche alle
valutazioni. Il contrasto all’interno della Sez. V penale ha indotto il rinvio alle Sez. un. penali, che, in
una importante sentenza, hanno tuttavia “riscritto” la norma, soprattutto abbandonando il linguaggio
comune per uno di carattere tecnico, modificando così l’etimologia dei termini utilizzati dal legislatore
storico. Il quesito di fondo è se quest’operazione è consentita alla giurisprudenza della Cassazione,
oppure dovrebbe essere affidata al legislatore. Nell’opera si forniscono molteplici argomentazioni
critiche nei confronti dell’operato della giurisprudenza medesima, con una conclusione scettica
sull’avvenire del diritto penale d’ispirazione illuminista.
Introduzione al Seminario su “Errori e rimedi nel processo penale”
Introduction to the Seminar on “Errors and remedies in criminal proceedings”
Giuseppe Riccio
Prezioso ospite in uno degli incontri di studio del ciclo “I Giovedì della Procedura penale” organizzato
dal Laboratorio di Giustizia Penale Dipartimento di Studi Giuridici Filosofici ed Economici
dell’università “La Sapienza” di Roma, Giuseppe Riccio ha posto intriganti riflessioni su un tema
sempre attuale e squisitamente provocatorio, quello degli errori e dei rimedi nel processo penale.
Attraversando, in chiave comparatistica, i vizi e le virtù insiti nella tradizione di civil law e di common
law, Riccio ricostruisce il contesto in cui si venne a collocare il dibattito degli anni Settanta e Ottanta
del secolo scorso fino al codice di procedura penale tutt’ora vigente, registrando come oggi la prassi sia
fallita rispetto all’elevato obiettivo di individuare gli errori e predisporre i rimedi secondo una razionalità
di facile accesso: ridurre i primi, ampliare i secondi.
Introduction to the Seminar on “Errors and remedies in criminal proceedings”
Valued guest in one of the study meetings cycle “Thursdays of Criminal Procedure" organized by the
Criminal Justice Laboratory of the Department of Law, Philosophical and economic Studies of “La
Sapienza” University of Rome, Giuseppe Riccio has placed increasingly intriguing reflections on the
current and exquisitely provocative issue, that of errors and remedies in the criminal trial. Crossing, in
comparative key, vices and virtues inherent in the tradition of civil law and common law, Riccio
reconstructs the context in which was situated the debate of the seventies and eighties of the last century
up to the current Code of Criminal Procedure, registering as now the practice has failed with respect to
the high goal of identifying the mistakes and prepare the remedies according to a easily accessible
rationality: reducing the first ones, expanding the seconds.
Questioni aperte
Open issues
La ragionevolezza del dubbio nel delitto di calunnia: criterio di accertamento del dolo o espediente per
una responsabilità sostanzialmente colposa?
The reasonableness of doubt into the crime of slander: the criteria for assessment of the intent or
expedient for a substantially culpable liability?
Veronica Manca
Con il presente contributo si propone un’analisi dello stato dell’arte della giurisprudenza di legittimità
riguardo alla questione dell’incidenza del dubbio rispetto all’integrazione del dolo diretto nel delitto di
calunnia. Prendendo le mosse da una recente pronuncia della Sesta Sezione Penale, si è esaminata, in
termini critici, l’interpretazione restrittiva della Corte di cassazione con la quale esclude il dolo della
calunnia solamente nel caso in cui il dubbio sulla colpevolezza assuma i connotati di ragionevolezza e
serietà: si introduce, infatti, per tale via, un canone di valutazione dell’elemento soggettivo
sostanzialmente riconducibile ai requisiti tipici della colpa.
This paper aims to investigate the status of the art of the cases law of the Supreme Court concerning
the issue of the incidence of the doubt on the direct intent in the crime of calumny. Based on a recent
decision of the Sixth Criminal Division, it has been critically examined the restrictive interpretation of
the Supreme Court, which excludes the direct intent of calumny only in the case where the doubt on
the guilt implies reasonableness and seriousness. Therefore, in this way, it has been substantially
introduced typical rules of negligence.
La persistente rilevanza di «fatti» e «valutazioni» nella riforma del falso in bilancio ex lege n. 69 del
2015: la soluzione delle Sezioni unite
The continued relevance of the “facts” and “assessments” in the false former budget reform, law no.
69 of 2015: the solution of the Joint Sections
Giovanni Caruso
L’Autore commenta la sentenza pronunciata dalla Sezioni unite in tema di falso valutativo, in prima
battuta si pone l’accento sui contrasti giurisprudenziali, per poi giungere a quell ache è stata la soluzione
disposta dal Supremo consesso, il falso valutativo continua ad avere rilevanza penale e si configura se,
in presenza di criteri di valutazione normativamente fissati o di criteri tecnici ge-neralmente accettati,
l’agente si discosti da tali criteri consapevolmente e senza darne adeguata informazione giustificativa, in
modo concretamente idoneo ad indurre in errore i destinatari delle comunicazioni sociali.
Quali garanzie per il garante dei detenuti?
What guarantees for the Supervisor of prisoners?
Laura Cesaris
L’Autrice commenta un’ordinanza del Tribunale di sorveglianza sottolineando l’importanza del tema
delle prerogative del garante dei detenuti e sugli strumenti operativi posti a sua disposizione. Inoltre,
l’attenzione è incentrata sulle modalità delle “interlocuzioni” del garante con i detenuti (in particolare
con quelli sottoposti al regime differenziato in peius ex art. 41-bis ord. penit.), quali risulterebbero da
una circolare del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria emanata per disciplinare gli accessi
negli istituti penitenziari, compresi quelli dei garanti.
I poteri di controllo della Corte di cassazione in punto di discorso argomentativo
The Court of Cassation's control powers in argumentative discourse issue
Teresa Bene
L’Autrice analizza il vivace dibattito sui poteri della Corte di cassazione in tema di struttura logica del
ragionamento indiziario della sentenza impugnata. Nello specific pone l’accento sui due motivi di
ricorso.
Il primo riguardante la mancata assunzione di prova decisiva e relativo vizio di motivazione, dedotti
sotto il duplice profilo dell’art. 606, co. 1, lett. d) ed e) c.p.p., in relazione all’art. 603 c.p.p., a seguito
del mancato accoglimento della richiesta di rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale. Mentre il
secondo motivo, il ricorso rileva la violazione degli artt. 192, co. 2, e 533 c.p.p., e relativo vizio di
motivazione, in relazione alla dichiarazione di responsabilità dell’imputato.
La difesa dell’imputato dinanzi alla Corte di cassazione e la pretesa inapplicabilità dell’art. 108 c.p.p.:
una lettura davvero riduttiva del ruolo del difensore nei giudizi di legittimità
The defense of the accused before the Court of Cassation and the alleged inapplicability of Article 108
c.p.p .: a very simplistic interpretation of the role of the defender in legitimacy proceedings
Enrico Marzaduri
L’Autore commenta la sentenza criticando l’esito prospettato dalla Suprema Corte relativo alla
possibilità per il difensore di chiedere un termine a difesa che gli consenta di prestare un’adeguata
assistenza difensiva in considerazione di una sequenza temporale contrastante la possibilità di prendere
la dovuta cognizione degli atti e di informarsi correttamente sui fatti oggetto del procedimento,
ritendenola in tale decisione limitata alle sole situazioni nelle quali l’assistenza del difensore risulti
obbligatoria.
La motivazione apparente tra disciplina attuale e prospettive di riforma
The apparent motivation between current framework and prospects for reform
Alessia Muscella
L’Autrice commenta la decisione della Suprema Corte di cassazione, sottolineando che l’organo
giudicante in sede di riesame non potrà più supplire alle carenze motivazionali della pronuncia
impositiva del vincolo cautelare, “recuperando la funzione di organo di controllo a dispetto di quella di
giudice di ‘soccorso’ del collega che ha disposto la misura.
Le idee degli altri
Ideas of other people
Recensione a M. PAWLIK – L. CORNACCHIA (a cura di), Hans Welzel nella prospettiva attuale:
fondamenti filosofici, sviluppi dogmatici ed esiti storici del finalismo penale
Review of M. PAWLIK – L. CORNACCHIA (by), Hans Welzel in the present perspective: philosophical
foundations, dogmatic developments and historical outcomes of the criminal purpose
Gabriele Civello
L’Autore nel recensire l’opera sottolinea che essa ha non solo l’ambizione di fornire al lettore un’ampia
e approfondita panoramica sul pensiero welzeliano, ma anche e soprattutto mira a dare un affresco
delle possibili direttrici di sviluppo del messaggio finalistico nella dottrina contemporanea e in quella
futura.
Recensione a MARCELLO GALLO, La regola e il giudizio. Tra due ipotesi e il diritto penale vigente
Review of MARCELLO GALLO, The rule and judgment. Between two assumptions and the current
criminal law
Mauro Ronco
Già dal titolo “La regola e il giudizio. Tra due ipotesi e il diritto penale vigente” si scorge come la regola
e il giudizio siano la dicotomia che permea di sé l’intera opera del Maestro torinese Marcello Gallo,
ispirata dalla provocazione ricevuta dal Professor Biagio Petrocelli «Gallo, io costruisco sulla regola, lei
sull’eccezione». Ebbene, nel riconoscere che nella prassi i due termini risultano perlopiù fittiziamente
intrecciati, il Maestro insegna come la “regola” rappresenti la cellula fondamentale di ciò che
chiamiamo diritto, e il “giudizio” oscilli tra una decisione concreta e la «terribile confusione tra il metro
e l’oggetto della misurazione», così conducendo la declinazione dei due termini per l’intero lavoro.
Review of Marcello Gallo, The rule and the judgment. Between two assumptions and the current
criminal law
Since from the title “The rule and the judgment. Between two assumptions and the current criminal
law” it can be seen as the rule and judgment are the dichotomy that permeates the entire work of the
Turin Master Marcello Gallo, inspired by the provocation received by Professor Biagio Petrocelli
“Gallo, I work on the rule, you on the exception”. Well, in recognizing that in practice the two terms
are largely fictitiously intertwined, the Master teaches how the “rule” represents the basic unit of what
we call law, and the “judgment” oscillates between a concrete decision and the “terrible confusion
between the meter and the measuring object”, thus leading to the declination of both terms for the
entire job.