Lettera aperta al Presidente di Mobit

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Lettera aperta al Presidente di Mobit
Firenze, 20 gennaio 2017
Egregio Presidente,
abbiamo appreso e letto comunicati, notizie di agenzia e resoconti della conferenza
stampa dello scorso 20 dicembre. E purtroppo non possiamo non rilevare come la
narrazione della vicenda, legata all’esito della gara regionale per individuare il gestore
del servizio di trasporto pubblico, sia stata rappresentata in maniera parziale e non
rispondente ai fatti.
Sostenere le proprie ragioni è cosa del tutto legittima. Beninteso, se queste vengono
difese in modo corretto e senza omissioni.
Spiace constatare l'ostinazione nel criticare una sentenza fuori dalle aule di Tribunale e
quando ancora avvocati e giudici sono al lavoro, solo perché contraria agli interessi di
Mobit.
Noi siamo interessati a mantenere questa vicenda sui binari della correttezza. Non ci
anima nessun risentimento personale. A guidarci è solo il bisogno di trasparenza. Il Tpl
è un servizio pubblico essenziale, rappresenta la seconda voce di spesa nel bilancio della
Regione. Cittadini, utenti e personale hanno il diritto di ricevere informazioni “vere” dal
management.
Per provare ad uscire da questa spirale urge rimettere le cose al loro posto. Ci siamo
permessi, pertanto, di riprendere alcune affermazioni, tratte dalla conferenza stampa,
comunicati e interviste, riportando accanto, non le nostre opinioni, ma i relativi passaggi
sia della sentenza del Tar che della relazione del Consulente, insieme ad alcuni dati di
fatto.
1.
E' stato detto che i francesi di Ratp “hanno un’esperienza di gare
abbastanza scarsa visto che è dal 1948 che lavorano in affidamento diretto a
Parigi senza bisogno di fare gare”.
Autolinee Toscane S.p.A.
Viale del Progresso, 6 – 50032 Borgo San Lorenzo (FI) – t 055 8490505 – f 055 8490432 - [email protected];
Capitale sociale euro 970.000,00 int.vers. – R.E.A. FIRENZE 476599 - C.F. e P.IVA 02194050486
NON È VERO. Solo negli ultimi 5 anni abbiamo partecipato a quasi 100 gare in 15
paesi del mondo (di cui 29 nei soli Paesi europei). Oltre che in Francia gestiamo i
servizi (bus, metro, treno e tram) in Italia, Svizzera, Inghilterra, Algeria, Brasile,
Cina, India, Marocco, Arabia Saudita, Sud Africa, Sud Corea, Filippine, Qatar e
Usa. Il Gruppo Ratp è il 5° operatore al mondo nel settore del trasporto pubblico,
con 58mila dipendenti e un fatturato di 5 miliardi di euro.
2.
E' stato affermato: “Riteniamo anche insoddisfacente le motivazioni della
sentenza circa le censure di Mobit in ordine alla mancanza di requisiti di
partecipazione da parte di AT. Censure talmente fondate da dover essere accolte
sulla base della normativa nazionale e per effetto di quella europea”.
NON È VERO. Lo dice con chiarezza la sentenza del Tar (molto approfondita tanto
da dedicare al tema ben 20 pagine), a pag. 10: “Le censure di Mobit sono infondate”
e poi ancora a pag. 25: “Ratp non incorre in alcuno dei divieti di partecipazione
invocati da Mobit. Non in quello stabilito dall’art.5 del Regolamento europeo, né in
quello posto dall’art.18 del decreto legislativo 422 del 1997, come modificato per
effetto delle modificazioni della legge 147/2013”.
3.
E' stato dichiarato: “Mobit e le sue consorziate sono le uniche che
possono garantire vera rispondenza alla domanda di trasporto delle comunità
locali”.
NON È VERO. E non lo diciamo noi ma le cronache quotidiane dei continui
disservizi: corse annullate e superaffollate, frequenti ritardi, guasti dei bus, studenti
lasciati a piedi, 2 autobus sequestrati perché non a norma, assenza di investimenti, 6
bus incendiati nell’ultimo anno, esternalizzazione dei servizi per mancanza di bus e
di personale, numerose proteste dei sindacati (5 gli scioperi nel corso del 2016) e
raccolte di firme dei pendolari.
4.
Si dice: “Il Tar in sostanza ha dato ragione a noi”.
NON È VERO. La sentenza del Tar a pag. 75 afferma invece: “L’offerta presentata
dalla ricorrente principale Mobit, avrebbe dovuto a sua volta essere esclusa e non
può, pertanto, subentrare nell’aggiudicazione”.
5.
Si dice: “Mobit ha presentato ricorso al Consiglio di Stato contro la
sentenza del Tar che esclude ingiustificatamente la sua offerta”.
NON È VERO. La sentenza del Tar a pag. 74 è chiara: “L’offerta di Mobit, il cui
Pef esibisce un valore dell’indice Dscr superiore all’unità ottenuto grazie
all’estensione del periodo temporale di riferimento per ben 10 anni successivi alla
scadenza della concessione, avrebbe, dunque, dovuto essere esclusa dalla gara, alla
stregua di una corretta interpretazione delle linee guida”.
6.
E' stato affermato: “La nostra offerta è corretta, il Pef rispetta le
prescrizioni del bando di gara (è la stessa relazione del consulente tecnico
nominato dal Tar che lo afferma) e un’altra gara non serve perché l’unico
vincitore è Mobit”.
Autolinee Toscane S.p.A.
Viale del Progresso, 6 – 50032 Borgo San Lorenzo (FI) – t 055 8490505 – f 055 8490432 - [email protected];
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NON È VERO. Lo dice il Consulente nella sua relazione a pag. 30: “Si sollevano
dubbi sull’eventuale bancabilità di un progetto che prevede il rientro 10 anni dopo
il termine della concessione, tenendo conto dell’incertezza riguardante il
presupposto stesso di esistenza dei flussi di cassa operativi”. E poi, come se non
bastasse, a pag. 31 ribadisce: “Al fine della valutazione sull'attendibilità del metodo
di calcolo è tuttavia da considerare che il Pef presentato da Mobit potrebbe non
essere concretamente realizzabile”. E ancora poche righe dopo “il riferimento ad un
periodo temporale eccedente la durata della concessione può ingenerare rilevanti
dubbi sulla sostanziale attendibilità dei flussi finanziari”.
7.
E' stato dichiarato: “Buone notizie anche per loro (i dipendenti, ndr), che
si vedrebbero riconosciute le maggiori tutele previste dall’offerta di Mobit
(maggior numero di occupati e nessuna trattativa individuale per incentivare
all’esodo), nonché mantenimento certo in servizio di tutti gli attuali dipendenti e
non solo di quelli in forza al 31/08/2013”.
NON È VERO. Lo dimostra con chiarezza la sentenza del Tar a pag.55: "Nel
periodo compreso tra il primo e il quinto anno di vigenza contrattuale, il Pef di AT
prevede una riduzione di 454 unità di personale, dato apparentemente superiore a
quello di Mobit, che prevede una riduzione di 370 unità, ma a partire da un numero
iniziale più basso (per Mobit il personale al primo anno è pari a 5.210 unità, contro
le 5.352 di AT); se, poi, il calcolo viene effettuato a partire dal totale degli addetti
quale risultante dalla ricognizione al 31 agosto 2013, e riportato negli atti di gara
come pari a 5.455, la riduzione prevista da Mobit finisce per risultare, al quinto
anno di contratto, anche più consistente di quella prevista da AT (615 unità in meno
per Mobit contro le 557 di AT).
Gentile Presidente,
auspichiamo che in futuro si attenga alla realtà fattuale, rilasciando dichiarazioni
complete e rispondenti a verità.
La nostra azienda fa parte di un gruppo internazionale che ha dimostrato di avere
esperienza e professionalità in grado di gestire meglio i servizi e a costi assai più
contenuti; in grado di portare in Toscana 563 milioni di investimento per qualificare
l’offerta del trasporto toscano ai livelli europei e facendo risparmiare alla Regione ben 8
milioni all’anno (650mila euro ogni mese).
Questi sono i fatti. Possiamo garantire che abbiamo risorse e competenze in grado di
rispettare, nei tempi e con i costi previsti, tutti gli impegni che ci siamo assunti, a partire
da quello del mantenimento del posto di lavoro di tutti i dipendenti.
Contando sulla Sua sensibilità Le invio i più distinti saluti,
Il Presidente di Autolinee Toscane
Ing. Bruno Lombardi
Autolinee Toscane S.p.A.
Viale del Progresso, 6 – 50032 Borgo San Lorenzo (FI) – t 055 8490505 – f 055 8490432 - [email protected];
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