Il NotiziAlsippe del 16 gennaio 2017.

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Transcript Il NotiziAlsippe del 16 gennaio 2017.

AL.SI.P.PE ALLEANZA SINDACALE POLIZIA PENITENZIARIA VIA DEGLI ARCELLI 00164 (ROMA) TELEFONO 3931383562 EMAIL [email protected] SITO INTERNET WWW.ALSIPPE.IT AFFILIAT I O.S.A.P.P
NUMERO
1775
DI
LUNEDI
16
GENNAIO
2017 A
Problematiche
Casa
Circondariale Venezia Santa
Maria Maggiore e Casa
Reclusione Donne Venezia
Giudecca, richiesta incontro
CURA
DELLA
SEGRETERIA GENERALE
AD USO INTERNO
Sette giorni di prognosi
per tre agenti di Polizia
penitenziaria aggrediti da
un detenuto
Hanno dovuto far ricorso alle cure del
Pronto Soccorso cittadino i tre agenti di
Polizia penitenziaria in servizio nella casa
circondariale e reclusione di Via
Grignano ad Ariano Irpino aggrediti da
un detenuto non nuovo ad episodi di
violenza tenuti in altri carceri nei
confronti del personale di Polizia
penitenziaria. Il detenuto
ha aggredito con calci i tre Poliziotti che
come riferito sopra hanno dovuto ricorre
alle cure mediche. La Segreteria Generale
Alsippe nel condannare il grave episodio
di violenza
esprime vicinanza al
personale aggredito e gli invia gli auguri
di una pronta guarigione
Segreteria Generale
E’
l’ergastolano
evaso
dall’0spedale di Lecce nel
2015 ad aver aggredito due
agenti penitenziari a Messina
Segreteria Generale
APERTO AL CONTRIBUTO
DÌ
TUTTI_
Ergastolano salentino ferisce due agenti
penitenziari. Nel 2015 era evaso
dall’ospedale di Lecce Ha aggredito con
violenza
due
agenti
di
polizia
penitenziaria del carcere di Messina. A
far parlare di sé è ancora una volta
“Triglietta”,
alias
Fabio
Perrone,
l’ergastolano salentino ritenuto vicino
alla Sacra Corona Unita, già protagonista
il 6 novembre 2015 di una rocambolesca
evasione a Lecce. L’uomo stamani mentre
era in procinto di essere accompagnato in
Tribunale, prima di uscire dall’istituto di
pena, ha aggredito per motivi sconosciuti
il personale di scorta e due agenti di
polizia penitenziaria sono rimasti feriti.
Perrone, 43 anni, è detenuto nel carcere
di Messina dopo essere stato da poco
trasferito dal carcere di massima
sicurezza di Catanzaro. Più di un anno fa
riuscì a fuggire dall’ospedale di Lecce
dove era stato portato per un esame
diagnostico,
impossessandosi
della
pistola di uno degli agenti penitenziari
che lo scortavano, ferendo tre persone e
sparando all’impazzata in corsia per farsi
strada, per poi rapinare l’auto ad una
donna nel parcheggio dell’ospedale,
puntandole
l’arma
alla
tempia.
L’ergastolano venne catturato il 9
gennaio dello scorso anno, dopo 63 giorni
di latitanza, a Trepuzzi (Lecce), suo paese
natale, durante un blitz congiunto di
Squadra
mobile
e
polizia
penitenziaria.(Norba Online)
Mensa
di
servizio,
continua la protesta della
polizia penitenziaria del
carcere di Sanremo
A seguito dell'assemblea di servizio avuta
ieri pomeriggio tra il personale del corpo
di polizia penitenziaria e il direttore del
carcere.Sanremo. A
seguito
dell’assemblea di servizio avuta ieri
pomeriggio tra il personale del corpo
di polizia penitenziaria e il direttore
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del carcere di Sanremo, le sigle sindacali
maggiormente
rappresentative
dei
dipendenti in divisa in firma del presente
documento hanno deciso:
“Sentiti i molteplici pareri e la riluttanza ad
ascoltare le diverse voci di protesta salite in
cattedra durante la detta riunione da parte
del dirigente che non ha saputo cogliere o
accettare il tipo di protesta, si comunica che
la mensa di servizio continua ad essere
disertata da tutto il personale affinché la
ditta appaltatrice per il confezionamento
dei pasti, non provveda ad individuare ed
allontanare o avvicendare i responsabili o il
responsabile del selvaggio e inopportuno
sciopero con contestuale chiusura dell’area
mensa nei giorni natalizi dello scorso
dicembre.
Questo atto ha profondamente creato
malumore e sfiducia tra i baschi azzurri
della Casa di Reclusione di Sanremo,
pertanto al momento si attende un cambio
di personale per forte mancanza di fiducia,
atto dovuto a seguito del patimento
affrontato in un frangente delicatissimo e
sicuramente a discapito dei poliziotti”.
“La protesta resta ferma e decisa
sicuramente ad oltranza, ed auspichiamo
intanto che il Direttore ne prenda
correttamente atto ed affronti con i dovuti
provvedimenti la questione al fine di non
aggravare la situazione già di per se
complicata, riteniamo inoltre che non
esistano più elementi validi per continuare
ad avere fisicamente in istituto personale
civile addetto alla MOS poco scrupoloso e
privo di senso di responsabilità ostentato
tra Natale e Capodanno u.s. !!
Si potevano scegliere altre soluzioni o altri
momenti per far valere i propri diritti. La
polizia penitenziaria sanremese vuole
tangibili miglioramenti in vista e non
chiacchiere, al momento la protesta
continua senza sosta e senza margini di
rientro”
– concludono
le
segreterie
provinciali SAppe Osapp Uilpe Cnpp.
Ok alla sigaretta elettronica
nelle carceri, il Ministero
della Salute ne consente
l'utilizzo e la diffusione
Ministero della Salute: ok alla
sigaretta elettronica nelle carceri
Il Ministero della Salute, su indicazione
della direzione centrale Amministrazione
penitenziaria, consente l'utilizzo e la
diffusione delle sigarette elettroniche
all'interno delle carceri. La sigaretta
elettronica entra nelle carceri. E lo fa
ufficialmente dalla porta principale.
L'impegno dell'onorevole Rita Bernardini
e la lungimiranza di Santi Consolo, capo
dipartimento
dell'Amministrazione
penitenziaria, sono stati premiati.
Con una circolare diramata nei giorni
scorsi, Consolo ha ufficializzato di aver
ottenuto dal Ministero della Salute il via
libera alla diffusione dell'ecig - con e
senza nicotina - negli istituti penitenziari,
sia nei locali pubblici o aperti al pubblico
che nei pubblici uffici.La circolare
fornisce alle direzioni degli istituti
chiarimenti ai quesiti posti circa le
modalità di acquisto e uso della sigaretta
elettronica, a seguito delle numerose
istanze presentate da detenuti fumatori.
La battaglia fu iniziata dall'onorevole Rita
Bernardini che annunciò proprio su
Sigmagazine la volontà di estendere il
diritto di vaping anche nelle carceri.
L'idea fu subito appoggiata dal direttore
Consolo. La sigaretta elettronica - disse
Bernardini - allevia i "danni per la salute
sia dei detenuti ex fumatori che dei loro
compagni di cella, costretti fino ad oggi
ad intossicarsi respirando il fumo da
combustione
del
tabacco".Con
l'autorizzazione del Ministero della Salute
si compie dunque un bel passo in avanti.
La speranza è che presto le istituzioni
riconoscano senza appello il valore della
sigaretta elettronica come strumento di
riduzione del danno da tabacco.
Carceri, sì alla sigaretta elettronica
non ricaricabile (Il Sole 24 Ore)
Sì alla sigaretta elettronica in carcere ma
solo se il modello è monouso e dunque
non ricaricabile e se acquistata tramite
sopravvitto, cioè in aggiunta alla normale
razione di cibo. Non potrà dunque essere
consegnata al detenuto direttamente dai
familiari. Le indicazioni sono contenute
in una lettera circolare agli istituti
diramata dal Capo del Dipartimento
dell'Amministrazione Penitenziaria Santi
Consolo lo scorso 7 dicembre. Le direttive
hanno tenuto conto del parere fornito dal
Ministero della Salute che ha precisato la
liceità dell'uso della sigaretta elettronica con o senza nicotina - nei locali pubblici o
aperti al pubblico o nei pubblici uffici. La
circolare, si legge in una nota del Dap,
fornisce chiarimenti a seguito delle
numerose istanze presentate da detenuti
fumatori.
Le direttive inoltre, prosegue il
comunicato, saranno puntualmente e
tempestivamente aggiornate a seguito di
eventuali modifiche delle norme vigenti
in materia o per mutate evidenze
scientifiche sull'uso della sigaretta
elettronica. Santi Consolo ha evidenziato
il ruolo propositivo avuto da Rita
Bernardini
nel
rappresentare
al
Dipartimento
l'avvio
della
sperimentazione del "vaping" negli
istituti penitenziari, in alternativa all'uso
della sigaretta tradizionale con evidenti
vantaggi per la salute sia dei fumatori che
dei non fumatori.
Clicca il link sotto per leggere la circolare
circ_sigaretta_elettronica
Terrorismo,
sei
combattenti Isis in Italia:
in carcere 153 detenuti
pericolosi
Sono pochi, rispetto al fenomeno
europeo. Ma da qualche tempo, i
combattenti di ritorno dal fronte siriano e
iracheno, esistono anche in Italia.
Foreign fighters che hanno passato anni a
combattere e che gli esperti italiani ed
europei
considerano
candidati
a
proseguire la guerra jihadista anche una
volta
tornati
nel
continente.
L'Antiterrorismo della Polizia italiana ne
ha identificati sei "presenti sul territorio
nazionale", sul complesso di 110
combattenti che dall'esplosione del
conflitto in Siria e Iraq sono partiti per
arruolarsi.Il numero, che oltre ai
miliziani del terrore, comprende anche
coloro che si sono arruolati negli altri
fronti di guerriglieri (in Italia arruolarsi
con organizzazioni terroristiche all'estero
è reato) è contenuto nel rapporto della
Commissione di studio sul fenomeno
della radicalizzazione e dell'estremismo
jihadista che ieri ha consegnato le proprie
conclusioni in 42 pagine al presidente del
consiglio Gentiloni. Una fotografia che
identifica quelli che sono tornati, ma
anche il fenomeno degli italiani
convertiti: "I foreign fighters collegati con
l'Italia sarebbero 110. Tra essi 32
sarebbero deceduti nel teatro siroirakeno, 17 sarebbero ritornati dal
conflitto ma solo 6 si trovano sul
territorio nazionale. Dieci sono donne (di
cui 8 con cittadinanza italiana), 11 sono
convertiti (ma solo 3 si sarebbero
convertiti in Italia), 5 minorenni".
Il proselitismo in carcere - La
commissione sottolinea che i numeri
"sono decisamente inferiori a quelli della
maggior parte dei paesi europei". E i dati
confermano: in Francia i fighters sono
almeno 1.500 dalla Germania sono partiti
in 1.000, in 500 dal Belgio. Ma se questo
fenomeno nel nostro paese è meno
pervasivo che altrove, forse anche perché
i migranti di seconda generazione sono
pochi, sostengono i membri della
commissione, il proselitismo, specie
attraverso la rete, è invece in costante
crescita."Se le prigioni hanno avuto un
ruolo nei processi di radicalizzazione
della scena jihadista italiana, si può dire
con tranquillità che il web lo abbia
giocato per tutti", scrive la commissione.
E il fenomeno più interessante è la
crescita di veri e propri "cyberpropagandisti" del jihad, una comunità
attiva anche in Italia "intesa non come
una struttura monolitica e compatta
bensì come una rete dai nodi più o meno
stretti". L'identikit dei propagandisti in
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rete comprende, e il dato è molto
interessante per l'Italia, italiani convertiti
all'Islam: "È una scena - si legge nella
relazione - composta da giovani tra i 18 e i
24 anni, con molti convertiti e soggetti nati
o perlomeno cresciuti in Italia". I soggetti
"segnalati" sono in crescita, dentro e fuori
dal carcere: "Solo i Ros dei Carabinieri
hanno ricevuto 1.400 segnalazioni di casi di
potenziale radicalizzazione nel 2015, e 2000
da gennaio ad agosto 2016". Sotto controllo,
dicono i commissari la situazione nelle
carceri: "Secondo un recente censimento
effettuato dal Dap, i detenuti attualmente
sotto osservazione per legami fattuali o
ideologici con il terrorismo sono 345. Tra
questi, 153 sono classificati come ad alto
rischio radicalizzazione".E di questi, dice il
documento del Dap, 18 sono italiani e 35 i
condannati per terrorismo. Chiara la
sintesi: "Anche in Italia è presente una
scena informale che adotta l'ideologia
jihadista". Che nei prossimi anni potrebbe
crescere.Nelle conclusioni, la commissione
riconosce l'efficacia delle leggi italiane nel
reprimere chi si avvicina alla jihad. Ma sulla
prevenzione, aggiunge, la strada è lunga
mentre molti paesi europei hanno da tempo
avviato meccanismi di Cve, contrasto
all'estremismo violento. L'Italia dovrebbe
allinearsi al resto dell'Unione, operando su
tre livelli: "Al macro livello, adottando
misure di contro-narrativa per contrastare
l'attività del messaggio jihadista; al meso
livello, attraverso misure di ingaggio
positivo con le comunità e i segmenti ad
alto rischio di radicalizzazione; al micro
livello, attraverso interventi sui singoli
individui, segnalandoli ad esponenti della
società civile il cui compito è cercare di
distoglierli
dal
credo
jihadista".
Il progetto - "Finora l'Italia non ha
sperimentato una strategia di prevenzione
della radicalizzazione", ha spiegato in
conferenza
stampa
Lorenzo
Vidino,
professore e presidente della commissione
di cui hanno fatto parte anche ricercatori e
giornalisti. "L'istituzione di presenze sul
territorio per intervenire sui giovani a
rischio radicalizzazione è una novità
assoluta", dice il giornalista Carlo Panella. Il
rapporto sarà ora inviato alle Camere che
potrebbero usarlo per integrare i progetti di
legge già in discussione sul tema.
Ecco il carcere modello, un
penitenziario da 300 posti
sarà pronto in 18 mesi,
inizio lavori
entro la
prossima primavera per
concludersi a fine 2018
Ecco il carcere modello a impatto zero
.San Vito, sarà pronto in 18 mesi: 300
posti, strutture per lo sport ed energia
“autoprodotta” dal sole. E quella in
eccesso sarà venduta.SAN VITO. Svelato
il progetto del carcere modello che sarà
costruito a San Vito. Al teatro Arrigoni i
cittadini hanno potuto capire – per
quanto possibile, visto che ci sono
dettagli legati alla sicurezza – come sarà
la “loro” casa circondariale.
Il responsabile del procedimento, Giorgio
Lillini (sede di Trieste del provveditorato
interregionale alle Opere pubbliche del
Triveneto), ha delineato una nuova
tempistica. I lavori dovrebbero iniziare
entro
la
prossima
primavera
e
concludersi
a
fine
2018.
Con
un’incognita: è attesa una sentenza del
Consiglio di Stato.
Il carcere modello. Un penitenziario
da 300 posti per la circoscrizione di Friuli
occidentale e Veneto orientale, che punta
al reinserimento sociale del detenuto.
Ventimila dei circa 45 mila quadri della
dismessa caserma Dall’Armi saranno
occupati da costruzioni.
(Marghera)-Riccesi
(Trieste),
aggiudicataria dell’appalto per 18 milioni
466 mila euro (l’importo complessivo è di
25 milioni 568 mila euro).
L’incognita. La richiesta di sospensiva
era stata respinta,
l’udienza di merito è chiusa, ma la
sentenza non è ancora disponibile. È
quella sull’appello presentato al Consiglio
di Stato dalla Pizzarotti di Parma,
seconda in gara ha chiesto di annullare
l’aggiudicazione dell’appalto. Ma per ora
l’iter va avanti.(Messaggero Veneto)
Gazzetta Ufficiale 4ª Serie
Speciale - Concorsi ed
Esami numero 3 del 13
gennaio 2017 ,annullata la
prova scritta del Concorso
per 559 agenti di Polizia
I due edifici principali dell’ex presidio
militare saranno recuperati. Quello che si
affaccia su via Oberdan sarà adibito alla
direzione dell’istituto, quello sul retro a
caserma agenti e detenuti in regime di
semilibertà. Un nuovo stabile ospiterà gli
alloggi di servizio.
Questa zona avrà una recinzione più
“leggera” rispetto al muro di cinta entro il
quale sorgerà, ex novo, il padiglione
detentivo, sviluppato su quattro piani
(con tanto di biblioteca e sala per attività
musicali). In questa zona le vecchie
strutture, eccetto un paio, saranno
smantellate.
Si entrerà dalla “block house” (per il
controllo accessi) affacciata su via
Oberdan. Ci saranno un campo da tennis
e uno da calcetto, un edificio per le
matricole, uno per i colloqui, uno per le
lavorazioni, uno per mensa, cucina e bar
e uno per isolamento, culto e palestra. Le
vie Oberdan e Divisione Garibaldi
saranno
riqualificate:
quest'ultima
ospiterà una nuova rotatoria e posti auto.
L’impatto zero. «Il carcere sarà a
impatto zero – ha evidenziato Lillini –
perché alimentato da energie rinnovabili.
Non ci sarà metano, a beneficio anche
della prevenzione incendi». Pannelli
solari
produrranno
«il
doppio
dell'energia necessaria: metà sarà
venduta a societa energetiche, a beneficio
dell’amministrazione pubblica».
I tempi. Dopo la sottoscrizione del
protocollo di legalità per i lavori, si
attende l’approvazione del contratto
d’appalto (già stipulato) da parte della
Corte dei conti, dopodiché «sarà
approvato il progetto esecutivo, redatto in
tempi brevi. Entro la primavera – ha
stimato Lillini – dovremmo riuscire a
consegnare i lavori, che dureranno un
anno e mezzo».
A occuparsene
temporanea di
sarà l’associazione
imprese Kostruttiva
Revocate le prove scritte e la
commissione d’esame del Concorso per
559 agenti di Polizia, si ripetono i quiz. Il
Capo
della
Polizia
ha
ufficialmente annullato la prova scritta (e
la
commissione
d’esame
precedentemente nominata.Il prossimo
24 gennaio 2017 verrà pubblicato in
Gazzetta Ufficiale il diario delle nuove
prove scritte. Di seguito il provvedimento
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 4ª
Serie Speciale - Concorsi ed Esami
numero 3 del 13 gennaio 2017
Ministero
Dipartimento
Sicurezza
dell’Interno
della
Pubblica
Revoca del decreto del Capo della Polizia
- direttore generale della Pubblica
Sicurezza n. 333-B/12.E.7.16 del 26
febbraio
2016
di
nomina
della
commissione esaminatrice e di tutti gli
atti relativi alla prova scritta dalla stessa
posti in essere, inerenti al concorso
pubblico, per titoli ed esami, per il
reclutamento di 559 allievi agenti della
Polizia di Stato, riservato ai sensi
dell'articolo 2199, comma 4, lettera a),
del decreto legislativo 15 marzo 2010, n.
66, ai volontari in ferma prefissata di un
anno o quadriennale ovvero in rafferma
annuale i quali, se in servizio, abbiano
svolto alla data di scadenza del termine di
presentazione della domanda almeno sei
mesi in tale stato o, se collocati in
congedo, abbiano concluso tale ferma di
un anno indetto con D.M. 12 gennaio
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2016. (GU 4a Serie Speciale - Concorsi ed
Esami n.3 del 13-1-2017)
In merito al concorso pubblico per il
reclutamento di n. 559 allievi agenti della
Polizia di Stato, riservato ai
sensi
dell'art.2199, comma 4, lettera a), del
decreto legislativo 15 marzo 2010, n.66, ai
volontari in ferma prefissata di un anno o
quadriennale ovveroin rafferma annuale i
quali, se in servizio, abbiano svolto alla data
di scadenza del termine di presentazione
della domanda almeno sei mesi in tale
stato o, se collocati in congedo, abbiano
concluso tale ferma di un anno, indetto con
decreto ministeriale 12 gennaio 2016 e
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana - 4ª Serie speciale
«Concorsi ed esami», n. 8 del 29 gennaio
2016, si comunica che il Capo della
Polizia - direttore generale della pubblica
sicurezza
con
decreto
n.
333B/12E.8.16/20112 del 12 dicembre 2016
ha cosi' disposto:
«Art. 1.
Circolari ministeriali e
note D.A.P. gennaio 2017
http://www.alsippe.it/it/category/conven
zioni/
oppure CONVENZIONI del sito :
www.alsippe.it
Per ulteriori richieste ed informazioni
contattate l’indirizzo email:
[email protected]
Segreteria Generale
Segreteria Generale
1. Per sopravvenuti motivi di pubblico
interesse, e' revocato il proprio decreto in
data 26 febbraio 2016 di nomina della
commissione esaminatrice del concorso
pubblico per titoli ed esami, per il
reclutamento di n. 559 allievi agenti della
Polizia di Stato di cui alle premesse.
2. Conseguentemente sono revocati anche
tutti gli atti, relativi allo svolgimento delle
operazioni della prova scritta e i relativi
esiti, posti in essere dalla Commissione
esaminatrice di cui al comma 1.
3. Con separato provvedimento si
provvede alla nomina della nuova
Commissione esaminatrice che curera' la
ripetizione della prova scritta e gli altri
successivi adempimenti per la conclusione
del concorso.
una serie di convenzioni per gli iscritti
Alsippe e i propri familiari , per usufruire
di servizi con sconti particolari. Per
usufruire dei predetti sconti bastera’
esibire la
Tessera Servizi Alsippe che
potra’ essere richiesta ai responsabili delle
Segreterie Sindacali . Cliccando il link
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Alsippe
Convenzione per la stipula
di polizze assicurative RC
auto per gli iscritti Alsippe
e propri familiari
Art. 2.
1. Il direttore della Direzione centrale per
le risorse umane del Dipartimento della
pubblica sicurezza
e'
incaricato
dell'immediata esecuzione del presente
provvedimento, provvedendo anche agli
adempimenti necessari alla pubblicazione
del solo dispositivo nella Gazzetta Ufficiale
della Repubblica italiana e nel sito
istituzionale
della Polizia di Stato.
Avverso il presente provvedimento e'
ammesso
ricorso
al
Tribunale
amministrativo regionale entro il termine di
sessanta
giorni
ovvero ricorso
straordinario al Presidente della Repubblica
entro il termine di centoventi giorni dalla
pubblicazione.».
Si comunica che il diario della
reiterazione della prova scritta d'esame del
concorso sara' pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica italiana - 4ª
Serie speciale «Concorsi ed esami» - del
giorno 24 gennaio 2017.
Se vuoi pubblicare un articolo un parere,
una notizia, un'esperienza personale , un
problema scrivi a :
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Segreteria Generale
Convenzioni nazionali e
regionali per gli iscritti
Alsippe
La Segreteria Generale Alsippe ha
definito una convenzione per la stipula di
polizze assicurative RC auto e moto per
gli iscritti Alsippe ed i propri familiari.
Per eventuali preventivi e ulteriori
informazioni chiamare al numero di
telefono 3931383562 oppure inviare la
documentazione
direttamente
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email:[email protected]
Documenti richiesti per il preventivo
1)Fotocopia del libretto di circolazione
fronte e retro
2) Documento di riconoscimento
Nel caso in cui sia un familiare
intestatario
della
polizza
un
autocertificazione che ne attesti la
parentela ai sensi della normativa
vigente, per altre informazioni contattare
l’ufficio ai numeri indicati sopra
Segreteria Generale
La Segreteria Generale in collaborazione
con i rappresentanti regionali provinciali
e locali presenti sul territorio ha stipulato
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