Precariato, docente con diploma magistrale immessa in ruolo dal

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19-01-2017
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(AGENPARL) – Roma, 19 gen 2017 – La docente, su ricorso patrocinato dai
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Ugo Giano
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anief, Scuola
legali Anief, aveva ottenuto definitivamente ragione con sentenza del
Consiglio di Stato, peraltro passata in giudicato, cui il Miur aveva anche dato
esecuzione: il tutto, però, senza permettergli l’accesso, come sarebbe stato
legittimo, alla compilazione via internet della domanda per partecipare al
piano straordinario di immissioni in ruolo previsto dalla Legge 107/2015, fasi
B e C, attraverso le quali sono state immessi in ruolo oltre 56mila insegnanti
precari. La sentenzia evidenzia proprio come il Miur abbia di fatto compiuto
un vero e proprio illecito. Anief ricorda che, per i docenti destinatari di
favorevole e definitiva sentenza del Consiglio di Stato, è ancora possibile
aderire allo specifico ricorso.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): anche stavolta siamo riusciti a tutelare i
diritti di questa categoria di docenti precari, per troppi anni ignorati dal
Miur, ristabilendo il giusto diritto grazie anche alla professionalità dei nostri
legali. Abbiamo quindi dimostrato che avevamo ragione a pretendere il loro
inserimento nelle GaE: nella stessa situazione della docente con diploma
magistrale, appena assunta a titolo definitivo, ci sono diverse migliaia di
precari che difenderemo in tribunale, ribadendo le medesime ragioni”.
È paradossale che a decidere per l’immissione in ruolo di un insegnante
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della scuola primaria debba essere il Tribunale e non il Miur: è accaduto a
Milano, dove una docente, iscritta all’Anief, nel 2014 ha promosso ricorso
contro l’impossibilità di inserirsi nelle graduatorie provinciali ad
esaurimento per i docenti abilitati con diploma magistrale conseguito entro
il 2001/2002. La docente, su ricorso patrocinato dai legali del giovane
sindacato, aveva ottenuto definitivamente ragione con sentenza del
Consiglio di Stato, peraltro passata in giudicato, cui il Miur aveva anche dato
esecuzione: il tutto, però, senza permettergli l’accesso, come sarebbe stato
legittimo, alla compilazione via internet della domanda per partecipare al
piano straordinario di immissioni in ruolo previsto dalla Legge 107/2015, fasi
B e C, attraverso le quali sono state immessi in ruolo oltre 56mila insegnanti
precari.
Il competente giudice del lavoro ha, invece, sentenziato la sua immediata
assunzione a tempo indeterminato, proprio in virtù del punteggio posseduto
nelle GaE e della domanda cartacea prontamente prodotta dalla docente, su
indicazione del sindacato, nell’agosto 2015: la stessa, infatti, si era vista
negare l’accesso alla compilazione on line della domanda di partecipazione al
considerevole piano assunzionale, venutosi a determinare a seguito sempre
delle sollecitazioni realizzate dal sindacato verso la giustizia europea per il
palese atteggiamento discriminatorio che da decenni l’Italia attua nei
confronti dei precari della scuola e di tutta la pubblica amministrazione.
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La sentenza, che accoglie integralmente il ricorso Anief, evidenzia, infatti
come “nonostante la sopra citata sentenza nonché il provvedimento emesso
in ottemperanza, non le veniva consentito l’accesso al sistema informatico
predisposto dal MIUR per la compilazione della domanda telematica di
partecipazione alle fasi B e C del piano straordinario di assunzioni previsto
dalla L. 107/2015. In forza di ciò, pur avendo avanzato domanda in formato
cartaceo con le proprie preferenze, era tuttavia risultata esclusa dal piano di
assunzione, nonostante un punteggio più alto rispetto ad altri candidati
assunti a parità di condizioni”.
Il provvedimento emesso dal giudice, inoltre, condanna il Miur “ad emanare
tutti gli atti necessari per il riconoscimento del diritto della ricorrente ad
essere individuata quale destinataria di una proposta di stipula di contratto
a tempo indeterminato per la classe di concorso Scuola Primaria (EEEE) per
l’anno scolastico 2015-2016 nell’ambito della fase C del piano di assunzioni
straordinario previsto dalla Legge 107/15, con decorrenza 1/9/15”, con onere
di pagamento delle spese di giudizio quantificate in complessivi 3mila euro
oltre accessori.
“Ancora una volta – ha detto Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e
segretario confederale Cisal – siamo riusciti a tutelare al meglio i diritti dei
docenti in possesso di diploma magistrale abilitante, per troppi anni ignorati
dal Ministero dell’Istruzione, ristabilendo il giusto diritto grazie anche alla
professionalità e all’esperienza dei nostri legali. Abbiamo quindi dimostrato
che avevamo ragione a pretendere il loro inserimento nelle GaE: nella
stessa situazione della docente con diploma magistrale, appena assunta a
titolo definitivo, ci sono diverse migliaia di precari che difenderemo in
tribunale, ribadendo le medesime ragioni”.
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Anief ricorda che, per i docenti destinatari di favorevole e definitiva
sentenza del Consiglio di Stato, è ancora possibile ricorrere in caso la
propria domanda cartacea di partecipazione al piano straordinario di
immissioni in ruolo, decretato con la Legge 107/2015, non abbia avuto
seguito.