rivoluzione bolscevica situazione della russia

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RIVOLUZIONE BOLSCEVICA

In Russia si costituisce il primo regime comunista, ispirato al Comunismo e alle idee di Karl Marx e Engels, secondo i quali la società doveva essere egualitaria, senza distinzioni tra potenti e poveri; tutti i mezzi di produzione (macchine, materie prime) e i prodotti non dovevano appartenere ai singoli ma essere di tutti (credevano nella abolizione della proprietà privata).

SITUAZIONE DELLA RUSSIA

La Russia, a inizio ‘900, era essenzialmente povera e soggetta al potere assoluto dello zar. L’agricoltura era arretrata e le terre erano in mano a pochi nobilio contadini agiati (KulaKi). I contadini non possedevano nulla e volevano ottenere la ridistribuzione delle terre, un appezzamento col quale poter sopravvivere. Le industrie erano poche e quindi anche le città che si erano formate attorno ad esse. La partecipazione alla guerra aveva peggiorato le condizioni del popolo: molti uomini erano stati chiamati alle armi, sottraendo forza lavoro, le spese che richiedeva la guerra erano insostenibili, i blocchi navali impedivano gli approvvigionamenti. Per il popolo russo la situazione divenne insostenibile e scoppiarono continue contestazioni, i cui momenti fondamentali sono 2: 1.

Rivoluzione di febbraio (1917) 2.

Rivoluzione di ottobre

RIVOLUZIONE DI FEBBRAIO

A Pietrogrado iniziarono i disordini cui si uniscono anche le truppe inviate a sedarle. La rivolta si estese presto a tutta la Russia. Lo zar Nicola II Romanov abdica e il fratello rifiuta il potere: l’assolutismo zarista è cacciato e sostituito da un GOVERNO PROVVISORIO guidato da varie forze politiche (sia liberali, con borghesi e aristocratici, sia gruppi di socialisti).

BOLSCEVICHI

Precedentemente tra i socialisti, difensori degli operai e delle classi meno abbienti come i contadini, era avvenuta una spaccatura che aveva visto il formarsi di 2 gruppi: 1.

MENSCEVICHI (gruppo minoritario) che credevano in riforme graduali e accettarono di far parte del nuovo governo 2.

BOLSCEVICHI (gruppo maggioritario) che non parteciparono al Governo provvisorio e portavano avanti 3 punti a) volevano la fine della guerra b) intendevano ridistribuire le terre ai piccoli contadini c) credevano che il potere dovesse essere dato in mano direttamente ad operi e contadini I bolscevichi intendevano prendere il potere e organizzarono ovunque SOVIET, assemblee popolari (operai, contadini, soldati) che cominciarono a sostituirsi al Governo provvisorio in vaste zone (gestivano l’ordine pubblico, le fabbriche, distribuivano terre ai contadini). Nel periodo seguente alla rivoluzione di Febbraio, dunque la Russia fu governata in modo caotico dal Governo provvisorio e, contemporaneamente e in vaste zone, dai Soviet organizzati dai bolscevichi.

RIVOLUZIONE DI OTTOBRE

Dal 1917 il movimento bolscevico ebbe un capo forte:

LENIN AL POTERE

a) b) fine della guerra

Lenin

, rientrato da un lungo esilio con l’aiuto della Germania (interessata a indebolire la Russia per farla uscire dal conflitto). Egli organizzò una nuova rivoluzione, guidata da Trockij, cui parteciparono le masse popolari, che presero il Palazzo d’Inverno di Pietrogrado, sede del governo degli zar prima e del Governo provvisorio dopo. I bolscevichi presero quindi il potere, guidati da Lenin. I punti del loro programma erano: abolizione della proprietà privata e distribuzione delle terre ai contadini c) democrazia diretta: i soviet guidavano il paese, le masse popolari nominando i propri rappresentanti

GUERRA CIVILE

Contro il nuovo governo bolscevico in Russia si scatenò una feroce guerra civile, che vide contrapporsi: a) ARMATE BIANCHE dei fedeli allo zar e appoggiati da Francia, Inghilterra e Giappone (traditi dall’uscita della loro alleata dalla guerra e, soprattutto, preoccupati che la rivoluzione socialista arrivasse nei loro paesi) b) ARMATA ROSSA dei rivoluzionari bolscevichi Vinse l’Armata rossa. La famiglia dello zar fu decimata, per impedire ritorni futuri del potere zarista.

LA RUSSIA COMUNISTA DI LENIN

Nel 1918 il partito bolscevico si diede il nome di PARTITO COMUNISTA. Lenin era riuscito a coinvolgere le masse con discorsi convincenti, nei quali dichiarava che la Russia sarebbe stata guidata direttamente dai cittadini fino ad allora oppressi, che si sarebbe creata una società egualitaria, in cui fosse esclusa la proprietà privata e le ricchezze sarebbero state distribuite equamente a tutti. Proclamava che la Russia comunista avrebbe costituito un modello per tutti gli altri Stati europei, che la Rivoluzione russa sarebbe arrivata ovunque. La realtà si rivelò ben diversa da ciò che Lenin aveva promesso:  esisteva solo il Partito Comunista e tutti gli altri  partiti furono dichiarati illegali gli oppositori furono inviati nei campi di concentramento in Siberia. Un corpo di polizia segreta (CEKA) e un Tribunale Rivoluzionario ricercavano e processavano gli oppositori  ci fu una forte opposizione contro la Chiesa ortodossa, considerata legata al potere zarista. Lenin promosse l’ateismo e la scristianizzazione del paese; sequestrò i beni della Chiesa ortodossa, chiuse conventi e luoghi di culto, deportò molti membri del clero  in campo economico promosse il cosiddetto “Comunismo di guerra”. In pratica lo Stato assunse il controllo di tutte le attività economiche: il lavoro nelle fabbriche fu gestito in modo rigoroso (gli operai si videro ridotti i diritti di sciopero e associazione nei sindacati); nelle campagne attuò requisizioni forzate di una parte dei raccolti per redistribuirli nelle città e all’esercito, lasciando ai contadini il minimo indispensabile per vivere Nel 1921 una grave carestia causò 3 milioni di morti e operai e contadini, stremati, reagirono con insurrezioni. I primi non sopportavano più la rigida disciplina nelle fabbriche e non era stata rispettata la promessa che si sarebbero autogestiti. Ai secondi, anche se erano state distribuite le terre, non bastava il raccolto per sfamarsi poiché la maggior parte di esso veniva sequestrato.

NEP

Lenin capì che era giunta l’ora di cambiare strategia economica: dal 1921 attuò la Nuova Politica Economica (Nep), un sistema misto in cui alcune attività restavano sotto il controllo dello Stato (banche, commercio estero, grandi industrie) e le altre erano privatizzate tanto nel commercio quanto nelle industrie. Nelle campagne eliminò le requisizioni forzate e i contadini poterono finalmente guadagnare qualcosa in più vendendo i loro prodotti al mercato. Ripresero gli scambi commerciali con l’Occidente, sia per l’esportazione sia per l’importazione. Grazie al cambiamento di marcia l’economia russa registrò qualche ripresa.

URSS

Nel 1922 nasceva l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS), comprendente la Russia e altre 5 Repubbliche autonome. Unione perché era una federazione, che lasciava autonomia agli Stai aderenti; Socialiste perché si ispiravano ai principi socialisti di società egualitaria e comunitaria; Sovietiche perché il potere era in mano ai Soviet. I cittadini eleggevano i rappresentanti al Congresso dei Soviet che aveva potere legislativo. La realtà, come prima, si rivelò ben diversa e l’URSS di Lenin continuò ad essere uno stato totalitario. I cittadini, infatti, potevano scegliere i rappresentanti da mandare al potere solo all’interno di una Lista Unica, cioè solo membri del Partito Comunista; inoltre le elezioni avvenivano co Voto Palese, non segreto e perciò soggetto a controllo e a ricatto. Anche le Repubbliche federate non avevano alcuna autonomia: dal centro del potere, costituito dalla nuova capitale Mosca e da Lenin, venivano prese tutte le decisioni. Nel 1924 Lenin moriva e, nel cosiddetto Testamento, lasciava scritta la volontà che non gli succedesse Stalin, uomo a suo parere arrogante e prepotente…