Roma, 4 aprile 1995.

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Transcript Roma, 4 aprile 1995.

associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola

DOPO L’ACCORDO POLITICO DEL 29/12/2016: PREROGATIVE DIRIGENZIALI E VALUTAZIONE DEI DIRIGENTI

ANP ha sempre sostenuto la necessità della valutazione della Dirigenza Pubblica e, in tale contesto, della Dirigenza Scolastica. Considera la valutazione il corretto esito di una concezione della Pubblica Amministrazione che risponde del suo operato ai cittadini utenti del servizio pubblico e, in generale, alla collettività.

La valutazione ha, però, senso come supporto all’azione dirigenziale e se viene meno tale presupposto perde di significato.

In un contesto di palese contrazione delle prerogative che consentono ai Dirigenti Scolastici di incidere sui risultati e sull’efficienza del servizio – come stabilito nell’accordo del 29 dicembre sulla mobilità dei docenti - Anp ritiene che siano pregiudicate le condizioni per procedere ad una corretta valutazione. In altre parole, il Dirigente dovrebbe essere valutato in un ambito di azioni corrispondenti alle sue responsabilità e con la disponibilità di strumenti adeguati. Esprimiamo, pertanto, profondo dissenso rispetto all’accordo politico del 29 dicembre, che costituisce una controriforma rispetto alle esigenze di cambiamento troppe volte deluse e attraverso il quale si pretende di stabilire nuovi rapporti tra contrattazione e legge. In uno stato di diritto - e anche nel nostro - la legge imperativa prevale sulle norme pattizie. La scuola non è solo campo di interessi di chi lavora, ma è ambito di tutti i cittadini che hanno figli a scuola e dell’intera società civile. Quale sarebbe stato il cammino da intraprendere nel rispetto della Legge 107/2015? 1.

Ribadire l’obbligo della permanenza triennale dei docenti all’interno della propria scuola 2.

Utilizzare un’unica procedura per la mobilità 3.

4.

Ampliare, fino a farla diventare unica, la mobilità su ambito Anticipare i tempi per la chiamata per competenze Cosa determina l’accordo del 29 dicembre 2016? 1.

L’addio alla continuità didattica con la fine della stabilità dell’organico 2.

Il ripristino della titolarità su scuola e il corrispondente svuotamento degli ambiti. 3.

Il depotenziamento, fino alla vanificazione, dell’organico dell’autonomia, elemento essenziale per l’attuazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa elaborato con il concorso di tutte le componenti della scuola 4.

L’esasperazione dei difetti della Legge 107/2015, senza trarre insegnamento dagli errori commessi nella fase di prima applicazione (estate 2016). In sintesi: gli ultimi interventi - dall’intesa del 30 novembre all’ipotesi CCNI sulla mobilità dei docenti 17/18 - depotenziano la Legge 107: non vengono meno le competenze e le connesse

responsabilità del Dirigente Scolastico, ma vengono meno gli strumenti per l’azione

dirigenziale.

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ANP si aspetta:  che una contrattazione tra Sindacati del comparto scuola e Amministrazione non intervenga in alcun modo sulle prerogative organizzative e dirigenziali poste a tutela della qualità del servizio pubblico.  che siano ricondotte alla sola azione dirigenziale le scelte di cui il Dirigente è chiamato a rispondere. Tutto ciò potrà consentire anche una corretta valutazione delle prestazioni dirigenziali. 17 gennaio 2017.