La Dinamo può fare ancora meglio

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«La Dinamo può fare ancora meglio»
Basket, Trevor Lacey fa il punto: «Siamo fuori dalla crisi, lo devo migliorare a livello di consistenza, ma ci sto lavorando):
di And reasini
I SASSARI
«Quella in Germani è stata una
vittoria bella e importante, ma
dobbiamo ancora crescere a livello di consistenza, io per primo». Trevor Lacey si guarda allo specchio e vede la Dinamo,
una Dinamo in crescita, a volte
molto bella ma ancora imperfetta. La guardia americana, 25
anni compiuti lo scorso ottobre, fa il punto a metà esatta
della stagione regolare della serie A e a una partita dalla fine
della fase ai gironi della Champions.
Battere l'Mhp Riesen in casa
sua vi ha rimesso in corsa per
la qualificazione e vi ha allontanato definitivamente dalla
crisi.
«Sì, siamo tornati a Sassari
stanchi ma molto carichi. Vincere in Germania ci ha dato tanta fiducia, loro in casa avevano
battuto tutti e si stavano giocando il secondo posto. Vincere in
quel modo da loro ci ha fatto bene».
Nel finale avete rischiato
grosso. In quei momenti avete
pensato alle tante vittorie gettate via nel finale?
«Sì, ci abbiamo pensato, il
fantasma dei finali di partita forse c'è ancora, ma se abbiamo
vinto forse significa che un po'
la lezione l'abbiamo imparata.
Negli ultimi minuti ci siamo ri-
lassati un po' troppo, loro ci
hanno messo maggiore carica e
per fortuna siamo riusciti a restare avanti sino alla sirena. Ma
in fondo questo è qualcosa su
cui lavorare ancora, che non
cambia il peso di questa vittoria. Abbiamo avuto il pieno controllo della gara per lunghi tratti, siamo davvero soddisfatti.
Vincere in trasferta in Europa
non è mai facile».
Per passare il turno però dovrete battere anche il Partizan.
«È una buona squadra, ma
sappiamo di poterli battere.
L'abbiamo già fatto all'andata a
Belgrado, sul loro campo».
La sua ultima prestazione è
un po' lo specchio della sua
stagione: male al tiro (2/9), ma
9 rimbalzi e tanto sacrificio
per la squadra.
«Questa è la peggiore stagione della mia carriera dal punto
di vista del tiro. Ci si aspettava
di più da me e anche io mi
aspettavo di più. Ma il mio
obiettivo è trovare il modo si
stare in campo e fare qualcosa
per la squadra: stavolta sono
stati i rimbalzi, altre volte ho dato qualcosa nel gioco. La cosa
buffa è che i miei amici, in America, mi chiedono com'è andata
una partita e restano sorpresi
del fatto che parli di rimbalzi,
difesa, assist... Mi conoscono
per essere un tiratore, ma devo
fare tante altre cose».
SERIE A
In cosa deve migliorare, dal
punto di vista personale?
«Devo crescere in consistenza, essere sempre presente contro giocatori forti che danno
sempre il massimo ogni partita.
Se segno 20 punti stasera e poi
la partita successiva ne segno 2,
questo non va bene. Devo crescere in questo, lavorare per trovare equilibrio e consistenza».
In fondo nel vostro gruppo
serve il contributo di tutti.
«Siamo un'ottima squadra in
cui tutti possono segnare dagli
8 ai 20 punti. Ho un po' cambiato la mia impostazione mentale, devo essere aggressivo ogni
volta che tocco la palla, proprio
perché tanti compagni possono prendere un tiro. Anche in
allenamento cerco di guardare
quello che fanno Dusko, Rok,
Josh e gli altri giocatori di grande esperienza».
La crisi è passata definitivamente?
«Sapevamo di essere forti,
ma il punto era che il campionato è competitivo e anche la coppa lo è. Quindi ogni volta che ci
siamo rilassati abbiamo avuto
problemi, in queste competizioni se non dai il massimo puoi
perdere con tutti e ora forse abbiamo imparato. Valiamo più
dell'attuale posizione. A Varese
dobbiamo dare un messaggio
al campionato: ci siamo anche
noi».
Trevor Lacey a canestro: l'esterno nato in Alabama è alla sua seconda stagione da professionista
SERIE A