in base alla continuità o meno dello strato di tenuta all`acqua

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Transcript in base alla continuità o meno dello strato di tenuta all`acqua

Coperture (parte prima)
Requisiti della copertura
• proteggere l'edificio dalle precipitazioni atmosferiche (pioggia, neve)
• raccogliere e smaltire le acque meteoriche
• Isolare termicamente gli ambienti sottostanti
Requisiti tecnologici
Strati funzionali
tenuta all’acqua
controllo igrometrico del manto
comfort termico
resistenza ai carichi
strato di tenuta all’acqua
strato di micro-ventilazione
strato termo-isolante/di ventilazione
strato portante
Classificazione delle coperture
in base alla continuità o meno dello strato di tenuta all'acqua
• Continue
• Discontinue
in base al comportamento termoigrometrico
• isolate e ventilate
• isolate e non ventilate
• non isolate e ventilate
• non isolate e non ventilate
in base al grado di accessibilità e fruibilità
• accessibile solo per manutenzione (calpestabile)
• accessibile per la fruizione da parte degli utenti (praticabile)
• accessibile a veicoli (leggeri o pesanti)
• tetto giardino o giardino pensile
In base alle caratteristiche geometriche
• Coperture piane orizzontali (a terrazzo con pendenza minima per lo smaltimento delle acque)
• Coperture piane inclinate (tetti)
• Coperture curve (volte estradossate, cupole)
Coperture continue
La tenuta all'acqua è ottenuta mediante uno strato continuo impermeabile, indipendentemente dalla pendenza
della superficie.
Non essendo vincolato a particolari pendenze o specifiche morfologie questa soluzione permette la realizzazione
di coperture curve, piane orizzontali o sub orizzontali
Particolare attenzione va posta alla messa in opera e alla scelta dei materiali impermeabilizzanti e alla loro
protezione.
Coperture discontinue
Realizzano la tenuta all'acqua in particolari condizioni di pendenza della struttura.
La pendenza delle falde impedisce le infiltrazioni d’acqua nonostante la discontinuità dello strato di tenuta
composto, tipicamente, da tegole o scandole di pietra o legno
Coperture non isolate e non ventilate
Non c'è controllo, attraverso gli starti funzionali, della trasmissione della trasmissione del calore nè della
ventilazione
Non sono presenti né lo strato isolante né
quello di ventilazione. L’impermeabilizzazione
è fatta direttamente sulla struttura portante.
Sopra di esso sono posate le listellature che
reggono il manto di copertura.
Coperture isolate, non ventilate
Attraverso specifici strati funzionali si ottiene il controllo della trasmissione del calore
Non ci sono accorgimenti per la ventilazione o la micro ventilazione (sfiatatoi, ventilazione incrociata).
In questa tipologia è presente lo strato isolante, ma non quello di ventilazione. Il primo deve essere accoppiato a
una barriera al vapore. Sopra la struttura portante (assito o falda cementizia) si troverà quindi prima la barriera
al vapore e poi lo strato di pannelli isolanti; sopra di essi lo strato di impermeabilizzazione e quindi le listellature
e il manto di copertura.
Coperture isolate e ventilate
Assicurano il controllo della trasmissione del calore e la ventilazione attraverso strati gli strati funzionali e
soluzioni architettoniche specifiche
Strato di ventilazione, posto fra quello
impermeabilizzante e il manto di copertura.
Coperture ventilate e non isolate
Controllano, attraverso uno strato funzionale specifico, la ventilazione. Non posseggono uno strato funzionale
contro la trasmissione del calore
Non è previsto lo strato di isolamento, ma fra
l’impermeabilizzante e il manto di copertura viene
creata l’intercapedine per la ventilazione. Non è
una soluzione molto comune.
La micro-ventilazione del sotto-manto consente di tenere asciutto l’intradosso del manto, impedendo il degrado
degli elementi di supporto del manto. Si attua posando a secco gli elementi del manto su supporti paralleli alla
linea di gronda.
Effetto camino (per manti in coppi, si aggiunge
anche effetto dissipativo dovuto ai giunti).
Fuoriuscita dell’aria
dal colmo
Ingresso dell’aria
Soluzione di gronda
Struttura portante della copertura
1. Struttura portante continua
2. Struttura portante discontinua
Orditura di tetto in legno «alla lombarda»
Sui puntoni poggiano dei grossi arcarecci (o terzere) su cui poggiano i travetti (o correntini) che a loro volta
portano dei listelli su cui si sistemano le tegole.
Orditura di tetto in legno «alla piemontese»
Sui puntoni posti a distanza ravvicinata poggiano gli arcarecci su cui si sistemano direttamente le tegole.
Modi di posa delle tegole
Copertura a tetto: nomenclatura
Copertura a tetto
con canale di gronda interno
con canale di gronda esterno