Pensionati - Studio legale Torrisi Laura

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STUDIO LEGALE Avv. Laura Giuseppina Torrisi
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Pensionati:Risarcimentoperilbloccodellaperequazione
Pensionati: Come richiedere il risarcimento dopo l’emanazione del Dl n. 65/2015
La Legge Fornero aveva bloccato per gli anni 2012 e 2013 la perequazione
automatica delle pensioni superiori ad € 1.405,05. Si è trattato del più severo
blocco della perequazione mai attuato, arrivando a toccare fasce deboli di
pensionati mai toccati prima. Per questo è stata dichiarata incostituzionale.
Negli altri anni di blocco della perequazione erano stati penalizzate solo le
pensioni più elevate. La sentenza della Corte Costituzionale ha imposto all’
INPS e ai Fondi Integrativi il ripristino degli aumenti di perequazione
indebitamente bloccati sulla pensione.
Destinatari
Tutti coloro che nel 2012 e 2013 hanno percepito una pensione (anche
sommando varie pensioni INPS ed integrative e di reversibilità) superiori ad €
1.405,05 lorde. Gli aumenti e gli arretrati dal 2012 spettano sia sulla pensione
Inps che su quella complementare (o integrativa).
Quanto spetta ( vedi prospetto rimborsi in basso)
Spettano sia gli arretrati dal 1° gennaio 2012 che l’ aumento mensile per il
futuro. Spettano anche gli interessi e la rivalutazione sugli arretrati. Dopo la
sentenza della Corte, il Governo – per non pagare tutto il dovuto – ha emanato il
Decreto Legge n. 65/2015 che ha ridotto enormemente e spesso addirittura
escluso gli aumenti e gli arretrati spettanti.
Cosa fare
E’ opportuno in ogni caso interrompere la prescrizione attraverso una lettera di
messa
in
mora
alla
dell’Inps
territorialmente
competente.
Il percorso giudiziario
L’Inps risponderà alla nostra lettera di messa in mora dicendo di aver applicato
il Decreto legge n. 65/2015 che presenta diversi profili di incostituzionalità.
Pertanto sarà necessario ricorrere al Giudice del Lavoro o alla Corte dei Conti
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chiedendo di rimettere gli atti alla Corte Costituzionale. I ricorsi vanno
presentati presso il Tribunale o la Sezione Regionale della Corte dei conti
competente per ciascuna sede INPS, in base al criterio della residenza del
pensionato.
La data di pensionamento Hanno diritto al rimborso tutti coloro che hanno
ottenuto il pagamento della pensione prima del 31 dicembre 2012. Dobbiamo
distinguere due ipotesi.Chi è andato in pensione entro il 2011 ha perso due scatti
di perequazione automatica, ovvero quelli del 2012 e 2013 (al 1° gennaio).Chi è
invece andato in pensione solo nel 2012, ha perso lo scatto di un solo anno
(ovvero solo l’ aumento del 1° gennaio 2013).
L’importo della pensione La perequazione della pensione è stata bloccata a tutti
coloro che superavano la fascia del triplo della pensione minima, ovvero:
2012: 1405,05 lorde
2013; 1443,00 lorde
Questo importo mensile si calcola sommando tutte le varie pensioni dell’
interessato, e quindi aggiungendo anche la pensione integrativa e quella
eventuale di reversibilità. Infatti è su tale base complessiva che si calcola la
perequazione automatica.
Prospetto rimborsi
Il calcolo del rimborso spettante è individuale, come lo è il calcolo della
perequazione. Orientativamente, però, si può affermare che l’ aumento mensile
è del 5-6%, e che invece gli arretrati ammontano ad un importo assimilabile a
circa 2 mensilità (se calcolati fino ad aprile 2015). A titolo di esempio si possono
indicare con precisione i seguenti importi lordi:
Pensione Lorda 2012
Euro 1500,00
Arretrati fino ad Aprile 2015 € 3114,79
Euro 1750,00
Arretrati fino ad Aprile 2015 € 3584,09
Euro 2000,00
Arretrati fino ad Aprile 2015 € 4053,79
Euro 2500,00
Arretrati fino ad Aprile 2015 € 4943,12
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La prescrizione
La sentenza della Corte Costituzionale ha efficacia retroattiva, poiché la legge
“putativa” che si riteneva valida era in realtà insussistente, e viene quindi
rimossa fin dalla sua entrata in vigore. Di conseguenza spettano anche gli
interessi legali sugli arretrati, e l’ INPS non potrà eccepire di non avere colpa
per il ritardo perché si era “fidato” della legge. Allo stesso modo però anche
prima della sentenza decorre la prescrizione (quinquennale), e nessuno potrà
eccepire la propria buona fede nell’ aver trascurato di presentare la richiesta
all’ INPS. In realtà – a ben vedere – chiunque poteva agire in giudizio eccependo
la incostituzionalità della legge. Pertanto per gli arretrati decorre la normale
prescrizione, a partire dai singoli ratei mensili, prescindendo dalla data di
pubblicazione della sentenza della Corte.
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