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5srSocietà
SEGNALI
che indicano lapresenza
di clispositivi di controllo dei telefoni
degli automobilisti negli Usa, dove
si può scoprire se chi guida ha inviato
messaggi o ha parlato al cellulare.
IMPREVISTI Per compiere
gesti banali come addentare un panino o usare
se si tratta
di evitare un pericolo imprevisto, come l'attraversamento della strada di tm ciclista.
il telefono ci vogliono pochi secondi, che possono diventare troppi
Le abitudini
cambiano con I'età
Ú Un'indagine dell'osservatorio
Mobility Monitor di LeasePlan
(azienda di noleggio automobili),
condotta interuistando quasi
4.000 guidatoriinlT Paesi, ltalia
compresa, ha analizzato icomportamenti dei guidatori in base
alla generazione a cui appartengono: generazione Y (nati tra il
1982 e il 1999), generazione X
(nati tra il 1 965 e il 1 981) e gener azione baby-boomers (nati tra
il 1946 e il 1964). ll 36 per cento
di chi ha un'età compresa fra
i35 e i 4/-anni invia messaggi
di testo mentre è alla guida,
mentre tra 52 e 7O anni lo fa solo
il 6. Scrivono di più le donne: il37
contro il 19 degli uomini. Fumare
in auto è più frequente nei giovani
di generazione Y (25 per cento)
e di generazione X (21), lo è meno
nei baby-boomers (8). "ll numero
di violazioni che un giovane deve compiere perché una di esse si trasformi in un incidente
è più basso rispetto a quello
di un adulto esperto e oltretutto
i giovani ne commettono tantissime. È ancora più basso per
gli anziani: anche una sola violazione può trasformarsi in un incidente, ma in compenso ne commettono pochissime", fa notare
lo psicologo Fabio Lucidi.
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le attività che costringono il guidato
re a togliere gli occhi dalla strada
e le relative conseguenze.
ri di disturbo della guida e non sono
quasi mai presenti negli incidenri
che sono slo.ti analizzati nello studio.
Gli studi negli Stati Uniti
Secondo gli scienziati statunitensi,
ln ltalia incidenti in aumento
In Italia nell'era dei social e delle
il rischio di fare un incidente racldoppierebbe in alcune situazioni:
usando il cellulare, leggendo
app di messaggistica istanranea,
pochi, quando sono alla grrida,
soprattutto tra i gior'ar-ri, rinunciano
o scrivendo, cercando un oggetto
o utilizzando lo schermo touch
a inr.iare risposte imrnediate, a con-
dei computer di bordo di cui sono
dotate oggi molte auto.
I ricercatori hanno usato i dati ottenuti dal secondo Strategic Highway
Research Program Naturalistic
Driving Study, il più vasto studio
condotto sulla guida di automobili
che ha coinvolto oltre 3.500 partecipanti in sei diverse zone degli Stati
Uniti. Lo studio contiene i dati di
oltre 1.600 incidenti stradali, con
una gravità che laria da poco grave
(per esempio in caso di gomme
bucate) a molto grave. Analizzando
905 incidenri classificati come molto
gravi, è emerso che nel 90 per cento
dei casi le cause erano I'affaticarnento, gli errori umani o le distrazioni.
Tlrttavia si è visto che alcune azioni
da sempre considerate pericolose,
come per esempio tmccarsi, non
mantenere le distanze di sicurezza
o interagire con Lln bambino seduto
sul sedile posteriore, hanno un'incidenza minore rispetto ai nuovi fatto-
perfno a scattare qualche selfie
da condividere subito in rete.
Nel 2015 Polizia e Carabinieri hanno evidenziato 1.627 sinistri mortali
sul territorio nazionale con un
aumento del 2.5 per cento rispelto
al 2014. Tia le cause principali,
al primo posto c'è lo smartphone:
secondo i dati della Polizia di Stato,
il 20,1 per cento degli incidenti stradali è provocato da distrazioni dolr,rte proprio all'uso dello smartphone.
trollare in tempo reale le notifiche
e
Quanti metri percorri "alla cieca"
mentre ti distrai al volante?
!11-AutomobilClub tedesco (Adac)e quello austriaco (Oamtc) hanno presentato i risultati di uno studio sulle possibili distrazioni al volante. Secondo
la ricerca, per un gesto banale come estrare gli occhiali dalla custodia
servono in media 3 secondi, che nel traffico urbano a una velocità di
40 km orari significano 33 metri di "cecità" al volante: troppi per reagire,
per esempio, alla presenza improwisa di un pedone. Per cambiare impostazione del navigatore (un'operazione che andrebbe fatta solo quando
I'auto è ferma)servono in media 4 secondi, che alla velocità di 80 km orari
su una strada extraurbana significano quasi 90 metri di guida cieca. Per
rispondere al cellularc occorrono in media 7 secondi: in autostrada a
130 km orari vogliono dire 253 metri percorsi senza guatdare la strada.
gesto che ci distrae, di solito stimiamo di avere
"Prima di compiere un
spazio sufficiente per abbandonare l'attenzione. Ma questo calcolo può
essere sovrastimato se aumentiamo la velocità o se accade qualche imprevisto, come per esempio se ci cade dalle mani la custodia degli occhiali
o sbagliamo a digitare sul navigatoreD, awerte lo psicologo Fabio Lucidi.
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alla guida provoca distrazione, diventando spesso concausa o anche fatto.
re scatenante di incidenti".
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80 km/h
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sociazione italiana di psicologia
e vicepreside vicario della Facoltà
di medicina e psicologia all'università La Sapienza di Roma. oDiversi
studi, condotti anche dal mio grup
po di ricerca, hanno individuato
una tipologia di automobilisti che
si arrabbiano molto soltanto quando
sono al volante e inveiscono contro
gli altri guidatori. In altre circostanze
invece non sono per nulla persone
aggressive, prepotenti né cercano
la lite. Purtroppo, però, la collera
... in 3 secondi
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FUMO Fumare in auto è un'abitudine
più frequente tra persone nate tra 1982
e 1999 rispetto ai nati tra 1946 e 1964.
40 km/h
80 km/h
1
30 km/h
252,8 m€ùi
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Le Forze dell'ordine hanno rilevato
ben 48.524 infrazioni commesse
nel 2015 per il mancato utilizzo
di apparecchi a vivavoce o dotati
di auricolare, il 20,9 per cento
in più rispetto al2014.
Controllàtida lontano
Negli Stati Uniti hanno però già
sperimentato il turtabzer, un dispositivo capace di monitorare la messaggistica dei conducenti: in caso di
incidente stradale, la polizia collega
questo dispositivo al cellulare del
gr.ridatore, facendone una scansione
che permette di controllarne le attività (chiamate, sms, email, navigazione
ecc.). In Canada, invece, la polizia si
è dotata di un teleobiettivo per indi-
viduare da 1,2 chilometri di distanza
chi manda messaggi o usa il cellulare
per navigare mentre è al volante.
Hemotività gioca brutti scherzi
Dallo studio del Virginia Tech Transportation Institute è emerso anche
che guidare mentre siamo arrabbiati,
tristi, agitati o mentre stiamo piangendo aumenta di circa l0 volte il
rischio di fare un incidente. ,,euasi
come viaggiare al di soprz del limite
di velocirà, che accresce il rischio
di 13 volte", afferma Tom Dingus,
il principale autore della ricerca.
"Esiste una dimensione molto specifica della guida che si chiama drfuing
anger, cioè la rabbia del guidatore",
dice Fabio Lucidi, presidente dell'As-
Alcol, sonno e droghe
I dati raccolti dalle diverse fonti sembrano dirci che il cellulare al volante
uccide più di alcol, sonno e droghe,
Ma non è proprio così, perché i
dati andrebbero sowapposti. "Fare
attenzione a un compito specifico,
in questo caso alla guida, richiede
uno sforzo cognitivo che può essere
ostacolato da alcune condizioni pur-
troppo frequenti in molti guidatori:
il consumo di alcol, Iacarenza di sonno e I'uso di sostanze psicotrope",
awerte Fabio Lucidi.
"A quel punto tutti i fattori che
ostacolano I'attenzione e rendono
l'individuo distraibile, come per
esempio I'uso del cellulare, in queste
condizioni (alcol, sonno e droghe)
sono amplificati e determinano
delle potenzialità di rischio molto
maggiori", conclude l'esperto.
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